-
- Ci siamo
messi a inseguire
- la
notte
- e le
turbolenze del cuore.
-
- Scala di
nebbia,
- guardando
le mura
- e i
pinnacoli della mente.
-
- Inizia la
sera,
- ma non
è ancora finito
- il
giorno.
-
- Il Signore
del mondo
- ha
continuato la sua danza
- per
ordinare i tuoi pensieri.
- Colonne
sfiorite
- nelle luci
senza il
- tempo.
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-
- La
notte delle statue,
-
- gli archi
e i ponti
- sull'acqua
- dettano la
sensazione,
- spudorata
padrona
- al
limite
- dei
ricordi.
-
- L'aurora
lasciata,
- dietro,
- nel campo
delle
- siepi.
-
-
-
- Ora
scrivo,
su paranoie d'azzurri.
M'infilo nel sacco
del tempo,
con la pietà di chi ha
vinto.
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-
-
- Adesso
abbiamo questo,
- e anche i
poeti cercano
- di
capire.
-
- Le regard
de la finesse
- ou de la
beautè ;
- avevate
voglia di guardarmi gli occhi
- le mani a
toccare
- la timida
velatura,
- con in
faccia il golfo
- il caldo
della mia stanchezza,
- abbiamo
voluto il gioco delle mani
- sul vostro
palloncino,
- nell'aria
di un attimo.
-
-
-
-
- Ad
esempio,
- nelle
sere
- slavate
- alla fine
degli inverni
-
- verrai a
cercarmi,
- negli
angoli,
- sull'acqua.
-
-
- Il dolore non
è bellezza
-
- Porta
chiara,
- hai
lasciato
- lo
spazio
- delle tue
cose,
- e
rumori
- di
chiese
- persi
nella
- luce della
piazza.
-
- Le
stanze
-
Le tue
apparenze
dentro la
luce,
spaccata
dagli archi
delle cose
finite.
Poi
nello
specchio delle stanze,
seguendo
il falso
gioco
delle
linee del cuore.
-
- Solo
immagini
- Il gioco
lento
- delle tue
spalle,
- giallo
arrivare
-
- sulle
dune, e sulle scale
- uno dei
profili
- del
mio
- desiderio.
-
- Affabulate
lontananze
- di specchi
e ricordi
-
- fuochi
e
- spaccature
di luna
- che
stanno
- nei
chiostri della mente
- inseguono,
da sopra,
- le linee
oscillanti
- dei
monti.
-
- Ed io mi
adagio
- sulle
curve
- della tua
carne,
-
- per voler
entrare
- nel
chiostro
- della tua
bellezza.
-
- Andiamo
insieme
- a vedere i
bambini.
-
- Mattina di
specchi,
- forse ti
vengo
- a
parlare;
- coi tuoi
pensieri
- sbattuti
sulle facce
-
- e strade,
sentieri
- fumo di
nulla,
- perché
ti manca
- una
piccola stretta
- sulla
spalla,
- nel
giorno.
-
-
- Sera
imperlata di porpora,
- nel sangue
lontano degli altri.
-
- Filari di
pioppi
- come vene
sui santi del Rosso,
- e larghe
ventate
- di luce
addosso
- al tuo
chiaro apparire.
-
-
- I chiostri
della notte,
- aria fra
le pietre.
-
- La fontana
nel primo giorno
- di un mese
freddo di
- pallidi
inverni.
- Bella di
una algida bellezza,
- fontana di
finiti pomeriggi.
-
-
- A
volte
- cattedrali
di luce
- vengono a
lastricare
- di
bruma
- le
solitarie
- idee della
mia mente.
-
- Ascoltare
- il canto
dell'allodola
- non
può ingannare
- le ore del
mattino;
- ti
vedo,
- sul
cocchio
- della
regina delle tue fate,
- sola.
-
-
- Alla fine
della corsa
- scendendo
addosso
-
- a bastioni
di luce.
- Dove
cercarti,
- se anche
ti cerco,
-
- ma quando
la forza
- di girare
il cuore?
- Odorosi
- respiri di
sogni
- E parole
perse nel lungo
- ritorno
dei giorni.
-
-
- Andrò
dove
- la
città finisce.
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- Solitario
battere
- delle
pietre,
- a trovare
il segno
- delle tue
notti.
-
-
- Siamo
andati giù
- sulle
pietre del fiume.
-
- Cercami
nel sonno dei sogni,
- sopra ai
sogni,
- dentro le
ciglia;
-
- rosso
incanto,
- andando,
ricordando
- le mattine
fresche
- del giorno
di festa
- con vicino
l'ombra
- delle tue
domande.
-
-
- Andrei a
cercarti
- su
ricamate ascese
- e nel
vento delle prime sere.
-
- L'aria
fredda e luminosa
- delle tue
parole;
- non
aprire
- il vuoto
delle cose,
-
- se vuoi
camminare col notturno respiro
- del tuo
amore.
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