- Nessuno
osi
-
- Cammino
- cammino
su un silente sentiero
- dove
geometrici disegni
- sono i
miei giorni.
- Spazi
puri della mia esistenza.
- Trasparente
tra la folla
- calco i
passi;
- temporaneo
è, il vivere
- e la
meta un dono ambito.
- Cammino
però, su irti pensieri
- spine
del cuore
- ombre
che offuscano la mia veste di
cristallo
- la mia
corona di pace.
- Un
respiro profondo
- trafigge
il mio fianco
- e l'eco
si fa un grido d'affanno.
- Sfilo
la lancia che ora, mi piega a
metà.
- Sgorgano
tante gocce di vite distrutte
- un
percorso di sangue innocente
- fiume
avaro che spezza il traguardo
- e
annega il mio volo.
- Si fa
buio nella mente
- e le
ali intrise di dolore
- pesanti
mi legano al suolo.
- Nessuno
osi
- calpestare
il cammino altrui
- l'altrui
speranze
- e il
sogno dove io
- sognavo
i miei giorni.
-
-
-
-
-
- Andiamo
-
- Ti vedo
allontanare
- con
passo comandato
- un
andamento lento
- predestinato.
- Hai
tuoi lati
- t'accompagnano
due guide
- forse
due angeli.
- Viandante
dentro il tempo
- guardi
al tramonto senza paura.
- A piedi
nudi varchi il mistero
- della
vita che,
- quando
t'accorgi di possederla,
- l'hai
già vissuta.
- Andiamo
- percorriamo
la linea
- che ci
è stata assegnata
- un
tratto breve
- che
traccia l'eternità.
-
-
-
-
-
- Bimbi
d'ogni dove
-
- La mano
tesa dall'orlo del baratro
- regala
un falso momento di
libertà
- e il
salto nel vuoto
- è
un'ebra bugia
- che si
schianta presto sul fondo.
- Bimbi
d'ogni dove, d'ogni tempo
- innocenze
perdute.
- Lucciole
del cielo
- intrappolate
nel retino
- che
chiude i sogni;
- inumano
è, il peso della
macchia
- nelle
vostre anime.
- Bimbi
violentati, maltrattati
- affamati
- prostituiti
dal destino
- di
sangue e fuoco
- sono le
lacrime versate.
- Falsi
lustri
- ricoprono
le vesti dei malvagi
- orpelli
che rubano sorrisi
- e
cuciono le candite bocche
- con
fili di ferro.
- L'amore
mai avuto
- è
un pegno d'oro vero
- che
spero, un giorno
- un'alba
nuova vi restituisca.
-
-
-
-
-
- Come
un'ape
-
- Avida
- come
un'ape succhio
- il
nettare della vita.
- Mi
nutro
- di
profumi densi
- e
colori caldi.
- Regina
del creato
- prendo
il meglio
- per
condividerne il nettare
- e
quando la calura arriva
- riposo
all'ombra
- del mio
cuore.
- Il mio
volo è libero
- barriere
non ha
- guidata
dall'immenso
- plano
senza fatica
- e la
valle si fa miele
- che
sfama e disseta.
-
-
-
-
-
- Edelvajs
-
- Ti do
nome
- a te
che volto non hai.
- Sei il
mio silenzio
- riempi
il posto
- nel
vuoto infinito.
- Regni
nel nulla
- e
respiri il mio tempo.
- Tu ed
io
- che
siamo la stessa essenza
- ed
occupiamo il medesimo spazio
- vivremo
insieme
- quest'avvenutra
perenne
- chiamata
vita.
-
-
-
-
-
- Il
girasole
-
- Gli
occhi fusi negli occhi
- il
girasole guarda al sole
- ha il
suo stesso viso
- lo
stesso colore.
- Fusione
di luci e d'amore
- disegnano
l'aria
- e
scintille di pace sfociano
- nel
cuore aperto dell'uomo.
-
-
Il Papa della porta
accanto
-
8/4/2005
-
- Le parole
si spengono nel pensiero
- cosa
dire
- che non
sia già stato detto.
- Oceani
infiniti
- pullulano
- come
lucciole ad accendere la notte.
- Il lessico
è finito
- ed io sono
così povera
- da non
riuscire a trovarne altro.
- Ti posso
solo dire che ci mancherai.
- Ci
mancherà quel grido
- giunto da
lontano
- che non
sarà facile non udirne
l'eco
- neanche
quando calerà il sipario
- e il
silenzio velerà la storia.
- Una
voragine si è aperta con la tua
morte
- un vuoto
incolmabile ci lacera i cuori.
- Perché,
tu,
- sei una
parte di ognuno di noi,
- l'alito
che smuove il vento
- e svela
l'infinito
- per farsi
nostro Padre e nostro fratello.
- Sei il
papa della porta accanto
- il vicino
più prossimo
- che ci
soccorrerà al solo
bussare.
