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14
Febbraio
A
te l'acrostico, pio
Santo,
devoto dedico.
Andar
per la città,
Negli
angoli più remoti:
Vagheggiar
di quel cuore
All'amor
mio pensando,
Lontano
dai ricordi,
Ebbro
di solitudine.
Non
di restar, è il mio
Timore,
senza lei:
Illudermi,
tanto ancora.
Non
so più se poesia,
O
amor sto ricercando.
-
Aquilone
Aquilone
tra le tue mani
il
mio pensiero.
La
tua forza che libertà
all'amor
mio dispiega.
Oltre
l'infinito
i
miei occhi,
da
corrente rapiti:
luce
e azzurro.
Ora
a destra
il
mio planare,
ora
a manca,
regolato
dalle tue dita.
Cuore
laggiù!
alla
terra ancorato.
Io
no,
non
posso liberarti.
Il
vento ti porterà:
poggerai
sulle mie ali.
Io
no,
non
posso atterrare.
Due
gabbiani
Su
la scia dal mare
e
dalla scogliera dipinta,
là
dove terra
allunga
le sue dita,
e
sole e luna
gareggiano
a nascondersi
e
ad apparire,
due
gabbiani.
Tu,
che a una meta
non
credi, dai giudizi
dell'uomo
abbacinata,
Tu,
che quelle ansie
E
paure condividi;
da
una forza
misteriosa
sorretto
Io,
che rifugio non conosco.
Non
si domandano, volano:
affiancati,
mentre veglia il tramonto.
-
- Al
Santo Padre Benedetto XVI
Il
Bianco e il Rosso
Bianco
del perdono,
della
carità, dell'amore.
Bianco
della pace,
della
serenità, della
fratellanza.
Bianco
della fiducia,
della
continuità, della
speranza.
Rosso
dei nostri occhi,
dal
Tuo bianco abbacinati.
Rosso
dei nostri cuori,
che
implorano quel bianco.
Rosso
del sangue
da
Lui versato
all'iniquità.
Tu
che incarni
il
Bianco e il Rosso,
accogli
granelli
noi di sabbia
su
la spiaggia dell'Immenso,
e
benedici.
-
-
Il
nostro amor
Ma
che amore è mai questo, sì il mio
amor
che
di giorno ruggisce
come
fiera stizzita tra le sbarre,
che
d'un bacio si nutre,
d'una
dolce promessa tenero pasto;
che
di notte una stella
nel
suo vuoto giaciglio sogna, e
prega.
Ma
che amore è mai quello, sì il tuo
amor
che
di giorno premure
pretende,
ma che al canto d'una fiaba
cullare
non si lascia,
che
non dorme ché paura ha di
sognare;
che
di notte si spegne,
come
esile fiamma ad un soffio di
vento.
Questo
più quello, sì...il nostro
amor:
dell'amore
un endecasillabo tronco.
-
L'arcobaleno
Puledro
in una valle
dal
giallo del sole accesa,
il
suo corpo di donna
disteso,
attraversai.
Navigai
così...
per
l'azzurro dei sensi.
Gemme
dal verde estratte,
i
suoi occhi.
Rocce
dall'indaco scolpite,
le
sue spalle.
Steli
di viola profumati,
le
sue braccia.
Colline
d'arancione fiorite,
i
suoi seni.
Rose
tra le sue labbra
colsi,
baci di rosso dipinti.
Rugiada
dalla sua pelle
bevvi,
stille di brividi
d'un
corpo accarezzato.
Abbandonai
me stesso
su
quel candido letto,
così
la sua schiena mi parve,
tra
due guanciali di seta,
tali
erano i suoi fianchi.
Per
due ruscelli, d'acqua
dolce
limpida e fresca,
così
le sue cosce mi parvero,
discesi
infine al mare.
Lì
ormeggiai la mia vita...
per
tanto tempo.
Fu
l'arcobaleno:
Lei,
coi colori delle mie emozioni,
riflesso
di luce sull'anima mia
nell'aria
sospesa.
-
Madre
e figlio
Delle
secrete cose
Che
inquieto me estingue
Gravosa
l'arte
L'imago
di tradurre,
Che
pare sfiori,
Impetuosa
ritorna,
Al
foglio non s'adagia,
Canta
e soffre.
Dell'umana
speme
Che
inalterati
I
sentimenti lasciano
Colori
spande,
Se
l'alma chiama,
Le
forme muta,
Pittore
su la tela,
Fedele
servitore.
Meriggio
d'estate
Meste
le ore scorrevano nel meriggio
d'una
rovente estate, tra bollenti
asfalti
i dubbi miei si consumavano.
Era
l'angoscia ad uno squillo
appesa:
rispondere
per mostrarti indifferenza,
il
sapere dov'eri sovrastava.
Eri
da me divisa da montagne
d'ambiguità,
allor che a me abbandonasti
in
flavescenti passioni il tuo
corpo:
supina
spiaggia io, e del mar tu
l'onda:
dei
giorni intensi ricordi, che
nella
notte
mai raccontarci abbiam potuto.
Di
dividere il nostro tempo insieme
con
l'ansia di risolvere quei
problemi,
il
desiderio mio tu confondesti:
di
dar un senso a gli angusti miei
giorni
cercavo,
preda d'un testardo amore
che
non chiedeva che d'essere
vissuto.
Amavo,
e più la vita sfuggir io
sentivo:
languide parole d'amore,
da
te sommessamente sussurrate
come
carezze ad un bimbo che ancor
non
s'addormenta, ché paura ha del
buio,
in
parte il mio sgomento
affievolivano.
Bugiardo
fui a non dirti che t'amavo.
Bugiarda
fosti a non dirmi che tutto
capivi,
e che cambiar tu non volevi.
Nuvola
Nuvola
che bagni l'erba,
Fiore
che ti sorride:
Incantesimo
di un insieme.
Nuvola
spazzata via...
Sole
che mi brucia:
Illusione
di un amore.
Nuvola
bionda tra altre nuvole.
Giallo
e blu:
Confusione
nell'azzurro.
Pioggia
di lacrime, per me che ti ho
vista
Per
l'eternità,
Solo
un istante.
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