LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA
Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Poesie di Giacomo Fumarola
- LEI ERA
- Urlava
- come ogni bambino,
- tutti lo ascoltavano
- pazienti come pochi adulti.
- Spesso chiedeva
- ma nessuno mai gli rispondeva.
- Un giorno smise di rivolgere
- domande, zittito da una famelica
- curiosità d'improvviso sazia.
- Sono trascorsi parecchi anni e
- quel bambino continua a seguirmi
- ad ombra per mostrarmi quanto
- di più prezioso la mia memoria
- custodisca: una carezza. Tenera
- percorse il mio immobile viso
- come a voler tracciare un sentiero.
- Tacquero le mie urla
- per fare di un riverente silenzio
- la sentinella a parole appena
- sussurrate. Lentamente cadenzate
- come ciottoli portati nel letto
- di un torrente in secca.
- Ascolto ancora la sua voce.
- Neppure quel giorno mi parlò
- del male che la prosciugava
- per non turbare la mia serenità.
- Vedo ancora il suo volto.
- Neppure quel giorno permise
- a lacrima alcuna di velare
- il suo sguardo azzurro.
- Sento ancora la sua carezza.
- Quel giorno la sua mano tremante
- tenne per sé tutto il peso della sofferenza
- e mi trasmise tutta la leggerezza dell'amore.
- Lei era mia madre.
Poesia dedicata a chi seppe parlarmi con una carezza.
Opera pubblicata sull'antologia del Premio Il Club dei Poeti 2005.
- INTRECCI INVISIBILI
- Quali intrecci invisibili
- la città ignora e calpesta?
- Pensaci
- Quante traiettorie impazzite
- i nostri passi dipingono
- su strade e piazze?
- Riuscirebbe un bravo pittore
- a riprodurle schiacciando
- il pennello sulla tela?
- Tanti aghi di colore
- ammassati, ma senz'anima... no!
- Sotto i nostri piedi prende vita
- un fitto reticolo di bozzoli
- dischiusi a liberar crisalidi
- quando orme diverse si avvicinano.
- È il rito della conoscenza che si celebra
- sotto di noi mentre camminiamo
- corriamo e ci fermiamo.
- Questa notte noi due
- abbiamo l'onore di presenziarvi.
- Se svolgessimo quella lunga matassa
- di linee di fuga e di soste
- raccogliendone il filo in gomitolo
- potremmo forse risalire
- al nostro primo incontro...
Poesia dedicata a Francesca, inguaribile vagabonda.
Opera segnalata dalla Giuria del Premio Il Club dei Poeti 2006 con attestato di merito.
- IL VIANDANTE INNAMORATO
- Inseguiva i suoi desideri.
- Era un viandante qualunque
- ricco di soli pensieri.
- Passeggiava a lungo
- sulla spiaggia a piedi
- scalzi perché i granelli
- gli levigassero le piante.
- Entrava in acqua, ormai esausto
- perché il refrigerio improvviso
- gli suggerisse dove dirigersi l'indomani.
- Decise infine di costruire
- una barca di carta.
- Pensò che lo avrebbe condotto
- verso la donna che amava,
- con l'ardore a gonfiar le vele.
- Prese il largo e navigò
- sino a toccare l'orizzonte
- prima di inabissarsi.
- Strappò un lembo di carta
- dal suo veliero agonizzante.
- Insegue ancora i suoi desideri.
- Vaga per i fondali
- con il nome della donna
- stretto nella mano.
- Tornerà a riprendersi
- l'intera sua pagina d'amore
- che galleggia sfidando
- onde avide d'inchiostro.
- Non smetterà mai
- di inseguire i suoi desideri
- perché è un viandante innamorato.
- Non conosce vicoli ciechi
- che il suo cuore
- non abbia già superato.
Poesia dedicata a chi non smetterà mai di Amare.
Opera pubblicata sull'antologia del Premio Il Giro d'Italia delle Poesie in cornice 2006.
- PICCOLA NUBE DI MONDO
- Un sorriso
- per spingermi oltre il cielo.
- Il tuo sorriso
- vorrei incontrare questa sera
- per continuare a sognare.
- Per seminare gli sguardi
- e i pensieri altrui.
- Per ritagliare la mia
- piccola nube di mondo.
- Quanti osservano le stelle
- per comporre un cuore?
- Quanti chiedono alla luna
- di cullare i propri affetti?
- Quanti implorano il blu
- profondo della notte
- perché sommerga i propri incubi?
- Tanti... Ma solo io
- voglio andare oltre il cielo
- laddove i miei sogni
- possano vagare indisturbati.
- Laddove mi attende la mia
- piccola nube di mondo.
- Itinerante calesse
- che insegue il tuo sorriso.
