| Silvia Favaretto 8a classificata   La ferita del mio amore sanguina
            viola e diviene notte 
                Ho costruito sentieri di sogni e
               sospiriaffinché tu potessi percorrereil cammino verso il mio centro
sarai forse annegata nella mia ultima
               lacrima?Sbriciolo la consistenza della mia
               essenza.Affondo nella polposa carne uterinarisucchiata dal ricordo.Andrò a cercarti verso il nostro
               mare.So che sei lì nascosta,nella pancia di qualche conchiglia.Lo so perché è così che
               sei arrivata a me.Ero dura conchiglia bivalva,la mia corazza proteggevala molle carne rosea dei miei
               sentimenti.Granello di sabbia, entrastidal varco che ti lasciai, distratta, fra le due
               alve.Il tuo mondo divenne perla nel mio
               grembo.Dal mio ventre rilucevi splendida ma,quando dovetti schiudere al mondola mia corazza dura,il mondo ti vide così bella,che ti trasse via da me.Non sei più mia. Sei del mondo.La mia corazza ti rinchiudeva e ti
               ingabbiava.Ora rifletti la calda luce del sole e non
               soloil roseo luccichio delle mie viscere.Ma io mi sento quello che sono e
               cioèuna cappa svuotata del suo tesoro e del suo
               amore,violata del suo segreto,con la carne ferita dal coltelloche le sviscerò la sua perla,sola e stanca, sbattuta dalle onde. |