LA
PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA Poeti
contemporanei affermati, emergenti ed
esordienti
Poesie
di Dagmar Dafne Rebecca
D'Angelo
IL PUNK CHE
BALLA
scarno ti
muovi
trasudando
ardore
perso nei
meandri
di un profondo
riaffiorare
baccante del
mio cuore
atterri al mio
fianco
latteo e
asciutto
affondi il tuo
sguardo
nelle mie
carni
apparentemente
gelide
che
indifferenti
e perse
lentamente
s'affacciano
ridente e
osservante
segui un ritmo
tribale
mutando la
stanza
in un deserto
carnale
lontano e
disumano
ma vicino e
vero
volgi il tuo
capo
da un polo
all'altro
dell'aria
un velo etereo
si posa
sul tuo viso
enigmatico
to
michele
assetatamente
e furiosamente
scosse di
folgore muovevano il mio cuore
passi lenti e
forti
su terra
pulsante
e musica
inebriante intorno a me
appari
tu
e il resto non
ha più senso
ti inneschi in
fretta entro il mio sguardo
con la tua
aitante apparenza
diamanti
assonnati
nelle tue
pupille brille
pathos
accattivante nelle tue movenze arzille
la tua
presenza sfuggente
si presenta
esente da continuità
originale e
spento
è ogni
tuo movimento
ed il tormento
traspare dal tuo sguardo disattento
sensatamente
compare in me un dissenso intenso
la tua
bellezza è intrigante e
desolante
resterai per
sempre
un'immagine
folgorante
GHIACCIO DI
NOTTE
In un silenzio
muto per davvero
trangugio
anelli di cielo
mi picchio con
iceberg di gelo
In questo
quadro senza più rimedio
non salvo
niente e nemmeno annego
non mi rimane
che pensare
alle scaglie
di mare in cui naufraga il mio cuore
PRIMO
PIANO
la mozzarella
sulla tua pelle diafana
cespugli
crespi le ciocche dei tuoi capelli
traumi sono i
tuoi occhi assonnati
che si
affacciano ai miei desolati
tu sei un
brandello di nube che sereno
infuoca il mio
corpo di veleno
LUNARE
stanotte la
luna sei tu
dall'alto di
questo cemento
la linea del
tuo corpo
descrive la
mia anima incolta
la sagoma dei
tuoi capelli
racchiude
l'occhio del mio cuore
la voce tua
silente
abbatte il
pallore tagliente
di questo muto
non senso
una pioggia di
stelle mi invade
in un magico
turbinio di stupore
NEVROSI
Le mie vene
che scoppiano:nevrosi
Nevrotico
vortice in pendenza
A causa di una
fottuta irriverenza
disgusto la
presenza
di una nevrosi
assente
che appartiene
a qualcun altro
che non trova
altro
Cuore
incessante:nevrosi
muove le
barriere dell'interno
affogo in un
margine esterno
E incido
dentro il tempo
marchio a
fuoco l'inferno
di questo
cielo
senza megere,
senza fate
senza inverno
senza estate
Staticità
pallida di una realtà
afrodisiaca:nevrosi
incombe
possente non libera niente
Il caos
assordante si propaga inutilmente
nel silenzio
crescente
sangue dalle
labbra
brama di
annegare, brama di sopprimere
Desiderio
ignaro di reprimere la vita
che procede
senza me
Nevrosi: e
tutto il mondo in fiamme muore
Nevrosi: e la
memoria che mi assale
Nevrosi:
è la mia lingua che permane
Violenti
scatti d'ira
Il buio che
raggira
Un vortice
nell'onda di questa fredda ombra
Nevrosi: e
sono fuori di qui
Nevrosi: a
fare strage di chi
Nevrosi: non
sa nemmeno che sia
Allora vi
regalo la mia
Anestetica
Anesteticamente
vive tra la gente
mi parla
sospirando
ha la bocca
scherzosa e
geme
stancamente
l'ago nel suo
braccio non è droga
ma una flebo
solamente
Anesteticamente
si finge innocente
si muove in
modo mediocre
non coglie il
succo delle cose
Rimane
costante, ma è la più
mutante
Anesteticamente
bacia chiunque
come un Giuda
del duemila
tra le menti
si insidia
chissà
se s'accorge della sua
mediocrità
o anche lei
è vittima dell'assurdità
Anesteticamente
crede di vincere
ma si trova
schiacciata da una mente bacata
che la fa star
bene
non le crea
pensieri
Piena di
menate, di cazzate innate
pretende di
saperne più di me
Anesteticamente
si finge inesistente
ma ci prova
con tutta se stessa
a uccidermi
lentamente
Nemica
latitante
immersa nella
falsità potente
anesteticamente
anesteticamente anesteticamente
vive
inutilmente
è
anestetica è anestetica è
anestetica
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