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               Le
               antologiedei concorsi de Il Club degli
               autori
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               Antologia
               del premio letterarioPoeti dell'Adda 2002
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               SommarioPrefazione
               a cura di Massimo Barile - Marco
               Agazzi -
               Michele
               Ammirati -
               Marco
               Angella -
               Laura Appignanesi - Andrea Assini - Elena Auddino -
               Alessandro Bacci - Paola Barni - Filippo Barosi -
               Michele Battaglia - Maria
               Luisa Beck-Peccoz
               Spanò
               - Egidio Belotti - Antonina
               Bezziccheri
               - Massimiliano Bianchi - Fabio Burgay - Marco Buzzetti
               - Federica Cabras - Paola Camino - Jenny Carbone -
               Giuseppe
               Carnabuci -
               Franca Carta - Francesco Paolo Catanzaro - Salvatore
               Celeste - Alice
               Cimini -
               Monica Cito - Cristiano Comelli - Wilmer Comin -
               Mario
               Pier Luigi Cottura
               - Alessandra Crabbia - Franca
               Cravino -
               Sergio Cristofaro - Maria Antonietta D'Amici -
               Andrea
               Cannidrago -
               Domenico De Palo - Monica
               Di Genova -
               Tommaso
               Di Nallo -
               Dino Dorsi - Giovanni
               Esaltato -
               Roberto
               Fabris -
               Sonia Faggian - Antonio
               Falbo -
               Diego Fantin - Grazia Fassio Surace - Cristina Finazzi
               Verzeletti - Monica Fiorentino - Valentina Fonte -
               Raffaella Frese - Marco Galvagni - Piergiorgio
               Gambardella - Nando Giangregorio - Mariateresa
               Giustiniano - Giuseppina Guglielmucci - Luca Isidori -
               Patrizia
               La Monica -
               Maria Francesca Lisi - Silvo Luzietti -
               Annalisa
               Macchia Cioni
               - Matilde Madrid Ciafardini - Laura Malinverni -
               Enrico
               Mancini -
               Andrea Mancuso - Filippo
               Mazzini -
               Claudio Michelazzi - Davide Monti - Mauro Moretti -
               Federico Nardi - Riccardo Nuziale - Antonio
               Pamato -
               Liliana Paparini - Rino Passigato - Fiorenza Perotto -
               Giovanni Pesenti - Silvia Pizza - Nicola Pragliola -
               Caterina
               Pulita -
               Francesco
               Quacquarelli
               - Laura Ranzi - Ermano Raso - Dario Ravasi - Donato
               Rescio - Vittorio Ricci - Marilena Rimpatriato -
               Gianpaolo
               Ripamonti -
               Angelo Rodà - Annunziata Romeo - Daniela
               Rusconi - Francesco Sassetto - Paolo Scafetti -
               Adriano Scandalitta - Giovanni Scilio - Ida Scioscioli
               - Giada Sebastiani - Roberto Silleresi -
               Gastone
               Silletta -
               Ombretta
               Suardi -
               Michele Succio - Elisabetta Tiberi - Ciriaco
               Tiso -
               Federico
               Topa - Vanna
               Valentini - Luigi Vento - Giuseppe Verdi - Cinzia
               Vismara 
               
               
 Antologia del Premio Poeti
               dell'Adda 2002 - formato 14x20,5 - pagg. 112 - Euro
               18,00 - ISBN 88-8356-490-1
               
