| Risultati di
         concorsi | 
   
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             ConcorsoMarguerite
            Yourcenar 2001 sezione
            poesia Classifica
            concorso
            Marguerite
            Yourcenar 2001:
            
            
               Per leggere i testi cliccare sul nome della
               poesia 
               
               La commissione giudicatrice del Premio letterario
               Marguerite Yourcenar 2001 presieduta nella sezione
               poesia da Maria Organtini e nella sezione narrativa da
               Massimo Barile, dopo attenta valutazione delle opere
               pervenute ha scelto i dodici finalisti di ogni sezione
               i quali, a loro volta sono divenuti automaticamente i
               giurati che hanno designato i vincitori.
Il sistema è semplicissimo: abbiamo
               inviato a ciascun finalista una copia delle opere
               degli altri undici finalisti. Dopo averle lette, il finalista ha espresso
               il suo giudizio sulle opere degli altri concorrenti
               elencandole in ordine di merito. È ovvio che
               ogni finalista ha escluso se stesso dalla classifica.
               Ed ecco i risultati finali: | 
   
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               1° classificata Lacrime
               di piombo, di Simonetta Conti, Civitella in
               Val di Chiana (AR)2° classificata , Malie,
               di Adriana Assini, Roma3° classificata La
               percezione del pensiero di Alberto Biella,
               Busnago (MI)4° classificata Canto
               di Pinuccia Bonora, Inzago (MI)5° classificata, Coscienza
               di Davide Crepaldi, Torino.6° classificata, Lalita
               d'Africa di Alessandra Crabbia,
               Montebelluna (TV).7° classificata , A
               mio padre (...E alla sua agonia spirituale)
               di Francesco Paolini, Castel Colonna (AN).8° classificata , Sulle
               ali del cuore... di Valeria Binda,
               Travedona Monate (VA).9° classificata Sul
               fiume di Giovanni Scribano,
               Padova.10°classificata, Tra
               le foglie... di Ilaria Giordano,
               Montecatini Terme (PT).11° classificata aequo, La
               scala di Giuseppina La Rosa,
               Trapani.11° classificata ex aequo, La
               forza dell'Amore di Domenico Piccirillo,
               Capua (CE).
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               1° classificata Simonetta Conti Lacrime di Piombo (Alle donne di Dachau) L'empietà del mio frugaretra le falenedei vostri ricordi violatimi lascia in boccaun sapore di foglie secche.Stringo tra le maniil filo spinatodella vostra rabbiae grida all'inguinela vostra stessa ferita,profonda quanto tuttoil dolore del mondo.L'unica dignità rimastaè la forza di cercare l'odoredei vostri semi spersi,sperando che germoglino ancoranelle mie lacrime di piombo,asciutte e infinitecome i fiori appassitiche non vi hanno pianto. Il mio zaino,piccolo paradiso di lattaper battaglie perse in partenza,è più pesanteora. 
               
               
2°
               classificata Adriana Assini Malie Passi leggeri tra le mura di sale,un odore di ortiche o di more.Sono già stata qui.E le voci di dentro e le parole
               sospesedi nuovo si fondono nelle più opache
               trame.Risolini sordidi, timidi ammiccamenti,forse sto per perdermi nell'inganno dei
               cristalli.Sono già stata qui.È il calice di un fiore che ha preso la
               mia voce,ho visto una farfalla torcersi le ali.Poi ancora quei passi leggeri,che venivano dal mare.Scavare nel ventre molle della terra
               buia,svelarne il seme e anche la cruda
               essenza.Splendidi i templi, macabre le danze.Un giorno, forse, anch'io ho vissuto
               qui.   
               
               
  3°
               classificata Alberto Biella La percezione del pensiero Lo scrosciante rumore del fiume,pervaso dall'autentico rodentetempo fugace,denso di epoche ed atmosfere.È l'evoluzione del tumultuoso
               ricordoal contatto freneticodegli intimi specchi.Il concitato inesorabiledominio silenzioso del tempo,è la divina imperfezionenell'universo sfavillante:volto ad una reale vita nuova,nel catarsi obliquo del fiume.  
               