Poesia dedicata a Patrizia, il mio Rimpianto.
Opera pubblicata sull'antologia del Premio Anguillara Sabazia Città d'Arte 2006.
- UNA CERTEZZA
- C'è chi sostiene
- che la vita sia uno stagno,
- altri un grande lago cullato
- dalle correnti di miliardi di tuffi.
- Per me non è affatto uno specchio
- d'acqua pacifico.
- È un torrente di pensieri,
- rinunce, passioni, vendette,
- desideri, rimorsi e rimpianti,
- fughe e rincorse.
- Mi trascina con sé
- a volte per gioco
- altre per cinismo.
- Ho imparato a rimanere
- a galla, a nuotare, ad evitare
- le rocce. Ne ho prese di botte
- ma la testa è sempre stata
- vigile. Il cuore l'ho
- perso per poi ritrovarlo a riva:
- che fatica tornare a riprendermelo!
- Urtando i detriti
- frantumo certezze, alcune.
- Altre diventano più robuste,
- come il tronco che spesso
- mi sorregge: mio fratello.
- Lo si può sradicare
- ma continua ad alimentare
- di linfa i suoi affetti.
- Lo si può incidere,
- ma non osate fare di più:
- distrugge ogni lama.
- Grazie Angelo.
Poesia dedicata a chi mi sostiene senza mai piegarsi.
Opera finalista del Premio Il Club degli autori 2006-2007.
- LA RAGAZZA DELLO STAGNO
- Si narra che
- il destino si dilettasse
- a lanciar sassi
- in uno stagno. Lo specchio
- d'acqua si rompeva
- in decine di frastagliature,
- tante quante le paure
- dell'animo umano.
- Un giorno vide l'immagine
- riflessa di una ragazza.
- Lanciò il solito sasso rivelatore
- e... una sola onda
- percorse il bel viso.
- Decise di aiutarla.
- Il destino non ascolta,
- agisce... nel bene o nel male
- non lascia scampo. Per lei però
- fece un'eccezione: le chiese
- quale fosse il motivo
- della sua unica preoccupazione.
- Imbarazzata, la ragazza
- gli rispose "il destino".
- Non devi temermi - proseguì
- la sorte - la tua eleganza
- ti rende la prediletta.
- Otterrai ciò che vorrai
- semplicemente continuando
- ad essere te stessa.
Poesia dedicata alle mie care amiche Ida e Felicia.
Opera pubblicata sull'antologia del Premio Il Club dei Poeti 2007.
- RIVEDERTI È STATO...
- ... come entrare a nuoto in una grotta
- alzare lo sguardo
- e ricordare d'improvviso
- di averla ammirata anni prima.
- Rivederti è stato
- come ritrovarmi immobile
- per alcuni istanti trattenuto
- dalle pareti attorno che mi
- accecavano con i loro infiniti
- riflessi Blu.
- ... come sprofondare e rapidamente
- risalire a galla per prendere fiato
- circondato da guizzi di luce
- che sorridevano all'acqua
- lievemente increspata.
- Rivederti è stato
- come tornare a riva
- con gli occhi che bruciavano
- per le sferzate delle onde
- che ricevevo mentre
- mi allontanavo da te.
- ... come essere in piedi
- sulla ghiaia per afferrare
- l'attimo in cui in lontananza
- la spuma del mare
- accarezzava il cielo.
- Rivederti è stato
- come gioire
- soccombere e fuggire
- un attimo dopo pentirmi
- fermarmi ed illudermi
- di ritrovarti all'orizzonte
- quando al tramonto si sarebbe riaperto il sipario
- di una tragedia greca al teatro di Altilia.
Poesia dedicata ad Elvira, fugace apparizione.
Opera selezionata per la pubblicazione sull'antologia del Premio Città di Melegnano 2007.
- PIANISTA NAUFRAGA
- Attendono anche oggi i tasti
- che tu li prema per liberare
- nella brezza del mattino le note
- di una melodia. Delicata
- e persistente, rinvigorisce
- al risveglio i legni che ti
- sostengono in pieno oceano.
- Hai un piano ed una zattera:
- componi speranze che alimentano
- un forte coraggio. Che resiste
- oscillando tra flutti gentili
- ed irascibili, carezzevoli
- ed ispidi, concilianti ed ostili.
- Tempeste inattese hanno
- rovesciato alcune tue
- certezze. E grigi tramonti
- hanno velato il tuo sorriso.
- Ma stelle luminose hanno
- rischiarato la tua vista,
- annebbiata dalle lusinghe della
- rassegnazione. E pallide aurore
- hanno riscaldato la tua forza,
- rattrappita per i gelidi incubi
- della notte. Le acque ti temono,
- Veronica! Le tue dita, come vele
- spiegate al vento, tracciano
- rotte che condurranno
- il tuo impavido cuore
- a toccar terra. Approdo
- sicuro, lembo di serenità
- tra due labbra
- - il cielo ed il mare -
- socchiuse a baciar
- la perseveranza.
