LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti

 

Poesie di 
Rosa Maria Caporale
 
Silenzio
 
Io ti ascolto musica del silenzio,
i tuoi assoli i miei ricordi,
momenti felici momenti tristi,
nella solitudine della mia stanza,
nella chiesa deserta, di notte lungo
il parco e mentre tutto tace io ballo
con il vento, calpestando le foglie
bagnate cadute in autunno.
Tu ci sei sempre, conosci ogni mio
segreto, in mezzo alla folla io ti cerco
chiudo gli occhi le orecchie e tu sei lì
per guidarmi nel mio valzer solitario
fra le stelle.
 
 
 
Inverno
 
Di nuovo tornerà l'inverno
freddo bianco di ghiaccio
e io cercherò il tuo abbraccio
che sciolga la neve, riscaldi il
mio cuore, un nuovo raggio di sole
per aspettare insieme la primavera.
 
Poi arriverà la torrida estate
e le nostre bocche arse cercheranno
da bere, tu cercherai la mia fonte
io placherò la tua sete ancora insieme
verso l'autunno.
 
 
 
Preghiera di una madre
 
O Signore, accogli il mio bambino
nel tuo verde giardino,
fallo correre fra gli alberi
e giocare con le farfalle,
che dimentichi la paura, il freddo,
il mio pianto senza fine.
 
Le mie mani ancora sanguinanti,
hanno scavato invano, fra i resti
delle mura che lo hanno protetto
e ora sono la sua tomba.
 
Io che gli diedi la vita, ora
lo dono a te, con la speranza
un giorno di rivedere il suo
dolce e tenero sorriso e che
fra le sue braccia riesca anch'io
a cancellare l'eco pauroso
del Terremoto.
 
 
 
Ritorno
 
Se tu verrai chiuderò le pagine
del mio libro senza leggere l'ultime
tue parole mai dette.
 
Risveglierò i miei ricordi, tornerò
a respirare l'alito sottile delle
prime nebbie settembrine,
i miei sogni libererò come gabbiani
tenuti prigionieri.
Se non tornerai volerò anch'io lontana
come l'ultima mia speranza scagliata
all'orizzonte.
 
 
 
Statua
 
Piove, piove sulla fredda terra,
sulle mie spalle, sul tuo viso,
gocciole ti cadono dalla testa fin
sul mento, tra i tuoi baffi tanti
rigagnoli, le luci della piazza ti
irradiano di colori che danzando
finiscono sull'asfalto, io ti parlo
ma tu non mi rispondi così altera
e antica statua di marmo.
 
 
 
Castagne
 
Odore, odore di caldarroste mi
avvolge in questa serata di ottobre,
la pioggia cade fitta, l'omino muove
la grande padella sulle braci ardenti,
 
tra le mie mani fumanti, morbide,
croccanti castagne, il tuo guanto
di pelle mi cinge le spalle, ho in bocca
il sapore dell'autunno e dei tuoi baci
mentre una dopo l'altra stacchi pezzi di castagne
dalla mia bocca.
 
 
 
Arlecchino
 
Gli zefiri del cielo
mi hanno vestita di parole,
il sole ha irradiato i miei
ricordi,
io m'illumino d'esistenza e
scaglio con il mio arco
frecce colorate nella notte
per far luce ai tuoi silenzi,
ma tu li scambi per coriandoli
e fuggi sorridendo travestito
d'Arlecchino.
 
 
 
Ricordo
 
Di tenerezza hai velati gli occhi,
dolce il tuo sguardo il giorno mi
rincorre, quando il mio ricordo
per un attimo t'assale, e tendi
la mano nell'aria per carpirlo,
ma ti rimane solo la brina
dell'inverno che come lacrime di
ghiaccio ti gelano le dita.
 
 
Dov'è la Verità?
 
Dov'è la Verità? Nel ciglio
che si schiude alla prima
lacrima di dolore, nel sorriso
di gioia che si scioglie in
primavera, nella nostra anima
che s'innalza all'orizzonte,
come il volo del gabbiano verso l'alba,
nel LIBRO Sacro consumato dal tempo nell'antica Cattedrale,
o nei nostri occhi che cercano la Luce nelle Tenebre.
 
 
 
Pazzo amore
 
Quante volte ti ho cercato,
nello sguardo di un bimbo addormentato
nel giardino dei primi sorrisi,
nelle parole di conforto degli amici,
ti ho cercato in ogni sponda,
nel calore del primo sole,
nel rimpianto, nel dolore,
ti ho cercato in ogni cuore,
ma sei sempre fuggito via
mio pazzo amore.
 
 
 
Bambola
 
Vorrei essere la bambola perfetta
con cui giocano i tuoi occhi,
il guanciale dove riposa la tua mente,
la terra scolpita dai tuoi passi,
il passato dove giacciono i tuoi ricordi,
il presente dove vibrano i tuoi pensieri,
l'infinito dove volano i tuoi sogni.
 
 
 
Orizzonte
 
Ho calpestato le tue orme sulla sabbia
per seguire il tuo cammino, per arrivare
lì dove il cielo e il mare si congiungono,
ove lo splendore del mattino e il buio della notte
si danno il cambio, ove si sposa alla terra l'infinito.
Lì ti raggiungerò quando il tempo si fermerà,
nel nostro orizzonte ove sorge eterna l'esistenza.
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Inserito il 7 dicembre 2000