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Poesie dal libro "Riflessi di luci velate"
di Maria Rosa Pedinotti
Vorrei
Lento, lento
sospiro del vento
su brume nascoste
e foglie accartocciate.
Pensiero caldo
madido di sudore
su zolle aperte
in voluttuosi
solchi.
Fuoco rovente
fra labbra rosse
di papaveri ansiosi,
chini
sull'Oro
di spighe falciate.
Vorrei…
Vorrei cavalcare
note di leggende
obliate,
su occhi stanchi
di non saper
vedere.
Vorrei lo sguardo
di mille bagliori
di stelle,
ed il respiro
di una notte luminosa,
che abbia la voce
dei grilli
ed il profumo
di maree dimenticate.
Mattino
Accartoccio
la notte
e distendo albe,
lenzuola di rinascita.
Vagiti di luce
annunciano
il giorno,
nato in un
pensiero leggero
di speranza.
Il sole apre
sguardi
estatici
alla vita.
Pennellata
I miei occhi cercano
colori che abbiano
olezzi di primule
e viole
appena nate.
Voglio adagiarmi
sull'erba
umettata di profumi
ancora vergine
di lacrime
di sole.
Nascere,
morire
in quell'incanto.
Un giorno…
Una notte…
Soffio veloce
di vento
portatore di richiami.
Occaso
Si sciolgono
fra i platani
gli ultimi
raggi
di un sole
che si china, stanco
del suo girovagare.
Le nubi aprono
minuscole finestre
alle stelle.
I miei pensieri
si accompagnano
con ali fuggenti
nel vespro luminoso.
Vorrei poter
guardare oltre
quel cerchio
lucente
per riconoscere
il tuo sguardo,
che esplode
nel mio cuore,
infinito riverbero
d'amore.
Oh, Dio…
Preghiera
Piccoli voli
fuggiti
dal pino
del giardino
rubano pensieri
al cuore.
Sui miei occhi
la notte
gioca luci
di miraggi dimenticati.
Ricordo
sulle labbra
una preghiera
lieve,
un sussurro
di ciglia
addormentate,
il lento
e
leggero
segno di croce
sul mio cuore.
Notte
La notte
ha voci
silenziose,
sussurrate
in bisbigli
accorti
o accorati.
La notte,
velo
di dimenticati
tormenti,
scende
a ricoprirmi
il cuore,
di silenzi
fragorosi.
La notte
è
la tua voce calda
che mi chiama.
La notte
è
il mio respiro aperto
di fiore schiuso.
La notte
è ebbrezza
di primordiali canti.
È
lieve chinarsi
di steli stanchi.
È
PREGHIERA DI SOLE.
Viaggio
Verrà il tempo
delle foglie morte,
verrà il tempo
delle voci appannate
e dei ricordi
in una sbiadita
fotografia.
Verrà…
ma non adesso.
C'è ancora
un puledro focoso
che risveglia
il mio animo ribelle;
vi sono vele spiegate
verso l'ignoto.
E lo spirito
d'Ulisse
non s'acquieta,
vira il timone
verso est
a ricercare
il sole nascente.