- Concorso
Letterario
- Premio
Letterario Città di Melegnano
2001
- CLASSIFICA
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- Sezione
Poesia
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- Risultati del concorso
Città di Melegnano
2001:
- Per leggere i testi cliccare sul nome.
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- La Giuria della sesta edizione del Premio
letterario Città di Melegnano presieduta per la
sezione Poesia dal Professor Benedetto Di Pietro e per
la sezione Narrativa dal Dottor Massimo Barile dopo
attenta valutazione delle opere pervenute è
giunta a stilare la seguente graduatoria
conclusiva.
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- Sezione Poesia
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- 1° classificata: Albano di Monia
Balsamello, Spicchio - Vinci (Firenze)
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- Questa la motivazione della Giuria:
- "Nella lirica "Albano", la poetessa Monia
Balsanello ha saputo affrontare in maniera appropriata
due temi importanti. Il primo è quello dei
ricordi legati alla fanciullezza e viene affrontato
senza concedere molto alla nostalgia, con un giusto
distacco fa sì che tutto diventi proiezione di
sé in un luogo incantato in cui poco è
concesso alle scelte dell'individuo. Ma una cosa
trascende quell'incantesimo ed è proprio la
gioia espressa dai giovani che diventa nel contempo
luce del sole e melodia della natura. Nel secondo tema
il tempo è visto come arbitro assoluto dei
comportamenti umani ed è l'unico che può
sciogliere o rafforzare il trinomio poeta-acqua-canto.
La poetessa ci prova a dare una risposta e la affida
alla gestualità corporea, evitando così
di coinvolgere perfino il suono della voce: "... avrai
in risposta solo carezze / ed i miei passi a
salutare." Una chiusura sicuramente non risolutoria,
ma intensamente lirica e liberatoria".
- (Benedetto Di Pietro)
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- Opera 2° classificata: Come quando di
Simonetta Capponi, Roma.
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- Questa la motivazione della Giuria:
- "La poetessa Simonetta Capponi affida ai suoi
versi un'analisi interiore dei fatti umani. Ipotizza
un alleggerimento della coscienza per la dissipazione
dei dubbi e delle nevrosi e ci introduce in un sistema
in cui perfino "suicidi e finte carezze" acquistano
uguale valenza perché comandati dal cuore. I
sentimenti giocano un ruolo tanto importante da
portare l'individuo a compiere gesti inconsulti. Ma
benchè esista un'acqua lustrale che tutto
purifica, la chiusura della lirica ci dice che in
fondo è difficile scrollarsi di dosso sia i
dubbi sia le incertezze. La vita continua con una
serie di corsi e ricorsi, secondo un preciso disegno
che sfugge agli uomini. Proprio come la
circolarità di questa lirica della Capponi".
- (Benedetto Di Pietro)
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- Opera 3° classificata: La notte degli alberi
di Liliana Zinetti, Casazza
(BG).
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- Questa la motivazione della Giuria:
- "Liliana Zinetti affida ai suoi versi, in una
visione onirica, il senso di disagio che deriva dal
vivere lontano dai valori della vita. Il male
universale, nei suoi versi rappresentato da "radici
nere / come grosse talpe", è visto onnipresente
e capace di insinuarsi nella terra, negli alberi
antropomorfi, negli animali, perfino capace di
catturare le stelle e gli arcobaleni. Nel scenario
surreale, l'uomo appare poco ed è solo ed
inerme di fronte al continuo progredire del male.
- Il messaggio dei versi della Zinetti diviene
essenziale e positivo: è necessario lottare
per sconfiggere il male, ma eliminare anche
l'indifferenza e la solitudine che attanaglia
l'uomo". (Benedetto Di Pietro)
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- Opera 4° classificata: Tango di Alessandra
Crabbia, Montebelluna (Treviso).
