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               Le
               antologie dei concorsi de Il Club degli
               autori | 
      
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               Antologia
               del Premio LetterarioFonopoli - Parole in movimento
               2001-2002
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                | 
               
                 Come
               avere l'antologia | 
      
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               Nota
               introduttiva Siamo arrivati alla
               terza edizione del Premio Letterario «Parole in
               Movimento» poiché, senza argini, continua
               a fluire la vostra proposta poetica. Un fiume di
               creatività ed originalità, che lascia
               vedere chiari, sul fondale, i caratteri di purezza e
               di passione del vostro spirito. Un fiume di poesia
               nuova che con forza vuole rimuovere le finitudini
               emotive del nostro immaginario e condurci per mano
               verso nuovi lidi del «vero» e della
               «bellezza»; parole in movimento sulle acque
               di un sogno. Chiunque prenda in
               mano una penna e rubi alla volgarità del mondo
               un attimo per fermare un suo pensiero è degno
               di tutto l'amore possibile e di essere
               ascoltato. Fonopoli vuole
               essere un porto per tante parole, partite da fonti di
               storie diverse, a volte dolorose, e trascinate poi
               dalle correnti della gioia, dell'amore, della
               solitudine e dell'amicizia fin qui. Chi scrive pensa, e
               c'è un immenso bisogno di fermarsi a pensare,
               perché ci sono momenti in cui la vita smette di
               aiutarti o non ti riconosce, e una parola che nasce
               dal cuore può aprire un orizzonte di luce
               là dove più niente sembrava
               utile. Tuffiamoci allora
               in questo fiume di versi ed emozioni, frutti preziosi
               del vissuto di tanti nuovi artisti, e lasciamoci
               guidare per sentieri sconosciuti nei loro mondi;
               scopriremo forse di procedere tutti in una stessa
               direzione, quella che a volte abbiamo timore a
               confessare alla persona più intima
               perché ci vergognamo di sognare; arriveremo
               insieme alla fine di questo libro con un'emozione in
               più, con una forza nuova, e ci sentiremo ancora
               a casa, insieme, a Fonòpoli. Renato
               Fiacchini
                  
                | 
      
         | TORNA
            ALL'INDICE
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         | 
               Carla
               Aiuti
               
               
                   
                  
                  
                     A
                     Pietro  Giungesti una
                  sera di vento cattivoUn'aureola di
                  capelli incanutitialla macina di
                  giorni uguali Un bagaglio di
                  sogni gualcitie di vecchi
                  giocattoli Ti sedesti con
                  me ad aspettare la lunasotto una
                  balconata di stelle nuove  Ho dormito un
                  sonno di bambinosul tuo cuore di
                  zucchero filato
                  
                  
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               Carmela
               Angiuli
               
               
                   Aspetto, che
                  venga la seraa placare i
                  mille demoniche si
                  contendono il mio cuorenon ancora
                  arrugginito dalla noia e dal tempoAspetto,
                  accovacciata accanto ad un baule di
                  ricordiche si risvegli
                  il cielo stellato e illumini di immensoi miei occhi
                  affaticati dallo scorrere dei pensieriAspetto,e le mie ansie
                  rincorrono il passato
                  
                  
                     per
                     trasformarlo in un futuro troppo vecchio
                  ormai per sopravvivere all'aurora ...ed intanto il
                  presente mi scorre davanti
                  
                  
                     inosservato, tracciando sul
                  mio corpo segni incancellabili,
                  
                  
                     misteriosi, che solo
                  l'epifania di un amore potrà
                  rivelareall'occhio
                  scintillante di un attimo infinito  
               
               
                   Ho toccato il
                  cielo profondo
                  
                  
                     in cui vagava
                     il tuo sguardo incantato ho incontrato i
                  tuoi occhi
                  
                  
                     nell'immensità
                     del vuoto  ...e il silenzio
                  ha cantato un inno
                  
                  
                     a questo
                     amore infinito... | 
      
         | 
                  
                  
                  TORNA
                  ALL'INDICE
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         | 
               Grazia
               Maria Aricò
               
               
                   
                  
                  
                     Gli occhi di mia
                     madre  Lacrime nascoste
                  dal dolore,schermo cui il
                  mondoappare sempre
                  più rarefatto,mondo che lascia
                  spazioalle migliaia e
                  migliaia di fotogrammidella più
                  bella storia d'amoremai
                  vissuta.Quei bei
                  ricorditimidamente, si
                  insinuanonella mente,
                  che,da buon
                  proiettoreridona la luce e
                  la vistaa quei
                  bellissimi occhi color mieleda me tanto
                  amati.Ispirazione del
                  mio primo sorriso,ora angoscia del
                  loro sguardocolto
                  all'improvviso perso nel vuoto,ma dietro
                  quell'unico gradoc'è tutta
                  la sua vita,tutti i suoi
                  ricordiproiettati
                  là:gli occhi di mia
                  madre......anticamera
                  dell'oblio. 
            
            
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               Giuseppe
               Carnabuci
               
               
                   
                  
                  
                     Dubbi e
                     sconfitte  Asperità
                  di dubbisimili a
                  nodidifficili da
                  sciogliere.In balzani
                  pensieridi
                  ridimensionanolotte
                  vitaligià in
                  odoredi
                  sconfitta.Risolvere un
                  dubbioè capire
                  l'enigmad'ogni
                  vita.Scrigni senza
                  tesoriracchiudonopene
                  inespresseancora da
                  assegnare. 
            