               
Risultati
               del concorso Poeti dell'Adda
               2002 | 
               
                 Come
               avere l'antologia | 
      
         | 
               Prefazione
               Questa antologia
               non è altro che una testimonianza offerta dagli
               Autori che con le loro composizioni hanno permesso la
               realizzazione del
               concorso letterario I Poeti dell'Adda promosso
               da Il Club degli autori. In queste liriche
               possiamo ritrovare i ricordi inebrianti, le
               immancabili illusioni, i sogni ad occhi aperti, gli
               smarrimenti e le inquietudini, le speranze e le
               sofferenze, le passioni e l'amore sublime: in estrema
               sintesi la nostra vita. Emergono dai versi di questi
               poeti le soggettive pulsioni per cercare di scavare
               più a fondo, la necessità di
               interpretare la realtà circostante oltre il
               velo mutevole ed infingardo che ricopre la superficie,
               il desiderio di raccontarsi in equilibrio tra un canto
               d'amore e un sussurro emblematicamente malinconico.
               Nella lettura di queste poesie ci si accorge che in
               diversi autori è evidente una creatività
               spontanea che sembra esplodere in modo così
               violento da essere a fatica contenuta e limitata entro
               un breve spazio di trentasei versi. Sono fotografie di
               stati d'animo proiettate verso nuovi orizzonti e
               rappresentano un flusso continuo di emozioni: in
               alcuni casi inducono alla meditazione e riescono a
               visualizzare immagini, a far percepire i profumi,
               scorgere spiragli di luce, a far esplodere la passione
               per la poesia e l'amore per una donna o un uomo: sono
               tremenda miscela di una fascinazione senza
               limiti.Nascono dal
               sussurro e dall'urlo, dall'amore e dal dolore, dalla
               fragilità e dalla forza, dal disincanto e
               dallestasi. Un mondo poetico
               che si fa canto d'amore, invocazione salvifica,
               vertigine immane, grido liberatorio, comunione tra
               anime erranti in questa vita. Massimo
               Barile | 
      
         | TORNA
            ALL'INDICE
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               Marco
               Agazzi
               
               
                   
                  
                  
                     Girasole  "Col vestito
                  più bellosaluti il
                  soleBrillano d'oro
                  gialloi tuoi
                  petalinella luce che
                  ti accarezzaCol viso
                  innamoratosegui il
                  camminodella tua
                  stellaE nella
                  serareclinando il
                  caposogni i
                  coloridipinti nei suoi
                  occhi". 
                  
                  
                     Paesaggio  "Prato verde in
                  solitudineun pensiero
                  fatto di nuvole Il mio corpo
                  è un pratola mia mente
                  è il vento Sprofondo nello
                  spazio e penso,parte nel
                  paesaggio, vivo". 
                  
                  
                     Il
                     mare  "Affacciato alla
                  finestradel mio
                  animoguardo il
                  mare:una grande
                  lacrimaposata sulla
                  terra". 
                  
                  
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               Michele
               Ammirati
               
               
                    Opera 8a
               classificata
               
               
                   
                  
                  
                     L'altrove  Qui...
                  nell'altrovenella crespa
                  scia del fiumesvanisce il
                  nostro esilio.L'ultima nota
                  del solemesce oro ai
                  tuoi capelli.Una carezza
                  sfiorail capo
                  reclinatosulle mie
                  braccia teseal tanto che ci
                  manca.Ogni finestra
                  è schiusasu un dondolio
                  di fogliee affievolito
                  tremaun sussurrio di
                  ventonei cuori
                  imprigionati.L'iride inarca
                  la torrecon i tuoi
                  colori.Al mio, al tuo
                  taceres'intona
                  l'assopente fiumee dall'insonne
                  boscorincorre altri
                  silenzinel deserto
                  borgodal campanile
                  rosa.Un suono di
                  campanaallenta le
                  catene.Il giorno
                  è quasi spentoe non s'accora
                  il vento.L'ultima mia
                  fogliadanza al tuo
                  desioe tu spargi
                  sull'acquapetali di
                  sogni,pulviscolo
                  dell'anima,volgenti verso
                  il mare.E come l'onda
                  remotafremi porgendo
                  il primoe l'ultimo tuo
                  bacio.
                  
                  
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         | 
                  
                  
                  TORNA
                  ALL'INDICE
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         | 
               Marco
               Angella
               
               
                    
                  
                  
                     Il piccolo
                     fratello  Tu,grande
                  bambino,piccolo
                  uomo,scruti,fiutando,umane
                  sembianzedalla tua
                  luna. La
                  speranza?Scalfire il
                  ghiacciocon l'inchiostro
                  dei sentimenti! 
                  
                  
                     Madre  Captare i
                  silenzi di un'assenza non volutaumanamente
                  interminabileGhermire
                  immagini di un passato indelebileTrastullarsi tra
                  un sogno ed un incuboAbbeverarsi alla
                  fonte degli avi tra cumuli di polverealla continua
                  ricerca di un mondo finito che tende
                  all'infinito 
                  
                  
 | 
               Maria
               Luisa Beck-Peccoz Spanò
               
               
                    
                  
                  
                     Matrimonio  Staccaticome due
                  alberidi una
                  barcaattraversiamogli
                  oceanisullo stesso
                  battello.Dimentichi di
                  noipresenti a noi
                  stessi.
                  
