Le antologie
dei concorsi de Il Club degli autori
ii
Antologia del concorso letterario
Città di Melegnano 2000

Indice Antologia Città di Melegnano 2000
Prefazione a cura di Benedetto Di Pietro - Nicla Agostoni - Marco Arisi - Franca Ascari Scanabissi - Maurizio Balbiano - Monica Balestrero - Daniela Bargagna - Francesco Bergonzi - Massimiliano Bianchi - Elena Biazzi - Oreste Bonvicini - Giuliana Buratti - Andrea Caputo - Simonetta Cariolato - Delio Carnevali - Marzia Carocci - Carlo Carrea - Marina Cattaneo - Rolando Maria Cimicchi - Rosanna Colella - Alessandra Crabbia - Paola Curagi - Fabiano D'Este - Mattia Di Taranto - Roberto Falcetta - Paolo Galimberti - Marco Galli - Claudio Gallicchio - Donato Giaffreda - Nando Giangregorio - Vanni Giovanardi - Maria Gurreri Comici - Carlo Luigi Kuhne - Francesca Lombardi - Roberto Lucia - Gianluca Lul - Luca Mainini - Davide Mancini - Giorgio Marconi - Katia Marionni - Giovanni Mazza Montanari - Anna Maria Monchiero - Alberto Mosca - Gabriele Moschin - Maurizio Nascimbene - Eleonora Negri - Giovanni Parini - Maurizio Pedrazzoli - Daniela Pelli - Guglielmo Piras - Maristella Pirola - Francesco Piscitello - Patrizio Pitto Neri - Maurizio Pivatello - Ermano Raso - Chiara Riva - Dalila Danila Roccetti - Annunziata Romeo - Antonino Russo - Carlo Sanetti - Luciana Scaglia Grenna - Adriano Scandalitta - Gloria Scatizzi - Fausto Serpagli - Elena Sideri - Antonio Spreafico - Luca Stefanazzi - Moreno Travagli - Flavia Villa
 
Prefazione
 
Parlare del futuro della lingua italiana, potrebbe avere il sapore di voler leggere dentro una sfera di cristallo. Troppe varianti incidono sul responso e tra queste la certezza che una lingua sovranazionale presto dovrà essere da noi accettata, si noti che non scrivo che ci dovrà essere imposta, perché l'imposizione di una lingua in una regione in genere avviene come conseguenza di una conquista di guerra. Si potrebbe ipotizzare che dopo un periodo molto lungo, la lingua nazionale potrebbe assumere una valenza pari a quella di un dialetto piuttosto esteso, o sarebbe pensabile che i dialetti, a livello regionale, che in questi anni stanno vivendo un momento di risveglio, potrebbero avere una prevalenza sulla stessa lingua nazionale. Ma qualunque sia l'esito, finché le parole scritte avranno il potere di interpretare e veicolare all'esterno gli stati d'animo di chi scrive, sul piano della comunicazione saranno equivalenti, a prescindere della loro nazionalità. Una cosa dovrà essere sempre tenuta presente: il rispetto della attualità linguistica. Manzoni è ancora attuale, perché aveva capito, e trovato la maniera corretta di farlo, che una lingua continua a vivere se viene proiettata nel futuro. Oggi è più difficile diagnosticare cosa ne sarà della nostra lingua fra qualche decennio: probabilmente prevarrà una lingua tecnicistica che darà origine a nuove parole fatte di anglo-americano. Ma è pensabile che anche il linguaggio poetico segua questa strada? Forse no, o forse parzialmente. Comunque vada, non possiamo neanche pensare di usare un linguaggio fatto di termini frusti, ormai lasciati alla poesia dell'Ottocento. In genere nei concorsi di poesia, gli autori appartenenti a quest'ultimo caso sono pochi, vuoi perché ormai si conoscono poco i termini della poesia sette-ottocentesca, vuoi perché hanno capito la lezione manzoniana. Però non sono molti quelli che hanno capito che la poesia deve essere qualcosa di diverso della prosa, che, pena lo scadimento, l'uso delle figure stilistiche è imperativo e che l'uso esagerato di neologismi porta al rigetto. Così non è difficile capire quale giustificazione ci sia nel citare versi come quelli di Annunziata Romeo «...Uguale spasimo / raccolgo / nel tuo vecchio giardino / improvviso / da un vento polare / abbattuto / sotto gli occhi del cielo / cui sole non brilla / nel tuo dire / il tuo fare / che rammenta ricordi / una voce lontana / mi sembra d'ascoltare felice / che a me s'avvicina / come un lampo di luce / nelle vetrate del cuore ...» (11 settembre 2000). Anche nella poesia celebrativa gli schemi stilistici non possono essere elusi e bene l'ha capito Roberto Lucia descrivendo il suo fiume «...Il silenzio si ascolta infilati nella sera, / nel sonno delle case / mentre cadono i rasoi del vento / giù dalle gobbe dei monti. / Bisagno, ora sei un lurido serpente / cui il vento tramontàno / lustra la pelle ruvida... (Bisagno)». La stessa cosa avviene nella bella trasposizione di Simonetta Cariolato «...Settembre, / margine dove sostare, / ombre alle spalle / piedi grandi per volare (Settembre)».
Poesia dunque, «croce e delizia» di ogni poeta, ma anche di ogni lettore.

