- Il cielo su di
me
Su di me il cielo riversò cascate di
emozioni
- quando tu
decidesti di planare
- nel ventre di
tua madre,
- punto
luminoso di vita e d'energia.
Figlia di mio figlio! Fiore
delicato,
- portatrice di
nuove armonie dentro al petto mio
- che ancora
non sa
- se
collassarsi o riprendere nuovo vigore dalla tua
luce.
- E
rivivere
Con stupore.
Nasci creatura portatrice di un atomo della mia
carne
- e dell'anima
mia
- cresci nella
serenità del nido caldo
- che
preparò tua madre
Domani verrà per te la gioia della
vittoria
- e sentirai il
calore di tua madre e di tuo padre
- e la gioia
inarrestabile
- di quattro
ragazzi dai capelli grigi
- ansiosi di
accogliere il tuo primo sorriso.
-
- Io
canto
Io canto a chi non ha cantato mai
- quando il
ciliegio e il mandorlo intessevano
- ghirlande
luminose all'universo.
-
A chi non ha gioito mai
- del nuovo
giorno sospeso all'albero della luce
- a chi non ha
goduto mai delle ricchezze
- di un
amore
- sospeso tra
le nuvole e il sole,
- in volo come
gli albatros.
-
Io canto
- la mia
canzone giovane come la terra e il
cielo,
- fresca
- come rugiada
nei mattini d'aprile
- sonora
- come lo
stormire delle fronde in primavera
- calda
- come
l'abbraccio del mare alla sua amata
- riva.
- Un giorno
nuovo
Un
nuovo giorno
- è
nato
- tra sprazzi
di luce purpurea
- simile a una
cascata di angeli fiammeggianti...
- E riaccende
la festa.
La luce incontenibile
- avvolge il
tutto e lo sovrasta.
- Impercettibilmente
- la ruota del
tempo prepara lo spazio all'umile
penombra.
Poi la notte racconta all'infinito le
fiabe
- - liete o
sconsolate - degli umani
- che addossano
il loro fare e disfare
- a un Dio
onnipotente
- ma
inflessibile
- e troppo
lontano.
- Aria di
marzo
Aria
di marzo fresca e frizzantina
- capricciosella
e lucida
- sciogli
magicamente
- tutti i
pensieri che la mente ingombrano
- come bagagli
pesanti e oppressivi.
Ho voglia di pensare alla speranza
- di una vita
rinnovata e sgombra degli scheletri
- dei ricordi
di cose morte
- ho voglia di
garrire come gli uccelli di marzo
- e di spiegare
la vela verso universi nuovi
- ubriaco di
luce e di gioia.
- La
fiamma
Divampa
di colpo
- laggiù
nel fondo del camino acceso
- la
fiamma
- dai colori
cangianti.
S'avvolge tra i tizzoni secchi
- blandisce
- serpeggia
- s'avviluppa
- si
contorce
- diventa
incendio.
- E si
compiace
- per l'ardore
della vittoria:
- bruciare
- creare
materia infuocata
- distruggere
- lasciando
solo la speranza di un rubino acceso
- sotto la
cenere.
Come la vita, come l'amore.
- Amo dunque esisto
(l)
Quando quella luce chiamata amore
- s'accese
dentro te e dentro me
- il passato si
dissolse
- lento
- il presente
prese forma calda
- come una tela
di Renoir.
Amo
- dunque
esisto.
- Amore ci
rigenera la vita
- con passo
cadenzato ma sicuro
- e noi potremo
ancora ricreare
- la fiaba e la
speranza
- e l'armonia
degli opposti
- e l'ali della
nostra libertà
La gioia già riaccende il
desiderio
- lento ma
inarrestabile
- come il fiume
che va
- verso il
mare.
(l) Cfr. A.Mercurio - Opere
-
- 29 luglio
1962
Un
allegro affannoso batticuore...
