- Amoralità
dell'Amore
-
- Ti
uccido oggi
- Per
amarti ancora
- Orrida
certezza
- Di
un disincantato canto
- Che
tutti ignorano
- Ma
solca un varco
-
- Sento
le vene più profonde
pulsare
- Questo
gioco ridicolo quanto deve
durare?
- L'amore
è un diritto per tutti gli
umani
- Detesto
pensare a noi come schiavi
- L'altare
è una trappola studiata al
dettaglio
- Da
poveri preti col testosterone allo
sbaraglio
- Il
cibo dell'amore è l'incertezza
- Un
contratto è una
sicurezza
-
- L'amore
puro dopo poco va via
- È
il misticismo la pura
follia
- La
sola cosa che gratifica
dentro
- Arso
da un fuoco nel ricordo mai
spento
-
- L'amore
è astrazione
necessaria
- Logorio
- Desiderio
- Oblio
- Incanto
- Pazzia
- Malinconia
- Idiosincrasia
- È
gioia e dolore per ogni
ribelle
- Che
brama sentire le cose su
pelle
-
-
- Il
resto è amoralità
legalizzata
- Macchia
di una coppia legittimata
- Dopo
anni si è incestuosi
- Io
preferisco i lussuriosi.
-
|
- Abbraccio,
fotografia digitale di Nadia
Santangelo.© Copyright riservato
|
Dicotomia,
fotografia digitale di Nadia Santangelo.
© Copyright riservato
|
- Il
profumo
Ho scritto i nostri nomi
nell'aria
- con
un piccolo incenso acceso.
- Il
tuo appariva chiaro
- scolpito.
- Ma
in un attimo il fumo
- si
è dilatato
- spargendosi
ovunque
- senza
lasciare nessuna traccia.
- Solo
profumo.
- Quello
dei tempi antichi.
-
-
-
- Anomalie
di Amore
Vola
Cupido
mentre
io rido
Tutti
lo credono giovane e
alato
ma
l'amore beffardo lo ha
trasformato
E'
un idrocefalo pauroso
Che
il tempo ha reso penoso
e
adesso si insinua rabbioso e
ribelle
per
farci pagare il prezzo su
pelle.
-
|
- Bulimia
Psichica
-
- Ho
fame.
- Vorrei
cibarmi di attimi
- e
gioire di istanti
- gustare
il sapore
- di
un minuto
- che
nel mare del tempo
- nasce
nell'attimo in cui muore.
-
- Ho
fame.
- La
pelle è un'oasi
- dal
sapore di passato.
- Respiro
quei profumi
- che
nell'etere scolpiscono la
memoria
- di
un istante
- in
cui ho goduto
- ho
goduto
- ho
goduto.
-
- Ho
fame.
- La
memoria non basta
- a
placare un ardore.
- La
mia fame implacabile
- è
più forte del
dolore.
-
-
|
Il Regno,
fotografia digitale di Nadia Santangelo.
© Copyright riservato
|
La Scope,
fotografia digitale di Nadia
Santangelo.© Copyright riservato
|
- Odio
-
- Cosa
sei?
-
- Ammasso
di frustrazioni deambulante
- Concentrato
di idiozia primordiale.
- Tu
offendi la logica
- nella
sua astrazione più
pura.
- Bidone
putrido
- di
intelligenza ammuffita.
- Comunichi
la tristezza di una lapide
desolata,
- senza
un fiore!
- La
tua altalenanza mentale
- crea
vuoti vorticosi
- che
neppure l'amore riesce a
colmare.
- Stucchevole
come il miele
- amara
come il fiele
- coincidente
parallelismo
- che
si fa intreccio
- e
crea ribrezzo.
- Sincretismo
e dannazione,
- generi
orrore.
-
|
- La
cognizione del dolore
ciclico
-
- La
cognizione del dolore?
- la
campagna di notte.
- Albero
scolpito nel cielo
- senza
stelle.
- Luna
opaca,
- infreddolita
- cerca
riparo dentro una nuvola.
- Luce
fioca sulla terra
- che
crea un'affascinante e lugubre
- atmosfera
gotica.
- Foglie
verdi di primavera
- bagnate
dall'umidità
- sembrano
piangere
- lacrime
lunari.
- Dolorosa
consapevolezza
- di
non poter vedere
- un'altra
stagione.