Benedetto Di Pietro

Presidente della Giuria sezione Poesia

 

 

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Nicla Agostoni
 
Gabbiano
 
Volteggia temerario verso il sole,
acceso di tutti i tuoi splendori
spinto da tutti i tuoi sentimenti
e delle loro tenui sfumature.
 
Vola ascoltando la musica che
ti canta dentro.
Fa' che il tuo volo sia in quota
con quello del tuo prossimo;
non volare troppo basso
potresti sentirti solo e inutile.
 
Cerca e ricerca sempre la tua rotta
e vola con la vita per quanto
ti è stato dato da esprimerti.
 
C'è tanto cielo sopra di te,
così tanto spazio da riempire con
i tuoi voli, con i tuoi sogni.
Non sognare di essere ciò che non sei
...vivi meravigliato di esistere e
...felice di essere.
 
 
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Monica Balestrero
 
Il gatto
 
Veloce
nella notte
la tua ombra
sinuosa e rapida
come serpente
si insinua negli angoli bui
della mia mente,
intricato giardino
di rovi e di spine
in cui tu solo sai entrare,
in cui tu solo sai districarti
e uscire con la tua preda preferita:
il mio cuore.
 
 
 
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Francesco Bergonzi
 
Peccai,
non potevo farne a meno
 
Difficile interpretarti,
oh Verità,
impossibile prenderti per mano
nel viscido cielo umano.
 
In ogni goccia di sangue
è scritto il tuo nome,
estraneo,
striscio ai tuoi piedi,
senza mai vederti in volto.
 
Tornerò a dormire,
in questo sogno
non riesco a stare a galla.
 
 
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Paola Curagi
 
Ritorno sui miei passi
per cercarti ancora,
camminando sopra fili d'oro
senza perdere l'equilibrio
sfidando la sorte.
 
Ritorno sui miei passi
con forza senza euguali
giocandomi tutto,
per riprendermi le tue promesse
e non farti giurare più.
 
Lottando contro il freddo,
il tempo
Trattenendo le lacrime.
 
Accontentandomi una volta giunta a te
di sfiorare con timidezza
i tuoi pensieri
e la tua bellezza.
 
 
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Mattia Di Taranto
 
Ad un amico perduto
 
È oggimai tempo che su sasso rubro
D'ogne divenir vivea contento,
Né veruno eretto avea delubro:
Natura natural nega sia armento.
Gaïo di sua sol vita minuta
Traeva in dolor, che par'io sento
(E comune a vivente in terra muta),
La gaiezza da divo amor concessa,
Né mai d'alcuna gente in ver goduta,
ché in noi al peccato fu la luce intessa.
Così attendea d'un tratto l'onda morta
Tutto spugnante, tranne l'orma pressa.
Di questo amico di sventure è sorta
La vita e, senza ragion, a fine è torta.
 
Prego sia monito a future genti
L'ara di questo picciol consumata,
Che sol ardiscono fin ora i venti
Accarezzare. Né mai additata
Vien ai vinti figliuol prima la pugna,
Né appo la morte finitezza è amata.
Sì come intonsa e illacrimata spugna
M'è speme che sarem, né pur confido
Nella stolta e inetta umanità a pugna
Dell'alto greco e di latin suo fido.
 
