Autori contemporanei affermati, emergenti ed esordienti

Racconto di Secondo Morino

L'incontro   Il trillo della sveglia destò Bruna dal sonno agitato dall'attesa per l'incontro programmato quel mattino, quel sabato avrebbe finalmente accolto Sam nel suo piccolo regno come compagno di una futura convivenza. Velocemente s'infilò nel bagno, lo specchio riflesse l'immagine di Bruna donna ancora molto piacente nonostante, come ormai da anni lei usava commentare la propria età, le sue quaranta e più primavere. Quante primavere fossero più delle quaranta, pochi intimi avevano il piacere e l'onore di saperlo, il suo corpo era comunque snello, quasi acerbo grazie alle continue diete e il non aver mai avuto maternità, solo il viso tradiva il passare del tempo. Certo Bruna era ancora una single appetibile, solido impiego di responsabilità in banca, piccola eredità futura, casa di proprietà e tutti gli annessi, buona cultura e una discreta simpatia. Come ancora non si fosse accasata molti se lo chiedevano, ma dopo i primi cocenti amori giovanili densi di passione, Bruna aveva iniziato a selezionare accuratamente i propri compagni e nessuno era riuscito a farla ricredere sulla possibilità di abbandonare la propria solitudine, chi per un motivo chi per un altro erano tutti non idonei, uno invadente, l'altro sciocco, poi il possessivo, l'intransigente e l'avanzare dell'età non fece altro che accentuare la prospettiva critica di Bruna. Ora il tempo della solitudine era finito, arrivava Sam, solo il mese scorso le pareva impensabile, poi l'incontro in quel negozio. Dunque di corsa in cucina, un buon caffè l'avrebbe completamente ridestata e nell'attesa del gorgheggio della caffettiera, rientrò in camera e scelse nel guardaroba il capo più spiritoso ed elegante al contempo, non poteva certo deludere Sam. Tutto era pronto per l'arrivo, camera, cucina, salotto, bagno rivoluzionati solo per lui, certo, si trovò a pensare Bruna le sue abitudini sarebbero in buona parte cambiate, non aveva d'ora in poi solo se stessa a cui pensare, ma il pensiero delle passeggiate serali, le uscite insieme al mattino prima del lavoro, le cene e i pranzi per lui e con lui fugava tutti gli eventuali dubbi. Il telefono squillò, era certamente Carla, sollevò il ricevitore, le rispose infatti l'amica, Bruna la rassicurò, stava uscendo e le avrebbe presentato Sam la sera stessa, sentì Carla felice del suo entusiasmo. Chiusa la comunicazione, Bruna sorseggiò il caffè, quindi si preparò con cura, terminato l'attento maquillage, indossò l'abito scelto prima. Uscì e solamente sull'ascensore, un ennesimo piccolo dubbio s'insinuò nella sua mente, si ritrovò a pensare di come la casa sarebbe stata più sporca e disordinata con Sam, soprattutto nei primi mesi di convivenza. Per sua fortuna, una volta in strada, si disse che in fondo il dalmata era un cane a pelo raso e poi avrebbe educato lei il piccolo Sam. Ora via, al negozio d'animali, era impaziente di accostare sul viso il naso umido del piccolo dalmata, ormai svezzato dalla madre e pronto a ricevere il suo amore.

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