LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
  Poesie di
Giuseppina La Rosa
Questa poesia è stata scritta come testo per una canzone.
 
 
 
FOLLE AMORE MIO
 
Quante braccia ho stretto
Per dimenticare te
Folle amore mio
E la nausea mi assale fino
A lacerarmi il cuore
Perché tu sei sempre nel mio cuore
E nella mente mia
E ti odio e ti amo
E ti perdo ancora
E la voglia mi assale
Di vederti ancora
Poi mi pento e fuggo per scordarti ancora
E le braccia son troppe non li conto più
E i pensieri son folli non li trattengo più
E ti amo e ti voglio
E ti perdo fuggendo
E la voglia mi assale e ti odio ancor più
E le braccia son troppe non li vedo più
Folle amore mio
Non ci sei più
Un pensiero più forte ti ha portato via
E ti amo e ti chiamo
E ti voglio e ti cerco
Non ci sono più braccia
Non li voglio più
Un pensiero più forte
Porta via anche
ME
 
 
Vivere
 
 
E' la morte la vita?
O la vita è la morte ?
 
Il mondo risponde :
ma è vivere la vita !
 
Io rispondo:
Nell' istante in cui nacque morì .
 
Morì di una morte lenta e dolorosa
Morì con il cuore spaccato in due.
 
Nacque adulta
Morì bambina.
 
I miei dolori furono adulti
Quindi non fui mai bambina
Solo la morte mi rese bambina.
La vidi lì la bambina,
nella morte che era la vita.
 
 
A MIA MADRE
 
Se la mia mente torna al suo ricordo
Rivedo l'esile corpo suo,
nella lunga veste nera
grande due taglie in più.
Rivedo il volto suo avvolto nel grande scialle nero,
quasi a voler nascondere il bel viso suo
quasi a voler nascondere i poveri occhi suoi
sempre colmi di pianto,
sotto lo scialle nero quando a casa tornava
nascondeva sempre qualcosa di buono per me,
che piccola aspettavo, aspettavo sempre il suo ritorno,
e quando stanca ella si stendeva nel grande letto
io mi facevo ancor più piccola,
quasi non respiravo perché il suo sonno non venisse turbato.
Io stringendo i pugni promettevo:
quando sarò grande tu non piangerai più.
E' fu così
Non pianse più
Perché al tramonto dei suoi anni
Ella lo passò ad asciugare il pianto mio
e quando la sua anima salì al cielo
io non ero li ad asciugare l'ultima lacrima sua,
l'angoscia mi assale a pensare ciò,
e stringendo i pugni spero:
che un giorno scenda da lassù,
mi prenda per mano e non
MI LASCI PIU'
 
 
Per te.
 
Dire darei
Gli occhi miei per te
È poco.
Dire darei la vita mia per te
È poco.
Forse è ancora poco
Dire
Camminerei per lunghi, lunghi anni
Poggiando i miei piedi nudi
Su vampe di fuoco ardente
Sentendo le mie carni
Ardere, bruciare, sciogliersi per te
No è ancora poco
Per te che esisti
Per te che ci sei
Figlio
Darei la vita e tutti gli anni miei.
 
 

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Ins. 04-06-2007