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DE MICHELIS LIDIA, More Worlds in Trade to Conquer, la cosmografia mercantile di Daniel Defoe, Koinè letteratura, collana di saggi e scritti letterari, dic. 1995, pp. 152, Lit. 25.000, ISBN 88-86039-65-4
La decisione di raccogliere in volume alcuni saggi, sia editi che inediti, intorno alla produzione di Defoe nasce dalla convinzione - maturata nel corso di oltre un decennio di studio - della rilevanza tutt'altro che marginale delle opere non propriamente narrative dello scrittore ai fini di un tratteggio più sfaccettato e coerente del sostrato culturale e immaginifico della sua ispirazione. Sono stata attratta in particolare, lungo l'arco di questi anni, dalla potenza del fascino sempre esercitato su Defoe dal mito del commercio - inteso come forza civilizzatrice e trainante, singolarmente capace di rendere libera l'umanità affrancandola dal bisogno - e dal miraggio per lui rappresentato dall'offrirsi di mondi nuovi e vergini agli appetiti espansionistici delle principali civiltà europee, costrette a cercare in altre terre e oceani una linfa più incontaminata e vitale con cui ravvivare la propria circolazione divenuta esangue. Da qui il desiderio di accostare - talora con sostanziali modifiche, al fine di organizzarle in discorso compiuto e non ridondante - alcune analisi incentrate sul vario manifestarsi nella pubblicistica e nella narrativa di Defoe dei motivi del protoimperialismo e della civilizzazione, intesa quest'ultima, con caratteristica commistione di spirito pragmatico e spinta ideale, come esportazione di valori etici e modelli culturali la cui diffusione tuttavia dipende in primo luogo dal soddisfacimento di istanze materiali e concrete. Questa originale forma di idealismo mercantile o, forse meglio, di mercantilismo utopico - che fonda in Defoe le sue radici nel retaggio di credenze puritane e di profondo rispetto per la cultura sperimentale e scientifica originato dalla formazione dissenziente - è precisamente la linea di pensiero che ho cercato di evidenziare, nelle varie sfaccettature e nei diversi tempi e modi del suo manifestarsi, nelle pagine di questo volume. Esso riunisce, con diversi gradi di rielaborazione, in particolare tre saggi. Il primo, «Defoe e i 'Mari del Sud' tra propaganda e mito: la Review e i romanzi» (apparso per la prima volta su Culture, 1, 1987) è qui riproposto con significative integrazioni delle note: con notevole enfasi sull'influenza esercitata sullo scrittore dalla diaristica di viaggio, lo studio esamina ina traduzione realizzata per Sellerio (Palermo, 1993) con il titolo di La vita e le imprese di Sir Walter Raleigh. Nel presente volume è stata aggiunta inoltre una «Appendice» in cui - rispondendo ai dubbi espressi nel volume di Furbank e Owens The Canonization of Daniel Defoe (Baltimore 1988) - si ribadisce la validità dell'attribuzione a Defoe della biografia di Raleigh. L'ultimo capitolo, « èAmerica and no America': il finto paradosso della rappresentazione delle Americhe negli scritti di Defoe», rappresenta invece una totale riscrittura, in forma assai più distesa ed ampia, di una comunicazione al momento ancora inedita presentata al Convegno dell'Associazione Italiana di Anglistica tenutosi a Bologna nel febbraio 1995 e dedicato al tema «Il centauro anglo-americano». Il paradosso cui si fa cenno è il divario che parrebbe esistere nel corpus di Defoe tra l'attenzione relativamente circoscritta nei riguardi delle colonie inglesi storicamente già esistenti sul continente americano e l'enfasi, a prima vista sproporzionata, sull'opportunità ed urgenza di occupare territori ancora vergini del mondo e, in particolare, del Sud America. Tesi di quest'ultimo capitolo è che la contraddizione, tale solo in apparenza, si risolve alla luce di una più approfondita analisi in un disegno essenzialmente coerente, in cui realtà e fantasia concorrono ad esaltare la grandezza nell'unità e le potenzialità sconfinate dell'impero britannico allora nascente. ***** Mi è gradito, a conclusione di questa breve premessa, esprimere dei ringraziamenti: a Leonardo Terzo, animatore e primo direttore di Culture, per avere incoraggiato con la sua amicizia e il suo fervore intellettuale la nascita dei primi due saggi e per averne autorizzato adesso la ristampa; agli amici e alle amiche del mondo accademico milanese, e dell'Istituto di Lingue della Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Milano in particolare, per il loro caldo sostegno. Il ringraziamento più sentito è rivolto, tuttavia, a Marialuisa Bignami, cui spetta la responsabilità di avermi incitato a intraprendere il cammino degli studi e il merito di avermi introdotto allo suadente universo di Defoe. A lei è rivolta la mia più sincera gratitudine per la solida guida e i preziosi insegnamenti umani e scientifici elargiti nel corso di molti anni di sollecita presenza al mio fianco. : «More Worlds in Trade to Conquer": la cosmografia mercantile di Daniel Defoe, |
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