Risultati di concorsi
Sesta edizione del Premio Nazionale di Poesia "Ottavio Nipoti - Ferrera Erbognone"
edizione 2001
CLASSIFICA
 
Sezione Poesia
 
RISULTATI DEL CONCORSO CANDIA LOMELLINA:
Per leggere i testi cliccare sul nome.
 
La Giuria della sesta edizione del Premio Nazionale di Poesia "Ottavio Nipoti - Ferrera Erbognone" edizione 2001, organizzato dalla Biblioteca Comunale di Ferrera Erbognone (PV) con il patrocinio del Comune e la collaborazione tecnica e letteraria dell'associazione Il Club degli autori, composta da Sergio Biatta (Sindaco del Comune di Ferrera Erbognone), Umberto De Agostino (Presidente della Biblioteca Civica), Michele Faggiano (Assessore alla Cultura), prof. Carlo Pusineri, prof.ssa Chiara Sala Zucca, prof.ssa Maria Santina Sozzani, Don Alberto Fassoli, dopo attenta valutazione delle opere pervenute è giunta alla conclusione di premiare i seguenti autori:
 
 
 
Opera 1° classificata: "Gocce" di Claudia Minchiotti, Mortara (PV).
Vince buono valido per la pubblicazione di un libro di 32 pagine di cui riceverà 100 copie gratuite - Targa del Comune di Ferrera Erbognone - Attestato di merito - pubblicazione dell'opera vincitrice su Il Club degli autori e sul sito Internet www.club.it per un anno.
 
Opera 2° classificata: "L'arcobaleno" di Rachela Chiodo, Grottaferrata (RM).
Vince buono valido per la pubblicazione di un quaderno di 32 pagine di cui riceverà 100 copie gratuite - Targa del Comune di Ferrera Erbognone - Attestato di merito - pubblicazione dell'opera vincitrice su Il Club degli autori e sul sito Internet www.club.it per un anno.
 
Opera 3° classificata: "Vigilia" di Laura Panighel, Motta di Livenza (TV).
Vince buono valido per la pubblicazione di un quaderno autocopertinato di 16 pagine di cui riceverà 100 copie gratuite - Medaglia del Comune di Ferrera Erbognone - Attestato di merito - pubblicazione dell'opera vincitrice su Il Club degli autori e sul sito Internet www.club.it per un anno.
 
Vincono attestato di merito, pubblicazione dell'opera vincitrice su Il Club degli autori e sul sito Internet per un anno e 50 copie in omaggio in caso di pubblicazione in volume con l'editrice Montedit:
 
Opera 4° classificata: "Altrove" di Angelo Colucci, Lodi;
Opera 5° classificata: "Similitudine" di Luigi Ragucci, Gravina (BA);
Opera 6° classificata: "Notte" di Luigi Basile, Avellino;
Opera 7° classificata: "Nella sera" di Danilo Tabacchi, Carpi (MO);
Opera 8° classificata: "Belgioioso" di Renato Cavagnero, San Mauro (TO);
Opera 9° classificata: "Settembre a Manhattan" di Egidio Belotti, Fossano (CN);
Opera 10° classificata: "Il viaggio" di Rosa Schiariti, Vibo Valentia.
 
Sono risultati segnalati dalla giuria con Attestato di merito:
 
"Solo un ricordo" di Massimiliano Bianchi, Cesena (FC);
 "Ad una mamma" di Eduardo Delehaye, Napoli;
 "Il bosco" di Marco Galvagni, Milano;
 "Cane randagio" di Giuseppe Gittini, Camparada (MI);
 "Passeggiate romane" di Silvano Mecozzi, Roma;
 "Ultimo contatto" di Ileana Mel, Loano (SV);
 "Ferite" di Francesca Pantalei, Grosseto;
 "La voce" di Rosa Rita Pirovano, Bernareggio (MI);
 "Bambino mio" di Micaela Sansevero, Udine;
 "Il mistero del silenzio" di Silvana Varotti, di Ravenna.
 
PREMIAZIONE: Avverrà Sabato 22 giugno alle ore 18 in via Roma presso la Biblioteca Comunale di Ferrera Erbognone
 

1° classificata

 
Claudia Minchiotti
 
Gocce
 
La vita mi scivola
addosso
come pioggia di infinitesime
gocce:
 
fermerò
la loro corsa,
afferrandole
ad una
ad una,
le cucirò insieme
con fili
di speranza.
 
E indosserò
un vestito
scintillante:
la mia corazza
contro l'inquietudine.
 
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2° classificata
 
Rachela Chiodo
 
L'Arcobaleno
 
Insorge alla maniera
del temporale
la sofferenza:
coi guizzi dei lampi
ed il tumulto
d'un turbine improvviso.
 
Beffarda preme
l'antica inquietudine
e da lontano,
il profilo di un'Arca.
 
Poi, nella nube più nera,
le trasparenze
dell'Arcobaleno.
 
 
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3° classificata
 
Laura Panighel
 
Vigilia
 
Nel segreto
ceri notturni
mirano
al cielo
preghiere di luce.
 
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4° classificato
 
Angelo Colucci
 
Altrove
 
Cieco è questo andare nel mondo
ravvolti nel mistero
senza mai poter sbrogliare
la matassa degli eventi.
 