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- Questa la motivazione della Giuria:
- "Sull'onda della musica e di una bella
tavolozza di colori di uno scenario sudamericano,
Alessandra Crabbia ha saputo proporre un tango
estremo, ballato come ultima via per il recupero di
una identità fisica e psichica. In un salone
delle feste, identificabile con l'immagine di un
paventato "oltre", avviene che l'epicedio della
vita passata è anche una lode e un canto
gioioso alla vita presente e futura".
- (Benedetto Di Pietro)
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- Opera 5° classificata: Qualcosa, qualcuno di
Matteo Travagli, Sestri
Levante (Genova).
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- Questa la motivazione della Giuria:
- "Matteo Travagli, in un'atmosfera
trasparente e forte nello stesso tempo, ha saputo
darci una poesia sensuale con la quale esterna i
suoi particolari stati d'animo. Sull'onda dei
ricordi è sufficiente una voce per
risvegliare ancora sentimenti che la polvere del
tempo aveva già sublimati.
- Una poesia di attesa dove la primavera che
si annuncia rende gioioso il ricominciare da capo
ogni vecchia esperienza del vivere quotidiano,
secondo il richiamo ciclico delle stagioni della
natura a cui anche la vita dell'uomo non può
sottrarsi". (Benedetto Di Pietro)
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- Opera 6° classificata: Pezzi di mondo di
Andrea Alioto, Roma;
- Opera 7° classificata: Sulle ali della
fantasia di Ermano Raso, Racconigi
(Cuneo);
- Opera 8° classificata: Il primo e l'ultimo di
Ludovica Mazzuccato, S.
Martino di Uzze (Rovigo);
- Opera 9° classificata: Orizzonti di Sergio
Barbieri, Voghera (Pavia);
- Opera 10° classificata: Novembre di Angelo
Colucci, Lodi.
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- Sono risultati segnalati dalla giuria con
Attestato di merito:
- Viaggi di Sandra di Maurizio Avogadri,
Bergamo;
- In te di Alessandro Morelli, Vicenza;
- C'è una casa che ha finestre di Alessandro
Russo, Casnate (Como);
- Belli e dannati di Massimiliano Badiali,
Arezzo;
- Il viaggio di Ulisse di Filippo Di Bennardo,
Siviglia (Spagna).
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Sezione Narrativa
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- Opera 1° classificata: Canterbury di
Laura
Bertoli, Casalmaiocco (Lodi).
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- Questa la motivazione della Giuria:
- "Ho letto con attenzione il gran numero di
testi pervenuti al concorso e a tal proposito si
rendono necessarie alcune considerazioni personali. Si
deve subito chiarire che non è mai possibile,
nemmeno all'Autore, chiarire fedelmente le suggestioni
inconsce che fanno nascere le parole: sono
innumerevoli le linee sotterranee che si avvicinano,
si congiungono e si allontanano, collaborando alla
stesura di un testo definitivo. Una continua ricerca
tra amore e morte, fantasia ed inquietudine, incanto e
disperazione. In questa atmosfera affondano le radici
della vitalità e della originalità di
Voi autori che avete dato vita alla fragilità
quotidiana come alle meraviglie del sogno. Una sfida
continua all'inerzia. Infine una dedica speciale a
Laura Bertoli che è risultata la più
apprezzata con il suo racconto intitolato
"Canterbury". Affido alle sue parole il mio saluto a
tutti Voi: "Il senso di un libro è
l'eternità. Non credo che i libri invecchino
anzi mantengono sempre giovani e vitali le storie che
raccontano, le immortalano nel pieno del loro vigore e
le conservano così, come statue di marmo lisce
e perfette. Ciò che è scritto resta per
sempre. Rileggere un libro è come ritrovare un
vecchio amico dopo tanto tempo e accorgersi che non
è affatto cambiato"". (Massimo Barile)
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- Opera 2° classificata: L'ultima Opera di
Davide
Ficagna, Cerano (Novara).
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- Opera 3° classificata: Scritto col rosso di
Sergio
Campofiorito, Mazaro del Vallo (Trapani).
