- Zombies
-
- Grande, ma più
precisamente... vasta, immensa, avvolgente direi
quasi:... invadente sembrava in quegli istanti che
precedevano lo schianto la distesa incoerente ed
argentea del mare increspato.
- L'auto di R. procedeva ormai
da alcune ore lungo la litoranea sotto una uggiosa
pioggerellina autunnale, il vento, da nord, non era
ancora calato dalla mattinata, quando, uscendo di casa
si era messo in macchina per raggiungere una amica che
per tanto, ...troppo tempo si era ostinatamente,
puntigliosamente rifiutato di ricevere nella sua casa
di campagna sulle colline, subito a ridosso del
mare.
- Margherita era una vecchia
conoscenza, anche se la personalità forte,
volitiva, l'argine deciso quasi mascolino la
caratterizzavano irrimediabilmente, R. non l'aveva mai
dimenticata da quel lontano giorno, quando
all'università, i loro occhi si erano
incontrati.
- Il taglio degli occhi, la
scriminatura dei meravigliosi sericei capelli e
l'ovale perfetto del volto erano subito apparsi ad R.
quanto mai piacevoli, accettabili, amabili,
desiderabili.Il professore che... lontano nel fondo
dell'emiciclo vergava sulla lavagna luminosa segni
fino ad un momento prima astrusi, ostici
cominciò ad apparire ad R. più
decrittabile, il filo logico della esposizione
più chiaro, la velocità dell'esporre
meno inaccessibile e mnemonicamente accettabile.La
lezione, per quel giorno, fu proficua per R. e
tuttavia nelle pieghe della memoria gli restava
l'immagine rassicurante ma più precisamente
accattivante ed enigmatica di quel volto sorridente,
...presente.
- Continuò per alcuni
giorni il benefico, rassicurante influsso di
quell'immagine e già R. l'aveva
dimenticata.Quasi a volerne sottolineare l'assenza la
sua capacità attentiva,
- i suoi lavori studenteschi,
gli esami, gli scritti e quant'altro ridiventarono
grigi, uggiosi. R., tuttavia, non lo percepì,
continuò come prima.L'anno successivo si
laureò, con una votazione media come era nel
suo stantard e fu piacevolmente sorpreso quando,
all'uscita della grande sala in cui aveva appena
discusso la tesi incontrò nuovamente quella
luce rassicurante che lo aveva favorevolmente e con
grazia... "colpito".
- Margherita si
complimentò con lui, lo cercò con
insistenza, con dolcezza ma anche con forza, come
sanno fare le donne che... amano.
- Lei lo voleva ma R. non le
credeva, la scusa di complimentarsi con lui per la
buona riuscita della discussione della tesi non gli
sembrava credibile, coerente, R. in quel momento ne
apprezzava solamente i lineamenti, era quasi gelosa
della propria interiorità non volendo
intrattenersi con lei con una scusa se ne
liberò e quasi scappò dal grande
portone, ma in quel momento, nuovamente, come in quel
lontano giorno a lezione fu preso da una piacevole
sensazione e di benessere, di pace di calma
interiore:
- rallentando si volse
lentamente cercando di riannodare il filo interrotto
della conversazione interrotto pochi istanti prima.Lei
lo guardava incuriosita attenta ,serena; principiando
banalmente ancora una volta, su quanto accaduto
durante la discussione della tesi, essi cominciarono a
intercalare per circa un'ora in maniera prolissa,
fumosa quasi un sondarsi reciproco, un conoscersi
profondo ed allo stesso tempo superficiale, emotivo
irrazionale, lei attratta dalla sua mascolinità
suscitata da quel guardarlo dolcemente,
superficialmente ed allo stesso tempo profondamente,
lui risucchiato dalla calda ed empatia benevolenza di
quel volto subito amato.
