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- Adorata Toscana
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- Pensando alla Toscana
- vedo il mare della Versilia,
- i monti della Garfagnana,
- le alti Alpi Apuane che
- a posteriori sovrastano
- maestose la costa.
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- Mentre i pini marittimi
- addolciscono i viali lungomare,
- le palme ondeggiano col
- vento di maestrale,
- gli ombrelloni ordinati in file
- proteggono dalla calura e
- i bagnanti si espongono
- ai raggi solari per
- l'immancabile tintarella.
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- Sul calar della sera
- il mare si tinge delle sfumature
- del tramonto fino a confondere
- la linea di confine
- tra cielo e mare.
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- Nella quiete notturna solo
- il rumore delle onde che
- copiose si infrangono
- con schiuma bianca
- produce un eco
- che arriva a distanza.
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- La melodia delle onde
- rilassa i sensi
- distende lo spirito e
- le membra ma
- i pensieri nostalgici
- ritornano a Te,
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- "Adorata Toscana"
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- Ansia
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- Quando l'ansia prende il sopravvento
- sento un serpente che mi attanaglia
- mi stritola fintanto che ne ha voglia.
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- Il peso che porto appresso
- logora il corpo
- si priva di energie
- indispensabili
- si scopre nudo,
- indifeso, apatico.
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- La mente sconfina per trovare
- risposte che non esistono
- capta segnali intelligenti
- un po' qua e un po' là
- rimugina sul passato,
- sugli eventi da cancellare,
- ripercorre all'indietro
- le tappe salienti del vissuto,
- di quello che fu
- e rivive quegli attimi infiniti che
- solo l'amore ha regalato...
- si ciba di ricordi melanconici,
- si disseta con il succo delle canzoni
estive,
- si vende per annullare se stessa
- per cadere nell'oblìo
- nell'oscurità della notte
- nel dimenticatoio delle cianfrusaglie
- per poi finire nel nulla.
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- Solo così si placherà quest'ansia
velenosa!
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- Autentica
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- Per qualcuno non sarò
- solo un soggetto
- magari una fonte di risorse
- una cascata di acqua fresca
- un mare in tempesta
- un fiume in piena
- un giardino di fiori
- e deliziosi frutti
- un panorama infinito
- una musica soave
- un dolce prelibato
- un profumo delicato
- Sarò autentica
- sempre e ovunque
- con chiunque.
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- Ciao sconosciuto
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- Ti vedo salire sul treno la mattina presto
- sei sconvolto non come tutti gli altri
- di più e non perché
- sei semplicemente assonnato.
- Porti con te l'inquietudine della
giovinezza
- ti vesti di incertezze
- ti guardi attorno divertito
- con la smorfia facile sulla bocca.
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- I capelli come gli aculei del riccio
- lasciano intuire la tendenza del momento,
- il disordine ordinario,
- il caos interiore,
- la libertà di essere ciò
- che non si è.
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- Gli occhi mostrano un mare profondo,
- una curiosa oscurità
- che sprigiona la simpatia e
- la dolcezza di quell'età che credi
- complicata ma che pure
- si scopre i r r e s i s t i b i l e
- per le prime esperienze sentimentali,
- per le bravate
- per gli entusiasmi facili
- per i divertimenti futili
- per la spensieratezza.
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- Non ti conosco ma ti scruto
- incantata per quell'aria acerba
- che ti avvolge e
- per quel non so che di buffo
- che traspare dal volto e
- ti caratterizza quando
- passi da una carrozza all'altra.
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- Dire altro non so
- però un ciao ti rivolgerò!
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- Come un fiore selvatico
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- Ti vedo come un fiore selvatico
- che si preoccupa per le intemperie
- ma che sorride appena il sole fa capolino.
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- Tra i rovi e l'erba incolta
- compari TU... col tuo candore.
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- Ti scaldi coi raggi del sole
- ti lavi con le gocce di rugiada
- ti svegli al soffio del vento
- e sbocci con il caldo tepore della
primavera.
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- Sei vestito d'innocenza ma
- appena il sole ti bacia diventi birichino
- e il tuo fiorire esprime
- la gioia di vivere.
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- Il Partire
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- Quando mi preparo a partire
- il cuore sobbalza di gioia
- sento che fa le capriole
- in un corpo esile,
- che si entusiasma con poco
- pur di tornare a casa*.
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- Gli occhi ridono al pensiero
- le mani fremono
- al volante della macchina
- i piedi scalpitano per
- la tensione del viaggio
- e la mente fantastica
- all'inverosimile solo
- per abbracciare e baciare
- i genitori.
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- Finalmente a casa !