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- Opera 4° classificata: Entomon di Luca
Mulazzani, Gabicce Mare (Pesaro).
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- Opera 5° classificata: Il morso del serpente
di Giorgia
Cipelli, Pieve d'Olmi (Cr).
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- Opera 6° classificata: Un giorno nella vita
di Angelo
Feggi, Genova;
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- Opera 7° classificata: Residui d'amore di
Paola
Gallo, Crema;
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- Opera 8° classificata: Un'altra vita di
Cristiano
Chiusso, Venezia;
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- Opera 9° classificata: In volo di Emilia
Romagnoli, Milano;
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- Opera 10° classificata: La torre di cristallo
di Franco
Bernardini, Milano.
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- Sono risultati segnalati dalla giuria con
Attestato di merito:
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- Una ipotesi come tante di Vlodja Brusà,
Roma;
- Il cerchio di Bruno Calò, Napoli;
- Terno secco di Enrico Elvis Crotti, Biassono
(Milano);
- Confessione di un delitto di Silvia De
Castiglione, Milano;
- Il passaporto di Antonio Gambardella, Ginevra
(Svizzera);
- La guerra è finita di Mauro Lama, Gorla
Minore (Varese);
- Ciberpunk di Alessandro Scotti, Bologna.
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- La Cerimonia di Premiazione si terrà
sabato 15 dicembre 2001 alle ore 15,30 presso il
Salone Predabissi di Melegnano
- www.club.it/concorsi/risultati/rismelegnano2001.html
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- Monia B.
Balsamello
- Opera 1° classificata
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- Albano
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- Il vento
- ed ombre di fronde
- nella stasi chiara di vimini e sandali,
- tu cercali tra corde di chitarre
- sul finire di palmizi e strade.
- Vedrai pietre usate come palchi
- e artisti noi a cantare
- negli incanti di lacustri rive
- rinverdite da occhi chiari.
-
- Forse
- non sapremo mai intonare
- la ghiaia e l'alghe, le vele
- e il mormorare
- di bimbi, madri e amanti
- a passeggiare
- nell'ora che si disfa a sera,
- ma avremo note a volgere
- il grido in melodia
- e sguardi incatenati al sole
- a tremolare.
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- E ancora chiedici
- se scorre l'acqua sul nostro canto
- e lo trascina, se il tempo scioglie
- questo legame trilaterale
- o lo ravviva,
- se increspa il cuore la voce allegra
- offerta in pegno contro il mio male.
- Avrai in risposta solo carezze
- ed i miei passi a salutare.
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- TORNA ALL'INIZIO
-
-
-
- Simonetta Capponi
-
- Opera 2° classificata
-
- Come quando
-
- Come quando scopri
- che dubbi ed incertezze
- non esistono più
- e il cuore s'alleggerisce
- d'un colpo
- e le stagioni trascorrono
- con foglie e frutti
- che cambiano colore
- e pure forma.
- Come se nell'anima
- si rincorrano
- strati diversi di nevrosi
- di sciatte manie
- e sbatti la testa
- e non senti dolore.
- Come quando ti innamori
- e le formiche camminano svelte
- e inseguono molliche di tutto,
- come noi
- affamati di affetti.
- E basta solo per coccolarci.
- Come se
- scoppiando un temporale
- ci ripulissimo l'intimo
- cancellassimo peccati
- e gravi colpe,
- suicidi e finte carezze,
- gesti inconsulti
- che comanda il cuore.
- Come se.
- Come quando.
-
- TORNA ALL'INIZIO
-
-
- Liliana Zinetti
-
- Opera 3° classificata
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- La notte degli alberi
-
- Ho sentito il pianto
- degli alberi stanotte,
- quando alta la luna
- sfiorava i rami
- accendendoli
- in un silenzio
- di cristallo.
- Ho sentito il lamento
- di dita rugose
- contro i vetri serrati,
- lo scavare cunicoli
- di radici nere
- come grosse talpe.
