LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA
Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Poesie di
Rocco Antonio Fabrizio Raitano
A TE CHE M'ASCOLTI E MI LEGGI... ...a te che come me vorresti parlare...sfogare un urlo chiuso in petto, una ragione che la mente nutre un sentimento ch'il cuore brama... ...a te, che sogni e t'illudi ch'un soffio...una parola venga all'ascolto d'orecchi gentili d'animi alti, a te, che di sorpresa in sorpresa attendi un abbraccio...una risposta...una carezza che possano sollevare d'un'angoscia perenne io rivolgo preghiera e la urlo, perchè anch'io...vorrei parlare...sfogare un urlo chiuso in petto, una ragione che la mente nutre un sentimento ch'il cuore brama. A te, che non conosci le mie sofferenze...le mie gioie che mai mi conoscesti (e mai conosciuto fui) chiedo...se d'affetto colmo ricevere conforto solidale ai miei malanni alle mie malattie. Qui, costretto a vivere tra le quattro mura d'una stanza, invecchito di speranza surrogato d'uomo chiedo...aiuto e...non mi vergogno neanche un poco. Ascoltami! Ascolta questa mia voce roca rotta d'un'emozione che puoi vedere o soltanto...immaginare...scrivi e non sarò più solo e ancor...meno lontano. Che tu sia uomo o donna, che tu sia bimbo...giovane...anziano...che tu sia istrione o...camaleonte...ascoltami...cercami mai come oggi cerco affetto e un po' di te.
DELICATAMENTE Una carezza data alla guancia di lei una carezza ricevuta...dalla sua mano in labbra serrate...una lacrima e lo sguardo svilire il cuore...stracciare l'anima e...vederla...in un sorriso...ancora dopo il dolore...dopo lo scempio. Eccola! Sempre coraggiosa, luminosa sempre, e...mai, mai mia per sempre... ...eccola, mai bugiarda, mai laconica la ritrovo...la rivedo...bella ed ora forse...certo...ancor un po' più triste ancora un po'...più sola...ancora un po'...! Grido...urlo...sconquassata l'anima in un capogiro...battere la testa contro lo spigolo d'un destino avverso... ...fatalista...ubriaco di bene e di... ...cos'altro se non ancor di...bene una carezza sul viso e dalle sue mani dai suoi occhi, dalle sue labbra un saluto!
MORBOSITA' Soffocato di paure e dall'eventi avversi son cresciuto, piccolo...amareggiato virgulto d'uomo tra le braccia d'una vita peripatetica. Oh! No, non lamento il fatto d'esser vivo ancora e ancora intento lamento il fatto di non esser ancora morto. La tenebra, ieri, m'avea preso e la Soglia accolse il mio piè manco ma dopo...ancor ritornato sfinir non seppi le mie carni a fette le mie ossa...rotte...piccolo capo, il mio come quelli dell'altri come me, tagliuzzata la pelle e...l'osso (Brrrrrrr...un brivido mi prende) il liquido rosso sui camici un corpo steso su una fredda lettiga ed io...ed io...a vedermi giù in basso leggero...dall'alto: ricordo (e non posso far altro che ricordare) racconto e (non posso che raccontare) forse non luogo forse...non momento: adesso e proprio adesso...morbosamente dilanio le mie cervella!
GUERRIERO D'altro tempo, d'altro loco par lo mio vissuto, nutrito d'obbrobrio tant'è che financo la mia lingua cangio pel servigio mio e pel fuga da questo 'nferno dantesco. Cumulo tensioni e parte dell'ingordigia d'altri ch'ogni dì combattere mi vedono (alla berlina) contro l'ipocrita o il malcostume e, la parola mia fa eloquente espressione. "Maledetto" mi chiamano le genti e vorrebbero cucirmi le labbra e con filo a seta ricamare la pelle ma altri s'opposero e la mia fine non venne ieri (non viene...oggi). D'altro tempo e d'altro loco avrei voluto girar il guardo e vedere un drago quieto ad arrostir le verdure ed io...a cenar con lui in banchetto che nemmen Lucullo avrebbe mai sgradito e, invece...no! Son qui ad annusar...letame e fetida la bile di quelli che avrebbero avuto piacere...vedermi morto. Se guerriero sono e...guerriero mi chiamano datetemi, oggi, tra le mani, uno di quei demoni che chiamate... Uomo!
TRAGICAMENTE Le mura bianche...il puzzo d'alcool uomini...donne vestiti di bianco a parer angeli scesi dal cielo ma non lo furono: Pensai! Così piccolo e così sfortunato! Battere il capo in terra e dopo tanto dolore e spasimo addormentar per sempre la mia ragione! "Morte m'avea preso"... come mai son qui? Una corsa tra corridoi che mai conobbi: ...come mai son qui? Dietro una vetrata uomini e donne imbavagliati a gettare sguardi...sguardi freddi e distanti: -Si è svegliato!- Mi ero svegliat. Un lungo sonno m'avea preso (che mal di testa) sembrava così strano...sembrava ed era! Il puzzo dell'alcool, uomini e...donne vestiti di bianco mi parvero...angeli ma...non avevano ali.
