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Poesie
dedicate all'inizio del terzo
millennio
DEL
2° Millennio
Fummo l'erba,
- la
gloria ch'ebbe un fuoco
- di
gioventù rimaste tra
ceneri
- il
suo tizzo orgoglioso, ma noi
teneri
- di
noi non fummo, né prendemmo a
gioco
- la
vita come un'ultima scommessa.
- Noi
di quegli anni facili
- L'azzardo
delle fiorite, preferiremo
- Le
rose selvatiche, le spine.
- Dalla
ressa del giubilo scampati al nostro
intento
- D'essere
sole e pietra, nelle mani segnammo la tenacia del
domani da
- Scavare
nel TEMPO.
- Nello
stento d'esser soli,
- per
vederci insieme nell'eguale
costrutto.
- Fummo
l'erba
- E
come si dice: "L'erba non muore
mai"
- Ma
con i diserbanti...............
- ......................................................
Introspezione
Non fummo né abili, né
attenti
- Non
vedemmo le cose, era buio.
- Comparve
un esile barbaglio,
- era
filo di fiamme d'una torcia
- o
d'altro dramma che riguarda noi esseri
umani.
- Le
cose cominciarono a chiarirsi.
- Chiedemmo
arnesi d'emergenza
- Sedia,
benda, un gruppo di fucili
repentini.
- Alle
spalle, che importa,
- ciò
che conta è la porta d'uscita per
salvare
- l'unica
cosa amata, a lungo amata
- Trasfigurandola
a questo meraviglioso mondo
- Alle
chiarezze del creato.
Notturno
del DUEMILA
Così profumata è la
notte,
- redimita
di tanto tepore,
- che
solo vorrei ricordare con gli occhi della
terra.
- Dimentica
delle cose che pure incalzano
- Il
cuore e la mente
- Piene
di incertezze sulla fine di questo
Millennio.
- Di
questi fiori variopinti, quegli arbusti che
vidi
- Quand'ero
bambina gioconda di dolcezza
- Ed
unico effluvio, le pianure di grano
dell'Emilia.
- Chi
s'accorge che il tempo scorre?
- Non
sono fuggiti gli anni?
- Io
sto... lì.
- L'ambrosia
dal pane uscito dal forno
ardente,
- con
il suo profumo avvolge i villaggi e le
città.
- Estate
avanzata alle finestre i gerani.
- Rimani
notte odorosa
- Sazia
è la mia mente, e
dimentica
- Del
passato, nulla chiedo di più gradito.
Dice
BONORA
Dice Bonora, pittore e scultore
- Che
l'uomo invecchia, invecchiando
- Pensa
brevi parole, poche parole di pietra o
fumo,
- di
qualche incendio che si va
spegnendo:
- Il
giocatore di calcio dice che la sera del
finale
- del
mondiale
- Non
è uguale all'anno in cui uccisero
Kennedy
- Spararono
a Kennedy
- Il
pallone volava volava correndo
- Vedevo
il pallone bianco come il viso dell'ultimo
sogno
- Della
terra dei mangiatori di loto.
- Oggi
con lo scultore Bonora passeggio nel parco
Massari.
- Strane
storie accadono in questi anni
- Laggiù
vedo la polvere di una zuffa. Venti di
guerra
- O
uno scontro lungo le strade.
- A
entrambi è sorto in questo momento un
intenso
- desiderio
di pianto.
PRESAGI
- (dedicata
a M. Bonora)
Che abbiano intenzione di "accendere una
sigaretta"
- Che
il potere vada agli operai e ai
contadini.
- Si
elidono a vicenda sopraffatti da queste
contraddizioni
- Che
non si distinguono fra necessità e il bisogno,
fra chi (si può dire)
- Di
una corda che si sfilaccia trattiene il bandolo colui
che esausto si lascia
- Colpire
dal canapo in faccia.
- L'affare
è grave e merita di
considerazione.
- Oggetto
di ogni disputa. Nel caldo delle stanze, mentre fuori
si apre il mondo
- Distrutto
dall'acquazzone, e rigurgita una cloaca con la gola di
vacca.
- Si
fa notte fra i lampi e acquazzoni, frane
ecc..ecc..
- E
una pietà di noi si distende sopra le forme
immobili (con noi)
- Nell'
attesa perfida dello spettacolo.