            
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         | 
               
               
               TORNA
               ALL'INDICE
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         | 
               Michele
               Antenore
               
               
                   
                  
                  
                     La
                     luna  Si
                  stagliala
                  lunatra
                  nuvoleopache e
                  stracciate.E con
                  lucedi
                  candelabagna le
                  strade.Appena
                  pulsantidi
                  vita.Scrutate da mute
                  finestredagli
                  occhidi questo
                  spettatore. 
               
               
 | 
               Luisa
               Asteggiano
               
               
                   Come in ogni
                  dove,c'è un
                  luogoove ogni
                  "radice"si è
                  nutritadi brandelli
                  colorati di vita,in un giuoco
                  alternodi
                  urlae profondi
                  silenzidisturbati
                  soltantoper bisogno di
                  fermarsi. "Zizzola",regina del colle
                  del tuo sito,custodisci
                  ancorapoesie di
                  un'anima che ha trovato in te la sua
                  protezione. Il tempo della
                  solitudinelogora
                  ormaii mattoni
                  rossicciintersecatia vortici di
                  ricordi... ...continua
                  cosìla
                  precarietàdella tua
                  avventura.  (Zizzola:
                  edificio storico della mia
                  città) | 
      
         | 
                  
                  
                  TORNA
                  ALL'INDICE
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         | 
               Paola
               Bettelli
               
               
                   
                  
                  
                     Sentirsi
                     assente  Accaldata
                  dall'ultima corsa immaginariasospiro e mi
                  lascio cadere.Osservo il
                  soffitto e trascino la mentesu corridoi
                  sgretolati da papaveri rossi.Volti lontani
                  riemergono e raccontano di feste
                  dimenticate.L'incenso
                  trascina il suo fumo e lo riempie di
                  movimentie le mani
                  congiunte pregano la mia
                  incomunicabilità.Il corpo entra
                  nella tua onda.Consapevole
                  della mia stanchezza distruttivafatta di troppe
                  sregolatezzecerco di
                  respirare.A fatica
                  riprendo conoscenzae mi ripeto se
                  è tutto qui,forse è
                  un'illusioneai miei continui
                  cammini instabili. 
               
               
 | 
               9°
               classificato ex aequo Claudio Borgianni
               
               
               
                   Questa notte
                  torbida mi affogacon
                  l'ineluttabile veemenzadi un tonfo
                  sordo sulle carniafone di
                  stoltezza. È inevitabilesolcare ricordi
                  come primatra le volte...
                  Tagliare racchiudereè
                  necessario oggetto di passatempoa uomini
                  inceneriti dal tempodal tempo che la
                  mia mano assorbea segno
                  indicibile. Io dannato dall'oblioricovero la mia
                  mente nei più imperviorifizi della
                  terra e miergo al cielo
                  capovolto.Putrida di
                  speranze è questamisera
                  città.Scendo da quella
                  via e scontro facceassuefatte che
                  perdonano il cielodella sua
                  estraneità e le budellami si attorcono
                  nel ventrea
                  quell'insopportabile passioneche sono
                  semplici istanti negati.Rincaso stanco
                  ebbro logoroe le mie spalle
                  volte al mondoinerme sbarrano
                  la strada a quelvolto livido che
                  chiede pane.E nel buio mi
                  accoccolo nell'infimosilenzio della
                  mia esistenza. | 
      
         | 
                  
                  
                  TORNA
                  ALL'INDICE
 | 
      
         | 
               Santo
               Calzetta
               
               
                   
                  
                  
                     La voce dei
                     ricordi  È
                  Sera.
                  
                  
                     Solitario
                     passeggiotra le vie di
                     un piazza buiapovera di
                     rumoridove le
                     verità sono dettatedai falsi
                     scenari del giorno,dove l'ora
                     senza temporiposa tra le
                     pagine prive di ricordi. Mi
                     soffermo,sospeso tra i
                     pensieri dei perchégiungi come
                     luce all'orizzonte,tra le righe
                     del tempoaccenni ad
                     allusioni di verità,interroghi il
                     tuo cuorerubato dalle
                     memorieche senza
                     remoravolgi
                     taciturno tra le solitarie stagionirievocando la
                     voce dell'anima. Ti
                     guado,stanca
                     dell'ora remotasenza
                     brandire del tuo direscopri
                     pensieri nascostiscruti teatro
                     di vitatra le mura
                     di una città deserta,dove luci e
                     ombre oscuranoi ricordi del
                     tempoaccarezzi
                     l'intimo del mio cuore,lì,
                     tra l'indifferenza delle terrazze senza
                     vistadove buio
                     appare sentiero del mistero,mi prendi per
                     mano verso teatro di vitadove al
                     sorgere del mattinoscompare la
                     vergogna del sentire,Ti riscopro
                     libera del passatounica stella
                     del mio cielo. | 
               Roberto
               Cani
               
               
                     
                  
                  
                     L'amore
                     negato (ombre
                  nella notte) Urla alla
                  vitaragazzo di
                  strada,mirando
                  tramontisul mare
                  compagno,gridando
                  l'amorenegato e
                  silente,pagato
                  maldestroda inutili
                  gesti.Stringilo
                  fortelegandolo a
                  te,riprendine
                  l'esserecantandone
                  dolcele note mai
                  uditecol lieve
                  fraseggiod'un cuore che
                  pulsa,ritmo
                  lieved'animo
                  libero.Coglilo in
                  manofarfalla
                  leggeraschiudendone
                  pianole fragili
                  ali,quasi un
                  pensierocullato dal
                  vento,libero
                  volonel cielo
                  infinitodove il
                  segretoè svelato
                  dal fato,dove la
                  mente,ebbra di
                  gioia,sconfigge la
                  notteabbracciando
                  l'aurora. 
               
