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Nasce a Balestrate (PA) nell 1960, ma nel suo primo anno di vita si trasferisce a Palermo dove risiede tuttora.
Trascorre la sua adolescenza studiando intensamente tutto ciò che riguarda la cultura umanistica, approfondendone alcuni aspetti.
Nella sua maturità, comincia a tracciare un suo profilo di scrittrice da dove, senza dubbio, emergono i suoi desideri, le sue incertezze e le sue gioie.
Con la sua grande intuizione, Ella riesce ad entrare nell'io di ognuno di noi, mettendo a nudo qualsiasi verità e ne fa tesoro per arricchire il suo bagaglio di esperienze sociali, cogliendo al volo tutto ciò che nella vita può sempre tornare utile.
Carpe Diem... è infatti il suo motto.
U pinsari... ru mari Un sacciu picchi u mari
mi pari trarituri
mi pari quasi quasi
n'anima i priaturi.
Sta granni rarità
in certi mumenti
rinesci a ricriarimi lu cori
nun tantu picchi
lu staiu uri a taliari
ma picchì mi fa
tantu pinsari.
La grande quercia Le radici affondano
al centro della terra,
quasi cercassero
l'affetto di qualcuno.
Il maestoso fusto
si impone prepotente
alla visione umana.
Quanta gioia, quanto dolore
esprimono quei muscoli di legno
che contorcono
la sua fisionomia.
La folta chioma
di foglie verdeggianti
protende i rami
come per dare aiuto.
Aiuto a chi,
coi suoi tristi pensieri,
ha proprio tanto bisogno
di un amico.
Come si può spegnere una vita? Tum, tum.
Cos'è questo rumore?
Sarà il mio cuore,
anche se ancora piccino
che vuole far sentire che ci sono.
La mia mamma lo sa
e proprio per questo
è nervosa, angosciata,
preoccupata.
La sento piangere,
vorrei poterla aiutare.
Ma io non posso proprio,
ora chiedo al mio papà.
Ma dov'è, non c'è,
non esiste il mio papà!
Chi e allora
che con quei freddi arnesi
mi tira fuori a farmi infreddolire?
Sento la mamma
gioire finalmente,
sono contento.
Ma, che succede?
Non sento più il mio cuore,
mi sto spegnendo!
Perché?, forse...
la mamma non mi vuole?
Vecchio Non piangere vecchio,
perché tu non sei vecchio.
I solchi rugosi
che ti frastagliano il viso
sono i segni indelebili
del tuo duro lavoro.
Non piangere vecchio,
se ormai sei costretto
a vivere su una sedia a rotelle,
la vita continua, gli sei debitore,
la devi affrontare con forza,
col cuore.
Non piangere vecchio,
non ti sconfortare,
la famiglia hai vicino:
tua moglie, i tuoi figli,
ti devono aiutare!
"È proprio per loro
che io sto piangendo,
sono solo un peso,
una cosa, un oggetto
e nonostante il mio amore
mi stanno lasciando!"
Non piangere vecchio,
tu non sei finito,
vivrai bene vedrai,
anche senza di loro
che ti hanno tradito.
Non piangere vecchio...
Signora Fortuna Un'esile figura
mi veniva incontro.
Era alta, distinta
e molto, molto bella.
In groppa al suo cavallo bianco
stava elegantemente
seduta sulla sella.
Vedevo i suoi capelli
al vento svolazzare
che da contorno
facean alla sua figura.
Lo sguardo dolce
e gli occhi verde oliva
mi fissavano di intenso,
quasi da far paura.
Le porsi la mia mano
sicché scendesse,
ma lei spronò il cavallo,
girò il viso e poi mi disse:
Non sono qui per te,
quindi và via
la strada che hai da fare
è molto lunga,
ma quando arriverai
in cima a quel monte,
non perder la speranza,
verrò a baciarti in fronte.