Autori contemporanei
affermati, emergenti ed esordienti
Daniela Fagni - Con questo racconto ha vinto il decimo premio del concorso Club Poeti 2000, sezione nerrativa
- Sulle ali di una farfalla...
- Volavo sulle ali di una farfalla, cantavo una melodia sublime e lasciavo che i miei pensieri cadessero sulla terra come fiocchi di neve.
- Il tempo, per me, non aveva nessun significato e lo spazio, intorno a me, era infinito.
- Tutto il mondo si stava preparando per una grande festa, la terra si sentiva per capovolgere e una nuova era si stava avvicinando.
- Tutte le strade erano state pulite per l'occasione. Molti fiori rallegravano i marciapiedi e i tanti terrazzi delle case in città.
- Le persone correvano a fare i loro ultimi acquisti e felici di sapere che il mondo si sarebbe capovolto mi salutavano tutti quanti.
- Non c'era paura nei loro occhi ma soltanto la speranza di vedere il mondo nuovo.
- Niente più sporcizia, niente più guerre, niente più ingiustizie, niente più povertà.
- Soltanto gioia e tanta felicità.
- Mi trovavo allora in casa di mia madre e aspettavo il grande evento tutta eccitata dall'idea di scendere le scale e vedere finalmente ciò che avevo sempre sognato...
- ma... mia madre mi guardava e piangeva.
- Non capivo perché lei si rifiutasse di partecipare alla mia gioia, forse aveva paura che il mondo finisse o forse si era semplicemente dimenticata di comprare un vestito nuovo adatto all'occasione.
- Accesi la televisione e su tutti i canali trasmettevano programmi in attesa del grande evento...
- ma... mia madre continuava a piangere.
- Una grande solitudine prese posto dentro di me, sembrava che nessuno intorno a me si accorgesse di quello che stata per succedere.
- Continuavo a volare sulle ali di una farfalla...
- Non parlavo con nessuno ma capivo dalle facce di chi mi stava vicino che ero la sola a sapere che una grande festa avrebbe dato inizio ad un nuovo mondo.
- C'era molta confusione fuori per le strade ma le porte di casa erano state chiuse tutte a chiave.
- Qualcuno suonò alla porta e mia madre aprì.
- Era un dottore che era venuto per visitare me. Alla fine della visita mi chiese se ero disposta a ricoverarmi dentro un bell'ospedale psichiatrico.
- Pensavo che stesse scherzando quindi gli risposi di sì.
- Quel suono alla porta aveva incrinato qualcosa dentro di me, come se al vetro, di cui ero fatto, il dottore avesse tirato un sasso.
- Ho delirato in ospedale un mese intero aspettando il grande evento che non arrivava mai dopodiché ho iniziato a piangere io e mia madre a sorridere...
- Piano piano mi sono resa conto che il mondo non si sarebbe capovolto, che nessuna festa era in preparazione e che mi trovavo ricoverata dentro un ospedale psichiatrico.
- Il mondo reale non è affatto divertente nessuno vola sulle ali di una farfalla, io invece volavo, o deliravo come preferiscono dire i medici, molto in alto.
- Grandi aquiloni coloravano il cielo e fuochi di artificio davano l'inizio ad una nuova era.
- Ora piango perché le strade continueranno ad essere sporche di carte buttate fuori dai finestrini delle macchine. Le persone correranno ma non per prepararsi ad una grande festa e per salutare me ma per comprare un oggetto in più rispetto al giorno prima.
- È triste pensare la realtà.
- Quando ero piccola mia madre diceva sempre che la mia testa vagava fra le nuvole.
- Sì, mamma, avevi ragione, ieri come oggi ho bisogno di sognare un mondo nuovo.
- Questo è il destino dello psicotico, questo è il mio destino con il quale devo fare i conti tutti i giorni.
- Volo sulle ali di una farfalla e cado improvvisamente in terra.
- Canto melodie sublimi e il suono di un campanello rompe la sfera di cristallo che avvolge la mia persona.
- La solitudine abita dentro di me sia che mi trovi in cielo sia che mi trovi sulla terra.
- Dal cielo cado e dalla terra scappo.
- Un giorno forse i miei sogni si avvereranno, l'anno nuovo arriverà e il mondo si sveglierà da un brutto sogno nel quale l'inquinamento rovinava ogni cosa.
- Sarà allora che mi sentirò finalmente felice e volerò, insieme a un milione di altre persone, sulle ali di una farfalla...
- Forse i farmaci non mi guariranno mai ma se soltanto qualcuno ascoltasse il mio pianto forse mi sentirei meno sola e potrei sognare un mondo in cui i pensieri si trasformano in fiocchi di neve prima di cadere sulla terra e potrei pensare in fondo... "come dolce è la solitudine del volo di una farfalla..."
Classifica Concorso Club Poeti 2000 sez. narrativa
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inserito il 5 Febbraio 1998