- L'unico
capace di dare un senso
- all'infinito
nulla
- incastonando
nella preziosa gemma
- tutti i
colori del mondo
- per farne
un solo raro diamante
- che
squarcerà il buio.
-
-
-
-
-
- Demoni
Vola
nell'infinito una colomba bianca
come
latte
nutrimento
del cielo
come per
l'infante il seno.
Bulimia
per il vecchio
che
affonda nelle radici
e non ha
più alcuno
con cui
spartire i ricordi.
Anoressia
di un tempo!
Demoni
impazziti
han rubato
i giorni.
Per
fortuna abbiamo
piume
leggerissime per volare.
-
-
-
- Il percorso
dell'anima
Hai
ragione
il seme
non può germogliare
con il
sole
per
crescere ha bisogno
del buio
della terra.
Per questo
io
ho voluto
vivere
nello
stagno
nutrirmi
della sua melma
fino quasi
a morirne.
Il canto
dell'usignolo per me
era
qualcosa di irraggiungibile
quel suo
gioire parlava
di
un'armonia sconosciuta
impossibile
da raggiungere.
Ma poi
è venuta la pioggia
un
violento acquazzone
così
violento da far germogliare
velocemente.
Finché
i petali, ormai maturi
son volati
lontano...
Poesia
selezionata nel concorso: Poeti dell'Adda
2004
-
-
- Nuvole
D'improvviso
s'è fatto buio
ho troppo
freddo all'anima.
Lontano il
grido d'una madre
risuona di
sgomento.
Un figlio
innocente si spegne tra le sue
braccia.
Un uomo
muore a causa di un altro uomo
suo
fratello.
Ha troppo
freddo la mia anima.
Troppo.
il prato
verde conta i suoi morti
come
fossero margherite.
Le nuvole
hanno chiuso il cielo
forse per
non far oltrepassare
l'orrore.
Il sole
dorme assente
aspettando
un domani
in cui
risorga l'uomo.
Poesia
1^ nella tappa di Rieti del Giro d'Italia
delle Poesie in Cornice 2003 e 14^ nella
classifica finale.
-
-
- Se solo
sapessi...
Se sapessi
catturare
il segreto
di un fiore quando sboccia
raccogliere
l'essenza
di una
nota musicale
ciò
che smuove la sua danza
saprei
accendere una tenue luce
nell'abisso
lenire la
ferita a un fratello
spegnere
una guerra al suo nascere
avrei il
coraggio di gridare forte
perché,
perché
tanta
distruzione globale,
perché?
Se solo
potessi
ruberei lo
spirito a un albero
il respiro
al vento...
e la vita
nelle ali di un uccello
per
poterlo poi trasformare in puro
amore.
Se solo
sapessi...
Ciò
che gorgheggia nella sorgente
nascosta
l'eco del
mistero di un artista
coglierei
lo splendore del suo silenzio
ti
porterei sul mio cuore
per
imparare insieme l'arte di amare
ascoltando
l'armonia del battito assoluto
dei suoni
della natura.
Se solo
sapessi...
Poesia
segnalata nel premio nazionale
Valeria
-
-
- Silenzio
Attimo
eterno
scolpito a
fuoco
come un
comandamento
è
il silenzio della mia valle.
Brucia
d'infinito nei ricordi
lo
scrosciare muto del suo canto.
profano il
velo
perdendomi
nello spazio senza tempo
dove al
cader della sera
schegge di
cielo brillavano nell'acqua
come
angeli mandati.
Raggi di
luce e di specchi
riflettevano
fili d'erba
all'ultimo
bacio del crepuscolo
come tante
vite in attesa d'un destino.
Lacrime di
te
lacrime di
cristallo
lacrime di
vita lontana
rotte
dall'incanto del tuo silenzio
bagnano il
cuore e la mente
mentre
percorro i binari del mondo
sperduta
in un vasto prato verde
che non ti
è proprio.
Aureole
d'ombra rubano luce.
ma se
m'addentro nel mio cuore
rivedo il
tuo
e l'eco
del tuo vociare
che
m'ammonisce e dice no.
Silenzio.
Ascolta e
trai forza dal mio silenzio.
Poesia
selezionata nel concorso Fonopoli Parole in
Movimento 2003
-
-
- Chiarore
Una
scintilla luminosa
avvolta in
un manto turchese
sfiora il
suolo
per
bruciare di un fuoco vivo
che non
brucia
e
abbeverare di un zampillo
che non
annega.
Vi soffia
dentro il Refrigerio Eterno
che
squarcia con lama che taglia
ma non
ferisce
che
crocifigge ma non muore.
Fluttua
etera fino a scendere
giù
nel
più profondo delle anime
a far
chiarore.
Immacolata
è la sua ombra.
Regala la
dignità delle stelle
e la
libertà del vento
abbracciando
di un unico sole
fuso di
luce e calore
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