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Di fronte
all'immortalità
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- Sensazioni,
attimi che sfuggono,
- pruriti
dell'anima.
- Filo
invisibile, profumo di evasione,
- luce
incorporea
- la mia
essenza di fronte
- all'immortalità.
-
- Il
fuoco
-
- La
bramosia dell'attimo
- mi
trascina nei gorghi tumultuosi
- d'infuocate
vie
- simboli
premonitori
- di
percezioni oniriche
- si
affacciano prepotenti
- davanti ai
miei occhi.
- Io rinata
Eva!
- rimpicciolita
- da tanti
gravami
- mi
rannicchio
- e quasi
scompaio.
- La
volontà si inceppa.
- L'antico
destino
- si compie
ancora una volta
- e insieme
a te
- mi
disseto
- con il
succulento pomo.
-
- Presenze
invisibili
-
- Presenze
invisibili intorno a noi.
- Profumi
lievi... lievi... carezze
piumate.
- Io solo
percepisco... intendo... vedo,
- gioia
profonda in un mondo
- profondamente
megagalattico.
- Mi sento
viva, fluttuo nell'aria.
- Ora,
pregna di tanta grazia,
- sono
amplessicaule con l'Universo.
-
- All'improvviso
un volto mi appare
-
- Mi faccio
male, eppure scavo nei meandri,
- più
profondi della mia coscienza.
- Con i
bisturi più affilati
scarnisco
- e metto a
nudo i miei ricordi.
- All'improvviso
un volto mi appare,
- occhi che
mi guardano senza più
lacrime,
- sogni
spezzati. Speranze perdute.
- Sanguino
da tutti i pori.
- Mi
vergogno di essere, vorrei non
essere.
- La ragione
vacilla:
- "Perché
Dio! Perché!"
- Si
ingenera rabbia in me per una
vita
- spezzata
dalla violenza inattesa.
- Vorrei
poter fare qualche cosa,
- ma
impotente seguito a vivere.
-
- Nel tempo e
con il tempo
-
- Mi tuffo
nella piena armonia...
- ho
valicato il tempo,
- con il
tempo
- degli anni
vuoti e silenziosi.
- La
consapevolezza dell'essere
- e la
certezza di non voler sapere
- la
realtà di un mondo
- che grida
il male
- e l'ultimo
grido
- si perde
nel vuoto.
-
-
- Il
lago
-
- Sciabordii
morbidi e ritmici accompagnano
- il canto
melodioso del lago
- nel
crepuscolo crescente del giorno che
muore.
- Muta anima
mia, ereditiera di geni antichi,
- non
meravigliarti se all'improvviso
- tornano
alla mente altri sciabordii,
- altri
miraggi di acque pervinca
- o di verdi
smeraldini.
- Visioni
lacustri in tempesta.
- I miei
occhi si chiudono
- e mi
lascio trasportare
- dal dolce
dondolio delle onde.
-
-
-
- Nell'intrigato
sentiero della mente
Smarrita
la memoria, nell'attesa viva,
di
ricucire i fili smarriti
mi ritrovo
in trance.
Chiudo gli
occhi
nella
speranza che il silenzio
in quiete
mi aiuti a ritrovare
il
sentiero della mente.
Mille
lampi feriscono i miei occhi
ed
arrivano fino alla mia anima.
Malinconia
e languore
m'invadono
senza mai
incontrare
quell'unica
memoria.
-
- Scivolo nella
voragine dei buchi neri
All'improvviso
volo al di là del tempo.
L'imprevedibile
si ricompone;
su una
immaginabile scacchiera
si
realizza il fantomatico gioco della
vita.
Non posso
fermare l'irreparabile.
No! Non
posso niente per distornarlo.
E scivolo
nella grande voragine dei buchi
neri,
dove il
tempo non ha tempo.
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- Una
sottolissima linea
Cruenti
azioni,
ombre
esangui sotto montagne di ceneri
nel
diaframma del mondo.
L'animo si
inorridisce.
Solo
aggrappandosi ad una sottilissima
linea
vi
è salvezza.
Il mio
cammino, in un anonimo vortice,
ormai
sull'altro,
in
consumata osmosi
si
dissolve nell'intangibile,
ineluttabile
gioco del silenzio.
Scavare,
scavare in quell'informe, ispido
volto,
di quei
sguardi perduti
che solo
l'occhiuto intelletto trova
nei senza
luce di chi gioca con la fede
che rende
ben difficile e vana
la mia
missione.
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