               
   4° classificata
                Pinuccia Bonora Canto In un lampo tutto è diverso,d'improvviso restiamo solie incerti.Il futuro possibile senzaorizzonti,la speranza sepoltanella quotidiana assenza di ragioniper vivere.Ma siamo adulti e alziamo latesta,per amore dei figliche osservano il nostro passo,cercando dinascondere il vuoto in cuigalleggiamo.E cantiamo, con un nodo alla gola...:la musica ci porta lontano,in alto,verso nuovi, vitali scenari...,ci riconsegna Amore.Ci raccogliamo così dentro
               l'urloprofondo delritmoe sorprendentementeritroviamo noi stessi. 
               
               
  5°
               classificato Davide Crepaldi Coscienza Coscienza,antico splendoredivino,siedisul celesteinfinito,rotondo ricordodi una linea.Soprassiedein me la tuabrezza,che con generosadolcezzacommuove i miei sospiri.Insiemevediamo il mondo,i colori e i movimenti,di nuovo apresagire quel silenziosopra ogni cosa.Sempre ad ammirarele tue volte,trasalendo nel turbamentodi chi, solo,t'invoca,stupefatto. 
               
               
  6°
               classificata Alessandra Crabbia Lalita d'Africa (Capoverde, 1 giugno 1997) E tu mi stracci il cuore, Lalita,mia violenta donna di sale e danze
               sfrenate.Sbattevano al vento azzurro d'oceanogigantesche foglie di banani, e tremava il mio
               cancello stridendoquando entravi a passi felpati, col tuo odore
               di pepe e zafferano.Il canto dei tuoi grandi bracciali,
               Lalita,la tua folle capanna sul mare che esplodeva di
               turchese,e i pescatori all'alba, la pelle luccicante
               d'ebano e stille d'oro.E tu mi stracci il cuore, Lalita,col tuo ventre gonfio di vita, tu che vendevi
               il grog dell'oblioe amore tempestoso in notti
               assatanate.Risalivi nuda dall'acqua all'albacome una venere notturna, gravida e
               impudica.Né t'importava il bianco o il nero di
               tuo figlio,perché era per te l'amore un gioco
               breve.Palpitavi nelle strade riarse e polverose,
               fiera e nobile e dirittacome un fiore di turgida bellezza.E tu mi stracci il cuore, Lalita,gli spiriti maligni di giugno affondarono nel
               tuo ventre ricco e meraviglioso,e proprio in quel giorno, le stelle dei
               Dioscuri infaustifecero tremare sul tuo parto le mani dello
               sciamano del villaggio.E tu mi stracci il cuore, Lalita,il tuo nome su una pietra, la tua bellezza in
               polvere,il tuo fertile grembo per sempre
               morto.Mia donna e mia gazzella, signora di antiche
               catene,senza più cielo da guardare,né mare per bagnarti, né braccia
               per amare.Sei solo oraquesta stanca poesia lanciata nel freddo nord
               dalle reni ghiacciate,che non sa di te, Lalita, e del puro incanto perduto della tua
               breve,crudelee splendente vitad'Africa amara. 
               
               
  7°
               classificato Francesco Paolini A mio padre (...E alla sua agonia spirituale) Vorrei ascoltare il coro del tuo cuore
               stonatocome le note che ho sempre suonato,Vorrei parlare a lungo ai tuoi occhi
               chiusicome le cornici di un quadro prezioso,Vorrei sfiorare il profumo dei tuoi sorrisi
               selvaticicome le rose che non hai mai donato,Vorrei mangiare la nebbia che ha invaso il tuo
               cuoreaprire l'ampolla delle tue lacrime
               d'amore... Non c'è riva che tenga alle nostre
               tempeste,ci guardiamo negli occhi scorgendo gli
               umori:la paura più grande è di ferirci
               sul serio,di buttarci a vicenda in un fiume di
               spinee non più ritrovarsi alla sua grande
               foce.Io so che non puoi capire,ma ti incontro tra queste mie righeche scrivo di fretta per non farmi
               vedere,per non farti sapere che sto per
               morire!Morire di affetto negato, o forse
               celatoché bene ho scoperto qual sia il tuo
               pensiero:chi mostra l'amore è presto a
               morire,chi invece l'inghiotte può sempre
               sperare... Semplici son le paroleche adesso ti scrivo per farti sapere,per farmi ascoltare dal tuo gelido
               cuore,ché il difficile tu non riesci a
               capire...Però ti osservo togliere soldi ai tuoi
               desiderie assicurarli ai miei futili affari;sciogliere le tue ali di ceraal sole delle mie stagioni...Così mi chiedo se un giornopotrò mai veramente
               incontrarti,magari mentre seduto sto a contare le
               oreche separano il triste da una vita
               migliore,che scorrerà all'infinito nel nostro
               abbraccio d'amore... Per te da tuo figlio Francesco 
               
