Autori contemporanei
affermati, emergenti ed esordientiIncipitpit di Verseggiando tra la gente
Bruno Dall'Olio
- Uno e nessuno
- Chi sono?
- Uno e nessuno
- vissuto sulla terra
- scaldato
- da parole solari.
- In piedi sul carretto
- L'ultimo uomo
- in piedi sul carretto
- con le briglie in mano
- più imponente
- dell'imponenza
- percorre i sentieri
- della mia storia.
- Ero bambino
- quando lo vidi
- stagliarsi sul colle
- contro un tramonto
- assoluto
- e mi restò per sempre
- stampato nella memoria.
- Il rovescio del reale
- Nel mio sognarmi
- vado
- come se non fossi io
- e un altro divento
- che sa tornare indietro
- a ridosso del passato.
- Ritorno
- nei cortili delle cascine
- pieni di giochi
- e di canzoni
- dove l'infanzia
- con le rondini garriva
- di serale allegria.
- Lì sazio di sereno
- fra mormorii sottili
- e fugaci apparizioni
- ritrovo la gioia
- del poco o niente
- e dei sonni lieti
- il rovescio del reale.
Colpa dell'orologio
- Aria aria
- è tempo di cambiare
- donne
- il vostro cuore
- non sarà più
- il mio campo di battaglia.
- L'orologio mio
- s'è rotto
- non riesce a scandire
- le ore liete
- dell'amore.
- Orme sulla battigia
- Ritornai invano
- il giorno dopo
- a cercare
- le nostre orme
- sulla battigia.
- Nulla che ricordasse
- quell'ora d'amore
- sotto polvere di luna.
- Un solo nome
- nella memoria
- un'altra ruga
- in mezzo al cuore.
- Liberi si è soltanto
- Si destano inutilmente
- antiche gioie
- amori andati
- agitano le braccia:
- addio fugaci occhiate
- e nomi di fanciulle
- sussurrati.
- Ora che ad ogni passo
- perdo un petalo di vita
- provo a misurare
- la statura della mia ombra
- e non mi spiace
- che mi faccia sembrare
- più alto.
- Più alto nel senso
- di un'improvvisa
- capacità di volo.
- Troppi legami sulla terra
- liberi si è soltanto
- nell'aria e nella luce.
- Non venirci tu
- che hai le ali.
- Crocifisso
- Il giorno
- che gli chiesi perdono
- Cristo
- mani e piedi inchiodati
- ritornò al suo posto.
- Da troppi anni
- entrando nella stanza
- vedevo soltanto
- una croce di legno
- appesa alla parete.
- Il cameriere
- Faccio la spesa
- preparo il pranzo
- lo servo in tavola
- mi dico "grazie".
- Almeno ci fosse
- una madonnina
- un bel musetto
- da servire.
- Già
- ma chi si metterebbe
- con un cameriere!
- Il corpo della notte
- Partecipo ad un rito
- che si celebra nel buio:
- davanti a me la notte
- nuda dal mare viene
- sorretta da calamari
- che spruzzano inchiostri.
- Coralli e perle ornano
- i rocciosi seni
- odora d'alghe e rosmarino
- il ventre riccioluto
- e tra le gambe illividite
- guizzano sirene.
- Si spegne il mio respiro
- nell'incanto d'un processo
- lento e silenzioso.
- Scendo nei fondali
- tra piovre occhi feroci
- che agitano tentacoli
- perché la risacca canti:
- oh corpo immenso
- fresco corpo della notte
- oscurità fremente
- aperta agli abbracci
- d'ignote divinità.
- Per tutto questo
- Per le navi
- ancorate all'orizzonte
- da una gómena di fumo.
- Per la minuzia dei gesti
- nelle aie che la sera
- fervono d'opere e canti.
- Per il miracolo delle messi
- ammucchiate nei campi
- da contadini laboriosi.
- Per le processioni Pasquali
- lunghe e tortuose
- con donne velate
- che pregano cantando.
- Per il declino dei sensi
- tramonto in cui si spengono
- le nostre velleità.
- Per gli errori che facciamo
- nelle vesti di giovani attori.
- Per chi cerca negli altri
- ciò che non trova
- in se stesso.
- Per l'aquila vibrata
- su torri di roccia
- dove stelle alpine
- toccano nuvole di passaggio.
- Per tutto questo
- con toni di giubilo
- io canto.
- C'è dell'altro
- Non angustiarti
- se non ti fu possibile
- quel che t'eri prefisso
- c'è dell'altro
- per cui val la pena
- di lottare.
- Pensa al valore minimo
- di ciò che raggiungi
- facilmente
- e quanto effimere e banali
- sono le cose
- che tutti possono ottenere.
- Aironi
- Palude al margine del bosco
- acqua insepolta
- che la terra impermeabile
- non beve.
- Nell'aria carica di fumi
- dormono gli aironi
- su una gamba sola
- sostengono corpo e nuvole.
- Poi (era quello che volevo)
- l'improvviso movimento:
- selvaggi suoni di paura
- battito di zampe in corsa
- e la tensione
- dei lunghi colli
- puntati a orizzonti nuovi
- dove in comune
- si svolgerà la vita.
- Subito si ricompone
- la geometria del decollo
- e il movimento delle ali
- finisce in armonia.
- Si serrano le file
- e nel linguaggio della specie
- l'ordine è ristabilito.
