
-
- I GABBIANI DI LE HAVRE
-
-
- Non parole
- Non voci
- Non rumori.
- Solo silenzio,
- per ascoltare
- il battito del cuore dei gabbiani
- di Le
Havre.
- Volano basso,
- sopra il mio sguardo,
- ammirato e sfuggente.
- Volano liberi,
- sul mare del nord
- e i miei sensi rapiti,
- dal loro danzare.
- E prima di addormentarmi
- nella piccola baia,
- l'ultimo pensiero sarà per
te,
- che sarai sempre nel mio piccolo
- cuore di
gabbiano.
- Il respiro del vento,
- la pioggia che bagna le mie ali,
- la melodia della solitudine
- e ti guardo dall'alto del cielo di Le
Havre.
- Addio amore...
- Lacrime e pioggia,
- nell'apoteosi del mio non essere.
-
- Le Havre
- Agosto 2000
-

-
- Il parco dei
mostri
-
-
- È un perfetto giorno,
- di biscotti e una tazza di
tè,
- di fiori secchi tra le pagine
- di un
libro.
- È un perfetto giorno,
- di silenzi armoniosi
- e di un cielo terso,
- dove si può vedere Dio.
- Ma se scosti le tue tendine rosa,
- vedrai...
- Un parco immerso nella nebbia
- E io sono lì,
- avvolto nei miei neri mantelli
- e con eleganza mi inchino verso te
- ...sussurrando ti dirò...
-
- "Benvenuto nel parco dei mostri."
-
- Inizio a ballare insieme a sagome
oscure,
- una danza incomprensibile,
- questa danza è di una lirica
angosciante,
- questa danza è di un delirio
infinito
- e tu vieni a scoprire
- questi maestri della solitudine,
- questi mostri senza vergogna.
- Ma è un perfetto giorno
- Di silenzi armoniosi
- e di un cielo terso,
- dove non si può vedere Dio
- perché lui è qui con
noi,
- sta danzando con noi,
- nel parco dei mostri.
-
-
-
Milano 17 Ottobre 1998
-
-
-
-
-
- SE NE STAVA Lì!
- (nell'infinito)
-
-
- ...Se ne stava lì!
- A guardarsi intorno,
- come se fosse il primo giorno della sua
vita.
- ...Se ne stava lì!
- Avvolto da stupore, come un bambino
curioso.
- ...Se ne stava lì!
- A guardare l'infinito, con il vento che
accarezzava,
-
il suo viso.
- ...Se ne stava lì!
- Seduto su quello scoglio in riva al
mare,
- non voleva sentire rumori,
- non voleva nessuno intorno a lui.
-
- Voleva solo il nulla da osservare,
- avrebbe potuto morire in
quell'istante,
- ...sarebbe stato l'istante più felice
della sua vita.
-
- ...Se ne stava lì!
- Immobile e fragile, come una statua
secolare,
-
persa nel tempo.
- ...Se ne stava lì!
- A guardare l'infinito,
- lo sentiva cosi forte, da stringerlo tra le
mani,
- lo portò fino al cuore e dentro di
sé.
- Fino a che il sangue diventò
acqua.
- E l'anima annegò.
- Fino a perdersi nell'infinito.
-
- ...nel silenzio assoluto...
-
-
-
Milano
-
-
-
- IL SENTIERO
-
-
- Da dove nasce questo sentiero,
- che mi prende per mano di notte
- e mi porta in una foresta,
- popolata da esseri strani
- con vesti nere due volti
- e un paio di occhiali.
- L'acqua vedo zampillare,
- da un ruscello a forma di carrilon
- ed un fiore danzare,
- con il respiro del vento.
- Il sentiero prosegue
- E apre una porta sul mare,
- io prendo il largo verso
l'orizzonte,
- senza curarmi dei se e dei poi.
- Approderò su uno scoglio.
- Aprirò le ali della mia
anima,
- volerò come un gabbiano,
- senza tempo
- senza tempo...
- fuori da me.
- Conoscerò il vero senso,
- del mio esistere.
- Soffrirò di fame e sete,
- ma il mio cuore,
- avrà aperto i suoi occhi,
- in adorazione,
- del più minuscolo sasso.
- Mi stupirò come un bambino,
- senza rimpianti
- il sentiero mi prenderà per
mano
- e mi condurrà fuori da questo
sogno.
-
- ...Senza tempo.
- ...Senza tempo.
- ...Senza tempo.
- ...È l'alba...
-
-
Milano
-