               
  8° classificata Valeria Binda Sulle ali del cuore... Diamanti intarsiatidi nude stelleingemmanobianchi di nevela mano fragiledel mio peregrinaretra alfabeti infinitidi una galassia! Così sacerdotessadell'intimo chiaroreche scende dalle mie treccediscinte d'alboriincastonati tra le paginebianche di cantia venire,ascendo in voloverso l'eternitàcome frotte di gabbiani! E sposa del misterogli tolgo il velo...adorante e supplichevoledi ritrovarti - senso infinitoche sfogli il tempo -sulle ali del mio cuore,mentre con arido gemitogrido questa sublime setedi sovrumana bellezza!  
               
               
  9°
               classificato Giovanni Scribano Sul fiume Conosco il tiepido respiro,del fiume, là tra le canne,troppo diverso dal tuo,così convulso, così
               fremente.Vorrei che tu venissi con meladdove le nuvole sussurranodolci promesse agli arsi campi,dove i salmoni risalgono liberi,di nuova vita gravidi,verso le cime innevate,dove granelli di polline e sabbianell'aria giocano a far mulinello.Vorrei che venissi con me,ma lascia, ti prego, il tuo astiosoorologio, i tuoi cruciverba e le musicassette.Al vento rivelerò il mio amorecon parole calde come l'asfalto,questo amore così fremente,così impulsivo e mai calcolato.E porta con te la nebbiosatua malinconia, così taglienteche il sole, ferito, ne sanguina.Al mattino, al risveglio, forse
               troveremopetali rugiadosi e boccioli ancor
               chiusio forse nudi rami e fiori recisi.Allora, umile m'inginocchierò sulla
               rivae in ogni anfratto, in ogni roccia,in ogni ciottolo io vedrò il tuo
               sguardo,di dispettosa chimera. 
               
               
  10°
               classificata Ilaria Giordano Tra le foglie... È stato concepito tra le
               foglie,quel bimbo che mai nascerà.Dall'amore puro di due giovani si è
               creato;Ma quelle foglie, quel bosco,il mondo di cui avrebbe fatto parte,Non li vedrà.Forse avrebbe avuto occhi blu come il
               padre,forse mani delicate come la madre;ma quell'essere può solo far parte di un
               sogno...E queste sono le fate...    Il loro sbatter d'ali è alimentato
               dai rimpianti dei grandi,I colori che le accarezzano sono i sorrisi
               degli angeli.Per questo, quel bimbo, vivrà in
               eternotra quelle stesse foglie,chiedendosi perché, come fece sua
               madre,non potrà calpestarle, ma solo farsene
               coperta. 
               
               
  11° classificata ex
               aequo Giuseppina La Rosa La scala Lunga e bianca scalaEra nei miei sogni di bimba La poggiavo sopra una nuvolaE io con la mia veste bianca toccavo il
               cielo I miei piedi nudiSalivano gradino per gradino Fino ad arrivare alla casa di DioFino ad arrivare a parlare con Dio E tutto era quieteE spariva il buio della vitaE il cuore di bimba non piangeva
               più          Ma poiLa scala era liMi attendeva per la discesaE tornava il buio della vitaE la quiete non c'era più Ma... al di là di quel buioRimaneva nel sogno bello di bimbaQuella lunga e bianca scalaPer poter arrivare fino al cieloPer poter arrivare a parlare con Dio. 
               
               
  11° classificato ex
               aequo Domenico Piccirillo La forza dell'Amore Il mondo ha un limite,l'uscio del nostro amore;abbiamo sigillato la portacon la nostra passione,lo teniamo fuori,con noi siano ospiti solo i
               sentimenti.Nessuno venga,non sarà gradito;nessuno bussi,non gli sarà aperto;nessuno lusinghi i nostri cuori,saremo sordi ad ogni voce;nessuno urli,ci tapperemo le orecchie e canteremo
               l'Amore;nessuno minacci,sapremo lottare oltre ogni limite.Nessuno ci vincerà,abbiamo la forza immensa del nostro
               Amore. 
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