| Risultati di
         concorsi | 
   
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            Concorso
            Letterario Città
            di Melegnano 2000
            
            
                 Risultati del Concorso
            Letterario
            Città di Melegnano 2000 sez. Poesia
            
            
                  
               
                  | 
                        La Commissione esaminatrice del
                        Concorso Letterario Città di Melegnano
                        2000, presieduta da Benedetto Di Pietro per
                        la sezione poesia dopo l'analisi dei testi ha
                        stabilito la seguente graduatoria: |  
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                            1° classificata, Annunziata
                           Romeo di Reggio Calabria con l'opera
                           11 settembre
                           2000Questa la motivazione della
                           Giuria:"Facendo uso puntuale di simboli
                           e figure stilistiche, Annunziata Romeo
                           affida alla sua poesia messaggi di dolore
                           e di speranza. La poetessa trasfigura una
                           situazione dolorosa individuale in un
                           dolore universale, cui partecipa la natura
                           nei suoi molteplici aspetti
                           spazio-temporali, e all'interno del quale
                           la stessa intende collocarsi, avvalendosi
                           di un "tu" nel quale l'autrice si sdoppia,
                           diventando nel contempo mittente e
                           destinataria del suo messaggio.
                           L'affermazione del valore della
                           comunicazione è veicolata da una
                           voce che diventa lampo di memoria che
                           colpisce le "vetrate del cuore"
                           illuminando ciò che resta all'uomo
                           del Terzo Millennio: il cuore come sede
                           dei sentimenti e la luce della speranza.
                           Questi sono gli unici elementi che
                           potranno salvarlo dalla solitudine
                           interiore". (Benedetto Di
                           Pietro) 2° classificata, Roberto Lucia
                           di Genova con l'opera
                           Bisagno 3° classificata, Simonetta
                           Cariolato di San Giovanni Lupatoto (Vr)
                           con l'opera Settembre. 4° classificata Tomaso
                           Pieragnolo di Abano Terme (Pd) con l'opera
                           Tu non lo
                           sai. 5° classificata Mauro
                           Pedrazzoli di Brescia con l'opera
                           Soltanto 8
                           ore.  6° classificata Roberto
                           Falcetta di Osimo (An), con l'opera
                           La veste malata
                            7° classificata Eleonora Negri
                           di Milano con l'opera Voi
                           due  8° classificata Chiara Riva di
                           Cesena (Fo) con l'opera Alla
                           mia Itaca voglio approdare  9° classificata Patrizio Pitto
                           Neri di Orzinuovi (Bs) con l'opera
                           Per giustificare
                           il giorno  10° classificata Anna Maria
                           Monchiero di Sorbara (Mo) con l'opera
                           Quando la
                           notte 
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                  | 
                           1°
                           classificata  Annunziata
                           Romeo
                           
                           
                              2 Settembre
                              2000  Senza riposo quasi tremantee scalzail tuo silenzio ascoltocol suo vuotoprivo di polvere di stellem'inquietoe col sentir maternoquasi profondosento il tuo soffrireUguale spasimoraccolgonel tuo vecchio giardino improvvisoda un vento polareabbattutosotto gli occhi del cielocui sole non brillanel tuo direil tuo fareche mi rammenta ricordiuna voce lontanami sembra d'ascoltare
                           feliceche a me s'avvicinacome un lampo di lucenelle vetrate del cuorel'unicaa suscitare speranzespeciequando la vitacome adessosi ferma nel lungo pianto della
                           seracol dolore del cuoresì tanto strematoche il fulgido colored'una stella che cadegli sfugge. TORNA
                           ALL'INDICE 
                           
                           
2°
                           classificato  Roberto
                           Lucia
                           
                           
                              Bisagno
                              (1)  Alla svolta di Ligorna si avverte
                           un brusiosul muro freddo della
                           sera:tornano i vinti dallo
                           stadiola luna allungata sul
                           tettodi auto affaticate.Intorno un'aria antica di
                           campagnae voci gravi di campanee luci di lampioniche muovon un'acqua allentata di
                           ramarro.Il silenzio si ascolta infilati
                           nella sera,nel sonno delle casementre cadono i rasoi del
                           ventogiù dalle gobbe dei
                           monti.Bisagno, ora sei un lurido
                           serpentecui il vento tramontanolustra la pelle ruvida;ora scendi tra lontane brezze di
                           campanee memorie d'altri tempi:sotto i muri crepati della
                           rivasta con l'anima nell'erbail tuo basilico anticoe cantan le bisagnine.Poi, tra un groviglio di
                           odorie di tetti e di antenne,vai lento alla Foce verso il
                           largodove passano rare navi
                           dondolantie nel vento splende l'antico odore
                           del mare (1) torrente che
                           attraversa Genova TORNA
                           ALL'INDICE 
                           
                           
3°
                           classificata Simonetta
                           Cariolato
                           
                           
                              Settembre  Sei giuntodall'arsura dei campisul crepitio delle cicalemoto che squami il solein vibrazioni
                           sopportabili.Luce fumosa se il bianco
                           avanzain larghe maglie.Arruffa il cielo di
                           pastellonell'ora che serbiamo come
                           donoquando il viso,attonito e ingiallito,riempie le narici di
                           quell'asproche spezza il timore,il giudizio e la ragione.Traccia linee tenuirughe fertili alla
                           speranzache germoglianel frutto giovane del
                           melograno.Settembre,margine dove sostare,ombre alle spallepiedi grandi per volare. TORNA
                           ALL'INDICE 
                           
                           
 4°
                           classificato Tomaso
                           Pieragnolo
                           
