Autori contemporanei
affermati, emergenti ed esordienti
racconto di Enzo Bazzoli
- Malgrado tutto
- Malgrado tutto, ci siamo goduti un autunno come da anni non si vedeva.
- Ma anche l'inverno mi piace. M'incanta il morbido monocronismo creato con squisita grazia dai fiocchi di neve sulla pezza di mondo a noi visibile. Quando ero più giovane sognavo l'arrivo della primavera. Al primo raggio di sole tiepido, era come se un vestito nuovo profumato di bucato veniva a togliere il ruvido abito di fustagno dell'inverno.
- A volte stavo a testa in su cercando una rondine, per anticipare la primavera che arrivava solo sul calendario. Un gradevole senso di nuovo si diffondeva nell'animo alla vista degli albicocchi fioriti troppo presto che non riuscivano mai a fare frutti perché gelavano ancor prima di finire di fiorire.
- Un giorno di maggio andai a cercare una libellula.
- Ingrandito un migliaio di volte, l'insetto, avrebbe potuto essere scambiato per un abitante di altri mondi, sorpreso durante una strabiliante metamorfosi sconosciuta ai terrestri..
- Guardavo quella larva aliena avvinghiata a uno stelo d'erba verde vicino allo stagno in cui era cresciuta, che da informe grumolo zoomorfo, andava trasfigurandosi nella bellezza di una vita compiuta. E si abbelliva e cresceva... si snelliva e si colorava. Vedevo l'emolinfa scorrere nelle ali appena tracciate, simili a merletti accartocciati che si scioglievano in ricami cristallini, come se un alito vitale le attraversasse. Era come, se un processo evolutivo di milioni di anni, si riassumesse lì, davanti ai miei occhi, in meno di un'ora.
- E continuava il miracolo, continuava.
- Il miracolo della libellula è visibile da fermi. Bisogna fermarsi . Di corsa non si vedono neanche quelli di Lourdes, i miracoli.
- Mi dispiaceva che molti non sapessero come si riproduceva il più bello degli insetti.
- "Che meraviglia! Meraviglioso! Bello! Magnifico! Stupendo!". Esclamazioni senza troppe emozioni. Alla televisione lo dicono un minuto si un minuto no, soprattutto nella pubblicità di certi prodotti che alcune mamme ritengono sconcia.
- Gesù santo! E chi è ancora capace di provare la Meraviglia! Oggi.
- Meraviglia e Adorazione si danno la mano, dicono i mistici. E sono tra le poche cose che sono passate di moda per eccessive difficoltà nell'uso e nella manutenzione. Con le droghe è tutto più semplice, se non ci fosse qualche inconveniente..
- Di "libellule", nel mondo, ne svolazzano un sacco di più di quante gli entomologi ne abbiano mai catalogate. Malgrado tutto.
- Oggi è un giorno d'ottobre, più bello e caldo di un giorno di primavera. In questa stagione le libellule si adagiano di nuovo sugli steli d'erba ingialliti sui quali sono nate. Per morire.
- Guardano il mondo che avevano scambiato per il Paradiso, quando, in primavera, uscirono dalle torbide acque dello stagno e dal loro angusto astuccio larvale.
- I loro occhi non si chiudono mai. Anche adesso che stanno morendo non si chiudono, e neppure dopo che saranno morte. Credono ancora che il mondo, nei cui cieli si librarono, sia il Paradiso
- E' stato un peccato rovinare questi mesi con tutto quello che è successo.
- Peccato! Perché, non è servito a niente.
- E' curioso: una parte di noi sembra fatta per Il Bello e il Buono, l'altra ( quella parte che sembra appartenere solo agli "altri") fa di tutto per inventare qualcosa di brutto.
- Così scorre la vita ormai da qualche migliaio di anni a questa parte.
- Ma è così giovane l'uomo...non ridete, vi prego.
- Dicono che siano occorsi milioni di anni a quel povero homunculus per riuscire a tirarsi su bel diritto con la schiena. Non gli sarà parso vero - dopo essersi dato una gran stiracchiata - di potersi mettere a zampettare felice come una pasqua con le sole sue zampette posteriori. Chissà quali emozioni per quel superanimal mesozoioco, quando poté finalmente fissare diritto negli occhi la sua barbuta compagna. E trascorsero milioni di anni ancora, prima che l'omuncolo eretto potesse autodefinirsi " Uomo sapiente sapiente". Sapiente solo da qualche migliaio di anni! ...una manciata di giorni per un paleontologo che fa buche a destra e sinistra in cerca di mandiboluti teschi con dentoni sghignazzanti .