                  
                     Una
                     musica...  Alla
                  ricercadei
                  sentimenti,alla ricerca
                  della nostalgia,alla ricerca
                  dell'amore,alla
                  ricercadi
                  te. 
                  
                  
                     Genova  Calpesto,con passi tutti
                  nuovi,le mie orme
                  antiche,sui vecchi
                  marciapiedi sfiniti,baciati dal
                  vento. 
                  
                  
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         | 
                  
                  
                  TORNA
                  ALL'INDICE
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         | 
               Antonina
               Bezziccheri
               
               
                    Opera Segnalata
               dalla Giuria
               
               
                   
                  
                  
                     Il
                     viaggio  È un
                  pensiero che volaimpercettibilealdilà
                  del mio muro
                  
                  
                     Raggiunge
                     l'oltre Mi sono
                  arrampicatasulla scala dai
                  pioli rotti
                  
                  
                     Ho guardato
                     dall'alto Lo specchio
                  infrantoha riflesso
                  pezzi di me
                  
                  
                     L'acqua ha
                     cerchiato l'immagine Il sasso l'ha
                  dissolta
                  
                  
                     Ho sporcato
                     le maniLo
                     sai Le ho
                  infangate
                  
                  
                     Ho
                     scavato Ho respirato la
                  terradal suo
                  profondo
                  
                  
                     dove la
                     vitadepone il suo
                     scarto Dove dallo
                  scartorinasce la
                  vita
                  
                  
                     T'ho guardata
                     curiosa crosta
                  
                  
                     Di
                     traverso Al limite
                  
                  
                     tra il sopra
                     e il sotto E mi sei
                  piaciuta
                  
                  
                     E quel
                     pensiero Corre nei boschi
                  umidi di muffeArranca la
                  montagnaAffonda la
                  palude
                  
                  
                     Scorre tra
                     gli zampilli E trova la sua
                  quiete nella valle
                  
                  
                     Come l'acqua
                     indomita del ruscelloChe muore la
                     sua corsa irrefrenabile Nel lago fermo
                  in fondo alla cascata.  
               
               
                  
                | 
               Giuseppe
               Carnabuci
               
               
                   
                  
                  
                     Certezze  Chiedonoun sorriso di
                  corolleagli inganni di
                  stagionepetali
                  sfaldati. Imploranoconfermaal cuore stanco
                  di sognarevecchie
                  malinconie. Nei cigli degli
                  alberimute
                  ombrespiano,come in una
                  favola spentafuori dal
                  tempo,che chiede
                  asiloin maglie di
                  certezzaad un'assonata
                  stanchezzaverso sogni
                  reali. Fremiti di
                  farfallescuotonoun'aria greve di
                  passi,nascosti in
                  brughiere sotterraneeche ospitano
                  rimorsiper strade
                  perdute,tra macchie
                  compattesenza certezza
                  d'un orizzonte. Solo piccoli
                  respirisvelano insieme
                  un tracciatotra le scommesse
                  delle attese,tra le altalene
                  della paura. Nel traguardo
                  che un'alba vicinabagna d'un lieve
                  sorriso.  
                  
                  
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         | 
                  
                  
                  TORNA
                  ALL'INDICE
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         | 
               Alice
               Cimini Rosso Rosso,
               intensa emozioneDi un caldo
               ricordo,spazi
               infiniti di lontane passioni,vita che
               passanel tempo
               irreale.Rosso, come
               labbra femminiliChe vivono
               per amare,terra che
               brucia sotto il sole d'estate,mani che a
               sé stringono speranze
               perdute.Rosso,
               l'orizzonte perduto,Che nulla
               dice e tutto dà.Mentre noi,
               fragili creatureDi un
               eterno avvenireDi rosso
               tingiamoLa vita,
               che silenziosa,parla di
               tutti i grandi Amori.
               
               
                   
                  
                  
 | 
               Mario
               Pier Luigi Cottura
               
               
                    
                  
                  
                     Venere  Venere
                  OndataSpruzzo alle
                  cigliaCol mare alle
                  stellePelle
                  rivelata.Io so dove
                  è nataCome squarcio
                  morbidoAlla natura
                  nudaAsciugata la
                  guanciaAl vento
                  insospettatoleggero passo
                  accarezzatoAllo scoglio
                  impazzitoNon so
                  più dove mi nasconde la notte.
                  
