- Concorso
Letterario
- Age
Bassi 2000
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- Classifica
concorso Age Bassi 2000:
- Per leggere i testi cliccare sul nome della
poesia
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- 1° classificato: Marco Galvagni di Milano,
con l'opera Via Mario
Pagano Questa la motivazione:
- "La melanconia disperante che entra nel
cuore degli umani al calar della sera è
alleviata, nelle parole del poeta, dalla dolcezza
dei ricordi che, in primo piano, si fanno chiari,
colorati e vivaci come solo l'"effetto della notte"
con le luci e le lampade concentrate sa
fare.
- È così che una tavolozza
fantasmagorica viene ricreata dal nulla del
tramonto e scatena l'onda dei pensieri di chi ha
nello sguardo i ricordi d'infanzia come misura
continua del passar della vita, inevitabile,
subdolo, bello per le immagini che si porta dietro
e che il poeta ricrea nel racconto, ma anche
intriso di amara nostalgia. L'efficacia della resa
immaginifica, l'intensità del sentimento che
costruisce immagini sfumate di sogno, fanno di
questa poesia un momento lirico intenso e
mirabile".
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- 2° classificato Giovanni Ghirga di
Civitavecchia, con l'opera La
mia terra Questa la motivazione:
- "Le forti emozioni di chi parte bambino
dalla propria terra paralizzano le immagini nella
memoria; si forma così una visione
permanente in cui la dolcezza dell'infanzia
continua a rendere bellissimo il ricordo di cose
che si rivelano poi amare e crude: la
semplicità che è reale povertà
e duro isolamento dal mondo dove si
vive.
- Il poeta, però, fa affiorare anche
la prepotente consapevolezza di uno spazio vitale
amico, a suo tempo percorso con occhi
sereni.
- Poi le visioni si tramutano in
constatazioni reali e concrete ma resta la
sicurezza di una forza di vita affettiva che
è l'unica vera spinta ad essere e continuare
e che sgorga dalle prime povere ma solide
esperienze di affetti rassicuranti.
- Una filosofia delle origini che racconta
con pochi pensieri e secchi ricordi di giochi
sereni la forza del distacco, la perdita delle
illusioni e il permanere di certezze ancorate
nell'emotivo dell'infanzia.
- Un tema antico, ma reso dal poeta con
toccante chiarezza".
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- 3° classificato Dino Valentino Moro di
Borgo Hermada (Lt) , con l'opera Senza
titolo
- Questa la motivazione:
- "Il delirio della fantasia crea visioni
assurde di colori intensi e figure folli che si
muovono in spazi imprendibili.
- Il colore crea contrasti che sono le
forme delle emozioni percepite dal poeta ma non
identificate.
- Lo smarrimento e il senso di perdita
generano un racconto di immagini di cui rimane, al
termine della lettura, un senso di paura muta, di
mistero inconscio e come il sapore di uno
svenimento. Un mosaico di parole e colori in
movimento di cui il poeta vive e ci rende la follia
illogica".
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- 4° classificato Maurizio Balbiano di
Genova con l'opera Autunno
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- 5° classificato Maria Antonietta Sozio di
Venadro (Is) con l'opera Brandelli
di sogni
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- 6° classificato Gianmario Lazzaroni di
Bareggio (Mi), con l'opera Attimi
di liquefazione volontaria
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- 7° classificato Angelo Feggi di Genova con
l'opera I grandi
pensieri
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- 8° classificato Roberta Degl'Innocenti,
Firenze con l'opera Mi
richiama l'aurora
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- 9° classificato Massimo Angelelli di
Rietico l'opera L'uomo e
la nebbia
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- 10° classificato Claudio Vitali, Bologna
con l'opera Effe
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- La cerimonia di premiazione si svolgerà
con il patrocinio della Provincia di Lodi domenica 26
novembre 2000 alle ore 16 presso la Sala Civica Luigia
Castelli in via Rossini a Castiraga Vidardo
(Lodi).
