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LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
  Poesie di
Gabriele Paradisi

 
Poesie tratte dal libro "Cieli limpidi", Edizioni Il Filo

Pensieri d'Aprile (1995-2000)

Poematica Illirica Duemilacentesca

(1995)

 
Forse... forse...
Dentro un caffè del Corso
Semplici amici calvi (per gioco)
Due occhi infervoranti passione
Vent'anni amico mio
Eh sì vent'anni Eh già
 
Ampie le tempie
Sul naso squarciato
(Cinquecento ciliegi,
Giugno, la Francia: due a uno)
 
Forse cominciò... forse cominciò...
Due occhi tecnici
Chimici e piccoli
Amico mio
Quando tua madre ti svegliava grassa
Al chiaror del mattin
Pastasciutta per colazione
Sole sulla collina
 
Vent'anni, Eh sì
Vent'anni caro amico mio, Eh già
 
Forse cominciò come un sussurro...
Come un sussurro in un deserto bianco...
E la mezzaluna ha continuato
Pallida a inerpicarsi
Tra latifoglie decidue
Del tuo giardino
E tu ed io
Non abbiamo più gli stessi pensieri
Vibranti d'Aprile
E non è stato il mondo
Né l'allegria d'una naufraga vergine folle
Fedifraga sposa
 
Occhi a mandorla armonica
Tutta ricostruita
(Le tette?)
 
Eh si amico mio Eh già

 
Concerto Dada

(1995)

 
Concert Orgue et Cuivres: Tubicines:
Disregolazione
nei Processi di trasporto
di neuro trasmettitori cerebrali.
C'è solo generica convenzione
sotto lo strato di responsabilità genitoriale?
(Quasi-neutralità nei plasmi freddi o
Alla luce dei fondamenti cinetici quantistici).
Dall'oggi al domani
(jeans e maglietta per salvare il mondo).
Cor: Orgue: (Organetto diatonico)
lunghezza di schermaggio
e l'Identità vola pindarica
Trompettes:
Conflitti d'identità collettiva
pervadono le menti deboli
Ghironda: Launeddas:
E ci stiamo attrezzando
(codici e convegni verticali)
per un plasma degenere
e freddo ad alta densità
E sono e resto
fondamentalmente polemico
sul reiterato richiamo liberale.
Rivendico la singolarità!
(individualista comunitario)
Tutto e solo per costruire,
È vero
Imperi Creativi!
Tubicines et Trompettes.

Milano spiove

(1995)

 
Milano spiove
nel grigior di periferie a ringhiera
e cascine.
Spiove
a guisa d'un meriggio
giovedì di Fiandra:
Valanzane di cumuli nervosi
Trapunte di nembi uggiosi.
Immote le facciate triangolari
accanto ai navigli e ai fumaioli.
I vetri spessi traspaiono tetre cucine
Fiamminghe
di cibarie.
Milano spiove
e luccica nelle pozze
agli angoli delle strade vuote.
 

 
Dabbasso le gotiche guglie inquietanti

(1995)

 
Dabbasso le gotiche guglie inquietanti
il sagrato sonnecchia
affilato come il viso milanese di una donna passata
"Cristo Gesù è venuto nel mondo
a salvare i peccatori".
Lo sanno anche gli spigolosi albanesi
seduti e scoglionati;
Gli ingegneri polacchi
e le loro sportine di birra;
I filippini con le ginocchia vaccine
e le loro corte donne.
Lo sanno anche quei dinoccolati venditori di colore
(generalmente nero)
che passano in rassegna
le cosce bianche delle ragazze accovacciate sui gradini.
 

A Breton (André)

(1995)

 
I bambini entrano al parco
Meloni arancio rotolanti a siepi d'alloro
Corrono incerti con le gambette storte:
Un topolino qua
Una pulce col gonnellino a pieghe più in là.
Appeso a testa in giù
A liane di salice
Piangente
Un altro sta.
Un cappellino dei Ghephard coi paraorecchi
A carezzare
Parotiti purulente
Tre Candele al naso
Accese.
Due frugoletti s'avvicinano
Vampate di borotalco azzurro
Poi si lasciano e si dimenticano:
Quattro secondi appena son passati.
Hanno già catturato la Strega Polverina?
Il cucciolo col brevetto da Ippocampo
(Culetto tutto unto da Pasta di Fissan)
Scende pensoso e scuro lo scivolo
Luccicante di rossa Tachipirina vischiosa:
"Mi brucia come un corvo"
Sarà poeta!
Dalle labbra
Tenere di fringuello tutto boccoli e tettarelle
Di lattice
Scende latte capriccioso come libere parole:
"Un cuoco
Senza cuore
Cuoceva
Cuoio
Per i bimbi della scuola"
 

 
Atlantide

(1996)

Limpido
un volo d'archi si leva al ciel
Tocchi d'arpa
Singulti di violini laceranti
"E Montemaggio ti guarda"
in fondo a vialetti mandorlati (e rosa)
Ti guarda da torri relative
di metapoesia e fisica ristretta
(peach-tree, pleasant hill)
Giocare a baseball al campus del liceo
e sulla collinetta
(noccioline e magliette americane).
Quel pomeriggio d'un fauno
svoltai a sinistra
(rive gauche)
tra armoniche country
verso un cielo azzurro inquieto
e un vento da gran finale.
Verso campi d'aviazione svoltai
che tiravo calci incerti ad un pallone
e ragazzine dagli occhi d'oro
di lato al prato sorridevano
mentre un piper s'avanzava
sull'erba infinita
(anche senza fragole)
E se muoio adesso
che importa
Se muoio su questo campo
tra i fiori
di una primavera matura
di capelli grigi e di artriti
Se muoio adesso
che importa.

Paradosso Cosmico

(1999)

 
La mia seconda madre
vola nel cielo blu
come le scie degli aeroplani
che segnano l'orizzonte
il giorno del suo funerale.
 
immagina di vivere
nel centro di una periferia di provincia
al principio di primavera
coi ciliegi in fiore
e le fanciulle anche
e le colline tutte
le tette, le anche.
Una donna sicura
grassa di salute e coi denti a posto
t'aspetta ogni sera
in una cucina calda e luminosa
nel profumo di crostata.
E quanto amore
sorge dal gres del pavimento
dalla Singer nera,
anche se fuori piove e i marciapiedi luccicano.
E quanto zucchero e miele da leccare
nella credenza laccata.
Immagina di vivere
un pomeriggio lieve
come l'autunno che scende da Est
e Lei col grembiule
sicuro come il sorriso
lieve e duro.
Immagina ancora
una cantina nella penombra
accanto a un cortile
e l'odore di vino
per la tavola da apparecchiare
che la vescica mi duole.
 
La mia seconda madre
vola nel cielo blu
come le scie degli aeroplani
che segnano l'orizzonte
il giorno del suo funerale.

L'architetto evocativo

(1999)

 
L'edicola cilindrica s'innalza
avvolgendo con le sue ali
il cielo.
Il fumo dell'Antico Toscano
Pervade tutta l'aria dello studiolo di periferia.
 
Le pratiche catastali ricoprono il vecchio tecnigrafo.
 
E tu scenderesti per strada
a tirar palle di neve
ai vetri della stanza dei tuoi figli
malati
se il mondo fosse per gioco.

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