- Ed ecco un volo d'aironi
- in rotta per altro mare
- farsi maestà
- distanza
- assenza.
- I piaceri della vita
- Nelle pieghe dei giorni
- ho cercato
- i piaceri della vita.
- Li ho trovati
- non ho fatto
- che servirli.
- Rotaie abbandonate
- Fiancheggiano la strada
- le rotaie abbandonate
- aggredite dalle sterpaglie
- non luccicano al sole.
- Non si danno pace:
- pensano
- alle fermate perse
- ai rumorosi
- sbuffi di fumo
- ai prolungati
- fischi del treno
- che non passa più
- sopra di loro.
- Altri tempi
- Due uova nel piatto
- condite
- con olio di girasole
- una fetta di polenta
- tagliata con lo spago
- cetrioli sott'aceto
- e il pranzo finiva lì
- (la frutta
- l'avevo mangiata nel bosco).
- Ma la fronte
- era ancora bagnata
- dal grangiocare.
- Prigioniero
- Lunghe collane
- di perle
- a lei mi legano
- amici
- non cercate
- di liberarmi
- sono un prigioniero
- che ama le catene.
- È solo una macchina
- Ti confiderò il segreto:
- ho rinunciato
- ai benefici del potere
- che nel benessere
- affondava le radici.
- Scelta condizionata
- dalla rivolta dei numeri
- e dagli inviti a recedere
- della mia mente
- che non è una cassaforte
- ma una piccolissima
- macchina da scrivere.
- Con caratteri tanto leggeri
- che a volte volano
- in spazi creativi
- per musicalità
- per fede
- per illusione.
- Luna nel pozzo
- Notte estiva.
- Nell'aia della cascina
- io bambino
- calai il secchio
- nel pozzo
- per tirare su la luna
- ch'era caduta dentro.
Sole dimenticato
- Non senti la primavera
- tremare ai vetri?
- Falla entrare
- riempirà d'aromi
- le colline
- e all'orto darà
- teneri germogli.
- S'è sciolta la neve
- sulle montagne
- al fischio della marmotta
- e domani
- un sole dimenticato
- t'aprirà le pupille
- al melodiare del merlo.
- Presta gli occhi
- Il panorama
- s'è spento sul mare.
- Amore
- presta gli occhi
- alla notte
- non ci sono stelle
- nel cielo.
- Sospinto dall'ombra
- Si è ritirato
- dietro le montagne
- il sole
- sospinto dall'ombra
- che ne occupa gli spazi
- e si fa sera.
- Fermati
- chiudi il giorno
- lascia qualcosa
- al domani.
- Quali le prospettive
- Sai che esiste
- che è più
- d'una semplice donna
- ma non sai
- come arrivare a lei.
- Entra in punta di piedi
- nella sua vita
- senza violarne la privacy.
- Scopri pregi e virtù
- aggirando lo scoglio
- dei difetti
- su e giù quelli si pareggiano.
- Trova il filo dell'equilibrio
- teso all'orizzonte dell'imprevisto
- sul quale il tuo clown
- dovrà esibirsi.
- Penetra l'habitat del pensiero
- e in profondità sempre di più
- fino all'incantesimo del cuore
- per capire
- se chiamando lei
- chiami l'amore.
- Lo specchio del mare
- Sempre freddo sarai
- amato mare
- ché non assorbi il sole
- ma lo rifletti
- come uno specchio
- abbagliando l'universo.
- Ah sole
- dov'è la tua potenza
- se non riesci
- a varcare le onde
- per posarti
- nel firmamento dei fondali
- dove tra le sirene
- navigano grandi pesci!
- Prima d'appassire
- Rosa
- lasciati cogliere
- prima d'appassire
- da una mano
- che s'attardi in carezze
- sul tuo corpo di petali.
- In una sera
- occhieggiata di stelle
- nell'ora
- che più scurisce
- più risplende
- di lucciole e d'aromi.
- Continuazione
- Lasciano il bosco
- gli uccelli
- per la violenza
- del freddo che avanza.
- L'autunno
- se ne va dal parco
- e le panchine
- restano sole
- tra foglie ingiallite.
- Trova rifugio in me
- la triste visione
- che m'invita a conservare
- quei patetici colori.
- Sento che m'affida
- la sua continuazione
- perché nel cuore
- del poeta
- non muore una stagione.
- Una statua di marmo
- mutilata sul viale
- si china
- le parlo.
- Notturno
- Dalle colline
- la notte
- era scesa al mare.
- La luna
- bianca per il freddo
- tremava
- come una bandiera
- per scaldarla
- la tenevo tra le braccia.
- Le onde
- dalle chiome bianche
- correvano allegre
- ignorando la loro fine
- sugli scogli.
- Le vele dei ricordi
- gonfiate
- dai miei sospiri
- scivolavano sull'acqua
- senza che riconoscessi
- chi era a bordo
- e mi salutava.
- l'invisibile spazio interiore del poeta, supera gli ostacoli per raggiungere con semplicità la vetta della parola.
- se lo scopo è di avvicinare ogni tipo di lettore alla poesia, Dall'Olio in modo perfetto ci riesce.
- senza dubbio una delle più belle voci della poesia contemporanea e non solo su scala nazionale.
- Uno dei più bei libri di poesia che ho letto.
- Jean Pierre Jouvet
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