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I TESTI DELLE OPERE CLASSIFICATE:
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- 1° classificato
- Marco Galvagni
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- Via Mario
Pagano
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- Quando il tramonto muore
- e cala lenta la notte
- si spengono i muri della città
- e si riempiono lente le strade
- che amo e conosco da tempi lontani.
- S'animano i marciapiedi di volti
conosciuti,
- tante piccole maschere inconfondibili
- nei loro movimenti, sembianze, cadenze
- e prende vita la notte in un
tourbillon
- di musica, macchine e palloni
- illuminato dalla luce fredda e tenue
- di una fila di vecchi lampioni.
- Nella via dove sono cresciuto
- la gente vive d'illusioni
- cantando storie di vecchie canzoni
- ridendo delle proprie bugie
- vivendo per l'oggi senza la certezza
- di vedere la luce del domani.
- Nella via che m'ha visto bambino
- ogni notte ha il sapore di festa
- ma sotto le maschere soffre la gente
- come i vecchi clown che raccontano
storie
- tenendo una lama stretta nel cuore.
- Così scorre la notte nella mia
via
- guardata da case ingiallite
- da un'aria di cenere
- dove tra sogno e realtà
- passano i volti, le storie, gli anni
- in quell'aria terribile e fantastica
- che, come in una commedia subdola,
- consuma le vite in giochi proibiti.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 2° classificato
- Giovanni Ghirga
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- La mia terra
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- Dopo tanto tempo son tornato
- a gustar il sapor della terra mia
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- Ad occhi chiusi respirando
- corre indietro il mio pensiero
- agli anni verdi della vita mia
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- Erba selvaggia
- pietre e sassi
-
- questo l'antico parco
- dei miei giochi
-
- Nell'umile e nel semplice
- correvo e divagavo
-
- non certo memore
- del prezzo del denaro
-
- Pian piano, poi
- i bisogni e le necessità
-
- si fecero d'innanzi
- e, mio malgrado
-
- mi mostraron la povertà
- della terra mia
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- Povera si, la mia terra
- ma d'amor talmente ricca
-
- ch'io, senza lei disperato
- rimango qui
- ad amarla tutta
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 3° classificato
- Dino
Valentino Moro
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- Mani tremanti dipingono,
- giraffe gialle lunghi colli,
- su tele nere di seta cinese.
- Sott'arcate di pietra,
- tra mucchi di sassi,
- le fanno pascere.
- Tutto è immobilità.
- Pensiero stagnante.
- Il nuovo s'affaccia inatteso.
- Un fanciullo raccoglie,
- con pennello di setole d'agave,
- come ciottoli
- colore
- e lo scaglia sulla tela
- spaventando giraffe,
- che si disperdono.
- Correndo all'impazzata
- diventano un tutt'uno,
- un'unica macchia
- che ruota
- e crea,
- un sole giallo,
- sulla seta nera.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 4° classificato
- Maurizio
Balbiano
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- Autunno
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- Guarda quante
- nuvole bianche
- c'è anche quella che piace a te
- pensa alla nuvola che ti guarda
- pensa alla vita
- che è così
- pensa alla vita
- che passerà.
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- Quanti ragazzi giocano
- sui prati
- ore veloci quanto una vita
- sussurrano cose che ormai
- non vogliamo sentire più.
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- Il sole dall'alto abbronza quel viso
- di chi pensa sempre
- e non parla più
- di chi si estranea dal gioco
- di chi non vuol vivere più.
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- Guarda quei visi
- ora sono muti
- vogliono dare solo un consiglio
- a chi non vuole saperne più.
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- Ma ora le nuvole
- scoprono la vita
- scoprono la voglia di quel ragazzo
- che vuol amare
- e vuol cambiare
- qualcosa
anche di più.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 5° classificata
- Maria
Antonietta Sozio
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- Brandelli di
sogni
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- Il buio va inghiottendo
- i rumori di una giornata
- stancamente sospesa
- tra noia e attesa.
