LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA
Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Poesie di
Paola Tomasiello
- Lettera prima di morire, ops... dormire.
- Si trova da qualche parte, qua e là, muffita tra le memorie,
- l'immagine di me correre dalla stanza verso il balcone,
- per prendere il volo.
- Sono ancora qui.
- Tentato, no... Neanche tentato.
- ma è sempre lì: sterilità sudata dalla fronte delle memorie.
- Ecco, di nuovo le tre di notte.
- E Morfeo?
- Ascolto Musica... Che potere ha su di me!
- Mi uccide e mi ridà vita... Morire e Rinascere...
- Ci sono stati momenti in ci non ho temuto la Morte.
- Troppo a lungo ho osservato la Natura.
- Ho estremamente desiderato di farne parte.
- Avrei voluto essere un animale,
- per accoppiarmi qua e là e conservare sempre l'innocenza.
- L'esplorazione della Natura mi ha portata a concepire
- quanto noi esseri umani ne siamo indegni.
- Punti sulla Terra.
- Neanche microscopici nell'universo.
- Dunque, in quei momenti mi sono chiesta:
- "E se ora dovessi morire avrebbe importanza?"
- Di quali momenti parlo?
- Quando non ho temuto la morte?
- marzo.
- C'era una chiara falena.
- le ali prigioniere, appese ad una polverosa tela di ragno,
- andato via da tempo. La falena sedotta e abbandonata.
- Sola...
- Morta?
- osservai da vicino: No, ancora viva, purtroppo. Agonizzante.
- Una piccola zampa ancora si muoveva, scattava.
- Così io non ero più io.
- Ero la falena.
- Ero forza.
- Ero decadenza.
- non più Paola... Annullata!
- Ho tentato di entrare, solo tentato.
- Era la fine.
- Qualcuno ha udito un lamento?
- E quanti esseri viventi muoiono ogni giorno
- così in modo atroce e stupido?
- gennaio.
- Autostrada, asfalto invernale.
- Alla mia destra: carcassa di un cane.
- il suo nome?
- Aveva giocato abbastanza?
- io ho visto solo un complesso di ossa, organi e pelle
- ancora coperta dal pelo, in decomposizione.
- Era bianco, un tempo.
- Piogge e lordure avevano reso il manto grigio sporco.
- Non ho visto la testa.
- Le zampe spezzate, storte, un groviglio di ossa rotte.
- non più io.
- Ma il cane.
- Strade, auto oscene.
- Qualcuno ha udito un lamento?
- Ci siamo noi per non dare importanza a tutto questo?
- E perché ne diamo invece all'uomo?
- Cosa abbiamo capito?
- Noi che ci titilliamo il cervello per capire come cancellare
- cellulite e rughe, come spaccarci la schiena in lavori inutili
- per poter comprale l'ultimissima, eccitante Bmw serie cinque.
- Circondati da inutilità.
- E allora, ripeto, guardando la sfrontata bellezza
- della Natura, se ora dovessi morire avrebbe importanza,
- di fronte a tutto questo? No.
- Eppure finché sarò qui mi sarà difficile esistere.
- E' una paura di oggi, di domani...
- A volte, non ce la faccio proprio più!
- Ma vigliaccamente mi auguro di morire
- senza dover chiamare la Morte.
- Vorrei si auto - invitasse.
- magari con tutti questi problemucci di salute...
- Braccia strappate, vene prosciugate.
- La fogna del mio stomaco.
- Il giornaliero mezzo decilitro di sangue, sputato nel cesso.
- Ma sono ancora qui.
- Ci sono.
- E chi sono per chi mi circonda?
- Bè, parlo così, per caso.
- Troppo da dire, allora meglio non dire niente.
- Così tutti credono che io sia... E basta. Sì, sono punto.
- Presenza indifferente.
- Giro e rigiro l'anello coi teschietti al dito,
- a volte starnutisco, tossisco un po'. basta.
- Eppure, solo questo non sono. Ma mi concedo la presunzione
- di tenere tutta la materia grigia per me, nascosta.
- Finché, a volte, non incontro qualcuno a cui svelarla.
- E lì si cela il terrore! Sarò abbastanza all'altezza?
- Verrò capita? Ed ecco, mi torna alla mente la congiura:
- tempo fa ho ritrovato, tra polverose poesiole, il mio futuro!
- letto, molti anni fa, sulla mia mano da un certo medium,
- che non ho mai più rivisto.
- Maledetta me che ho scritto per ricordare!
- L'oracolo diceva: "Morirai non molto vecchia,
- non avrai figli e ti porterai dietro, per tutta la vita,
- la convinzione che nessuno potrà capirti."
- Sì, al momento è così, per quanto riguarda
- quella convinzione intendo.
- Ho la certezza (e chi mi è vicino ne è al corrente)
- che siamo - Singoli Individui -
- Esistono silenzi, viaggi, pensieri mai svelati
- e anche chi sentiamo accanto a noi non potrà mai
- esserlo realmente e totalmente. Quindi la conoscenza,
- la complicità, l'interesse sono sempre limitati.
- L'essere umano è, per natura, egoista.
- Approfondisce con piacere la conoscenza di sé,
- l'interesse è maggiormente per sé stesso.
- Puramente utopico l'annullamento per un'altra persona.