               
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         | 
                  
                  
                  TORNA
                  ALL'INDICE
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         | 
               Arianna
               Cervellini
               
               
                   
                  
                  
                     Frammento  È
                  giorno.È
                  notte.Giorno, notte,
                  ancoragiorno e
                  notte,siete voi,
                  sempre voi:scansione di
                  sospiri, cadenza di affannieperfino
                  cantilena di sentimenti.Vi
                  sfuggo...è aritmico divenire,consuetudine di
                  parole.Eppure...i
                  senili rami,linfa di
                  abbracci per noi,l'infinito
                  albero lo conosconoe placano il
                  nostro inconsultoperlustrare.Eppure...l'immoto
                  fluire,muta in
                  pentagramma voglioso di palpiti,quando ode nenia
                  d'amore.E
                  allora...indugio di te.Appunto il mio
                  vivere.Ciò
                  vorrei...giorno e notte! 
               
               
 | 
               Felice
               Conti
               
               
                   
                  
                  
                     La
                     magia  So che gli
                  istanti, vissuti da ogni uomo,sono impressi
                  nelle onde della luce,come colpi di
                  scalpello sulla roccia,e viaggiano nel
                  tempo e nello spazio.Sono delle foto,
                  che il futuro nascendo,ha staccato
                  dall'album, in cui è raccolto il
                  presente,e gettato da un
                  monte, sulla valle cosparsa di stelle. Voglio che le
                  foto, appartenute alla mia vita,cadendo un
                  giorno, sopra l'universo,abbiano
                  l'effetto di un mare quasi calmo,pieno d'acqua
                  dolce,che carezza un
                  deserto,con le
                  onde. Mi sento invece,
                  un naufrago che lancia,dall'isola
                  sperduta della terra,disperati
                  messaggi di speranza,chiusi dentro
                  una bottiglia,ma quando
                  l'orizzonte, ostinato, resta muto,vi scaglia
                  contro una bottiglia,e
                  un'altra,e un'altra
                  ancora,piene solamente
                  di violenza. Un poco mi
                  consola, addormentarmi col pensiero,che al limite
                  del tempo e dello spazio,un mago
                  afferrerà le onde, infrante o ancora in
                  viaggio,per imprimere
                  istanti luminosi, in quelle buie,e formare un
                  mare trasparente.Lì,
                  getterà di nuovo le coscienze,pesci tolti
                  all'acqua dalla rete, usata dalla
                  morte:allora nuoteremo
                  in un mondo di colore,l'anima ormai
                  salva, che sta nascendo dalla terra,ed ha per padre
                  il sole. Se esisti mago,
                  per te, che vuoi che sia:solo ancora
                  un'altra,piccola e
                  grandissima...prova di
                  magia. | 
      
         | 
                  
                  
                  TORNA
                  ALL'INDICE
 | 
      
         | 
                  Elisa
                  Contardi 
                  
                  
                     Infinito
                     amore  Amore,un sublime vento
                  fra i capelli.I tuoi occhi una
                  spiaggia d'amore,la tua presenza
                  un faro nella notte.L'inconscio di
                  un destinoche grava
                  pesante su di noi,un'unione di
                  vite  irraggiungibile.L'infrangersi di
                  un sognocome l'onda
                  sugli scogli.Vivere per
                  amarti,amarti per
                  vivere.Un grido
                  disperato e silenzioso,ogni nostro
                  incontro.Quello che gli
                  occhi non vedono,quello che le
                  orecchie non sentono,è
                  ciò che il cuore non può
                  nascondere.Suoni che
                  viaggiano nella notte,leggeri su
                  stelle cadenti,sono i
                  sentimenti che brillano celestie come astri non
                  possono spegnersi.Sono eterni,
                  irraggiungibili,inaccessibili e
                  incontrollabili,inesauribili
                  sognatori per non arrendersi.Lottare nel
                  quotidiano,non disperdersi
                  nell'apatia,facendoli
                  trionfare sul nostro io,e su tutto
                  ciò che è critica e
                  pregiudizio.Affidare il tuo
                  nome alla brezzaper portarlo
                  dritto al tuo cuore spento,oramai arido di
                  troppe sofferenze.Scaldarti il
                  cuoredi quella soave
                  vertigine di sentimentoche ti
                  arricchisce donandotila bellezza
                  effimera dell'amore,unica
                  eternità della vita.Per
                  teper sempre
                  amore.
 
               
               
               
 | 
               Paola
               Curagi
               
               
                   
                  
                  
                     Notte di S.
                     Lorenzo  Non c'è
                  più nessuna stella che per meè
                  disposta a cadere,io poi non ho
                  più voglia di aspettare. Non ci sono
                  più sogni né desideri,il poeta ha
                  smarrito i suoi elementiin una
                  nottedi solitudine e
                  stenti. Dove sei mia
                  Dea,dove sei mio
                  Adone,vi ho persi in
                  un cielo stellatoche non ha
                  più lunané
                  sole. Il poeta non
                  è più innamoratodisorientato,
                  umiliatoguarda in
                  altostanco. Rimane solo una
                  preghiera, sinceraper essere
                  perdonatoe
                  dimenticato. La rivincita
                  lontanasenza
                  rancore,basata su pochi
                  versidisordinatie privi
                  d'amore. 
            
            
 | 
      
         | 
               
               
               TORNA
               ALL'INDICE
 | 
      
         | 
               Emanuela
               Corsello
               
               
                   
                  
                  
