- La solitudine
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- io vengo da un altro mondo, da un altro
quartiere, da un'altra solitudine.
- Oggi come oggi, mi creo delle scorciatoie. Io
non sono più dei vostri.
- Aspetto dei mutanti; Biologicamente me la cavo
con l'idea che
- mi sono fatto della biologia: piscio; eiaculo;
piango. Innanzi tutto
- noi dobbiamo lavorare le nostre idee come se
fossero
- dei manufatti.
- Io sono pronto a procurarvi gli stampi.
Ma...
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- la solitudine...
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- Innanzi tutto le lavanderie automatiche, agli
angoli delle strade, sono imperturbabili così
come il rosso o il verde dei semafori. I poliziotti
del detersivo vi indicheranno dove vi sarà
possibile lavare ciò che voi credete sia la
vostra coscienza e che non è altro che una
succursale di quel fascio di nervi che vi serve da
cervello. E pertanto...
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- La solitudine...
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- La disperazione è una forma superiore di
critica. Per ora, noi la chiameremo "felicità",
perché le parole che voi adoperate non sono
più "parole", ma una specie di condotto
attraverso il quale gli analfabeti hanno la coscienza
a posto. Ma...
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- la solitudine...
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- Del Codice Civile ne parleremo più
tardi. Per ora, io vorrei
- codificare l'incodificale. Io vorrei misurare
il pozzo di
- San Patrizio delle vostre democrazie.
- Vorrei immergermi nel
- vuoto assoluto e divenire il non detto, il non
avvenuto, il non vergine per mancanza di
lucidità. La lucidità me la
tengo
- nelle mutande.
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