- R., tuttavia dopo il
colloquio ritornò allo standard del suo:
grigiore quotidiano non ritrovò quell'energia
benefica che lo riportava a lei, anche perché
non era solo, c'era Agata che lo aspettava che doveva
essere con lui che da tanto forse troppo tempo,
stancamente, pigramente rassicurante, forse monotona,
la affiancava.Margherita, che nel frattempo aveva
sposato u compagno di corso, non lo dimenticava, era
presente costantemente, puntigliosamente e... direi
quasi ossessivamente.
- Perché, si domandava
R., questa donna, questo essere così piacevole
ma allo stesso tempo inquietante lo attirava, lo
portava fuori dalla piatti ma rassicurante monotonia
della quotidiana vita familiare con Agata, con i figli
adolescenti studiosi, bravi ormai quasi adulti.Quella
domenica pomeriggio Margherita gli aveva telefonato e
tuttavia R. come al solito anche attraverso il filo
del telefono la percepì benignamente,
positivamente, con grazia, lei lo voleva incontrare
con una scusa, non aveva dimenticato il suo
riguardarla all'uscita
dell'università.
- R. si scansava, si scusava,
era, come non mai, attratto ma... subito cercava di
respingerla e poi Agata, i figli:
- essi lo amavano, lo volevano,
forse egoisticamente tutto per loro.
- Il padre, il marito, alla
fine decise:
- l'avrebbe incontrata
l'indomani nella casa delle vacanze, da sola come,
ormai con insistenza e con dolcezza, ella da molto
tempo desiderava.
- Probabilmente sarebbe stato
un incontro banalmente e superficialmente adulterino,
di quelli che deludono, oppure... finalmente egli
avrebbe penetrato quell'animo così
enigmaticamente presente da ormai tanti anni,
così assente alla coscienza di padre e marito
che lo aveva indotto a fare una violenza a sé
stesso alla propria integrità e coerenza
morale.
- Agata lo amava, i figli
Gianluca, Paolo, Alessio e Santina egli li considerava
ognuno nella propria originalità, nel loro
esprimere affetto comprensione gratitudine alla coppia
genitoriale con il loro comportamento con il crescere
e da ognuno era grato per quel dare e ricevere amore e
tuttavia... tuttavia... Margherita... Margherita
c'era.
- Chiudendo alle sue spalle la
porta del garage, fu piacevolmente e caldamente
rinfrancato nel suo agire dal sorriso, anzi dal
ricordo del sorriso di lei che lo invitava, gli
ricordava perennemente che non sarebbe stato solo
l'ultimo.
- Era enigmatico, aperto e
tuttavia indecifrabile Leonardesco, come nel celebre
dipinto; si accese una sigaretta quasi a distogliere
dalla mente quel volto eternamente disegnato, non
reale.L'asfalto lucido di pioggia scorreva
inesorabile verso quel luogo verso un abbraccio, un
richiamo una lunga, affettuosa carezza, verso lei che
per tanti anni aveva inconsciamente rifiutato ed allo
stesso tempo desiderato.
- Chi sei Margherita dal volto
luminosa e... ridente, perché in questo giorno
carico di pioggia mi guidi ad una meta lontana mentre
Agata e i miei figli sono nella quiete della mia casa
pensandomi al lavoro, egli andava rimuginando mentre
guidava pensando ad agata al suo fianco li
nell'autovettura.
- Gli anni e la morale lo
avevano guidato, insonnolito e tuttavia, il ricordo di
quel lontano giorno all'Università, quando i
segni del professore erano diventati non solo
comprensibili ma anche amorevolmente intelligibili non
si spegneva era dive, tanto un grande punto
interrogativo che affiorava alla coscienza come un
grosso tronco d'albero pericoloso; per la
navigazione.
