| Sergio Pensato 3° classificato   Una cartolina dalla
            Sicilia (enfasi e crescendo
            d'ironia) 
                Fontane di luce nel turchino che
               s'accende.La pietra geme la fatica della terrae torchia sangue e zolfi dal vino nelle botti
               nere.Come ombre ci leviamo nella valle del
               fuocomuti e colpevoli: ci rode una febbre
               infantileun presagio di cure materne e di tempo che si
               svuota,giunti che siamo ad una stagione
               inattesa. Lubriche pozze di braci nella notte tinta e
               vizza.Nel crogiolo brulicano uomini e sogni: la valle
               è ai loro piedie curva come una sposa ingratariluttante attende.Il vento duro e puro schiaffeggia quei miasmi e
               scattacome una bestia offesa, stende cristalli e
               vibraprofumo di resina sull'arco del cigliocorona di pini oscuri:ora rabbrividisce e scartaimpervio.Rabbrividisce la sciara che cerca gli
               scarponie sbreccia nera e cava nell'aspro della
               bocca.Quando tutto sarà passato passerà
               il cacciatoreaffonderà sicuro nel solco schivo del
               cirneco. Come affiora lava tra gli alberi li
               attizzaun torciglio di agonia: e guardi
               smarrirsilo strazio della boscaglianel caos che l'assorbe. |