 
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Gianluca Lul
 
Desolazione coatta
 
L'Inferno, il Paradiso
o l'Icona del tuo sorriso?
Ad essere sincero
confondo tutto con
l'eufemismo di questo mondo,
in grado di danneggiare
qualsiasi principio di fondo.
Immane verità;
sono convinto
che la tua bellezza
non sia altro che
l'equivalenza di
questa tua esuberante vanità.
O dama dei miei sogni,
soddisfa i miei bisogni!
Fa che non si verifichino
errori grossolani
lungo la via,
attenua il suono
di questi frastuoni
che scombussolano
i miei momenti
di pace spirituale.
Amami, comprendimi,
odiami o se vuoi perdonami,
perché l'unico
grande vincitore
di questa enorme saga,
sarà soltanto - colui
che tace nel suo
mondo infame!
 
 
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Maristella Pirola
 
Nonna Carola
 
Ti ho incontrata di nuovo
che salivi il declivio,
di ritorno dai campi,
in un giorno pieno di sole.
La fascina ben portata sulla testa,
il viso di fuoco per la fatica,
calcavi le antiche pietre,
consunte da tanti passi,
altera come una regina.
Il vestito nero di antica fattura
Ti cadeva sui fianchi,
il seno prosperoso ansimava,
felice procedevi maestosa
verso il casolare,
a completare la tua giornata.
Le tue mani forti e tenere,
mi sfioravano il capo,
io, bambina, al par di un naufrago
attaccata alla tua sottana,
aspettavo il sorriso
che subito ti illuminava.
Quanta sicurezza mi davi,
uguale non ne ho più trovata.
Ora sei un sogno,
il ricordo della mia fanciullezza,
l'origine della vita mia,
ma viva e vera come non mai,
nonna mia.
 
 
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Francesco Piscitello
 
La luna
 
Mi fa male la luna,
la sua luce malvagia
che illumina le notti senza amore,
incantesimo diafano e crudele
dei cieli dell'estate.
Mi fa male la luna,
infeconda placenta
di un cosmo indifferente,
testimone impassibile
del dolore segreto.
 

Eros
 
Ubriaco d'azzurro
come nella sua morte la cicala
del poeta andaluso (1)
s'inabissa il pensiero
nella vertigine.
 
Ostaggio
dei candidi misteri che il tuo corpo
innocente e lascivo
offre ai sensi e allo sguardo,
m'immergo
nel tuo sentiero:
 
e quando avvampa
come un astro che esplode la mia luce
Eros celebra in te l'apoteosi.
 
(1) F. Garcia Lorca: Cigarra
 

Il bimbo morto
 
Una sola è la data
sulla pietra tombale:
in quell'unico giorno
nacque, pianse, morì.
 
Lapidario compendio
della più lunga vita!
 
 
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Carlo Sanetti
 
Il gioco
 
Sfrenata, profanatrice
 
Cime inaccessibili
Abissi eterni
 
Sfiori la purezza delle nuvole
Sfiori appuntite rocce
 
Intenso bagliore
Spento lume
 
Sublime emozione
Profonda frustrazione
 
Donna, sconvolgimento viscerale
Donna, contrazione viscerale
 
Prorompente orrido
Secco ruscello
 
Quercia primaverile
Quercia autunnale
 
Delfino nel mare aperto
Delfino spiaggiato
 
Potente uccello migratore
Flaccido uccello statico
 
Artista nel vivere
Artista nel morire
 
Gioco coinvolgente e sconvolgente
Per essere schiacciato da enorme soma
 

Frammento
 
Frammento del tempo che scorre
Tra morte e amore
Indelebile dualità
Smarrito dall'inizio
Percepire il motivo del loro dominio
Non è parte della mia capacità intellettiva
Allora mi elevo al disopra d'essi
E percepisco momentaneamente.
 
 
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Luciana Scaglia Grenna
 
Ultimo saluto
 
Hai percorso quello stretto sentiero
di campagna,
con le grosse mani che dimostrano
un passato di lavoro
sorreggendoti a quel bastone,
compagno inseparabile.
Hai varcato quel cancello di ferro,
arrugginito,
e ti sei immerso
in ricordi
che ti hanno riportato
indietro,
nel tempo lontano,
hai contemplato, con gli occhi lucidi,
a lungo,
...e poi
ti sei richiuso quel cancello
di ferro, arrugginito e cigolante,
dietro di te
immergendoti, nuovamente,
nel fresco degli alberi,
incurvati dal peso
dell'amaro,
conscio che non ci sarebbe più stata
...un'altra volta.
 
 
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