LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA
Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Poesie di Giovanni Elio Tropea
- Emozioni ancora
- 19/09/2000
- Finalmente le mie labbra
- si schiudono al sorriso!
- Le sento distese, molli;
- fino a stamani serrate e aspre.
- Un dolce abbandono appagante,
- mi ricorda desideri insoddisfatti.
- Il domani m'offre ancor sogni
- da realizzare, presto da vivere!
- Folleggio già al sol pensiero,
- un tumulto di emozioni con te vivrò.
- Desiderio di sole e di mare ho nel cuore
- e con te voglio viverlo, finalmente.
- Le spiagge non sono assolate,
- un po' di foschia vela il sole
- al suo tramonto, mentre l'aria è dolce;
- il mare col suo eterno movimento,
- ondeggiando, s'infrange sui massi
- di fresco posati, spumeggiando.
- Ti guardo, alle tue spalle una immensa,
- alta chioma d'albero, un fruscio
- tra le foglie ed un cinguettare d'uccelli,
- che dolcissima musica creano,
- e insieme al fluttuare del mare,
- una sinfonia.
- L'azzurro mare con le sue onde,
- accarezza le spiagge mentre,
- il sole calando va a dormire;
- come aureola, dietro il tuo viso
- in cielo, uno stormo
- di gabbiani, iridescente va,
- colpito dai raggi del sole cadente.
- Una scia dorata, in mare splende,
- vorrei con te, volarci su, a pelo d'acqua,
- per altre serene spiagge, in un tumulto
- di emozioni, per ricominciare
- a vivere il nostro amore.
- Voglio ancora vivere
- 14/02/2000
- Sento lo sconforto
- delle attese... disattese,
- delle partenze senza ritorno,
- delle tenerezze non date
- e di quelle non ricevute.
- Tutto sta cadendo nell'oblio,
- non più dolci emozioni,
- non più intense vibrazioni.
- Dove le carezze,
- dove gli sguardi?
- Il candido cigno
- sta per intonare
- il suo ultimo dolce canto,
- fermati, non far morire
- con te pure il mio amore.
- Non ho più il desiderio
- di cogliere i fiori per te,
- di cercar sempre le primizie
- che un giorno ti davano gioia,
- oggi, per me, solo rammarico.
- Dov'è quel tempo, quando
- raccoglievo in un sacchetto
- tante piccole cose,
- per poi donarle a te,
- provando sorprese e gioie?
- Mi sta assalendo la paura
- di perdere questi piccoli piaceri,
- di gustare la felicità di cercare,
- di desiderare per poi donare
- sorprese, emozioni, amore.
- Ti assicuro,
- senza emozioni,
- né vibrazioni,
- si vegeta, non si vive.
- Ed io voglio ancor vivere.
- Svegliati amore
- 18/9/99
- Dal profondo abisso dov'ora è il mio cuore,
- invoco il tuo bene, oh mio unico amore.
- Il tuo sole da tanto non mi riscalda,
- la tetra notte mi copre contenta.
- L'Universo ha tanta crudeltà, da superare
- la freddezza del tuo sole glaciale?
- Può immaginarsi più buio
- di quest'infinita triste notte?
- Tu come un fioretto gentile
- nel mio cuore penetrasti,
- con irruenza poi irrompesti
- devastando ogni mia difesa.
- Senza disegno, ma dolcemente
- nel mio cuore ti piaque abitare,
- dentro di me creasti il tuo regno,
- ma giaci oramai addormentata.
- Svegliati, mia amata, senti il mio pulsare!
- Sono come un drogato legato al suo veleno,
- come un bevitore avvinto alla sua bottiglia,
- come un giocatore attaccato al suo vizio.
- Schiavo d'amore mi hai fatto, perciò svegliati.
- Fammi sentire il tuo calore, mia regina,
- illuminami con il tuo splendore, ancora,
- con le tue labbra, fammi sentire il tuo amore.
- Le braccia dell'amore
- 22/5/99
- Le onde del mare
- mi vengono incontro;
- il loro movimento
- è dolce, invitante:
- "Perché non scendi
- da quel veloce treno
- e ti fermi almeno un poco,
- vieni a riposare con noi".
- "Non m'è possibile,
- vado a trovare un bel bambino,
- non l'ho ancora visto,
- ma certo è bello: è mio nipote!"
- Un'onda un po' più grande
- quasi vuole raggiungermi ed insiste:
- "Scendi, ti diamo un po' di quiete,
- dolcemente ti accarezziamo.
- Vedi la docile sabbia
- sembra levigata ed è felice,
- col nostro ondeggiare, l'amiamo,
- fatti amare pure tu!"
- "Ah quanto desidero essere amato!
- Oh come anelo sentirmi abbracciato!
- Come vorrei essere stretto, stretto,
- abbandonato sul suo petto".
- Quel bel bambino
- nelle braccia della mamma
- sente l'amore e il calore,
- che sempre vorrà, così sono io!
- Voglio donarti
- 7/9/98
- Voglio essere il tuo giardino,
- immaginarmi il tuo verde prato,
- avvertire i tuoi piedi nudi
- che passeggiando mi accarezzano,
- mentre ti dono dolci sensazioni.
- Voglio offrirti le ultime
- magnolie porporine,
- farti ammirare i variopinti
- hibiscus che si offrono al sole,
- mentre illumina te.