                           
                              Tu non lo
                              sai  Tu non lo sai, amore,ma ci sonopaesi interinei tuoi occhi:ci sono fiumiche girano lentiper giungere al mare,acqua freddadi montagnache saltadi roccia in rocciacome risadi bimbi feliciche tu sola, amore,ed io, udiamo.Tu non lo sai,ma ci sono terre interenei tuoi occhi:ci sono storieche lasciano segnimai più
                           accarezzati,aghi di pinoe silenzio e funghiodorosi di umida terra;ci sono vitepassate e future,le nostre, presenti,che lasciano l'odoredell'alba mattutina,dove io mi chino, amore,sui tuoi occhiper baciare il cielo. TORNA
                           ALL'INDICE 
                           
                           
 5°
                           classificato Mauro
                           Pedrazzoli
                           
                           
                              Soltanto 8
                              ore  Se tu maturandonon avessi lasciato
                           inaridirequelle frali sofferentiintenzioni adolescenzialipregne di
                           autenticità,avresti potuto attecchirenella blateranteincomprensibilità degli
                           altril'insolente alterezzadi esserti mantenuto puro.Invece ora,appieno impantanatonella rassegnazione,una stanca fierezzadepressa da scelte
                           riguardantiil modo più
                           opportunoper quagliaresarà la migliore
                           aspettativa,con la quale infine
                           riceveraiquel tacito:"La ringraziamo peraverci dato la vitae di essersi sempreprofessionalmente astenutodal capirne la
                           motivazione".E poi rimarrai solocon un latrante rimorsoche porterai a spasso tutti i
                           giorni,cercando invano di
                           accendereun po' d'entusiasmoin un'esistenzaormai intrisa di
                           frustrazione. TORNA
                           ALL'INDICE 
                           
                           
 6°
                           classificato Roberto
                           Falcetta
                           
                           
                              La veste
                              malata  Cadegreve la pioggiaCoprecol rumorequel che non so direLa tristezzadi una foglia bagnataLa veste malatadella spoglia giovinezzaI passi sull'erba umidasordida esistenzaDietro pini pesantiscorgo le rughe del mondola fuga dei giganti di un
                           temposoggiogati anch'essida questo infinito sogno TORNA
                           ALL'INDICE 
                           
                           
 7°
                           classificata  Eleonora
                           Negri
                           
                           
                              Voi due
                                Insieme,Siete come tuorlo e
                           albume,l'acqua e la bottiglia,la casa e il tetto,il tavolo e la sedia. Soli,Siete come un prato senza
                           erba,un bosco senza alberi,una cima senza neve,un mare senza sale. Vi guardavo l'altra sera,dall'alto dei miei
                           trent'anni:una tenerezza infinita
                           vedereil fluido della saggezzadanzare con i gesti
                           tremolantidi due vecchi attoricurvi sul palcoscenico della
                           vita. Come una stella,quasi alla fine del suo lungo
                           cammino,perde splendore;così voi, chiusi nel vostro
                           focolare alla derivabevete ricordi,mangiate noia,digerite dispiaceri. Un giorno a caso, il cordone
                           ombelicaleda cui ora voi prendete
                           ossigenoarriverà alla fine e ci
                           dovremo lasciare.voi con il rimpianto di non aver
                           avuto di più e io con il rimorso di non aver
                           dato di più. 
                           
                           
                              A mamma e
                              papà  TORNA
                           ALL'INDICE 
                           
                           
 8°
                           classificata  Chiara
                           Riva
                           
                           
                              Alla mia itaca
                              voglio approdare  Alla mia itaca voglio approdare
                           dopoAver udito la dolce
                           malinconiaDi un volto che
                           rispecchia,Assente, nel finestrino di
                           unPulmino azzurro cielo
                           dell'anffas Alla mia isola mediterranea voglio
                           giungereDopo aver assaporato il ruvido
                           inebriante sapore dellaTerra che si insinua sotto le
                           unghie inspessite dallavoro per far nascere un
                           fiore Sulla saggia consapevolezza
                           dell'insensata vitaVoglio planare dopo aver succhiato
                           l'umido odoreDi scogli salatiAlla pace delle pupille dilatate
                           voglio arrivareDopo aver sentito le lignee
                           mani Unte sulla pelle sudata per la
                           palpitanteNottata di lampiIl ruggito del tempo che scorre
                           come un fiume in pienaRicorda che la mia Itaca non
                           è poi così lontana TORNA
                           ALL'INDICE 
                           
                           
 9°
                           classificato  Patrizio Pitto
                           Neri
                           
                           
                              Per giustificare
                              il giorno  Basterebbe il ricordo della
                           bellezzadei tuoi seni tra le roccea giustificare questo
                           giornoche irreale si conducein un ghiaccio che non si
                           sciogliee dal cuore degli uomini si
                           estendeal confine della notte.Scintilla su esso il
                           dolore:ma è di cristallo la tua
                           immagineanche se forse è solo un
                           miraggio,un sogno impossibile,uno strenuante passaggio. TORNA
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 10°
                           classificata  Anna Maria
                           Monchiero
                           
                           
                              Quando la
                              notte  A ragnatela le stellesu notte di favolee lucciole imprendibiliad una mano tesaraccontano di falòa mezzanotte, di ventofurtivo d'amantitra sabbia scurache inghiotte le ondee non basta riavvolgereil gomitolo del tempoper frenare la corsa,non bastano falene
                           d'agostoattorno a falsa lucedi tanti re Mida dal corpofreddo e destarel'anima delle bambole.Si spengono silenziumidi di rugiada,improvvisato un madrigaled'amore e intanto domanicontinua la mattanza. TORNA
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