                     Il tuo
                     profilo  Dipingerò
                  i tuoi occhi del blu della serae
                  colorerò le tue labbra del rosso di un
                  tramonto.Ricopierò
                  l'espressione dei miei occhi sul tuo
                  sguardoe
                  ricalcherò poi sulla sabbia il tuo
                  profiloe lo
                  difenderò dal tocco dell'acqua.Ruberò i
                  colori al mondo per descrivere il nostro
                  incontro.Racconterò
                  del nostro amore con i colori del giorno e della
                  notte.Respirerò
                  la vita attraverso di tee
                  confonderò poi le mie lacrime tra le
                  onde,per non svelarle
                  ai tuoi occhi.Disegnerò
                  il nostro addio con il nero e le sfumature del
                  grigio.Rivivrò
                  tutto il tuo amore col profumo di una
                  rosa,custodita tra le
                  pagine dei ricordi.Saprò
                  cancellare la fragilità dai tuoi
                  occhie fermerò
                  sul nascere ogni tua lacrima.Con una carezza
                  appena,saprò
                  donare un'anima a quel profilo disegnato sulla
                  sabbia,e
                  sorprenderò la tua vita,regalandogli un
                  sorriso | 
               Elisabetta
               Corveddu
               
               
                   
                  
                  
                     Non avrò
                     pentimento  Mai avrò
                  pentimento,dell'amore
                  donato,delle parole
                  urlate,delle braccia
                  tesein tuo
                  soccorso.Mai avrò
                  pentimento,dei sorrisi
                  regalati,delle preghiere
                  accorate,dei sospiri
                  esalatialla ricerca
                  della tua salvezza.Mai avrò
                  pentimento,delle lacrime
                  fuggite,nelle notti
                  bianchedense
                  d'inquietudinealla ricerca di
                  qualcosache tu non mi
                  potrai mai offrire. 
               
               
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         | 
                  
                  
                  TORNA
                  ALL'INDICE
 | 
      
         | 
               Anna
               Costa
               
               
                   
                  
                  
                     Le dune
                     dell'anima  Le tue mani
                  levigateattraversano le
                  dune del mio passatoaccarezzando
                  anche le zone maltrattate.Con tocco
                  gentile sai entrare nel mio privato,un fascio di
                  luce che illuminaparti rimaste
                  nell'ombra.Lo sento
                  è iniziata la semina,lascio andare la
                  mente, lascio andare le membra.Mi abbandono a
                  quel nuovo sentire,poi con il cuore
                  dipingo il tuo volto.Anima e corpo
                  son pronti a partirepoiché
                  è tempo del nuovo raccolto. | 
               Fiorella
               Di Chiara
               
               
                   
                  
                  
                     Al di
                     là  Oltre quella
                  stanzadi
                  notteconcedere un
                  varcoe lasciare che
                  illusioniriposte nella
                  valigiadi quella
                  vitaattraversino le
                  sbarreper vivere in
                  sognoattimi di
                  felicitàdisfatti da un
                  mondoindifferente. 
               
               
 | 
      
         | TORNA
            ALL'INDICE
 | 
      
         | 
               Domenico
               Di Ciero
               
               
                   
                  
                  
                     La mia
                     stella  Ed or parlar
                  vorrei, della mia stella:risplende nel
                  ciel della mia fantasia,ogni volta si
                  mostra, sempre più bella,briosa con
                  garbo, a seminar simpatia. E quando la
                  guardo, vi resto d'incanto,ritrovo nei suoi
                  occhi la giovinezza,tra mille voci
                  m'inebria il suo canto,a rallegrarmi
                  vien con tanta dolcezza. Dolente, se un
                  giorno solo si cela,è questo
                  cuor mio che triste m'appare;la cerco, la
                  cerco e, quando si svela,melanconia, come
                  magia scompare. Ormeggiata nei
                  sogni tanta bellezza,nel mar della
                  vita, sprigiona allegria,tenera e cara,
                  come una carezza,enigma
                  mirabile...nella mia poesia! 
               
               
 | 
               Teresa
               Di Maria
               
               
                   
                  
                  
                     Palcoscenico  Ritmi
                  stereotipatifrasi
                  fatteluoghi
                  comuniequilibrismi
                  dialettici nelcome
                  direconformismo
                  socialeconvenienzaconformismo
                  mentalenella
                  mortedell'autonomia
                  di giudiziocinismo
                  imperanteasservito al
                  successosubdoli
                  meccanismi del poteredominio della
                  falsitàpotere della
                  seduzioneaccattivante e
                  disonestaaffabulazionenel consenso
                  all'ipocrisiamanipolazionedi menti e
                  coscienzenel silenzio dei
                  folliche non han
                  voceper gridare la
                  loro veritào farla
                  accettareo farla
                  rifletterenel silenzio di
                  scomode veritànegate dai
                  moltisi
                  schiudeil palcoscenico
                  delle volgarità:ovazione.  
               
               
 
                      Oltre
                     l'orizzonte
 Di nuovo come
               sempresi rinnova il
               miracolo della vitaprofumo di
               zagareche inebria i sensi
               stanchisi colora la
               campagnadi timidi fiori
               selvatici.A serarombi
               insistentiaerei di
               mortesquarciano
               l'incantoe cancellano
               dignità al cieloin quel cinico
               ecofino al suo
               perdersioltre
               l'orizzonte. | 
      
         | TORNA
            ALL'INDICE
 | 
      
         | 
               Luigi
               Di Miceli
               
               
                   
                  
                  
                     Non ho
                     parole  Non ho
                  paroleSonoLe tue
                  paroleLa
                  tuaFrase
                  magicaQuellaDel tuo
                  sorrisoCheNon
                  dimenticoNon ho
                  paroleQuante
                  volteL'ho
                  dimenticataMa
                  adessoLa porto
                  dentroScritta col
                  fuocoCome
                  ilTuo
                  nomeScolpitoSu quelle
                  rocceDi granito
                  rosaIn mezzo al
                  mareChe non
                  miStancherò
                  maiDi
                  guardare. | 
               Stefano
               Di Pietro
               
               
                   
                  
                  