Poesia dedicata ad un'amica dal sorriso inesauribile.
Opera finalista del Premio Il Club degli autori 2007-2008.
- GOCCIA SOGNATRICE
- Riga una guancia
- una vetrata
- o il viso di una foglia.
- Scende lenta
- Precipita
- Urta
- Inonda o si insabbia.
- Tenera,
- torna spesso a
- destreggiarsi tra le onde
- per proteggere i suoi affetti.
- Testarda,
- lancia urla impavide
- a sfidar la battigia.
- Scava, si addentra e
- mai si arrende
- perché vuol spingersi
- laddove la sua trasparenza
- possa avere migliaia di riflessi...
- laddove la sua ostinazione
- possa realizzarsi.
- Non smettere mai di sognare!
Poesia dedicata ad un'amica testarda dal cuore tenero.
Opera selezionata per la pubblicazione sull'antologia del Premio Il Club dei Poeti 2008.
- L'IRRESISTIBILE ONDA
Da lassù attende trepidante- che arrivi un istante,
- questo istante. Un battito
- di ciglia e... la luce del suo faro
- sfiora il chiarore della stella
- più alta nel cielo. L'intera baia
- si illumina per un attimo...
- lungo un'eternità. Il tempo
- sufficiente perché il suo sguardo
- possa abbracciare rapidamente
- l'intera superficie di mare che
- lo circonda. Sa cosa cercare,
- ma non la trova. Non la vede
- ancora. Eppure deve esserci.
- È il moto delle sue emozioni.
- È il ciak della scena madre
- di cui il cuore, suo regista, non
- può privarsi. Eccola!
- Riesce a scorgerla mentre
- s'avvicina e l'acqua d'intorno
- trema. Scende giù per la torretta
- il guardiano del faro. Corre
- ad augurare la buonanotte a
- chi culla i suoi pensieri quando
- il buio divora i colori. Le gambe
- incrociate, seduto sullo scoglio
- tende l'orecchio... è a pochi metri
- ormai. La sua irresistibile onda
- arriva a bagnargli i piedi con
- sferzante freschezza. La
- riconoscerebbe tra infinite trasparenze
- e la seguirebbe in pieno oceano
- se ogni notte non gli rinnovasse
- la promessa di tornare ancora.
Poesia dedicata ad Isabella la "tremenda".
Opera presentata al Premio Olympia Città di Montegrotto Terme 2008.
- L'AQUILONE E LA RAGAZZA DALLE GOTE ROSSE
- Amava fuggire
- da quando uno spago
- rotto gli aveva dato
- la libertà. Rasentava
- i tetti per catturare i profumi
- delle case che i camini
- non trattenevano. Trovava
- riparo tra le fronde mentre
- la tempesta tentava di
- distruggerlo. Volava
- ascoltava ed osservava...
- Si fermò quando percepì
- uno sguardo che lo inseguiva
- attento. Vide una ragazza seduta
- in terrazza, il cui volto radioso
- gli apparve come una straordinaria
- aurora nel crepuscolo della sera.
- Rapito, l'aquilone avrebbe voluto
- dita capaci di trasmettere ad un piano
- le note dei suoi pensieri rivolti a lei.
- Era disperato, ma lo soccorse il
- vento negandogli l'abituale sostegno.
- D'improvviso l'aquilone si ritrovò
- a sbatter le ali, sibilando. Era
- smarrito, ma capì che avrebbe
- potuto sorprenderla musicando
- la scia dei lunghi viaggi compiuti.
- Aveva imparato a comunicare
- fendendo l'aria. Da allora
- sull'imbrunire le sue parole
- raggiungono come fresca brezza
- le gote rosse di quella ragazza
- che guarda sempre in alto, in attesa
- del sussurro che la faccia sorridere.
Poesia dedicata a Giovanna, le cui guance si dipingono del colore dell'aurora.
Opera inedita.
- PER COMUNICARE CON L'AUTORE mandare msg a clubaut@club.it
- Se ha una casella Email gliela inoltreremo.
- Se non ha casella Email te lo diremo e se vuoi potrai spedirgli una lettera presso «Il Club degli autori - Cas. Post. 68 - 20077 MELEGNANO (MI)» inserendola in una busta già affrancata. Noi scriveremo l'indirizzo e provvederemo a inoltrarla.
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- ©2006-2008 Il club degli autori, Giacomo Fumarola
Per comunicare con il Club degli autori: info@club.it- Se hai un inedito da pubblicare rivolgiti con fiducia a Montedit
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Agg. 19-04-2008