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LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
  Poesie di
Silvia Pizza
 
 
Adorata Toscana
 
 
Pensando alla Toscana
vedo il mare della Versilia,
i monti della Garfagnana,
le alti Alpi Apuane che
a posteriori sovrastano
maestose la costa.
 
Mentre i pini marittimi
addolciscono i viali lungomare,
le palme ondeggiano col
vento di maestrale,
gli ombrelloni ordinati in file
proteggono dalla calura e
i bagnanti si espongono
ai raggi solari per
l'immancabile tintarella.
 
Sul calar della sera
il mare si tinge delle sfumature
del tramonto fino a confondere
la linea di confine
tra cielo e mare.
 
Nella quiete notturna solo
il rumore delle onde che
copiose si infrangono
con schiuma bianca
produce un eco
che arriva a distanza.
 
La melodia delle onde
rilassa i sensi
distende lo spirito e
le membra ma
i pensieri nostalgici
ritornano a Te,
 
"Adorata Toscana"
 
 
 
 
Ansia
 
 
Quando l'ansia prende il sopravvento
sento un serpente che mi attanaglia
mi stritola fintanto che ne ha voglia.
 
Il peso che porto appresso
logora il corpo
si priva di energie
indispensabili
si scopre nudo,
indifeso, apatico.
 
La mente sconfina per trovare
risposte che non esistono
capta segnali intelligenti
un po' qua e un po' là
rimugina sul passato,
sugli eventi da cancellare,
ripercorre all'indietro
le tappe salienti del vissuto,
di quello che fu
e rivive quegli attimi infiniti che
solo l'amore ha regalato...
si ciba di ricordi melanconici,
si disseta con il succo delle canzoni estive,
si vende per annullare se stessa
per cadere nell'oblìo
nell'oscurità della notte
nel dimenticatoio delle cianfrusaglie
per poi finire nel nulla.
 
Solo così si placherà quest'ansia velenosa!
 
 
 
 
Autentica
 
Per qualcuno non sarò
solo un soggetto
magari una fonte di risorse
una cascata di acqua fresca
un mare in tempesta
un fiume in piena
un giardino di fiori
e deliziosi frutti
un panorama infinito
una musica soave
un dolce prelibato
un profumo delicato
Sarò autentica
sempre e ovunque
con chiunque.
 
 
 
Ciao sconosciuto
 
 
Ti vedo salire sul treno la mattina presto
sei sconvolto non come tutti gli altri
di più e non perché
sei semplicemente assonnato.
Porti con te l'inquietudine della giovinezza
ti vesti di incertezze
ti guardi attorno divertito
con la smorfia facile sulla bocca.
 
I capelli come gli aculei del riccio
lasciano intuire la tendenza del momento,
il disordine ordinario,
il caos interiore,
la libertà di essere ciò
che non si è.
 
Gli occhi mostrano un mare profondo,
una curiosa oscurità
che sprigiona la simpatia e
la dolcezza di quell'età che credi
complicata ma che pure
si scopre i r r e s i s t i b i l e
per le prime esperienze sentimentali,
per le bravate
per gli entusiasmi facili
per i divertimenti futili
per la spensieratezza.
 
Non ti conosco ma ti scruto
incantata per quell'aria acerba
che ti avvolge e
per quel non so che di buffo
che traspare dal volto e
ti caratterizza quando
passi da una carrozza all'altra.
 
Dire altro non so
però un ciao ti rivolgerò!
 
 
 
Come un fiore selvatico
 
Ti vedo come un fiore selvatico
che si preoccupa per le intemperie
ma che sorride appena il sole fa capolino.
 
Tra i rovi e l'erba incolta
compari TU... col tuo candore.
 
Ti scaldi coi raggi del sole
ti lavi con le gocce di rugiada
ti svegli al soffio del vento
e sbocci con il caldo tepore della primavera.
 
Sei vestito d'innocenza ma
appena il sole ti bacia diventi birichino
e il tuo fiorire esprime
la gioia di vivere.
 
 
Il Partire
 
 
 
Quando mi preparo a partire
il cuore sobbalza di gioia
sento che fa le capriole
in un corpo esile,
che si entusiasma con poco
pur di tornare a casa*.
 
Gli occhi ridono al pensiero
le mani fremono
al volante della macchina
i piedi scalpitano per
la tensione del viaggio
e la mente fantastica
all'inverosimile solo
per abbracciare e baciare
i genitori.
 
Finalmente a casa !
 