Sostare di tanto in tanto
al ciglio della ripida strada
viandanti stremati
dalla fatica del vivere.
 
Struggersi per il tempo che va e non ritorna
sognare quelli che amammo e ci amarono
e consolarsi solo della folle fede
che son vivi ancora in quell' "altrove"
che, alla fine, ritroveremo.
 
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5° classificato
 
Luigi Ragucci
 
Similitudine
 
E frangeansi le onde sulla spiaggia,
bianche, torbide, schiumose,
sugli eterni e silenziosi scogli.
Travolti, sommersi, finiti,
negli abissi del mare
sembravan spariti.
Oh miracol divino!
Passata del mare la forza ruggente
sembravan risorgere
più tersi, più limpidi
sotto i raggi del sole
al suo bacio cocente.
Così tu, anima mia,
dai marosi della vita,
sbattuta, riversa,
sembri esser sommersa,
per sempre finita!
Ma passata la vita,
il dolor, il tormento,
sull'onde del vento
tu torni più pura,
scevra d'ogni paura
ad offrirti serena
allo sguardo di Dio.
 
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6° classificato
 
Luigi Basile
 
Notte
mistero
come l'amore,
ti interroghi
senza risposte,
silenzi profondi
guardano l'immenso,
fragili
i sentimenti umani.
 
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7° classificato
 
Danilo Tabacchi
 
Nella sera
 
Anch'io ho varcato il confine
nella sera…
E spesso ho incontrato
temporali di sogni,
isole circondate da oceani d'amore,
ma di quelle oasi
non ho voluto una goccia:
non ho danzato
fra il luccicare delle stelle
nelle pozzanghere di Venere.
Amo il sole del tramonto
e le caduche luci d'agosto,
amo il gioco dolce
dei desideri disperati
e offerti alla luna;
anche lei riflette parole d'amore
e scendono all'anima intatte,
nella sera.
 
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8° classificato
 
Renato Cavagnero
 
Belgioioso
 
Cancelli alabardati
occludono il passaggio,
le mani sulla ruggine tignosa.
Guardo:
maestose creature di marmo,
leggiadre fanciulle scolpite
assopite nel tempo,
una rana solitaria
tra le secolari magnolie.
In fondo
un ampia scalea:
accesso ad una fastosa villa.
Immagino l'età gentile,
giovani e donne
che passeggiano nell'ombroso parco,
carrozze e cavalli segnano il manto erboso,
più in là il poeta pensa.
Una fontana,
maestose divinità pagane,
allevia la calura.
Ora
la ruggine tignosa
corrode gli alabardati cancelli
e un senso di tristezza m'assale
guardando il fosco lucchetto:
gendarme incorruttibile.
Mi giro e vado
scansando le auto che sfrecciano veloci.
 
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9° classificato
 
Egidio Belotti
 
Settembre a Manhattan
 
Scoppiano rose di carne avvolte
da acuti rantoli rugginosi
mentre l'aria tiepida sui marciapiedi
affollati colora di ardesia questo
levigato mattino di settembre: è l'ora
dei passeri squarciati dentro i loro nidi
senza più il dolce tempo degli amori
nella luminosa oscurità dei bisbigli,
ma non abbassare le palpebre-fuggi-
lascia le spinose sensazioni
e annusa il vento, fuggi le nebbie
dei pensieri improvvisi, al di là
dei boati, oltre il cemento di cartapesta
sulle coltri dei bambini muti,
sulle grida divenute silenzio inutile
dove anche l'allodola si è oscurata
sepolta dal sonno ostile della ragione
e le ragioni punte di spillo sono vuota
dimora per fragili esistenze
stropicciate: non irridevano la vita
perché era sogno clandestino
su scogli di vento e rotte di gabbiani.
Assordante un'ombra d'argilla mi perseguita
e gocce di paura colorano ancora il mio sudario.
Settembre 2001
 
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10° classificata
 
Rosa Schiariti
 
Il viaggio
 
Era chiaro il cielo quella mattina,
e limpido,
e terso,
e cristallino,
non sembrava avere segrete,
né ordire tranelli,
o nascondere insidie.
Nell'aria la fragranza delicata delle rose
e quella più voluttuosa dei gigli,
e quei colori brillanti,
e quel sole caldo, quasi materno.
E tu iniziavi il tuo viaggio,
breve, ma doloroso,
niente fu mai più doloroso per la tua anima,
per la mia anima,
forse la meta era vicina,
non so, ma quanto cielo ci separa ormai,
e quanto mare divide le nostre sponde.
Ora i mesti cipressi ti fanno compagnia,
vegliano su di te,
custodiscono il tuo tesoro,
gemono sotto il vento freddo
e si piegano sotto la pioggia battente,
quasi a voler proteggere il tuo gelido giaciglio.
All'alba li senti sussurrare dolci parole
e al tramonto recitare accorate preghiere,
le loro vette carpiscono i segreti del cielo
e le loro radici robuste entrano nelle visceri della terra,
vedono cose che noi non capiamo.
Ma l'anima mia vaga smarrita,
non conosce la via, non trova il sentiero,
si perde tra le ombre del bosco,
ha paura delle lunghe sagome che la seguono
sotto il chiarore spettrale della luna,
non ode i rumori del silenzio notturno
e sfinita si addormenta tra gli ospitali rovi.
 
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