- L'umanità è così giovane che non fa meraviglia che, di tanto in tanto, qualche mattacchione voglia provare - per esempio - l'emozione di entrare con un aereo dalla finestra di un grattacelo. E altri ancora, pensando che i postini si annoiano, pensino di mettere nelle buste tremendi animaletti sotto forma di farina bianca per distrarli un po'. Ma circolano altre innumerevoli mattane.
- Meno evidenti forse. In pochi anni si sono accostumate così bene al nostro modo di vivere, che vi ci siamo affezionati. E' il nostro modus vitae, quello di una civiltà socialmente , economicamente, culturalmente, religiosamente avanzata, cioè. Se si riuscisse ad isolarne il virus, ( quello che provoca le mattane) potrebbero chiamarlo - per inserirlo nella nomenclatura medica - il virus della "Depravatio occidentalis", una malattia endemica con decorso tremendamente progressivo che prende la testa. La peculiarità di questo morbo è che una volta contratta, il malato pensa che la "Depravatio occidentalis" ce l'hanno gli altri. Ti fa sentire a posto insomma, a differenza degli altri che sono degli asini. Una leccornia per la proliferazione di demoni e burloni .
- L'ultima festa di ottobre mi trovavo in un bosco. Un bosco a colori come quello illustrato sui libri per bambini da tre a sei anni, che i bambini fanno leggere al loro genitori per imparare a leggere.
- E così il bambino che dentro di me mi tiene sempre compagnia, si svegliò di soprassalto, e il bosco gli sembrò così bello, così unico, così fatto " della stoffa della Terra", che gli veniva voglia di farlo vedere a tutti. All'uomo invece, meno sonnacchioso e romantico del bambino venne da dire: " Ma santo cielo!... perché tutta questa porcheria, Dio Santo!!".
- E così, come spesso succede, un fatto insignificante ( e una libellula che nasce può andar bene, ma anche un bel sorriso aperto può bastare) ti blocca, ti accende quella polverosa lampada poco usata che da qualche parte sta dentro di noi; ti illumina il Mondo, e tu lo vedi così com'é : bello.
- E si sente di amarlo il Mondo quando, all'improvviso, qualcosa spinge ad affermare davanti a tutti la meraviglia della Vita e delle cose .. E' allora che appaiono, lì, evidenti, le brutture ,le perversioni, le avidità, gli sballi, le sproporzioni, le falsità, le inutili ansie, gli intramontabili rancori...la miseria tua e altrui.. il grido muto della sofferenza del Mondo. Ed è lì, che cadono le braccia per quel che sta succedendo. E se al posto di una scenografia autunnale ci fossero stati due innamorati sdraiati nell'erba che si baciavano, o bambini che giocavano a bilie in un cortile sterrato, o un santo che teneva la zampa ad un lupo cattivo che gli leccava la mano mentre il santo gli parlava di pace... sarebbe stato lo stesso. Sarebbe stato un segno dell'immensa bellezza del Mondo.
- Feci scendere il finestrino del mio piccolo fuori strada. Fuori il tepore di una brezza ancora amica dell'estate, profumava di muschio e foglie umide di terra. Scordai di cercare un possibile soggetto per una fotografia (era la ragione per cui mi trovavo là). Troppo piatto, egoistico, il motivo. Addirittura sconveniente. Avrei fatto scomparire tutto: il Mondo, la sua bellezza, gli uomini e le loro stramberie.
- Pensavo a quegli ultimi, pazzi avvenimenti e mi sentii stupido a sgolarmi per essi.
- Come tutti gli altri. Osannanti ed esecranti.
- C'era stato un attimo di sgomento. C'eravamo acquattati tra gli arbusti come prede che avevano fiutato l'usta del predatore. Poi guardinghi siamo tornati a rizzarci e, sicuri come un duce, abbiamo ripreso la corsa sui nostri binari divergenti. Poi ci siamo rimessi le nostre armature da teatro, con un motivo in più per continuare la commedia. Come sempre.
- Come sempre, non sono le tragedie a cambiare le idee, né a cambiare gli uomini. Fino a quando una di esse - le tragedie - ci fa toc-toc sulla spalla. A noi. A me personalmente.
- Allora passa anche la voglia di ciabattare in marce ridicole a sgallinare slogans da fannulloni impegnati.