- M'ha portato il vento
- il pianto degli alberi,
- immobilità di terra
- e il loro nascere
- e morire ogni volta
- lontani dal cielo,
- l'incessante ritmo
- un brusìo di radici
- lo slancio inabissato,
- dolente, dai rami.
-
- Poi, acquietati
- in un sonno di neve
- son volati in sogno
- con i racconti degli uccelli
- ad afferrare stelle
- e arcobaleni.
-
- Ho sentito gli alberi
- stanotte...
- mi respirava dentro,
- in un sentore acre di zolle,
- un propagarsi di radici.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- Alessandra Crabbia
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- Opera 4° classificata
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- Tango
-
- Quando morirò,
- vienimi a prendere, padre,
- danzando il tuo tango appassionato,
- gli occhi verdi di pianura persi nella frenesia
dei tuoi folli anni andati.
- E le finestre saranno allora aperte sulla notte
azzardata,
- portando l'aspro e l'ardore di venti sinistri e
spericolati,
- e la gran sala farà sudare i pavimenti
d'agonia d'amore.
- Le coppie si guarderanno truci,
- saettando sguardi crudeli come la vita,
- e il desiderio sarà cupo e tenebroso
- come un crotalo strisciante tra rocce marine sotto
la luna.
- E il nero o il rosso d'Argentina
- infiammerà le dita esitanti,
- torcerà i corpi madidi d'incanto,
- impietrirà i camerieri in livrea
- immobili come statue alle frontiere della
morte,
- mentre i ballerini danzeranno alteri e
vorticosi
- come fosse l'ultima possibilità d'amarsi
per tutta la vita.
- Il caldo e l'afrore sfoglieranno le rose,
- s'appanneranno i grandi vetri per l'impeto dei
fiati,
- palpebre pesanti guarderanno il mondo
- in un atto di passione inevitabile e audace,
- e tutta la notte impazzirà tra chiome
rovesciate,
- frusciar di seta e tacchi arroganti.
- Mi getterai tu allora un fiore feroce,
- reclamando un'estrema danza:
- e la mia ultima notte
- esploderà allora
- come le nostre vite pazze,
- violente,
- e disperatamente meravigliose.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- Matteo Travagli
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- Opera 5° classificata
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- Qualcosa, qualcuno, nessuno
-
- Tempo
- passeggero solitario
- eremita
- di emozioni dense
- di virtù
- Cappello elegante di una vita
- senza regole
- tesoro di un cielo
- senza nuvole
- insegui la morte
- giocando a carte con la vita
- di noi capisci tutto
- tranne i momenti
- in cui ti disperdi
- croce e delizia
- di attimi eterni
- generi
- unici ricordi
- come i quadri di Van Gogh
- Cosa cerchi
- in noi?
- Quante domande
- ci poni?
- Fuggi senza ascoltare
- le nostre emozioni.
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- TORNA ALL'INIZIO
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-
- Andrea Alioto
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- Opera 6° classificata
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- Pezzi di mondo
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- Pezzi di mondo
- Piccole parti di un tutto mai uguale
- Istruiti e dettati con enfasi
- A stimolar passeggera curiosità
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- Utopie di saggezza
- A giudicar l'effimero, il diverso
- A definir giusto e ingiusto
- A mascherare evidenza
- A fingere coraggio
-
- Mistero delle cose
- Inflazionato di incompatibili risposte
-
- Osservare senza vedere, imparare
- Da uno schermo fittizio
- Piccoli mondi costruiti per noia o solitudine
- Sfiorati con sguardi,
-
- Visioni dal di fuori
- A ricercarne i perché
- A carpirne proprie parti
- Per non rendersi assenti o soli.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- Ermano Raso
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- Opera 7° classificata
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- Sulle ali della fantasia
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- Ho scritto,
- sulla polvere degli anni,
- con la penna intinta
- nel calamaio dei ricordi,
- i miei giorni stupendi
- vissuti sulle ali della fantasia.