                     Senza
                     te  Non so se per
                  gioco,O per
                  nostalgia,Questa notte ti
                  ho sognata ancora.Eri lì,
                  tra le mie mani.Felici,Volevamo nei
                  pensieriSenza aspettare
                  il mondo,Senza chiederci
                  perché.Le nostre
                  maniMai
                  fermeMa sempre in
                  cerca di emozioniLiberando le
                  passioniFrutto di un
                  amore veroChe nasce dal
                  profondoMa che non si
                  fermaDentro questo
                  tempo che va viaE che ci ha
                  lasciati soli ormaiDistanti anni
                  luceE mi sento
                  incapaceDi amare ancora
                  senza te. 
               
               
 | 
      
         | TORNA
            ALL'INDICE
 | 
      
         | 
               Francesco
               Finistauri
               
               
                   
                  
                  
                     Anima
                     appena  di nostalgia e
                  di altre disattenzionihai riempito
                  ogni forma a ridosso di argini verdi,costretto al
                  silenzio un vento di pietrae bianche
                  case.Possiedi il
                  tramonto staseral'alba che
                  verràe quella che non
                  vedremo,in un intervallo
                  d'argillala terra,
                  identicasui viali che ti
                  trattengono.Qualche isola
                  affioradal soffice
                  inverno che ci sostienee sembra
                  anch'essa cercarti,una ragione alla
                  vita che resisteun'illusione che
                  perduraindifferente,
                  minoredi ogni
                  incomprensibile assenza. Nata, giocavi
                  con le nuvoleuna festa
                  d'inumana bellezzaferiva anche le
                  rose appena sbocciateed era
                  così facile amarti,com'era
                  facilesognartideludere
                  qualsiasi orrorequalsiasi ombra
                  o temporalecrollato, sotto
                  un pianto d'amore.Adesso la tua
                  collinapare sfidare il
                  tramontoe tra gli
                  sguardi della gente è un volo
                  d'angeliche s'improvvisa
                  orizzonte: m'immagino sia tuche ti copri coi
                  miei sogni e con le roseche da allora
                  hanno smesso di crescere,entrambida
                  allora | 
               Andri
               Gerber
               
               
                   Discastica!Si sfuoca la
                  città: l'oggettoSpiove.Ho visto la
                  cenere dell'odioS'effondrer nel
                  continuo adessoMaiPiù
                  statoPiù
                  disruptD'un
                  corpoL'umano,
                  d'aggetto al suoloNon
                  voglioAltre soglie
                  sostantivateSalme d'altre
                  nuove;Che altro?
                  Illusioni!Saturi
                  scenariDistantiSe!Corrersi
                  qualcosa.Nel mezzo
                  fosse Dis.crepa
                  struttura s'illusa!Nel ristagliare
                  un senso al cieloParentesi
                  persaSoffermi singoli
                  soffre cosa,Rimane?D'un vuoto
                  apperçuL'oltreFuori,
                  nomi.AssentirsiMa sentissi le
                  grida... Non avrò
                  figli a cui dirgliIl niente cose
                  d(')omoOdio
                  e Please
                  skry Please. | 
      
         | TORNA
            ALL'INDICE
 | 
      
         | 
               Simone
               Ghiaroni
               
               
                   
                  
                  
                     Rosa dei venti: un
                     acrostico  Su questi
                  poggiodo il
                  meriggio Evaporando:l'odor del
                  levante Nari
                  ingorgatedi
                  Maestrale Oso
                  sfiorareil
                  Paradiso. 
               
               
 | 
               Giuliana
               Giaccari
               
               
                   
                  
                  
                     La solitudine di un
                     Amore  Esplorare nella
                  notte, orizzonti oscuri,di una ragione
                  senza razionalità.Scrutare il
                  buioin cerca di
                  un'ombra senza contorni.Cercare la luce
                  di una stellache forse non
                  è mai stata accesa. Percepire il
                  rumore del silenzioche riflette il
                  suo eco nel mio cuore.Guardare un
                  cielo neroche rischiara la
                  mia anima.Udire nel
                  ventoparole senza
                  voce.Vivere un
                  Amoreche non
                  vive. Percepire la sua
                  triste solitudinein una
                  lacrima.Lasciare che il
                  nullaasciughi quella
                  lacrima eil dolore
                  avvolga nel suo triste mantelloil mio cuore
                  ferito. | 
      
         | TORNA
            ALL'INDICE
 | 
      
         | 
               Simonetta
               Gravina
               
               
                   
                  
                  
                     L'adagio  (Tommaso
                  Albinoni: tormento ed estasi) Un organo in
                  cielo,scolpì le
                  sue note.Con la
                  fantasia,mi
                  innalzai,oltre le
                  nubi.Da un violino
                  struggente,la musica
                  esplose,rivelando
                  l'eterno,e il silenzio si
                  accese.La mia
                  malinconia si turbò,che in quello
                  specchio, si vide,e cercò
                  il suo passato,e nel presente,
                  lo pose.E navigai in un
                  oceano,tra tempeste e
                  marosi,e sorvolai verdi
                  prati,e distese
                  infiorate.E la musica
                  invase,le mie stanze
                  vuote.Le note mi
                  raggiunsero,abbarbicandosi
                  lungo i fianchi,del mio
                  equilibrio scosceso,che si
                  beò, e l'anima evase.E la melodia
                  dilagò, insinuandosi,nel mio cuore
                  anelante.Il fiato
                  sospeso, una morsa nel ventre,un delirio
                  struggente.E tutti i fiumi
                  ruppero i loro argini.I labirinti
                  sciolsero il loro enigma.E la musica
                  deflagrò,magma nella mia
                  mente,per coniugarsi
                  in estasi. | 
               Milvia
               Lauro
               
               
                   
                  
                  
                     Miti  È
                  sempreun
                  mitoil
                  dipanìodi
                  stelleper le
                  nostreventure.Eppure,ancoraall'altoaneliamo:troppolontano
                  cielosimbolodi
                  levitàe nostro
                  esilio. 
               