- Dunque, tornando alla previsione: Per la Morte?
- ... Non posso chiederglielo.
- E per i figli invece... caro medium, ovunque tu sia,
- ti dico che magari almeno un figlio lo avrò, un giorno
- ... Prima o poi...
- Se sarà femmina la chiamerò Charlotte sometimes.
- Se sarà maschio Marzapane,
- privandolo del diritto di sapere il perché di questo nome.
- Ma è tardi, tardi. Devo morire, ops... No, no. Devo solo dormire.
- Sono ancora qui.
- Forse ho un debito? Certo. Obbligata soprattutto a restare
- per ricambiare , in qualche modo.
- Perché sono debitrice di emozioni, donatemi dalle persone
- più vicino a care, forse. Debitrice di intensi turbamenti,
- regalati a me dalla Musica, dalla Poesia...
- "Non mi imprimo su nulla,
- vivo come di lato,
- all'ombra del mio corpo;
- se mi scosto lo perdo,
- non so più dove sono.
- Io e me, che fatica."
- Sergio Zavoli.
- Ecco, frasi come culle.
- Piccole iridescenze che mi illuminano,
- mi tengono compagnia lungo la strada oscurata,
- durante le attese della vita.
- Lì, non solo sterilità sudata.
- Ma brezza marina sulla fronte delle memorie.
- Buonanotte.
Elf
- Il Tocco
- Il tocco
- di viola medusa,
- Nell'Oceano illuminato ancora
- di sole infuocato
- che tentacoli scioglie
- su ruvida sabbia appiccicosa.
- Spiragli lucenti e sottili
- attraverso gotiche finestre colorate
- svolazzano polveri
- di silenzi secolari,
- particelle d'oscurità respirate
- raschiano la gola
- sino alle ossa riposate.
- il tocco
- di acque infrangersi
- che Arti sgretola
- su stormi di piccoli uccelli giocare
- l'inquietudine di fasci carnali
- presto distruggendo riuscirà a calmare.
23.09.2004
- Lingua di metallo
- Lingua di metallo
- niente carezze
- di lucido rossastro.
- Che gli Architetti
- penetrino nei tuoi timpani sordi,
- nel tuo cranio di polvere e tele,
- fino a divorarti il culo
- proteso verso falli sterili
1999
Elf
- Angoscia
- Nascosta
- attendi la caduta celeste
- attraverso Nero vellutato
- trapassando crepe marmoree
- sorvegli
- il sorriso lunare
- di vomitate spine...
- Angoscia
- oh mio cuscino!
- Anche tu canti solitaria... sempre...
- Questa grigia nenia!
- Soltanto
- ombra di fiamma
- al limite
- d'Arcobaleno... è pioggia.
- 13.01.2003
- Io
- Ho coperto le finestre
- con tende Nere.
- Ho divorato il mio rispetto
- e con un pugno
- di sterile dolcezza...
- Ho comprato un paio d'Ali.
05.1999
Elf
- Spasmi di primavera
- Spasmi di Primavera
- sembrano neve,
- fiocca nei tuoi occhi bianchi
- senza correre.
- Chiudi la porta
- o non potrò più
- giocare con gli Elfi
- nel giardino degli echi
- e degli arcobaleni,
- né potrò nascondermi
- con le marionette
- di Tristelandia
- per gli applausi mediocri
- nel teatrino vuoto
- il sipario è chiuso.
- Come le tue finestre
- e i denti
- schizzati di vernice...
- Trasparente
- eppure opaca.
- ora apro la porta
- confido in una tua caduta.
18.07.2000
- Alessia
- Dietro l'allusione d'un sorriso
- un treno ha portato
- BUFFA & LACRIMOSA
- Te...
- Accasciata sull'asfalto
- raggomitolata attorno a gambe
- che non volevo
- ti ho trovata
- dolce acqua
- dove specchiarmi,
- tuffarmi e bere di te
- sulla tua ombra
- Ho riso del mio stesso sangue.
- passo impaurito
- volto glassato
- Capelli tediati e nevrotici,
- Foresta esci dagli occhi!!
- Catene di petali & ruggine
- mi trascinano
- sul tuo ovattato corpo
- dove alcun raggio di femminilità
- è stato mai tanto audace
- da scivolare...
- Ma il tuo nome
- è un'oscura crepa
- senza la conoscenza
- del tuo odore.
- E' troppo presto treno!
- Sei partito
- rubando il sorriso...
30.10.2002
- Temporale risvegli
- Temporale risvegli
- giovani elettrici
- dalle mani di gelatina.
- Capelli che tutto
- cancellano,
- poesie scivolano
- dagli isterici occhi.
- Fresco chiami
- queste acque prosciugate
- che desideravano solo Tutto.
- PER COMUNICARE CON L'AUTORE mandare msg a clubaut@club.it
- Se ha una casella Email gliela inoltreremo.
- Se non ha casella Email te lo diremo e se vuoi potrai spedirgli una lettera presso «Il Club degli autori - Cas. Post. 68 - 20077 MELEGNANO (MI)» inserendola in una busta già affrancata. Noi scriveremo l'indirizzo e provvederemo a inoltrarla.
- Non chiederci indirizzi dei soci: per disposizione di legge non possiamo darli.
- ©2006 Il club degli autori, Paola Tomasiello
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Ins. 26-04-2006