- La
terra invoca
- il
suo diritto al parto
- Inconsapevole
che la propria forza
generatrice
- deriva
dalla morte che ha in
sé.
- Schiere
subterrene di presenze
- che
spingono dal basso
- perché
il ciclo continui
- nel
proprio divenire.
- Il
divino attore
- che
su questo palcoscenico
- si
muove
- recita
al contempo
- due
parti ben distinte
- che
si fondono in una
- a
fine spettacolo. Applausi.
- Otello
e Jago / Apparente
dualità
-
-
- Dolce
viso dalla bianca chioma
- sei
forse un tulipano bianco
adesso
- che
al di sotto della apparente corazza
rigida
- di
spessi petali
- nascondi
un bocciolo ricco e
maestoso
- un
rifugio da ogni intemperie.
- La
tua mano ancora mi stringe
- in
me continui a vivere.
-
-
-
-
-
-
-
-
-
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Matrimonio,
fotografia digitale di Nadia
Santangelo.
© Copyright riservato
|
Roma
Imperiale, fotografia digitale di Nadia
Santangelo.
- ©
Copyright riservato
|
- Litanie
notturne
Litanie
notturne
- magie
delle ombre
- profumi
che il giorno nasconde.
- Danzo
con Dioniso una sensuale
- e
strisciante danza
macabra.
- Voci
antiche diventano canto.
- Il
sangue diventa vino.
- Alchimia
maledetta.
- Lo
specchio non mi
rispecchia.
- Il
mio io è finalmente
fuggito
- dalla
sua cassa funebre.
- Gli
idioti vedono
- ciò
che fa loro comodo.
- Microbi
striscianti
- di
realtà apparenti.
- La
dimensione vera
- risiede
nell'attimo effimero
- che
ci fa sentire vivi.
- Stadio
dell'inconoscibile
- gnoseologia
del nulla
- ex
nihlo nihil
- dall'io
l'oblio
- dall'oblio
il desio
- il
desiderio conduce all'ignota
porta
- al
confine che divide
superficialità e
spessore
- Un
vortice interiore di
- Estetica
- Vibrazione
- Intelligenza
- Ardore
- Penetrazione
- Buco
dell'anima
- Dispersione
dell'io
- Narcisismo
e Oblio.
|
- Oh
Capitano, mio
Capitano!
Parole nuove
- Per
la prima volta la carta non mi è
testimone
- La
mente si muove
- Senza
un timone
-
- Sogno
di gettare l'ancòra in un luogo
lontano
- Dove
tutto sia facile e senza
passato
- Ed
essere io di me stessa il sol
capitano
- Che
nel vortice degli eventi ha ottenuto e
lasciato
-
- Vorrei
al mio fianco un giovane
mozzo
- Che
guardi al passato come in un
pozzo
- Vorrei
che sapesse vedere la fine
- Della
linea che tiene passato e
avvenire
-
- Vorrei
che salisse sulla mia nave
- Senza
sfidare troppo la trave
- Gettando
in mare pesi gravosi
- Che
il presente rende fin troppo
dannosi
-
- Oh
capitano, mio Capitano! brama
dire,
- Io
la amo ma non posso partire
- La
libertà per me è
un'utopia
- Preferisco
restarmene a casa mia.
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Saggezza,
fotografia digitale di Nadia Santangelo.
© Copyright riservato
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Solitudine,
fotografia digitale di Nadia Santangelo.
© Copyright riservato
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- Il mondo
creato
-
- Sono
il creatore supremo
- dell'universo
che scrivo.
- Dono
febbrile vitalità
- ad
ogni lettera del mio Eden.
- Reggo
le fila del mio parafrasare
- fin
quando mi va di giocare.
- Impedisco
a chi mi legge
- di
avvicinarsi all'albero
mentale
- dove
le parole che produco
- trovano
la loro sorgente
originaria:
- il
pensiero, la coscienza.
- Allora
mi trasformo in conoscenza
- e
cancello le orme che
- mi
solcano dentro.
- Il
mio Kosmos è
- un
escatologico Caos
- dove
tutto ciò che dico
- appare
irrisorio e la
voluttà
- sembra
coincidere solo
- con
la mia profonda
vanità.
- Ma
alla sorgente del mio
fluire
- corrisponde
solo il divenire.
- Allora
scivolo con delicata irruenza
- su
tutto il mio universo duale
- in
cui il mio più grande
Bene
- è
il mio profondo Male.
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