               
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         | TORNA
            ALL'INDICE
 | 
      
         | 
               Enza
               Longobucco
               
               
                   
                  
                  
                     Senza
                     confini  Cado a
                  terrae la terra si
                  apre,è di
                  nuovo cieloquando
                  esisto. Vertigini
                  d'argentosento
                  l'assenza,sotto i
                  piedila
                  presenzadel
                  vuoto. Raccolta come un
                  fiorecon le gambe
                  spezzatevoglio scendere
                  a terrae cadere di
                  nuovo... Tanto poi
                  c'è il cieloancora una volta
                  azzurrosenza confini
                  terrenidentro il mio
                  cuore. 
               
               
 | 
               Giammarco
               Marchionne
               
               
                   
                  
                  
                     Portami con
                     te  Portami con
                  tecome una
                  canzone,come un'idea
                  malsana, una bugia,una tentazione,
                  una magia. Rossa come la
                  vergogna,sarò la
                  luce con cui risvegliarti,il dilemma con
                  cui tormentarti.Io la forma
                  reale di ogni cosa. Dentro un caldo
                  cappotto,una sciarpa di
                  fuocoche spaventa la
                  ruggine,una voce sottile
                  all'altezza del cuore.Sarò la
                  tua canzone più bellada cantare alla
                  luna. Portami con
                  teNon te ne
                  pentirai:un nuovo colore
                  per le tue serateun intenso
                  profumo per le tue nottate.Sarò
                  dietro ad ogni sbaglioper cambiarlo in
                  un abbaglio. Racchiuso in una
                  manoo in una busta
                  per la spesa,portami con
                  te,ogni giorno
                  sarò la fogliache rinasce dal
                  tuo cuore:"Portami con te,
                  o mio amato fiore!" | 
      
         | TORNA
            ALL'INDICE
 | 
      
         | 
               Fiorenza
               Marino
               
               
                   
                  
                  
                     Il
                     deserto  Quando scende la
                  pioggiaGoccia dopo
                  gocciaIn un
                  desertoLa terra arida
                  assorbe l'acquaCon grande
                  aviditàDa sembrare
                  indifferenzaL'assapora, la
                  gusta eGode dei suoi
                  benefici effettiNascondendola
                  nel profondoNel buio e nella
                  forzaDella sua
                  ariditàSenza mostrare
                  segni di benesserePerché
                  non ci sarà maiPioggia che
                  farà fiorire eRinvigorire un
                  desertoChe vuole
                  restare arido 
               
               
 
                     Un
                     amico
 Ti stringe le
               maniQuando ti senti
               soloTi ascolta e
               t'illuminaNei tuoi momenti
               buiBalla e canta con
               teNei momenti
               gaiE si dondola con
               teSull'altalena dei
               ricordiE delle
               speranzeUn amico ti vuole
               beneCome sei e per
               sempre. | 
               Alba
               Mezzaroma
               
               
                      Posso
                     farlo
 La pioggia bagna il
               tuo visoperciò se
               piangevi non si vede,nessuno sa leggere
               dietro un sorrisonessuno immagina,
               nessuno crede,ma se ti amo
               divento certamenteinterprete fra te e
               la gentee quello che fin
               d'ora ti ha dato dolorelo cancello con la
               gomma dell'amore!
               
               
  | 
      
         | TORNA
            ALL'INDICE
 | 
      
         | 
               Angela
               Miccoli
               
               
                   
                  
                  
                     A
                     Francesco  Un
                  cuore,trafitto da
                  frecce di Amore perduto,piangelacrime di
                  sangue amaro. Un raggio di
                  luceillumina il suo
                  visoma le
                  tenebrevegliano sulla
                  sua anima. Dolore e
                  Desideriosi lanciano in
                  una danza sfrenata,estenuante e
                  senza fine,contorcendosi
                  nei suoi pensieri. Cosa
                  ricordare? Cosa
                  dimenticare? L'Idea di un
                  Uomo cheamerò per
                  sempre e mai. | 
               Elisa
               Palozzi
               
               
                   
                  
                  
                     L'Assenza  Né brezza
                  né bava di vento si sente,Si sente
                  soltanto un sussurro lontano,Ed è
                  tutto immobile, tace ogni cosa.Si staglia
                  fermissimo il vasto paesaggioE l'erba ed i
                  rami, le foglie e le nubiNel cupo
                  silenzio non danzano piùPesante
                  l'Assenza si stende allo sguardo,Somiglia ad un
                  gatto con gli occhi feroci. 
               
               
 | 
      
         | TORNA
            ALL'INDICE
 | 
      
         | 
                  Albertina
                  Insani  
                  
                  
                     Se così
                     fosse  Ancora non
                  conoscevola magica
                  potenzache possiede la
                  tua musicae sulla scala
                  delle noteti ho
                  seguito,nel ritmo
                  cadenzatocolmo di
                  vibrazioni sonorespinta dalla
                  crescente melodiache piega le ali
                  verso l'infinito,fra le sue
                  braccia mi abbandono,e divento magico
                  strumento musicale.Se così
                  fosseniente
                  andrà perduto,nello spazio
                  infinito del tempo,perché la
                  dolce melodia della musicamai avrà
                  una fine,continuerà
                  a sopravviveretra i colori
                  della vita. 
                  
                  
 
                  
                  
                     Suono di
                     campane  Suoni gioiosi
                  legati ai giorni
                  di festa,poi rintocchi
                  lamentosidi gemiti
                  tristi, di morte,fragili suoni in
                  un giorno senza sole.Suonate
                  campanebronzi sperduti
                  in mezzo ai venti,fate udire
                  ovunque le vostre vocifra gli echi di
                  questo mondo, senz'anima.
 