- Agata, anzi Agatina lo
intorpidiva, lo insonnolita, a casa, in pantofole, lo
relegava davanti al televisore o in biblioteca, oppure
ad ascoltare la solita musica classica, vecchio amore
giovanile, neppure il chiassoso ed allegro
rumoreggiare dell'adolescenza e della fanciullezza dei
figli, che vivevano, che lo amavano, lo scuotevano
dallo scorrere lento ritmicamente cadenzato della
grossa pendola del soggiorno; che lo misurava, lo
animava fino al momento di uscire al lavoro per poi
rientrare e poi ancora a riuscire e
rientrare.
- Grosse nuvole cariche di
pioggia si stavano radunando ed i tergicristalli erano
già stati spinti alla massima
velocità..., tuttavia R.... tuttavia
R....
- Un grosso traliccio di
acciaio zincato rifletteva la sua sagoma imponente
sullo sfondo di un mare verde metallico.
- L'aria è diventata di
ghiaccio, faceva scivolare sulla superficie
incorruttibile l'alito cattivo del mare
burrascoso.
- Minuscoli perle iridescenti
scorrevano tra le pieghe della zincatura grigio
metallizzata, quasi... magicamente R. le
percepì un attimo prima che l'auto velocemente
si accartocciasse contro il grande traliccio, un
attimo prima ancora discretamente ma decisa, mascolina
Margherita le si era appalesata, ieraticamente
sorrideva: Agatina, più mestamente sul
cruscotto della macchina lo guardava con i suoi grandi
occhi scuri.
-
Racconto
breve
-
- L'isola era deserta,
raramente qualche nave di passaggio si fermava al
largo per inviarvi una scialuppa con qualcuno a bordo
a prendere frutta e, e... qualche barile
d'acqua.
- Non tutti i comandanti la
conoscevano, infatti era lontana dalle rotte ed i
venti che soffiavano da est in quel punto, per uno
strano ed inconsueto, accidentalissimo motivo si
calmavano, calavano fino a far stagnare sulle onde le
nebbie, che per quei posti, a latitudini equatoriali,
erano del tutto inconsuete e... tuttavia
frequenti.
- Vincente ed Alonzo vogavano
con forza verso una piccola spiaggia in una insenatura
ai cui stremi la roccia scendeva inabissandosi nel
mare.
- Toccarono la terra e... si
guardarono muti, in lontananza alcuni grossi uccelli
al loro arrivo si erano alzati in volo tra il fogliame
di alti palmizi.
- Il caldo e l'umidità
stagnante portavano alle narici dei due robusti
marinai l'odore putrescente di una grande
quantità di legname accumulato lungo la riva
bassa della spiaggia.
- Fecero alcuni passi lungo la
spiaggia e già alle loro spalle un muro
lattiginoso, impenetrabile si richiuse, il caldo li
faceva letteralmente grondare ed i movimenti, il
carico, due barilotti ed alcune casse per la frutta
diventarono sempre più pesanti fino... fino a
divenire insopportabili, dopo appena alcuni minuti di
marcia se ne disfecero tentando di ritornare alla
scialuppa ma... non era rimasto nelle loro menti che
il ricordo lontano dei primi passi mossi sulla
spiaggia, per il resto niente se non poche
inconsistenti, eteree tracce confuse con la sensazione
del forte e penetrante odore del legno
putrescente.
- Il comandante nel suo
alloggio guardava verso l'isola, anche lui aveva
dimenticato qualche cosa ma... non riusciva a
definire, come... come se una specie di inquietudine
gli impedisse di focalizzare, di far mente locale;
all'improvviso un lampo lo percorse, erano gli orologi
che la compagnia forniva per la
navigazione.
- Diede ordine immediatamente
di salpare, la mancata consultazione degli orari al
porto di arrivo avrebbe provocato gravi conseguenze,
li aveva semplicemente dimenticati nel suo alloggio al
porto di partenza fortunatamente non
lontano.
- Vincente ed Alonzo vagarono
ancora per un tempo infinito poi sfiniti caddero a
dormire... sognarono il cielo terso della loro terra
e... i loro genitori contadini che avevano
dimenticato.
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