- Piero
Lucia
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"NEL
LABIRINTO DELLA STORIA PERDUTA- Apogeo e fine
dell'industria tessile a
Salerno",
Guida Editore, pp.452,Euro 25, prefazione di Valeria
Fedeli e Fabrizio Loreto, postfazione di Guglielmo
Scarlato. Il volume si è avvalso del Patrocinio
dell'Associazione Nazionale per il Centenario della
Cgil, della Fondazione "G. Di Vittorio", del Comune di
Salerno, della Provincia di Salerno, di "Salerno
Energia"
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- In esso l'autore
propone il "caso" dell'industrializzazione, poi
fallita, di una importante provincia del meridione,
quella di Salerno, non disdegnando però di
confrontarsi con le vicende nazionali ed
internazionali che hanno riguardato il settore
tessile, compreso alcune dotte digressioni su altre
situazioni esemplari (su tutti quello inglese di
Manchester) che valorizzano l'indagine storica. Una
ricchezza dovuta alla notevole mole di informazioni,
di statistiche, di dati e documenti d'archivio, editi
e non, che si intrecciano con risultati ormai
consolidati in seno alla storiografia più
matura.
- Più livelli
d'analisi intrecciate, dall'evoluzione economica del
settore in Italia ed a Salerno, alla descrizione della
società locale, in una " microstoria" in cui il
mondo del lavoro, dopo aspre lotte, conquista un ruolo
di rilievo. Nel volume trovano spazio i principali
avvenimenti politici, istituzionali e sociali degli
ultimi decenni e gli accidentati percorsi
dell'imprenditoria locale. Un racconto di "storia
sociale" che ricostruisce l'intensa azione del
proletariato industriale per migliorare le pessime
condizioni di lavoro degli albori della rivoluzione
industriale e le autentiche angherie a lungo
sopportati da uomini, donne e bambini nei grandi
impianti industriali e superati solo grazie agli
scioperi ed all'organizzazione sindacale. Le lotte
operaie si trasformeranno, in più occasioni, in
battaglie generali di tutta una comunità. Un
affresco che, partendo dai primordi della storia del
movimento sindacale salernitano e campano, non
tralascia il richiamo ad eventi che avranno larga eco
nazionale, dalla terribile alluvione del 1954 ai moti
popolari di Battipaglia ( 1969) ed Eboli (1974), fino
al tragico sisma dell'Irpinia del 23 Novembre 1980 che
concorrerà a dare un colpo di maglio definitivo
alla struttura produttiva dell'intera zona. Il libro
di Piero Lucia è tutto questo: un grande quadro
di una società e di un territorio in movimento,
di una "periferia" che può essere letta come "
centro", in cui si incrociano grandi temi, irrisolti,
quali la "questione meridionale", il rapporto tra
capitalismo pubblico e privato, l'emancipazione
femminile, il lavoro a domicilio, il selvaggio
decentramento produttivo. Un pezzo di storia di un
territorio "spia di una situazione d'insieme,
più ampia e generale, che travalica la
dimensione locale" su cui rischiava di cadere un
colpevole e definitivo oblio, una pagina di storia e
umanità che oggi ritorna in piena luce.
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