- Nei tuoi occhi splende
- la primavera della vita;
- quando si adombrano essi
- assumono i colori dell'autunno,
- ma sempre sanno soffiare
- nel mio cuore
- le sensazioni più delicate.
- Volesse il tempo
- scontarmi una manciata d'anni
- allora sì...
- mi farei airone
- per posarmi là
- dove volano i tuoi sogni,
- poi scioglierei le briglia all'amore,
- e la notte
- scriverei nel tuo cuore
- con un raggio di luna
- quelle parole che ora
- soltanto l'età
- mi trattiene dal proferire.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- Ludovica
Mazzuccato
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- Opera 8° classificata
-
- Il primo e l'ultimo
-
- Tu sei stato il primo uomo
- che il mio sguardo curioso di bimba ha
spogliato
- nell'innocenza di un ottobre profumato di
mosto.
- Il primo, dopo mia madre,
- che ha accarezzato le mie forme mediterranee
- nel ristoro di un tuffo estivo.
- Qualche volta mi hai fatto un po' paura,
- ma mai ti ho sentito nemico,
- nemmeno quando ci costringevi a rifugiarci
- nel granaio saporito di fieno e di fichi
secchi.
- C'eri tu, complice di sospiri e di sussurri,
- quando ho dato il mio primo bacio,
- nella primavera di viole della nostra
pianura.
- Hai cullato nelle tue mani d'argilla le mie
lacrime;
- hai illuminato con riflessi smeraldini i miei
sorrisi.
- Non ti ho odiato nemmeno quando il destino
- ti ha usato per portarmi via
- il mio più caro compagno di giochi.
- Mi piaceva ascoltarti nei desolati giorni di
nebbia:
- mi raccontavi le storie delle mie radici.
- Il tuo nome è stato il primo
- che ho imparato a pronunciare
- ancora con i denti da latte,
- perché sei stato sempre uno di
famiglia,
- ed erano solo due lettere e un accento
- nel d.n.a. della mia lingua: Po!
- Così come uno dei tuoi aironi,
- voglio vedere la mia ultima alba
- sgorgare dalle tue labbra verdi e umide di
vita.
- Perché nelle mie vene scorrono le tue
acque,
- mio amato fiume.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- Sergio Barbieri
-
- Opera 9° classificata
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- Orizzonti
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- Avevamo appena scoperto l'orizzonte
- che ci trovammo a scrutare i soffitti
- delle cantine trasformate in rifugi.
- Avevamo appena conosciuto l'amicizia
- che ci ordinarono di odiare un compagno di
banco
- solo perché parlava una lingua
diversa.
- Avevamo appena provato l'ebrezza di correre
- liberi incontro al sole che ci trovammo
- incolonnati a fare grottesche parodie
guerriere.
- Avevamo appena imparato ad avere mani pulite
- quando a tavola spezzavamo il pane
- che ci trovammo sudici a scavare buche
- per ripararci dai mitragliamenti.
- I nostri volti erano ancora sorridenti
- i nostri occhi ancora fiduciosi
- le nostre voci ancora squillanti
- nonostante tutto.
- Ma poi scoppiò la pace e ci venne
ridonata
- la libertà.
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- Ora all'orizzonte spuntano solo sacchetti
- di plastica
- gli amici si sono sciolti in tante tessere
- di partito
- corriamo solo per non timbrare in rosso
- spezziamo il pane come abbiamo spezzato
- la famiglia.
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- E tra le mani candide teniamo
- le siringhe vuote
- che i nostri figli ci hanno lasciato
- per ricordo prima di raggiungere
- il loro orizzonte.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- Angelo Colucci
- 10° Classificato
-
- Novembre
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- Rido
- della nudità dell'albero
- della sua arte
- per farmi commuovere.
-
- La nebbia
- è apparente sconfitta
- dell'azzurro.
-
- Anche il camposanto
- sta solo per caso.
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- Mi dimentico
- persino della morte.
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- TORNA ALL'INIZIO
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