            
            
 | 
               Carlo
               Pedretti
               
               
                   
                  
                  
                     Fanciulla
                     sognata  Il gioco ha
                  perduto la testaCome una notte
                  profondaNel sonno di
                  sognoDisperso;Il gioco non ha
                  la bottigliaDel
                  fuocoRovente
                  menzognaAll'adulto
                  difeso,Fanciulla. Ogni
                  etàLa sua
                  gioia,Trascorsa in
                  campagna l'estate;Mari e
                  valliOve si gioca
                  l'ultima cartaPer l'ultima
                  volta. Fanciulla che
                  vento ti portaAlata? Rondine
                  d'ali,Rondine di
                  superfice,Birra, arancio,
                  arcobaleno di sogni,Fantastica luce
                  di sogni.  
            
            
 | 
      
         | 
               
               
               TORNA
               ALL'INDICE
 | 
      
         | 
               Speranza
               Porcheddu
               
               
                   
                  
                  
                     Intensamente  Palpiti...
                  sussurrando... tempo...e palpiti...
                  dietro silenzi... pace.Scivola dentro
                  me l'orologio lentoe il cuore segna
                  scandendolà, senza
                  intendere, spento.È passato
                  senza lasciare istanti di ricordie non è
                  che nebbiasugli occhi nel
                  sonno profondo.Ora più
                  che mai volersi stendere al sole...e gli occhi
                  disegnarsi di immagini...e le mani
                  inventarsi intornolo scenario
                  apparente da tramutare sempre.Sempre cadono
                  queste lacrime trasparentisulla terra
                  lavorata dal tempo...gocce di
                  rugiadascivolano piano
                  sulle ciglia spente dal sonno.Piano e
                  lontanosul giaciglio
                  soave della notte passata...si sente la
                  sirena di un'animache finge di
                  dormiree dorme
                  sveglia...così la
                  sentiranno vivae la potranno
                  intendereper ogni caso o
                  vitascorra fuori
                  nell'orizzonte perso.E persa la
                  notte, passerà un'anima ancoraA segnare gli
                  attimi tra un orologio e l'altroe tic... tac...
                  tic...suona dentro la
                  melodiarespirando
                  ancora dentrotutto quello che
                  c'èda vivere
                  intensamenteadesso. | 
               9a
               classificata ex aequo Stefania
               Roncari
               
               
                   
                  
                  
                     Come il
                     vento  Nessun
                  cedimentoNessun
                  tentennamentoNavigare nel
                  movimentoSfiorando
                  falesie di pensieriFluttuando
                  dentro come fuoriPosso continuare
                  ad amarePosso danzare
                  nella bellezzaCircumnavigare
                  la dolcezzaQuale ebbrezza
                  nell'intensitàDell'unità
                  ricomposta del tutto.Siamo frammenti
                  inabissatiMaree che
                  ritornanoNon osiamo
                  eppure siamoPezzi di sole e
                  di splendoreSi sa - il
                  periplo è arduoNon ti
                  fermareNon
                  lasciareNon
                  disperareOgni cosa
                  ritorna alla MadreTu sei il
                  monsone e la quieteè come il
                  ventoSoffia solfeggia
                  scalfisceIrrompe
                  improvviso inveisceIncidendo figure
                  effimerePurifica accende
                  raggiungeAtomi di vita
                  strappati al nullaAnime che sono
                  visioniNel quartetto
                  polifonoDella partitura
                  iniziale. 
               
               
 | 
      
         | TORNA
            ALL'INDICE
 | 
      
         | 
               Luciana
               Scaglia Grenna
               
               
                   
                  
                  
                     ...
                     Pianto...  Nel crudo
                  silenziosi sentono,
                  amplificati,i battiti
                  tumultuosi del cuore,incredulo e
                  ammutolito.Un tremito
                  pervadetutto il
                  corpoe uno scoppio,
                  improvviso,di pianto,
                  liberatorio,lacera questo
                  silenzio grave.Un singhiozzo si
                  mescolaal pianto
                  dirompente,convulsoche non
                  cessaanzi si fa
                  più insistentefino a
                  rifugiarsinei sogni
                  idilliacisigillando, con
                  la ceralacca,le palpebre
                  ormai cisposee concentrando
                  la mentesempre
                  fuggente. 
               
               
 | 
                  Giuseppe
                  Scarfiglieri  
                  
                  
                     Il sogno
                     (New
                     York 11-09-2001)  Questo è
                  il mio sognosenza contorni,
                  spento,con gli occhi
                  lucidisenza più
                  la fantasiada
                  spendere...mentre fuori il
                  ventoaccende la
                  rivoltacon roghi di
                  folliafino a spezzar
                  le Torricon i contorti
                  ingannidi babeliche
                  promesse...E adesso Tu
                  raccontiuna pace mai
                  esistita,un amore mai
                  sbocciato,un impossibile
                  riscatto,una tregua mai
                  provata.Chi sono Io, chi
                  sei Tucosì
                  diversi, così perversi...Ma questo
                  è il Nulla,il mio incubo
                  perenne,ove le chimere
                  anneganonell'impalpabile
                  speranza.E il mondo delle
                  favoleanch'esso in
                  fermentocon le sue
                  strane storie,con l'utopie
                  teorie...dove le armi
                  taccionoe la sola guerra
                  in attoè quella
                  del mio cuore.Ma questo
                  è l'ingannod'una promessa
                  vuotalontana mille
                  migliacon l'odio
                  straripante,la morte
                  più indolente,l'animo
                  struggente...
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         | TORNA
            ALL'INDICE
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               Maria
               Pia Sozzi
               
               
                   
                  
                  
                     Vento del
                     deserto  Il tuo respiro
                  caldocome vento del
                  desertoè
                  arrivato nel puntodove i sensi
                  perdonol'orientamento
                  del reale. Dolcissimo...
                  respirocome ali di
                  farfallasi posa su di
                  mesulla mia
                  pelle, facendomi
                  percepirequella breve
                  e... lievecarezza che solo
                  turiesci a farmi
                  sentire. Una frenesia
                  dentro mecresce,
                  adagio... adagio;tu solo puoi
                  placarla,con il tuo
                  respiro caldocome ali di
                  farfalla,come vento del
                  deserto.  
               
