- Volerò
-
- Il
mare
- ha dolcemente
srotolato
- le sue
onde.
- La
vita
- è un
soffio di cielo
- dove le
lacrime
- fanno l'amore
coi sogni.
- Questo rumore
silenzioso
- è il
mio cuore che sanguina;
- giardino
perduto
- che non
dà più né fiori né
frutti.
- Giro intorno
alle cose
- che mi
storpiano l'animo e il cuore.
- Volerò
con il mio fragile essere
- nel cielo
infinito,
- mentre i
ricordi si oscurano
- e le mani non
afferrano più
- gli attimi
sospesi,
- né i
miei sogni colorati...
-
-
-
-
-
- Desiderio
-
- Come petalo
squassato dal vento sei
- nella mia
mente.
- Corteggio
l'alba con ampi voli,
- fino a
raggiungere la luce.
- Sulla
scacchiera della vita io,
- pedina
umana
- costretta a
cercare cose semplici,
- nicchie per
proteggermi
- dall'amarezza
della solitudine,
- scegliere
quello che sarà
- il colore dei
miei domani.
- Voglio essere
lampo tra le tenebre,
- fiaccola
nell'ombra,
- speranza per
i miei sogni.
- Uccidere il
manto scuro
- che col suo
silenzio
- copre ogni
cosa
- e celebrare
il trionfo
- della
liberazione della mia mente.
-
-
-
-
- L'amore
sbagliato
Ci baciammo,
la prima volta,
anima contro
anima.
Mi parlavi
con i sorrisi.
Volevo
scioglierti con i miei baci,
assorbirti
dentro di me.
Permettevo
alle emozioni
di guidare le
azioni.
Nei miei
occhi,
quando ti
guardavo,
si aprivano
strazianti aspettative.
Non c'era
più ombra,
ma sole
accecante.
La tua voce
un eco nell'oscurità.
Fuggivo dalla
stanza
che era stata
il mio tempo,
pulendomi i
piedi
sui cocci
dell'infanzia.
Stavo andando
incontro
ad una nuova
terra,
un nuovo
amore,
una specie di
brezza
che avrei
pagato con tutta la vita.
- Omicidio
Il dolore
è ancora
così
palpabile, sconvolgente.
Affondavo i
piedi nudi nel fango,
sentendo il
risucchio dei miei passi.
Mi hai
trovata,
con la
facilità di un veggente
che legge le
rune.
Mi facevi
paura
perché
io ti facevo paura
col mio
miscuglio
di amore e
collera.
Contro la tua
impotenza
si
alternavano Male, Bene,
Crudezza,
Coraggio, Viltà.
Hai deciso di
uccidermi
per
proteggerti.
Ho chiuso gli
occhi.
Non
sopportavo il tuo sguardo,
mentre mi
davi la morte.
Il ventaglio
di rughe, sotto i tuoi occhi,
si
allargava.
Imparavo cosa
voleva dire
sentirsi
indesiderati,
dopo aver
saputo
cosa si prova
ad essere desiderati.
Seppellivi in
me, profondamente,
la mia psiche
feudale
nulla di
ciò che esiste
è mai
stato mio,
tutto
è appartenuto ad altri.
Mi hai stesa
a terra
e fatto
uscire l'anima
dal
corpo.
Sospeso su di
me
assomigliavi
a una bruma,
un vapore
malvagio
che nessuna
azione avrebbe dissolto.
L'ultimo mio
ricordo
il colore
della tua paura,
colore della
bile: verde gialla,
con striature
azzurre iridescenti.
Me ne andai
in silenzio
nel cielo
bianco
pieno di
angeli che si rincorrevano
scavalcando
ghirlande fiorite,
finalmente
serena.
- Ad un
artista
Rammenti?
il caldo
afoso,
le
passeggiate nella notte sulla
spiaggia
dentro il
sorriso del mare, mano nella mano.
Sono tornata
qui per ricordare.
Ora il freddo
è pungente.
La luna si fa
coccolare dal vento gelido
che alza le
gonne
alle onde
tempestose.
La pioggia
batte sul mio viso
lasciandovi
sopra miriadi
di gocce
brillanti,
compagne
delle mie lacrime.
Credevo alle
tue promesse.
Nel labirinto
delle verità
le tue
lettere, le telefonate, le parole.
Il quadro
regalato, sulla parete.
Il titolo:
"Ho pescato la luna per te".
Silenzioso,
c'è ancora un fiume
fresco e
calmante di speranza
che corre
lungo la mia anima,
contrazioni a
livello di cuore.
Sbriciolo
frasi sottovoce
che ti fanno
cornice
tanto sono
concrete,
e inseguo
fantasmi di sogni.
Volutamente
sola.
- Reo
Ti sei posato
sul mio cuore
dopo aver
sorvolato,
con le tue
ali di farfalla,
ampi
spazi
e bianche
solitudini.
Io scalavo
cieli logori
e con le
dita
scavavo
solchi sulla mia fronte.
Masticavo
avanzi di feste
ballando a
piedi nudi
mentre il
sole si stiracchiava,
annoiato,
mandando
strani bagliori
che giocavano
tra i miei capelli.
Avevo urgenza
sentimentale,
arsura
d'amore
e mi sono
abbattuta su di te
reo di avere
catturata
la mia
passione.
Da rassegnata
sognatrice
ti ho
creduto
ma con le tue
mani grandi
hai premuto
sul mio corpo
e spingendo
forte,
mi hai
uccisa.
- Angoscia
Una nuvola
d'oro scintillante
dall'abisso
del silenzio.
Attorno a
me,
vanno e
vengono
filamenti di
nebbia,
minacciano di
intrappolarmi
nell'infinito
vuoto grigio.
In questa
notte riesco a sentire
ogni grammo
di oscurità
che mi pesa
sull'anima.
Sono
intrappolato in un amore
fatto di
sottilissime ragnatele
con i fili
ancora bagnati
di
rugiada.
Attendismo
gravido di aspettative
il
mio.
La bocca
trema e piange
invocando un
nome:
il tuo
nome
persona
stupenda e maledetta
che mi ha
annientata.
E m'abbandono
sulla sedia,
angosciata,
come un
bambino al buio.
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