LA CASA...DEI NONNI! Venivamo, or da una cittadina or da un'altra, e l'estate non era mai la stessa. La casa dei nonni, rifugio sicuro ci accoglieva coi suoi profumi. Or di vinaccio mi sporcavo or del rosso di pomodori grossi come angurie, birbantello malandrino io, era quello che fermo non riusciva a stare. Deh! Or spalmavo il naso di talco del nonno, io nascosto dietro la tenda lui, appisolato e stanco su una poltrona; trascorrevo i meriggi infilato sotto lo sgagno il profumo era di legno ma per me si faceva d'automobile di traffico e di smog. Lo sturalavandino accanto si faceva il perno del cambio ed ero già corridore: Brrruuuuummm, la prima marcia era ingranata...sciocchino che ero, dovevo guardare innanzi e non sporgere il gomito dallo sportello -il volante?- Era il tappo di plastica d'un fustino sapete? Quello del detersivo. -Attento alla curva: Cavolo! Stavo andando a sbattere... ...che cos'era? Una Millecento?
BIRICCHINO L'estate mi faceva sempre più scatenato: dopo un anno passato tra quaderni libri, penne e matite, giungevano le vacanze. Era sempre il solito rituale: preparare le valigie, caricarle sull'automobile e poi...via! Tornare al nostro paesello natio. Alla casa ove ero nato tornavo sempre e con piacere. Lì m'aspettavano i cari nonni (contadini instancabili, gente semplice onesti lavoratori) nulla ci facevano mancare. Letti sempre pronti e ben fatti cibi genuini e uva a volontà... ...andavamo, talvolta, a raccoglierla nelle campagne del nonno mentre la nonna rimaneva in casa ad impastar di farina ed uova la pasta fresca. E poi...oh se potessi tornare a quel tempo e riassaporare il gusto della sua premuta di pomodoro fresco. Squisitezze che non potrò dimenticare.
SMETTILA DI SOGNARE Adesso...in questi istanti in questi momenti, la magia del ricordo rapisce ogni ragione ed ogni torto. -Smettila di sognare- Mi dico, ma la nostalgia mi prende, la mente a trascinarmi in tempi e in luoghi ch'ho vissuto, ch'ho amato, ch'ho...bruciato! -Smettila di sognare- Ma non mi rimane che il dolce-amaro e l'acredine d'esser cresciuto d'esser invecchito e...d'aver perso tesori che mai potrò ritrovare. Nella vita non si torna più indietro l'ieri resta all'ieri, l'oggi brucia l'oggi e...il...domani...chissà!
COMPETENZE Nuvoli dipingono questa giornata: la primavera è vicina ma ancor il vento punge irrita la pelle, schiaffeggia le guance. -Lei mi ha detto- -Domani parto. Mi farò sentire!- Nuvoli dipingono questa giornata e mi par di rivivere l'incubo di un tempo andato: -Domani parto- Lei, mi disse: -Tornerò presto- Ed era tornata! Ed era tornata! Scrivo versi...e la mia musa è lei ora è partita...ora è partita... ...ora è lontana...ora è...lontana -Tornerò presto- Me lo ha ripetuto -Ho bisogno di te- Glielo detto! Lei lo sa ed io, la ringrazio la ringrazio...Ti ringrazio d'averla creata non portarmela via. Io l'attendo! Lei è partita ma... ,,,non è andata via...e tornerà me lo ha promesso...il bene...il bene lo voglio per lei...lo voglio di lei. -Domani,,,parto ma tornerò... ...te lo prometto-!
IO E...LEI! Vorrei che io e lei rimanessimo così, legati da un affetto che non ha pari che nessuno conosce. Io e lei, che non conosciamo vergogna dei nostri pudori, che non rubiamo stelle per illuminarci e non ci nascondiamo da tristezze e gioie e ci dissetiamo dai nostri pianti e ci ritroviamo ancora assetati, ancora affamati di noi. Io e lei, che nonci smentiamo mai che guardiamo alla vita (e alla morte) con muso duro e viviamo e moriamo insieme... ...separatamente, come angeli sposi senza sesso, senza nesso. Io e lei, vicini sempre, lontani mai la mente...la mente...il cuore...il cuore... indolenti e retti. pie l'anime nostre nessuno ci crede...nessuno lo crede... ...nessuno ci vede come siamo come siamo...come siamo stati. Valanghe di parole...non sono solo parole non sono solo parole!
STORIE DI VITA VISSUTA Ho raccontato da sempre le verità d'un uomo che vive la sua vita e la sua fine, perenne. Ho raccontato da sempre (e racconto) storie di vite vissute d'un uomo come tanti d'un uomo lamentoso d'un uomo che cerca e mai molla vita e morte o che altro che lo tiene ad un respiro o sospiro o immaturo letto sotto un tetto d'arcano e di mistero... ...io, che folle son stato e che folle continuo ad essere ho raccontato e racconto gioie e dolori che son uguali a quelli vissuti e raccontati da altri e...meglio ancora che raccontati da me!
SE... ...solo un di voi, m'ascoltasse se solo un di voi mi desse credito se solo un di voi ponesse orecchio a questi versi d'afflato v'accorgereste...tutti, che non è mentire il mio chiedere vero aiuto! Vorrei...potrei...esser lieto di dare...di ricevere che sia e debba essere vero affetto!
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Agg. 17-03-2003