LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA
Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Adriana Rosalba Cassinari
- Insieme
- Ora che sono con te
- nulla più conta il passato che è in me.
- Mi inviti a danzare
- stringendomi stretta al tuo cuore
- felice è il mio tempo
- che per te arde d'amore.
- Tra le tue tenere braccia
- mi sento sospinta dal vento
- come una farfalla che si libera dal bozzolo
- e con un batter d'ali
- vola nel magico bosco,
- un bosco incontaminato dove la vita è pura e vera
- dove il tuo spirito è in sintonia con la preghiera.
- Oh! mio Dio
- fa' che questo amore sia vero,
- che non si perda nel cammino di un vuoto sentiero.
- Insieme aspetteremo un'alba migliore
- insieme cammineremo sotto il sole
- insieme seguiremo la strada che ci indica il Signore.
- Non piangere
- Quando me ne andrò
- ti prego, amor non piangere
- nel vento scomparirò.
- Mi lascerò trascinare nell'infinito
- ma non mi girerò indietro
- per vedere ciò che ho perduto;
- si chiuderanno i miei occhi,
- come in un sogno ti rivedrò,
- nell'aria, nel vento, forse nel firmamento
- mai più le mie fredde mani
- accarezzeranno le tue guance di velluto.
- Ti prego, non piangere amore mio
- quando mi raggiungerai
- insieme a Dio
- ti attenderò anch'io.
- Il grido di una madre
- Bambino mio adorato
- perché questo dolore?
- Nulla ti è mancato.
- Ti culli nel grembo materno
- come quando ancor bambin non eri
- trascini la tua vita
- senza adempiere ai tuoi doveri.
- Droga!
- Solo di droga nutri il tuo cervello
- solo il demonio ti guida in questo flagello.
- A cosa è servito il grande dono che Dio ti ha dato?
- Ti ha creato intelligente, forte e sano
- e tu piccolo ragazzo
- ti sei trasformato in un drogato!
- Perché hai profanato i grandi doni del Creato?
- Il sole che splende nel terso cielo,
- la luna che si rispecchia nel mare,
- il pianto delle tremule stelle
- che ti stanno a guardare;
- una povera madre
- che sta morendo di dolore,
- ma è vero figlio mio
- che non tieni più un cuore?
- Quanti sogni ho cullato per te
- mio grande amore,
- quante notti in bianco ho passato per te
- in preda al dolore.
- Come in un film dell'orrore
- mi appare il mio presente
- non ho più la forza di lottare
- la mia vita non conta più niente.
- Lacrime d'amore
- Suona chitarra
- suona solo per me
- il mio amore mi ha lasciata
- ed io voglio cantare con te.
- Festeggiamo questa sera
- brindiamo all'amara libertà,
- per questo avvenimento:
- champagne a volontà!
- Aurora che sorgi
- e l'alba porti con te
- purificami con la tua fresca rugiada
- ora che lui è lontano da me.
- Libera sono, come una rondine
- che vola verso il terso cielo
- ma il mio cuore non mi segue
- lui non vola, non brinda, non partecipa
- il mio cuore è coperto di gelo.
- Fiori che dai balconi
- guardate i miei occhi velati di lacrime
- vi prego, non vi rammaricate
- non sono lacrime di dolore
- ma piango per lui
- per il mio perduto amore.
- Parole
- Parole amare
- che ghiacciano il sangue nelle vene
- il cuore fanno penare.
- Parole senza senso
- che vengono spazzate via dal vento.
- Dolci parole
- che rimangono incise nel cuore,
- miriadi di parole
- che gli innamorati esprimono con voce sincera
- vengono registrate dall'anima
- mistiche come una preghiera.
- Parole di conforto
- che i duri momenti ti aiutano a superare
- e le ferite sanno rimarginare.
- Parole d'amore
- che penetrano nell'anima, accarezzano i sensi
- e fanno palpitare il cuore.
- Parole che supplicano Dio nella preghiera
- quando tramonta il sole
- e si fa sera.
