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- Anna Matera Mare
mare Collana I gigli (poesia) 12x17 - pp. 64 - L.
13.500 - Euro 6,97 ISBN 88-8356-117-1
Prefazione
Scrivere
poesie è per Anna Matera il più
suggestivo strumento per comunicare le sue idee,
esternare le sensazioni più intime ed i dolori
dell'anima, condannare le ingiustizie del mondo di
qualunque natura esse siano.
Non
deve in nessun modo ingannare la molteplicità
dei temi e degli interessi che vengono, di volta in
volta, toccati ed analizzati perché nonostante
tutto non viene mai meno una forte coerenza di fondo
che è poi il vero motore che riesce a far
funzionare il tutto con una grinta
inusuale.
Le
liriche sono quindi solo un pretesto o una occasione
per riflessioni sul passato e sul futuro con una
costante tensione ad una visione d'insieme del
microcosmo dell'Autrice analizzato con
razionalità e chiarezza
estrema.
Si
avverte in ogni parola una sotterranea
necessità di capire quello che puntualmente si
sottrae alle nostre esperienze puramente
sensoriali.
Nelle
sue liriche fluiscono di continuo idee suggerite da un
vibrante entusiasmo
e
da una forte convinzione nei propri ideali da
sostenere con grande forza: amore, giustizia, rispetto
per i diritti dell'uomo, difesa dell'ambiente naturale
che ci circonda.
Tutto
questo non per un semplice e banale desiderio di farsi
notare o di emergere sugli altri ma per una
insopprimibile volontà e necessità
vitale di scrivere, o meglio di narrare, di contenuti
umani che sgorghino come innumerevoli fiumi per
condurre il lettore verso un mare che porti con le sue
onde ad un approdo che non potrà essere altro
che quello della giustizia, dell'etica, delle
libertà personali.
Anna
Matera riesce con le sue parole a sfiorarci appena,
come il vento, ma con la sua forza il vento stesso
può consumare anche la pietra più dura:
è questa la semplice constatazione che possiamo
fare anche guardando alle molteplici esperienze di
questa caleidoscopica vita.
I
pensieri si sgranano in versi semplici, densi di
sensazioni vissute senza tentativi di ergersi a
giudice o di moralizzare i costumi alla Giovenale ma
piuttosto con un intento più vicino alla
cronaca fedele della realtà circostante.
L'esito finale di questa visione del mondo di Anna
Matera è una espressione poetica schietta e
piena di amore e gioia per quello che quotidianamente
riesce a fare: sono infatti frammenti di un percorso
lungo la vita che assumono diversi significati
perché volutamente inseriti in un loro preciso
contesto sociale e culturale.
Infatti
il mondo di Anna Matera non è un mondo tutto
sorridente e felice ma un mondo che conosce la fatica
di vivere, il dolore, l'incertezza per il futuro ma
l'Autrice con magia riesce a catturarne le tristezze e
le ingiustizie ammaliandole ed incantandole per
portarle rigenerate sulla pagina
scritta.
In
queste poesie è continuo il desiderio di
allargare il proprio orizzonte visivo per andare oltre
l'apparenza e la pura estetica lasciando così
libero sfogo alla fantasia culturale per affascinare
con la cruda realtà che è insita come
"verità suprema" nelle cose. L'Autrice
immagina, sogna, desidera insomma vive pienamente la
vita come nella lirica "Scrivere: Scrivere / per
fissare immagini... Scrivere / è sbocciare alla
vita. / Scrivere / per sdrammatizzare, / per fissare,
/ come con la lacca / un ritratto..."
Affinché
la poesia non sia solo un "alito di vento o una foglia
morta" ma sprigioni in noi tutti un desiderio di vita,
un entusiasmo irripetibile.
Massimo
Barile