- I demoni ci sono sempre stati. Una tra le innumerevoli specie di questi satanassi, una volta era
- addirittura in Cielo. Sono imprevedibili, burloni, chiassosi, furbi, avidi, arroganti, superbi... una specie di questi demoni è particolarmente virulenta. Questa si materializza nel calderone dove sobbollono le deviazioni della specie umana. Sono le interminabili reincarnazioni degli archetipi che da sempre concorrono al progetto per l'estinzione della Vita.
- Le madri da cui nascono sono tante. Alcune sono persino belle o, quantomeno, non brutte.
- Questa specie di demoni é mortale, in pratica dopo un po' di tempo essi muoiono, come tutti noi, perciò fanno di tutto per diventare, se non proprio immortali, almeno immorituri. Anche se in realtà tutto il loro affannarsi è solo un espediente per fugare la Morte.
- Prendiamo uno di questi demoni e chiamiamolo Mr. Uno.
- Mr. Uno è una persona ambiziosa. E questa, la sua ambizione, è la causa di ciò che accadrà.
- Un bel giorno Mr. Uno capisce che delle sue vagonate di quattrini non ne può fare niente, se non annoiarsi in burrose insulsaggini. Lasciati lì, non sarebbero che selvaggina morta. Ma tolta dal carniere potrebbe diventare materiale per scatenare singolari emozioni. Così pensò di usarli per farsi una posizione immortale. Mr. Uno è un demone cattivo, un assatanato. Odio e morte li presenta come figli di una santa madre per raggiungere le sue mattacchionate. E dalla causa uscirono gli effetti. Effetti di morte.
- I soldi, al contrario delle altre prede, una volta messi nel carniere, ridiventano vivi e così amabili che conquistano in poco tempo il cuore di chi li possiede. L'eccitazione della caccia - caso unico - continua anche dopo la cattura della preda. E' capitato a Mr. Uno, e non solo a lui.
- La "depravatio occidentalis" è più sofisticata, delle paturnie di Mr. Uno. Apparentemente meno virulenta. La sua caratteristica, l'abbiamo detto, è quella di far credere che i malati sono gli altri. Evasioni, triangolazioni, elusioni, corruzioni, falsificazioni, e altre fantasiose e allegre circonlocuzioni, pertanto non hanno niente di patologico. Sono fisiologiche. Normali, cioè.
- Vi sono alberelli striminziti e mezzo secchi nella foresta delle sequoie della finanza, che sono stati annotati nell'albo d'oro come i primi tra i colossi della contribuzione fiscale.
- La legge è uguale per tutti coloro che non sanno raggirarla mi diceva uno che si era arrabbiato. Molte "sequoie" ne sanno qualcosa.
- Ridere fa sempre bene, ma anche piangere non farebbe male, ogni tanto.
- Peccato! perché anche i soldi possono essere intelligenti, più delle bombe, se lanciati nella giusta direzione. Quella umana per intenderci. Potrebbero avere sui demoni di turno, un contraccolpo definitivo. Posto che l'Umanità e il Mondo interessi ancora a qualcuno.
- Un mio amico affermava che, di solito, si tende a parlare troppo per profumare le colpe che ci pesano dentro. Diceva che gli sembrava un omicidio perpetrato almeno due volte al giorno, il fatto che si commiserasse la Povertà, e che montagne di
- denaro, non tutto genuino, riposassero beatamente nell'ozio più assoluto, in beati e ricchi paesi.
- Potenziale di Vita (inutilizzato) per morituri annunciati: gli idoli, si sa, reclamano sempre le loro vittime, e " Coloro che stanno per morire" hanno poco da perdere e molto per odiare.
- Il mio amico, un tipo strano per la verità, ma con un buon Q.I., mi diceva che siamo un'unica stoffa al mondo, ma che vi sono milioni di ragioni che inducono a credere che questa stoffa sia invasa dalle tarme e abbia bisogno urgente di rammendi se non vogliamo che il drappo si strappi irrimediabilmente. Diceva, che lo sanno tutti che gli aghi per rammendare si chiamano scuole e asili, ospedali e dispensari, per citarne alcuni, e che per metterli in piedi ci sono tante persone che aspettano solo gli aghi per incominciare a rammendare.
- I diavoli ci saranno sempre, ma un giorno - ne siamo sicuri - quando non ci sarà più un popolo cieco che li semina, e un altro disperato che li raccoglie, se ne ritorneranno all'Inferno. Così diceva il mio amico.
- Infine, ciò che conta, è che i demoni restino all'Inferno.
- Tutti lo sperano. Malgrado tutto.
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agg. 14-05 2002