- La
consumata mente
- L'usura
il sillogismo
- Il
calembur sul titolo di chi si compiace al caffè
è
- La
fine del mondo...
- ....................................
- un'aria
ribaltata
- sulla
pianura e le ossa della
città
- allora
tu dici che il momento
- del
contrasto
- si
miseria di una nuova
necessità.
- "Accendere
una sigaretta"
- (ora
che il fumo è vietato)
- E
poi che succederà?...
Augurio
Che tutte le speranze non siano
perdute,
- le
preghiere non siano vane
- i
sogni si avverino.
- Le
parole di amicizia
- Creino
intese, impresa
- Non
dire: "Le impossibili chimere".
- E
la primavera passata
- Gli
ideali mortali, i grandi pianti
- Le
anime sognanti
- Che
hanno sete
- E
non sanno né parlare, né
bere.
- E
le tue terribili campane
- E
nelle tue monotone fontane.
- Vita
che avanza, morte che cammina.
- Che
tutte le speranze non siano
perdute.
- Accontentiamoci
tutti
- Il
creato è bello, noi
altrettanto
- Con
bontà amicizia e buona volontà.
Il
primo movimento
L'aria calda di dopo, l'aria calda di
prima.
- Da
sempre
- Io
so sempre
- Ricordo
d'avvenire dopo ogni vita
trascorsa.
- Previsione
di un tempo prima di ogni
movimento,
- Faticoso
comunque in questa calda estate.
- Prima
che sia: il primo movimento il vento, aria calda, poi
aria calda.
- E
le stelle, il vento di bestia, legione che scivola da
più lontano dell'umana
- ILLUSIONE
DI TUTTO.
- LO
spazio oblungo
- Aria
calda di dopo e aria calda di prima.
Testamento
Noi veniamo da molto lontano, da molto più di
lontano,
di quanto non si possa credere.
E solo i confini notturni
- Dei
deserti della fame
- Conoscono
la nostra storia
Con le unghie e coi denti colei che è
dappertutto
Mi ha fatto MALE
Se adesso riesco a dormire.
Nel porto di questa bellezza
ancorato
Ora ho saputo dire basta alla
miseria.
- Sono
caduta sul tappeto dal letto
Calata a picco in un oblio pieno di bellezza e
gioia.
Bella per me sola.
- ....................................
- Bella
per me sola.
Parole
di carta
Il volo nello spazio con le parole di
carta
- E
l'inchiostro la farina del
diavolo.
- Ritorno
a casa trovo la siccità di
quest'anno
- La
terra nel veleno delle crepe.
- Quando
c'è il sole, quanto lunga è la notte con
questo caldo!
- Il
mondo nasconde le rovine sotto il
terreno
- I
boschi scarseggiano e minacciano di farli
scomparire.
- E'
ancora da vedere se la povertà di ieri era
più triste della ricchezza
esplosa
- Polvere
di ghiaccio tra le pietre di questi
giorni.
- Purtroppo
per noi rassegnati ad un piccolo
destino.
- Il
pane che l'Europa tocca muore.
- Il
viaggio che finisce.
- Il
cavaliere così
s'allontana.
- Io
mi rifiuto di sottoscrivere qualsiasi forma di patto
con il diavolo.
Mani di uomini neri
Trascinano facendo
Un enorme rumore
LAMIERE ARRUGINITE:
Pensieri
del passato
Ho ben chiari i miei ricordi che il vento
volge,
- di
colpo, laggiù sulla casa
chiusa.
- Un
gran fruscio di tele per il
mondo.
- Si
direbbe che la stoffa del colore
- Si
sia lacerata sino al fondo delle
cose.
- Il
ricordo s'allontana, ma ritorna,
- è
un uomo e una donna in Maschera, tentano, si direbbe
di mettere in mare
- una
barca troppo grande.
- Il
vento riavvolge la tela ai loro
gesti.
- Il
fuoco divampa nelle vele, l'acqua
nera,
- che
fare dei tuoi doni o ricordo.
- Se
non cominciasse il più antico
sogno.
- Credere
di svegliarmi? La notte è tranquilla. Ma
altrove...
- La
luce scorre sulle acque
- La
vela delle stelle freme appena
- Nella
brezza che attraversa i mondi.
- Scorgo
le stelle
- Dormire
tra le pecore
- Che
non sono più all'alba.
- E
ancora risuonare il pianoforte di
SILVIA
- Il
fumo delle cose trasparenti.
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