- Come pagine di un libro
- sovrappongo ricordi a ricordi
- sprazzi di luce
- palpiti di vita
- pallida, confortante illusione
- di sentirmi ancora viva.
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- È un rapido battito d'ali
- l'attimo che fugge
- e come un manto
- pesantemente
- già mi avvolgi
- cupa immobilità senza tempo
- e disperdi
- nelle insondabili profondità della
notte
- anche gli ultimi brandelli di sogni.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 6° classificato
- Gianmario
Lazzaroni
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- Attimi di liquefazione
volontaria
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- Tempo,
- passi e vai,
- e i riflessi rallentano,
- gli occhi perpetuano il loro moto,
- la normalità batte incessante,
- mi fermo allo stop e l'ennesimo colore
- di un pittore impazzito svanisce.
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- Lo sguardo di un bambino
- tormenta le mie notti,
- gioca con le onde,
- corre nei prati,
- piange nel buio,
- guarda il sole negli occhi
- fino a rimanere cieco,
- come sono io ora.
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- Il risveglio è crudele,
- lacrime su carta nuda,
- ricordi perplessi che scavano
- solchi profondi nel mio viso.
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- La mia anima contaminata corre
- verso la nuova alba,
- l'impulso è gettarsi,
- bruciare e scomparire nella sua luce,
- ma un tamburo umano ritma ancora un battito di
vita.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 7° classificato
- Angelo
Feggi
- I Grandi Pensieri
volano
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- I Grandi Pensieri volano,
- sciamano via dolcemente,
- rincorrono, pallidi,
- i luoghi della memoria.
- Poi si spengono,
- addensandosi l'un l'altro,
- come illusioni a primavera;
- si rincorrono,
- le ferite di una vita.
- In una stanza oscura,
- in qualche luogo dimenticato,
- qualcuno piange
- le sue rabbia trattenuta.
- È ora di andare.
- Fruscio del vento,
- stormir di fronde,
- arde la passione,
- la cenere si sveglia.
- Presto le primule
- sbocceranno
- ad annunciar primavera.
- Ma sarà troppo tardi,
- Lei non è qui con me.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 8° classificata
- Roberta
Degl'Innocenti
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- Mi richiama l'Aurora
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- Mi richiama l'aurora
- il brivido scandito di gocce
- tormentate dalla terra.
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- Non sono io il disegno
- della pioggia, violentata
- di favole smarrite.
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- È l'ora della nostalgia
- che trema, del dono
- che depone la ragione
- in lividi ancorati sulla pelle.
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- Scivola il pianto
- d'un inverno arreso,
- logoro di malinconia negata.
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- D'aria e di luce
- mi veglia la memoria
- e mi consegna, intatta,
- alla mia storia.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 9° classificato
- Massimo
Angelelli
-
- L'uomo e la
nebbia
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- Silenzio
- Fecondo
- illumini
- speranze,
- e nei cuori
- mortali,
- d'immortale
- magia,
- plasmi
- la vita
- paradiso
- d'inferno.
-
- L'uomo
- vomita
- nebbia.
- Il sole
- notturno
- miracolo,
- la disperde
- e poi tramonta.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 10° classificato
- Claudio Vitali
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- Effe
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- Monocorde stato d'animo felice
- pulsioni d'amore in climax
- il corpo freme,
- sussulti di gioia
- destabilizzanti,
- simbiosi idilliaca
- risveglio mattutino.
-
- Il calore umano non è forse
- la risposta a tutti i perché,
- non c'è bisogno di parole,
- l'incontro di due sguardi
- è la vita che si erge
- al suo più alto significato.
-
- La semplicità di tutto
ciò
- è disarmante
- ogni colore non ha ragione
- di lasciare l'arcobaleno.
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