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- * la casa è intesa più come
dimora di affetti profondi che come abitazione
.
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- Il tuo scopo
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- Succede che ad una festa
- un ragazzo si avvicina
- per conoscermi,
- senza volere mi trovo ad
- ascoltarlo ma solo per
- non essere scortese.
- Non mi sembravi interessante,
- eri un ragazzo qualunque
- eri un soggetto in più con cui
- parlare ma in quel momento
- non ti aspettavo e tanto meno
- credevo alla tue parole.
- Dopo un anno e mezzo
- per caso mi hai rivisto in un bar
- con le colleghe di lavoro.
- Ci siamo scambiati degli
- sguardi imbarazzanti e
- un certo non so che
- si avvertiva nell'aria.
- Eri intrigante nella tua divisa
- un ciao, un sorriso e
- poi " ti telefono".
- Questa volta avevi catturato
- la mia attenzione,
- ma tu non dicevi tutta la verità,
- lo avvertivo nella voce e
- nel tuo comportamento impacciato.
- Sapevi raggirare una donna
- e avevi trovato il modo di
- incuriosirmi tanto da
- non tirarmi indietro.
- Era una tattica per
- raggiungere il tuo scopo
- quando me ne sono accorta
- era troppo tardi.
- Avevi rubato i miei sogni,
- le mie fantasie, le mie
certezze
- il corpo mi sembrava nudo
- anche se era coperto.
- Il cuore gonfio di rabbia
- per quella bravata e
- i rimorsi per non
- aver avuto prudenza.
- Volevo sparire per
- dimenticare l'accaduto
- volevo nascondermi per
- non affrontare la realtà,
- speravo che il vento mi
- prendesse per mano
- e mi facesse volare
- lontano.
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- I n f i n i t o è
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- I n f i n i t o è
- un sentimento profondo
- che nasce spontaneamente
- ma che non ha fine
- perché non conosce durata
- non ha limiti perché
- non conosce spazio
- ma la sua portata è
- quella di un fiume in piena
- che cattura tutti i sensi
- ed avvolge e coinvolge
- totalmente.
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- L'uomo che dovrei fuggire
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- Ti penso e non riesco
- a fare a meno
- di pensarti,
- sei inquietante e
- scopro che
- sei importante.
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- Mi perdo nell'oceano dei tuoi occhi
- e parlarti mi mette
- in subbuglio.
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- Se potessero i miei occhi non si
- staccherebbero dai tuoi,
- poi mi chiedo:
- " perché sei entrato
- proprio adesso
- nella mia vita?"
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- Sei l'uomo che dovrei fuggire
- Sei qualcosa di grande che
- non posso definire,
- ma in questo momento
- sei assente
- e nel mio cuore
- sei presente.
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" La mia Terra "
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- Il richiamo della terra*
- mi conduce al paesello giulivo
- ai vivai splendenti, agli ulivi argentati
- e alle colline armoniose.
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- Il suono della campana mi
- ricorda la messa in parrocchia
- ma il rumore ruggente dei motori
- mi riporta al traffico cittadino
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- e alla realtà
- non più di sogno,
- non più di colori,
- sapori e profumi
- di stagione
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- e la malinconia aumenta
- in questo corpo
- nostalgico.
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- * la mia terra è indiscutibilmente la
Toscana
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- Occhi Intimoriti
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- Adesso ti vedo con altri occhi
- sono gli occhi della mia giovinezza
- che hanno colto dove prima
- non riuscivano a scorgere
- quell'armatura che
- appresso ti portavi.
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- Avevi un paravento fatto
- di durezza statuaria,
- di compostezza labile
- e di irrequietezza tangibile.
- Così mi sei apparso per lungo tempo
- quasi impenetrabile agli occhi di tua
figlia.
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- Da bambina ti guardavo con
- occhi intimoriti perché
- sapevo che non dovevo farti arrabbiare.
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- Le grida dei tuoi figli
- ti urtavano parecchio
- e non si poteva piangere davanti a te.
- Ma... come facevo a trattenere
- il pianto quando avevo paura?
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- Sono cresciuta
- guardandoti di sottecchi
- con il cuore messo in subbuglio
- che però in fondo
- voleva accoglierti diversamente.
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- Oh, Babbo quanto sei stato burbero!?!
- Quanti conflitti mi portavo dentro!
- Quante volte ho desiderato che tu
cambiassi
- non tanto per me quanto per la mamma
- che in silenzio soffriva.
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- Non si contano i tuoi sorrisi
- invece si ricordano i tuoi regali,
- le gioie temporali di alcuni compleanni
- e il suono della cintola
- che ogni tanto facevi sentire
- per incutere spavento e disciplina.
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