* la casa è intesa più come dimora di affetti profondi che come abitazione .
 
 
 
 
Il tuo scopo
 
Succede che ad una festa
un ragazzo si avvicina
per conoscermi,
senza volere mi trovo ad
ascoltarlo ma solo per
non essere scortese.
Non mi sembravi interessante,
eri un ragazzo qualunque
eri un soggetto in più con cui
parlare ma in quel momento
non ti aspettavo e tanto meno
credevo alla tue parole.
Dopo un anno e mezzo
per caso mi hai rivisto in un bar
con le colleghe di lavoro.
Ci siamo scambiati degli
sguardi imbarazzanti e
un certo non so che
si avvertiva nell'aria.
Eri intrigante nella tua divisa
un ciao, un sorriso e
poi " ti telefono".
Questa volta avevi catturato
la mia attenzione,
ma tu non dicevi tutta la verità,
lo avvertivo nella voce e
nel tuo comportamento impacciato.
Sapevi raggirare una donna
e avevi trovato il modo di
incuriosirmi tanto da
non tirarmi indietro.
Era una tattica per
raggiungere il tuo scopo
quando me ne sono accorta
era troppo tardi.
Avevi rubato i miei sogni,
le mie fantasie, le mie certezze
il corpo mi sembrava nudo
anche se era coperto.
Il cuore gonfio di rabbia
per quella bravata e
i rimorsi per non
aver avuto prudenza.
Volevo sparire per
dimenticare l'accaduto
volevo nascondermi per
non affrontare la realtà,
speravo che il vento mi
prendesse per mano
e mi facesse volare
lontano.
 
 
 
I n f i n i t o è
 
 
I n f i n i t o è
un sentimento profondo
che nasce spontaneamente
ma che non ha fine
perché non conosce durata
non ha limiti perché
non conosce spazio
ma la sua portata è
quella di un fiume in piena
che cattura tutti i sensi
ed avvolge e coinvolge
totalmente.
 
 
L'uomo che dovrei fuggire
 
Ti penso e non riesco
a fare a meno
di pensarti,
sei inquietante e
scopro che
sei importante.
 
 
Mi perdo nell'oceano dei tuoi occhi
e parlarti mi mette
in subbuglio.
 
 
Se potessero i miei occhi non si
staccherebbero dai tuoi,
poi mi chiedo:
" perché sei entrato
proprio adesso
nella mia vita?"
 
 
Sei l'uomo che dovrei fuggire
Sei qualcosa di grande che
non posso definire,
ma in questo momento
sei assente
e nel mio cuore
sei presente.
 
 
 

" La mia Terra "

 
 
 
Il richiamo della terra*
mi conduce al paesello giulivo
ai vivai splendenti, agli ulivi argentati
e alle colline armoniose.
 
Il suono della campana mi
ricorda la messa in parrocchia
ma il rumore ruggente dei motori
mi riporta al traffico cittadino
 
e alla realtà
non più di sogno,
non più di colori,
sapori e profumi
di stagione
 
e la malinconia aumenta
in questo corpo
nostalgico.
 
* la mia terra è indiscutibilmente la Toscana
 
 
 
Occhi Intimoriti
 
Adesso ti vedo con altri occhi
sono gli occhi della mia giovinezza
che hanno colto dove prima
non riuscivano a scorgere
quell'armatura che
appresso ti portavi.
 
Avevi un paravento fatto
di durezza statuaria,
di compostezza labile
e di irrequietezza tangibile.
Così mi sei apparso per lungo tempo
quasi impenetrabile agli occhi di tua figlia.
 
Da bambina ti guardavo con
occhi intimoriti perché
sapevo che non dovevo farti arrabbiare.
 
Le grida dei tuoi figli
ti urtavano parecchio
e non si poteva piangere davanti a te.
Ma... come facevo a trattenere
il pianto quando avevo paura?
 
Sono cresciuta
guardandoti di sottecchi
con il cuore messo in subbuglio
che però in fondo
voleva accoglierti diversamente.
 
Oh, Babbo quanto sei stato burbero!?!
Quanti conflitti mi portavo dentro!
Quante volte ho desiderato che tu cambiassi
non tanto per me quanto per la mamma
che in silenzio soffriva.
 
Non si contano i tuoi sorrisi
invece si ricordano i tuoi regali,
le gioie temporali di alcuni compleanni
e il suono della cintola
che ogni tanto facevi sentire
per incutere spavento e disciplina.
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