- Ho
rubato la tua anima
- per
un attimo di
felicità
- mentre
correvi disperata
- tra
i rantolii del tempo.
- Donna
che non conosci
- l'ingiusta
miseria
dell'eternità
- avvicinati
piano
- mentre
la morte mi sfiora,
- e
accarezzami la fronte
- ascoltando
l'agonia dell'anima
- tra
i respiri che odorano il
marcio.
- Piangi
mentre la mia fine
- si
riflette nel tuo candido
viso
- e le
tue labbra sussurrano quel
bacio...ricordi?
- Amore,
non trattenermi ancora, ti
prego!
- Lascia
la mano
- e
aiutami a morire tra i lunghi
silenzi.
- Ma
prima...prima della morte
- rubami
l'anima e vendi il mio
amore
- al
compratore di pazzie
- che
cerca i sentimenti
- tra
gli orrori di un cimitero vestito di
fiori
- dove
l'illusione ha ceduto alla
falsità
- e la
verità ha partorito sporchi
ricatti...
- ...eppoi...vendi
anche il mio corpo
- che
non ha conosciuto
- la
nudità del tuo
inganno
- quando
scolpisti realtà
d'argilla
- crepate
al sole e torturate...!
-
- ***
-
- Un
fruscio di serpe
- turbò
la mia anima.
- il
desiderio mi fece
prigioniero
- del
tradimento...
- persi
l'amore, la dignità.
- Rimase
solo la mia immagine
- riflessa
in uno specchio...
- corpo
senz'anima, senza spirito
- né
figura, né uomo.
- Fui
della vergogna
- e
divenni venditore
- di
promesse bugiarde
- a
chi voleva comprare
- giuste
verità.
- Poi
mi tralasciò anche la
volontà
- rimasi
solo al mio morire
- languido,
crudele, agonizzante,
- senza
il tempo
- di
battere i pugni al petto
- e
gridare, urlare,
soffocare...uccidermi,
- e
così rimase solo la
cenere
- della
mia vita senza senso.
-
-
- ***
-
- Nel
cuore della notte
- ho
strani risvegli,
- cerco
la luce
- tra
le fessure di una vecchia
imposta
- mentre
brividi ripercuotono il
corpo
- e un
sudore freddo bagna la
fronte.
- È
l'ossessione dei miei
delitti
- rimasti
nascosti, ancora impuniti.
- Nell'ansia,
già terrore
- conto
il passare dei minuti
- scandito
senza pietà
- dal
ticchettio di una vecchia
sveglia.
- È
ormai lontano il buio
- ma
le paure della notte
- non
mi danno pace...
- È
la maledizione di un Dio
impietoso
- che
ha pesato le mie colpe
- e
tortura il corpo
- con
pene inumane.
- Devo
andare, è tempo di
uscire
- a
cercare la vita
- a
chiedere perdono,
- è
tempo d'amare.
- Non
sarò più della
disperazione
- per
divenirne vittima,
- né
la morte porrà fine al mio
calvario.
- Ma
ogni lacrima sarà una pietra al
mio mosaico
- che
raffigura la vita in un giardino di
meraviglie.
-
-
- ***
-
- Ho
dipinto i silenzi
- sopra
tele di solitudine
- per
provarne la malinconia.
-
- Ho
rubato le lacrime
- ad
un vagabondo
- per
provarne il pianto.
-
- Il
pennello scorre
- tra
le ombre
- che
nascondono sogni, desideri,
- mescolando
i colori
- della
rabbia e della
disperazione...
-
- È
venuto il momento
- di
firmare l'opera
- su
di una vita
- irrimediabilmente
perduta!
-
-
- ***
-
- Gli
amanti
- con
languidi sospiri
- rubano
i silenzi della notte
- cercando
attimi di felicità
- che
il tradimento nasconde
- alla
paura.
-
-
- ***
-
- Il
tormento
- ha
vinto la
tranquillità,
- i
turbamenti spezzano
- l'equilibrio
dei sensi
- finché
al volto
- non
riappare la trapassata
immagine.
- L'abitudine
rammenda
- pezzi
di vita consumata
- tra
ripensamenti errati
- in
un delirio di disonori
- che
appagano soltanto
- grigie
ore d'inutile.
-
-
- A
Marco
-
- Pedalava
strade di felicità,
- e
quelle salite
- quelle
vette
- tinte
di giallo-rosa
- sembravano
incantesimi di
verità.
-
- Al
calar del sole
- la
gioia della vittoria
- divenne
sospetto ingiusto.
-
- Il
dubbio
- rese
irreale
- il
sudore della sua fatica
- quasi
disprezzo fisico,
- immeritato
traguardo.
-
- Mai
le sue gambe
- spinsero
ruote di vergogna
- su
quella bici
- che
il campione cavalcava
- con
dignità, con
eleganza.
-
- Poi,
l'uomo
- tra
due ali di ingiustizia e
tormento
- salì
a fatica, lentamente,
- i
silenzi paurosi
- dell'indifferenza.
-
- Fu
dolore, angoscia,
solitudine...
- disperazione
estrema.
-
- Ma
ora corri,
- corri
Marco!
-
- Nessuno
ti tiene la ruota
- nessuno
è entrato nella
fuga!
-
- Vinci,
- vinci
ancora,
- vinci
lassù, oh, mio
campione!!!
-
-
- ***
-
- Addio
tenera donna,
- che
amo oltre il tempo,
- non
portare fiori davanti a quel
marmo
- da
dove ti guardo
- misteriosamente
coperto
- dall'infinità
degli attimi.
- Non
piangere ti prego! ...ti
amo!
- Ti
amo anche quando corri felice con altri
amori
- ...
e t'allontani
- mentre
la mia attesa
- diventa
pazzia
- diventa
agonia
- diventa
Gelosia...!
-
-
- ***
-
- Frammenti
di vetro
- non
fermano il mio cammino,
- il
vento ha soffiato sulla malinconia
- tra
le foglie disperse dai
ricordi.
- Mi
distendo sfinito
- tra
le braccia dell'estasi
- per
allontanarmi da un vivere
incapace
- dove
la tragedia
- interrompe
una cantilena distruttrice.
- Rimango
in silenzio
- per
non risvegliare l'antico
destino
- che
vive di amplessi
- godendo
visi irriconoscibili
- nascosto
dietro siepi di
biancospino,
- aspettando
che un corpo cada
- per
risucchiarne l'anima
perduta.
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