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Poesie dal libro "A pelle nuda"

di Valeria Gnan

Ma che cosa c'è proprio in fondo in fondo

quando bene o male faremo due conti

e i giorni goccioleranno come rubinetti nel buio

e diremo "un momento…aspetti" per non essere mai pronti;

Signora Bovary, coraggio pure,

tra gli assassini e gli avventurieri…

in fondo a quest'oggi c'è ancora la notte

in fondo alla notte c'è ancora, c'è ancora…

 

Francesco Guccini

 

 

Catarsi
 
Mai più i miei occhi rivedrai così
come rapaci.
Mai più mai più
appollaiato fra le ciglia
nidificherà
il mio ardore disperato.
 
Ho portato due stracci alla fonte, oggi,
e li ho guardati gocciolare
su tremuli lavacri.
 
Le mie iridi ora
hanno il turchese di una tregua
dopo una notte
di sciabole e croci,
hanno il sollievo di uno sbattersi a terra
dopo l'arrampicata
di vertigine e sangue.
 
Addio.
La pelle
 
Aiutami
a cominciare la giornata.
Ti prego
dimmi che la notte
non ha orbite cave di orca
se Venere già brilla.
Persuadimi
che la tua acqua
non è un mare senza spiaggia
se ancora le mie onde possono mordere la tua riva,
e arrivarti… e ritirarsi…
in un instancabile, costante riprovarci.
 
Oppure taci.
Regala le parole
ai tuoi sguardi
ai tuoi sorrisi.
Lascia
che la tua pelle
gridi.
Io mi struggerò
dentro il suo
eco.
Desiderio
 
Cielo smarginato
esorbita il tuo abbraccio.
Le mie allodole
ti scaglierò contro.
Voglio rimirarle
stemperare le loro penne
di nocciola e rose.
Voglio sentirle frinire.
Chimere di una nuova
migrazione.
L'attimo
 
Io c'ero.
Nell'attimo in cui
Tempo e Spazio
si baciarono,
si amarono.
Dal loro amplesso
nacque Felicità.
Un battito.
E Felicità si diradò
nell'incalzare del mattino.
Per amarti
 
Oggi comincio una storia d'amore,
m'innamoro di me in meno di due ore.
Sennò come potrei guardarti domattina
e dirti che t'amo più di prima?
 
M'invaghirò di quei randagi neri
che spesso latrano sui miei pensieri,
accetterò quella paura sempre in agguato
di sentirmi come un pacchetto abbandonato.
 
Mi piaceranno le mie unghie troppo corte e mangiate
buone nemmeno per un paio di belle graffiate,
amerò la sarabanda della mia fantasia
e la mania di leggere il mondo in poesia.
 
Oggi comincio una storia d'amore.
Mi sto già innamorando, non son passate due ore.
Ed è con il cuore di passione intriso
che ancora dondolerò sul tuo sorriso.
Non chiedermi
 
Non chiedermi
di aprire gli spazi vergini
dei miei paesaggi senza confini.
 
Perdonami
aquila delle mie steppe
signore delle mie montagne
ala indomita
mio principio
 
Perdonami, ti prego,
se ti chiedo di guardarmi
quando le braccia stringono forte
ogni mio oggi,
quando la lingua fa decantare
questo miele,
questo impronunciabile
deliquio.
 
E t'amo.
Senza doverti un perché
 
È bello
poterti parlare da uomo a uomo
chiamarti in una spaccatura della notte
e farti raccogliere a manciate le mie stelle.
 
È bello
se un sabba indiavolato oso
in bilico i miei fianchi
tra i tuoi occhi inceneriti
e la bocca golosa.
 
Mi piace raccontarti l'inenarrabile
ballare con te,
a piedi scalzi sull'insondabile.
 
A lungo ho soggiornato
nei paraggi dell'ipocrisia.
 
E adesso…
Che bello
quando strappi tutte le mie maschere
e arrivi diritto al mio io
crudo
che non ti chiede più scusa.
 

Il Curriculum dell'autore lo trovi nella
Home page di Valeria Gnan
Foto copertina e prefazione


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