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LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
  Poesie di
Naide Sarti

 Volerò
 
Il mare
ha dolcemente srotolato
le sue onde.
La vita
è un soffio di cielo
dove le lacrime
fanno l'amore coi sogni.
Questo rumore silenzioso
è il mio cuore che sanguina;
giardino perduto
che non dà più né fiori né frutti.
Giro intorno alle cose
che mi storpiano l'animo e il cuore.
Volerò con il mio fragile essere
nel cielo infinito,
mentre i ricordi si oscurano
e le mani non afferrano più
gli attimi sospesi,
né i miei sogni colorati...
 
 
 

 
Desiderio
 
Come petalo squassato dal vento sei
nella mia mente.
Corteggio l'alba con ampi voli,
fino a raggiungere la luce.
Sulla scacchiera della vita io,
pedina umana
costretta a cercare cose semplici,
nicchie per proteggermi
dall'amarezza della solitudine,
scegliere quello che sarà
il colore dei miei domani.
Voglio essere lampo tra le tenebre,
fiaccola nell'ombra,
speranza per i miei sogni.
Uccidere il manto scuro
che col suo silenzio
copre ogni cosa
e celebrare il trionfo
della liberazione della mia mente.
 
 
 

 
L'amore sbagliato
 
Ci baciammo, la prima volta,
anima contro anima.
Mi parlavi con i sorrisi.
Volevo scioglierti con i miei baci,
assorbirti dentro di me.
Permettevo alle emozioni
di guidare le azioni.
Nei miei occhi,
quando ti guardavo,
si aprivano strazianti aspettative.
Non c'era più ombra,
ma sole accecante.
La tua voce un eco nell'oscurità.
Fuggivo dalla stanza
che era stata il mio tempo,
pulendomi i piedi
sui cocci dell'infanzia.
Stavo andando incontro
ad una nuova terra,
un nuovo amore,
una specie di brezza
che avrei pagato con tutta la vita.
 
 

Omicidio
 
Il dolore è ancora
così palpabile, sconvolgente.
Affondavo i piedi nudi nel fango,
sentendo il risucchio dei miei passi.
Mi hai trovata,
con la facilità di un veggente
che legge le rune.
Mi facevi paura
perché io ti facevo paura
col mio miscuglio
di amore e collera.
Contro la tua impotenza
si alternavano Male, Bene,
Crudezza, Coraggio, Viltà.
Hai deciso di uccidermi
per proteggerti.
Ho chiuso gli occhi.
Non sopportavo il tuo sguardo,
mentre mi davi la morte.
Il ventaglio di rughe, sotto i tuoi occhi,
si allargava.
Imparavo cosa voleva dire
sentirsi indesiderati,
dopo aver saputo
cosa si prova ad essere desiderati.
Seppellivi in me, profondamente,
la mia psiche feudale
nulla di ciò che esiste
è mai stato mio,
tutto è appartenuto ad altri.
Mi hai stesa a terra
e fatto uscire l'anima
dal corpo.
Sospeso su di me
assomigliavi a una bruma,
un vapore malvagio
che nessuna azione avrebbe dissolto.
L'ultimo mio ricordo
il colore della tua paura,
colore della bile: verde gialla,
con striature azzurre iridescenti.
Me ne andai in silenzio
nel cielo bianco
pieno di angeli che si rincorrevano
scavalcando ghirlande fiorite,
finalmente serena.

Ad un artista
 
Rammenti?
il caldo afoso,
le passeggiate nella notte sulla spiaggia
dentro il sorriso del mare, mano nella mano.
Sono tornata qui per ricordare.
Ora il freddo è pungente.
La luna si fa coccolare dal vento gelido
che alza le gonne
alle onde tempestose.
La pioggia batte sul mio viso
lasciandovi sopra miriadi
di gocce brillanti,
compagne delle mie lacrime.
Credevo alle tue promesse.
Nel labirinto delle verità
le tue lettere, le telefonate, le parole.
Il quadro regalato, sulla parete.
Il titolo: "Ho pescato la luna per te".
Silenzioso, c'è ancora un fiume
fresco e calmante di speranza
che corre lungo la mia anima,
contrazioni a livello di cuore.
Sbriciolo frasi sottovoce
che ti fanno cornice
tanto sono concrete,
e inseguo fantasmi di sogni.
Volutamente sola.

Reo
 
Ti sei posato sul mio cuore
dopo aver sorvolato,
con le tue ali di farfalla,
ampi spazi
e bianche solitudini.
Io scalavo cieli logori
e con le dita
scavavo solchi sulla mia fronte.
Masticavo avanzi di feste
ballando a piedi nudi
mentre il sole si stiracchiava,
annoiato,
mandando strani bagliori
che giocavano tra i miei capelli.
Avevo urgenza sentimentale,
arsura d'amore
e mi sono abbattuta su di te
reo di avere catturata
la mia passione.
Da rassegnata sognatrice
ti ho creduto
ma con le tue mani grandi
hai premuto sul mio corpo
e spingendo forte,
mi hai uccisa.

Angoscia
 
Una nuvola d'oro scintillante
dall'abisso del silenzio.
Attorno a me,
vanno e vengono
filamenti di nebbia,
minacciano di intrappolarmi
nell'infinito vuoto grigio.
In questa notte riesco a sentire
ogni grammo di oscurità
che mi pesa sull'anima.
Sono intrappolato in un amore
fatto di sottilissime ragnatele
con i fili ancora bagnati
di rugiada.
Attendismo gravido di aspettative
il mio.
La bocca trema e piange
invocando un nome:
il tuo nome
persona stupenda e maledetta
che mi ha annientata.
E m'abbandono sulla sedia,
angosciata,
come un bambino al buio.
 

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