- Vecchio clown
- Figura nobile di grande arte,
- a tutti strappi un sorriso
- con la tua simpatia, con il tuo buffo viso
- reciti con amore la tua parte.
- Ad ogni tuo apparire, le nostre pene fai dimenticare.
- Sei grande pagliaccio, tu sai veramente amare!
- Applausi e sorrisi strappi al mondo intero
- donando la tua dignità e il tuo ultimo pensiero;
- ma a me fa pena questa tua età avanzata
- ti osservo attentamente attraverso la tua maschera sudata.
- Ridi tu pagliaccio con il tuo triste sguardo
- i tuoi occhi sono venati di sangue
- il tuo cuore sta scoppiando.
- Questa sera pagliaccio, ti vedo strano
- barcolli nel tuo recitare con un balocco in mano,
- applausi scroscianti
- ti arrivano più forti di ogni altra sera
- e tu nobile clown ti lasci cadere
- donando le tue ultime calde lacrime alla tua platea
- e torni alla ricerca della tua chimera.
- Il declino
- La vecchia pianta del mio giardino
- qualche foglia ancora,
- sofferente, avvizzita, discolorata
- vive nell'intimo mio l'angoscia
- che affiora e sfiora.
- Eco di gioia spenta e trapassata,
- sento il mio declino del tempo che scolora
- ogni cosa lontana è già dimenticata.
- Addio divina aurora
- ricca di sole e di speranza ornata.
- Oh! giovinezza che tanta gioia mi hai donato
- tutto finisce nel crepuscolo doloroso della vita,
- nessuna gioia mi hai lasciato
- soltanto un'anima ferita.
- Ho sete di bene e voglia di amore:
- oh! mio Signore
- spalanca la porta di questo mio cuore
- donami ancora tante primavere
- affinché io possa dedicarTi
- tutte le mie preghiere.
- Foglie morte
- Come foglie morte senza far rumore
- cadono nel silenzio,
- così svaniscono i miei sogni
- spazzati via da un gelido vento.
- Fronde così rigogliose
- che tanta frescura mi donaste nella calda estate
- ora morte,
- ingiallite, arrugginite, schiacciate
- come un tappeto dorato
- ornate le vostre piante.
- Come siete ancora belle!
- vi illumina la luna
- donandovi una sfumatura
- pari al luccichio delle stelle.
- Improvviso un forte vento
- come farfalle belle dorate
- nel cielo volate,
- sempre più in alto
- sempre più libere
- sospinte dal vento
- furtivamente vi vedo sparire
- nel firmamento!
- Il sole
- Fiorisce l'alba in cielo
- con riflessi argentati dalla luna,
- si spoglia del manto nero della notte
- sfavilla la sua bellezza
- come una dea bruna.
- Con mani pure e tremanti
- spegne tutte le stelle
- che brillano nel turchino cielo
- come miriade di diamanti.
- Ma ecco che si incontra con l'aurora
- splendida e dorata di porpora di stelle
- tutta imbellettata di rosa
- sfolgorante come una bella sposa.
- Guardo l'orizzonte e ne sono incantata,
- mi sembra una fiaba questa mattinata;
- bagliori di fuoco incendiano il cielo
- è il sole che sorge felice e sereno,
- saluta l'aurora con tutto il suo splendore
- si leva nel terso cielo
- e con i suoi caldi raggi dorati
- brilla come sa brillare solo lui
- il sole!
- Perché
- Incontrarsi, guardarsi negli occhi
- il cuore sobbalza e si chiude la gola,
- circondati da un silenzio glaciale
- urla l'amore che ancora ci possiede
- non una parola, sempre silenzio;
- da un'aula spoglia semideserta
- una voce metallica chiama i nostri nomi
- ancora il nostro sguardo
- ancora una domanda che brucia dentro
- ma nel silenzio si chiede perché.
- Un bimbo piange desolato: e ancora perché?
- un uomo di legge dallo sguardo severo
- divide per sempre ciò che Dio ha unito,
- ancora uno sguardo triste e disperato
- rompe il silenzio, una domanda: perché?
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©1996 Il club degli autori , Adriana Rosalba Cassinari
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