- Voglio donarti la rosa
- purpurea e profumata,
- la primizia della primavera
- che ancora dolce perdura
- per donarti luce.
- Voglio ancora donarti
- la dolcezza del mio amore,
- la fragilità del mio essere,
- perché tu sei,
- la luce del mio giardino.
- Venticello
- 30/8/98
- L'estate sta finendo,
- il caldo afoso è già un ricordo.
- Il cielo è ancora azzurro e terso,
- il sole d'oro bacia ogni cosa,
- bacia pure me.
- Sta illuminando il mio prato tosato,
- un manto verde brillante
- che copre la terra mi pare,
- la mia siepe di bougainvillea
- verde e fiorita è baciata dal sole.
- Un venticello quieto si fa sentire,
- dolcemente accarezza le tenere foglie,
- che ondeggiando mi regalano
- mille colori di verde:
- una siepe di smeraldi mi pare.
- Quel venticello dolce è pure per me.
- Mi sento come da infinite carezze sfiorato,
- allora penso, desidero, m'illudo
- che il tuo respiro sia quel venticello,
- le tue mani e le tue labbra, le carezze.
- L'infinito
- 26/5/97
- L'infinito è:
- perdermi nei tuoi occhi,
- sentirmi nelle tue braccia,
- godermi la tua pelle vellutata sulla mia,
- estasiarmi col sapore delle tue labbra,
- abbandonarmi in te.
- L'uomo
- da sempre l'infinito cerca,
- l'identifica col cielo,
- perciò lo vuole conquistare.
- Icaro sognò, ma il novello Icaro
- lo solca ogni momento, ma sogna?
- Ed io?
- Io sogno,
- quando l'aereo
- in cielo mi porta, sogno;
- sogno d'essere solo,
- tra nuvole e lì ti trovo.
- Quando le nubi sono compatte
- e un manto di neve candido mi pare,
- sogno, e mentre il sole mi bacia,
- sogno. Frattanto l'azzurro del cielo
- l'infinito mi dà, e lì ci sei tu.
- L'infinito è:
- il luogo dove incontro chi voglio
- e non son distratto dalla routine usata.
- Non devo stare con chi m'è indifferente,
- ma godo star con chi mi piace,
- ne gusto il sapore e la dolcezza.
- La tua bellezza, dentro la sento,
- la sento, ma non mi accontento.
- Ti guardo t'accarezzo
- ti stringo ti bacio,
- sono nell'infinito, nel tuo infinito.
- Quella nuvola, quella prestami
- fittami vendimi
- con lei voglio abitarla,
- con lei voglio goderla,
- insieme a lei voglio restarci.
- Nell'infinito voglio perdermi,
- nel tuo infinito voglio annullarmi
- per assaporare l'estasi,
- per vivere, finalmente,
- l'infinito nell'infinito.
- Ma quanto?
- 14/2/97
- S. Valentino
- Ma quanto amore vuoi,
- mio amore,
- per amarmi?
- Ti dono amore solo di sguardi
- e poi amore di sospiri.
- Ti dono amore solo di dolci parole
- e a volte amore con parole gravi.
- Ti dono amore quieto e sereno
- e amore inquieto e forte.
- Ti dono amore dolce di nettare
- e a volte amore amaro.
- Ti dono amore con mille sorrisi
- e amore con forti carezze.
- Ti dono amore intenso, infinito
- e a volte pazzo amore.
- Ti dono amore trepidante, ansimante
- e amore con immensa passione.
- Ma come lo vuoi, amore,
- questo mio amore
- per amarmi?
- Povero passero
- 17/9/95
- Una domenica triste, sta scorrendo
- a Fiuggi; dietro i vetri del balcone
- guardo il cielo, scruto le nuvole
- che combattono il sole.
- È senza speranza, perdente come me!
- Su un ramo d'albero, sotto la pioggia,
- un passero, sembra abbattuto,
- forse ha freddo, certo è bagnato!
- Apro l'infisso per guardarlo meglio,
- avverte la mia presenza e si gira.
- "Perché stai così rannicchiato?" gli chiedo.
- Mi fissa, si guarda attorno
- e poi: "Perché son solo!"
- "Ci sono tanti altri uccelli intorno a te"
- gli dico, "non sei solo!"
- E lui: "anche se l'albero abbracciasse
- mille passeri, sarei egualmente solo, credimi;
- sono tanti giorni che non vedo la mia bella,
- ma quello che mi strugge ancor di più
- è che non sento nemmeno il cinguettar suo.
- Se vuole farmi dispetto, c'è riuscita,
- perché lei sa quanto soffro".
- Ed io: "non soffrire,
- forse non può farsi sentire,
- tra qualche giorno certo tornerà".
- "È inutile che tu conforti me,
- siamo nella stessa barca", mi risponde.
- "Se m'avessero chiuso in una gabbia
- a filo doppio, sarei riuscito a fuggire,
- malconcio forse, ma avrei vinto io.
- Sai perché?
- Perché l'amore mio
- è più forte dell'acciaio,
- dubito del suo, perciò,
- così solo mi sento".
Clicca qui per leggere l'opera inserita nell'antologia del Premio Il giro d'Italia delle Poesie in Cornice 2000
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ins.6 marzo 2001