- In fronte
mille gocce di sudore
- Ti ho
inseguita
- Con ansia
appena contenuta
- giorni e
giorni,
- quasi una
vita,
- gioia
piacevolmente amara
- piacere
gioiosamente dolce come frutto
unico,
- bianco
- da mordere
all'istante.
-
Non mi arrendo
- Alfine ti
prendo m'inondo del tuo "si"
- di giovinezza
e di passione calda...
- Noi due soli
nell'universo vaganti e stretti
- Leggeri come
i bianchi cumuli nell'infuocato cielo di
luglio
- del
millenovecento sessantadue.
- Annetta
E'
stanca di guardare i suoi capelli
imbiancati
- e le sue
rughe
- piccoli
solchi tracciati dal tempo
Domani...
- Domani
distruggerà gli specchi della
casa
- per non
vedere i segni del fluire
inesorabile
- della
vita.
-
Poi magicamente
- prosciugherà
le acque dello stagno, quelle del
lago,
- socchiuderà
gli occhi
- e
rivivrà l'immagine solare dei suoi
vent'anni.
- A te che
dormi
Il mio
grido toccherà
- il cuore
delle pietre
- sveglierà
le stelle
- assopite da
miliardi di anni
-
Esse fremeranno
- ...E quando
parlerò di te
- ti
scuoteranno con forza primordiale
- per
riportarti
- tra i
viventi.
- Musica
Nella
sera
- là
dove non accecano fari e lampioni
- e il finito
sembra toccare l'infinito,
- vanno coppie
in amore ad accendere sogni,
mentre una musica silente affiora dai cuori
- in affanno
dolce e amaro
- tra un
abbraccio e un bacio
- assente il
malizioso sguardo della luna.
-
I sospiri si tramutano in arpeggi
silenziosi
- raccolti da
angeli vagabondi
- e la musica
diventa eterna
- e spira dalla
terra al cielo
- e ritorna
quaggiù
- e fa vibrare
le corde di un violino
- a un angolo
di strada.
- Ed è
musica, musica celeste.
- Mare
folle
Nelle notti senza luna e senza
stelle
- mostra
impietoso la sua furia
- il
Mare
- schiaffeggiando
la Terra
- sinistramente
con onde possenti.
-
Come un mostro senza testa
- il
Mare
- s'abbatte
contro chi ha trasformato l'azzurro
- in un colore
indefinibilmente opaco
- e ha
infestato le sue acque e soffocato le sue
creature
- con materia
velenosa e viscida.
-
Le cristalline pianure
- dove bambini
festosi giocavamo
- hanno
l'aspetto di putridi stagni.
- E' diventato
folle il Mare, folle di rabbia e di
dolore.
-
Noi colpevoli,
- quasi ovunque
insicuri
- paventiamo il
terrore di un'onda lunga
vendicatrice
- o nutriamo
l'esile speranza della pace con
l'acqua
- che forse
laverà le nostre colpe.
- Anche i
vecchi...
Anche
i vecchi hanno voglia di sognare
- quando il
sole riprende il cammino
- quando gli
angeli vanno a dormire
- e i primi
assonnati ritornano sui luoghi del lavoro
quotidiano
- mal pagato e
privo della giocosità delle albe
estive.
-
Anche i vecchi nelle sere di maggio si
soffermano incantati
- ad
abbracciare con gli occhi la conca del cielo
- ricolma di
schegge di diamanti
- per sognare
un paradiso diverso da quelli
dipinti
- da mani
grossolane.
-
Anche i vecchi hanno bisogno di
carezze
- leggère
come piume di cigni bianchi
- sopra il
mento rugoso e sopra gli occhi umidi
- di un pianto
silenzioso, perenne
- e senza alcun
perché.
Aprile 05
- Bambini senza
sorriso
Ho visto bambini senza sorriso
- né
libertà
- senza cibo
né acqua
- senza
speranza senza domani
- fragili corpi
scolpiti dalla magrezza
- costole
denudate e mani protese nel vuoto.
Nutriamoli d'amore
- prima
- che il loro
cuore si rifiuti di battere.
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