               
 
                     Tristezza
 La tristezza mi ha
               prestatoun vestito
               fattocon avanzi di
               vita. Quando
               s'indossal'ombra ti è
               intorno,il freddo nelle
               ossa. Dentro me non
               c'è pace,lacrime calde...
               scendono,bruciano il volto
               lasciandoprofonde
               ferite. Solo specchiandoti,
               scoprile rughe che
               nessunopuò lenire,
               rimangonosul tuo viso per
               ricordare il dolore
               tempestosoche l'amore
               matura,senza sosta, nello
               scontrocon la
               vita. | 
               Alessio
               Todisco
               
               
                   
                  
                  
                     Visione  Dalla mia
                  finestrascorgo la luce
                  della vita,le gioie dei
                  cuori,le emozioni che
                  si intreccianocon i
                  sentimenti. Odo,dolci
                  melodieche accolgono
                  sulle note,graziose ed
                  eteree muse. Il tempo danza
                  con la morte,quasi amanti
                  felici. Festa di
                  beffe,sorrisi e
                  sguardi ignotiche
                  aleggianoin un'epoca
                  perduta. Povertà e
                  ricchezza,innamorati. Tristezza e
                  contentezzacontendono il
                  loro fatosu un piatto
                  d'argento. Dee e
                  giullarisi
                  nascondononelle anime dei
                  mortali. Il sole bacia la
                  lunae le stelle
                  cantano lodialla loro
                  unione. 
               
               
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         | TORNA
            ALL'INDICE
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               Anna
               Tricarico
               
               
                    Girasoli Distese
               gialle e acceseCome palme
               di mano mille ePiù
               di mille verso il cielo proteseOppure come
               tanti soldatiVolti ad un
               solo versoDritti e
               attenti anche nel cielo tersoGuardo
               attenta il cieloD'improvviso
               pieno di nuvole e sabbiaCome sul
               volto compare la rabbia Minaccia di
               piovere...E loro
               lì sempre dritti e sempre
               attentiForse
               d'acqua e sabbia persino contentiIl vento
               arruffoneAlita
               attorno smuovendo foglieInsolito
               sbruffoneProvo con
               calma a gettare lo sguardo nel campo
               doratoTrovando
               nei miei occhi un desiderio
               appagatoCome di
               acqua fresca che chiassosa sgorgaDa pietre
               silenziose e timideSenza che
               la terra s'accorgaDel
               meraviglioso spettacoloChe tutto
               intorno vive... Un tiepido
               incastro di rumori voci e suoniMentre dal
               cieloDopo le
               nuvole ora s'ammucchiano tuoniChe
               meraviglia fermarmi qui e
               aspettareChe tutto
               questo con me si metta a parlareIn
               quest'angolo di mondoPerso tra
               vento, oro, e verdeAmmirando
               tutto quello che il mondoOgni
               giorno... si perde...
               
               
                  
                | 
               Elena
               Varriale
               
               
                   
                  
                  
                     Nudi
                     sussulti  Nudi
                  sussultitra le dicerie
                  dei tempi.Le vanità
                  fuori dalla mia portaaspettano il
                  giorno.Blaterano
                  inquietel'arrivo di una
                  stella.  
               
               
                   
                  
                  
                     Datemi una
                     burqa  Datemi una
                  burqache io possa
                  bruciarlalasciarla
                  incenerirerespirandone a
                  pieni polmonil'odore acre di
                  feltro bruciato. Datemi una
                  burqache io possa
                  tagliarlastrappandone i
                  pezzia cento a
                  centofinché
                  sia solo filodi un evento
                  passato. Datemi una
                  burqache io possa
                  scioglierlanell'aria
                  assiepata:profili di
                  sabbiadune
                  scoscesedeserto di
                  fede. Datemi una
                  burqache io possa
                  conservarlanel giardino dei
                  noiin memoria della
                  bestiache abitò
                  l'umano. | 
      
         | TORNA
            ALL'INDICE
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                              Alessandro
                              Vascelli
 
                   
                  
                  
                     Chiara  Chiara è
                  un movimento sinfonicouna melodia
                  impazzita,arcobaleno
                  vivente sulle note di un vibrafono
                  sognante; Chiara è
                  dolce rugiada avvolta nell'aurora,è un
                  sognonella notte
                  tempestosa delle mie malinconie. Per Chiara io,
                  corsaro,rubo profumi di
                  candita pelle bianca,mi
                  nutro,alla ricerca
                  delle perle nei suoi occhi. Chi l'ama solo
                  in parte non la vuole a metàma per
                  nulla,la vuole
                  ritagliare a misura, amputare,
                  mutilare. Lei è
                  mistero inespresso, è vita che
                  grida,paure velate
                  sciolte nello smeraldo riflesso delle ns
                  anime. Chiara è
                  pura gioia, è "nessuna metrica"nel fiume di
                  parole,sguardo neonato
                  al seno materno,è
                  lucciola danzante sulle percussioni del mio
                  cuore. Chiara è
                  nascosta dietro la lunache illumina
                  nelle notti buiecon il suo
                  sorriso. È tutto
                  questoe molto altro
                  potrebbe essere,ma
                  soprattutto, Chiaraè
                  sentirmi libero di essere semplice.
 
               
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 Ins.
                  03-02-2003  
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