-
-
-
- BASTA POCO PER VIVERE
-
- Basta poco per vivere
- una piccola stanza
- e una bottiglia di vetro blu.
- Basta poco per vivere
- due tazzine bianche
- e una macchinetta per il
caffè.
- Basta poco per vivere
- una vecchia finestra
- per vedere i tetti delle case
- e i treni che passano.
- Io lo so
- Io lo so
- perchè l'ho visto con i miei
occhi
- e ho pianto davanti
- a tanta bellezza.
- Io che ho tutto,
- forse non ho niente.
-
- Basta poco per vivere
- una tovaglia rossa
- e poesie sul tavolo.
- Basta poco per vivere
- un piccolo letto
- per fare l'amore
- Basta poco per vivere
- una vecchia finestra
- per lasciare entrare
- la nebbia.
- Io lo so
- Io lo so
- perchè ho respirato
- questa nebbia.
- e ho goduto davanti
- a tanta bellezza.
- Io che forse ho tutto,
- ...non ho niente.
-
Milano
-

-
- ESALTAZIONE DI UN FIORE
-
-
-
- Raccogli un fiore in un prato,
- stai attento che non si spezzi,
- un fiore è simbolo di vita.
- Portalo sempre con te,
- come se fosse un amuleto.
- E quando ti senti solo...
- Innalzalo al cielo
- E crea l'esaltazione a un fiore.
-

-
-
-
- Certe
volte...
-
-
- Certe volte...
- Vorrei fermare il tempo,
- vivere la mia vita
- lasciare le amicizie,
- per chiudermi nella stanza della mia
-
solitudine.
- Scrivere poesie e perdermi in liriche
-
evanescenti.
- Guardarmi allo specchio,
- per vedere cosa si vede nel profondo
- dei miei
occhi.
- Certe volte...non sò cosa
vorrei
- Mi abbraccio da solo,
- alzo la testa...e penso a Dio.
-
- Certe volte...
- Camminerei lungo viali alberati,
- a raccogliere foglie morte.
- Chiuderei le porte alla
mediocrità,
- per dare spazio all'imprevedibile.
- Camminerei solo, in un luna park,
- per osservare con distacco
- il
divertimento.
- Vorrei ascoltare,
- il rumore del silenzio.
-
- Certe volte...non so cosa vorrei,
- mi abbraccio da solo,
- alzo la testa ...e penso a me.
-

-
-
- Io Pierrot io
Arlecchino
-
- Sarà pazzia
- Sarà follia,
- ma questa sera truccherò il mio
viso,
- mi vestirò da Pierrot.
- Camminerò per le strade della
città,
- suonando un'armonica,
- farò sorridere un bambino
- chiuso in un cappotto più grande di
lui.
- Ma sarò felice di aver
colorato
- Questa stagione vuota,
- sarò felice di aver regalato
- qualche sorriso.
-
- Sarà pazzia
- Sarà follia,
- ma questa sera, niente malinconia,
- mi vestirò da arlecchino.
- Camminerò per le strade della
città,
- suonando e ballando come un
buffone.
- Qualcuno si fermerà
incuriosito,
- altri passeranno con indifferenza.
- Ma sarò felice di aver colorato
- Questa stagione vuota,
- sarò felice di aver regalato
- qualche sorriso.
- E quando il trucco svanirà,
- avrò raccolto pochi
spiccioli,
- che non mi basteranno,
- per comprarmi un paio d'ali.
-

-
-
- E ANDIAMO VIA
-
- Seduto in un pub
- Mi specchio in un bicchiere vuoto
- Immaginando paradisi lontani;
- il fumo e l'odore di birra
- mi fanno sentire più solo.
- Una ragazza mi guarda
- È un invito a salire nella sua
stanza.
- Oh! mio Dio come sono caduto in
basso,
- sono sconfitto.
- È un'ora d'amore
- Amore sporco,
- lei mi stringe forte e piange,
- io vigliacco continuo.
- Corro via,
- sul ponte del Tamigi,
- la nebbia avvolge la mia
solitudine.
- Osservo due amanti,
- fanno l'amore su una panchina.
- Scappo via,
- in un vicolo
- un ragazzo da gli occhi stanchi,
- mi chiede se voglio amarlo un po'.
- Fuggo via,
- e lontano c'è una donna da gli occhi
tristi,
- sta per lanciarsi nel vuoto;
- mi avvicino e le dico...
- ...non serve morire.
- Le prendo la mano
- E andiamo via.
- Le prendo la mano
- E andiamo via.
-
-
|