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Graffiti
urbani
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- "L'angusta
camera
- del
mio viver quotidiano
- lentamente
perdeva
- ogni
forma geometrica
- e
d'un tratto s'apriva
- sotto
un cielo seminato
- di
stelle e
d'infinità."
-
- Zero
-
- Noi due,
soli,
- in riva
all'oceano
- sferzati dal
vento,
- coperti dal
tuonar
- d'effervescenti
flutti,
- dalla notte
lasciati
- in balia
delle ombre
- che vagano
informi.
- Noi due,
soli,
- uniti nel
cuore;
- piccole,
tenere, cose
- avvolte
d'Immenso.
-
- Uno
-
- Il vecchio
ordinava i pensieri
- mentre,
fuori, la neve
- andava,
lenta, sciogliendosi.
- Non avrebbe
toccato l'arcobaleno
- e i nidi
incollati col mastice
- delle rondini
senza paese.
-
- Due
-
- Sul corpo
tracciato di segni
- s'avvinghia
in amplesso la noia.
- Piaceri
d'automatici sensi
- in labirinti
di morte meccanica.
- Frivoli
giochi di carne
- nell'intimo
ventre di donna.
- Anonime
essenze genetiche
- alla ricerca
d'identità umane.
-
- Tre
-
- L'ancora
è nel porto insabbiata,
- mentre la
sera raccoglie la luce
- e la
tramontana spira veloce
- lungo le
torri d'arcano castello,
- tra portici,
stanze di satura storia,
- per poi
annegare negli impervi antri
- tra San
Martino e La Posillipo alta.
-
- Quattro
-
- Il
metrò affonda nell'anima
- di gallerie
percorse da fremiti
- e nel
singhiozzo di cento ugole
- si sfascia in
poltiglia di carne.
- Brandelli
d'umane membra
- racchiuse in
scatole con ceralacca.
-
- Cinque
-
- Tante
lacrime
- hanno
incrociato
- i tuoi
occhi,
- come al
mattino
- gocce di
rugiada
- le tenere
foglie.
- Sono in
silenzio
- scese
serene
- come
pioggia
- dal plumbeo
cielo
- e con la
forza
- si sono
abbattute
- sulla nuda
terra
- che l'ha
raccolte
- per
sciogliere i sali
- ai piccoli
fiori
- della
speranza.
-
- Sei
-
- Via della
Solitudine
- ove spesso
trovo rifugio
- per scandire
gli attimi
- d'una
clessidra svuotata.
- Pensieri di
zero assoluto
- che non hanno
conto,
- ma l'attivo
fermento
- d'un intero
giorno.
-
- Sette
-
- Le strade del
vento
- s'aprono
all'anima
- che si lascia
rincorrere
- tra selve e
foreste,
- tra paradisi
e stelle
- fatti
d'amore, d'aria
- di prati in
fiore.
- Le strade del
vento
- dovunque
conducono
- le nostre
parole
- che si
confondono
- con la
disperazione
- d'un oscuro
lamento.
-
- Otto
-
- Gabbiani del
mare
- che l'acque
solcate
- dell'arida
solitudine,
- ancora una
volta,
- annegate,
senza rumore,
- oltre
quell'orizzonte
- che chiamate
Infinito...
-
- Nove
-
- Mostro di
fuoco
- ch'apri le
braccia
- alle nostre
miserie
- e in esse
affondi.
- Gigante di
morte
- che
m'accarezzi
- coi tuoi
tentacoli
- fatti di
fumo.
- Montagna
eterna,
- cornice
stupenda
- di lavica
pietra
- chiamata
Vesuvio.
-
- Dieci
-
- Lacerazioni
murali
- in quotidiane
attese
- di riscossa
sociale.
- Prostrate
genti
- costernate da
lutti
- in naturali
eventi
- senza
attenuazioni.
- Instabile
terra
- in perpetuo
mutare
- ove l'uomo
resta
- ancora
più muto,
- senza
ragione.
- 23/11/80
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