                  
                     Città
                     grigia  Strada
                  graffiatada profondi
                  solchi,squarci e
                  immondizie.Risuona cupo
                  lamento,suono sordo di
                  carcere vuoto.Sassi
                  nascostiall'occhio del
                  mondo,palazzi molli in
                  sconforti racchiusi,simboli cavi di
                  pallide lussurie. Il viso non
                  più antico,anima scavata
                  sul volto osseo di passanti;è la
                  città grigia e solenne,fossile
                  ricoperto di carta e pioggia.
                  
                  
                      
                     
                     
 | 
      
         | 
                  
                  
                  TORNA
                  ALL'INDICE
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         | 
               Antonio
               Pamato
               
               
                   
                  
                  
                     Luce del nuovo
                     spirito  Un giorno
                  verràche la Luce
                  ritornerà...Il polline
                  dell'odiopiù non
                  volteggerànella brezza
                  dell'ariae, pace ci
                  sarà.Vinta la
                  sofferenza,il mondo
                  ameràquel fortunato
                  giorno.Allora, si
                  potràprendere per
                  manoi bambini, e si
                  godrà... 
               
               
 
                      Sole che
                     sale...
 Soleche
               sorgial
               nuovogiorno,guardabenignoquesta
               poveraanima.Con tesi
               riscaldavive. 
               
               
 
                      Risveglio
                     dell'anima
 Ognuno
               solosta,al
               risvegliodell'anima,con un
               filodi
               speranza.Nell'incederedell'auroraè
               subitoun
               giorno.di
               sole. 
               
               
 | 
               Franca
               Cravino Opera Segnalata
               dalla Giuria Inverno del
               cuore Cristalli
               di ghiacciodentro di
               mecome
               sterile terraspaccata e
               bruciatada
               implacabile gelo.Nulla mi
               scuoteo
               m'attrae:della tua
               morte il ricordoogni giorno
               ferisce,inaridendo
               i sogni.Ma
               forsescioglierà
               l'inverno del cuoreil pianto
               pacatoche, lento,
               nel tempoattenua il
               dolore.
               
               
Pensiero Vaga nel
               subconscio,frantumato
               e represso,un
               pensierodall'animo
               estraniato.Ed ecco
               riemerge un attimosospeso nel
               vuoto:una
               spiaggia bianca e desertaali
               trasparentivolo di
               gabbianistrette di
               manoun pianto
               dirotto.Frammenti
               insinuatitra le
               pieghe dei ricordiche
               affiorano e svanisconocome i
               sogni sfuggentinella
               memoria confusa. 
               
               
 | 
      
         | 
                  
                  
                  TORNA
                  ALL'INDICE
 | 
      
         | 
               Andrea
               Cannidrago
               
               
                   
                  
                  
                     Malinconia  Mesto
                  pensier,cagion
                  possented'intenso
                  vuotoche ragion
                  tormenta. Brivido
                  graved'animo
                  prostrato,all'intimo
                  angosciartempo
                  s'attrista. Miser
                  rimpiantod'incompiuto
                  gesto,inutile
                  vivràdolor
                  venturo. Potea e non
                  fu,felicità
                  discioltainonda
                  l'illusione il soffri
                  culla.  
               
               
 
                     Pianto
                     d'amore
 
               
               
                  Gocce
                  ruggentilacrime mai
                  arsetumultuoso
                  soffrirnel cor
                  s'accende. Accoda il
                  tempoe pensier
                  struggentelenir non
                  sannodell'animo gli
                  abissi. Amore, amore,
                  amorgiammai
                  s'arrendeaffretta il
                  palpitare ardor
                  s'infiamma.  
               
               
 | 
               Monica
               Di Genova
               
               
                    Opera 4a
               classificata
               
               
                    
                  
                  
                     Il tuo corpo
                     turbato...  Il tuo corpo
                  turbatograffiale pareti
                  vivedel mio
                  rifugio è
                  l'implorante danzadelle tue
                  labbraa mordere le
                  vesti leggeredel mio
                  capriccio la ridda
                  inquietadelle tue
                  membraa celebrare il
                  mio peccato. Il vizio nudo
                  dei tuoi gestiè la mia
                  schiavitù, la mia
                  liberazioneè il tuo
                  impeto. Ascoltole mie
                  ossainvocarele tue
                  ossa
                  
                  
                     d'invadermi  e
                  incoscientiaffondarenell'odore
                  intimodei tuoi
                  baci. È
                  amoreil naufragio dei
                  miei sensi.È
                  adorazionel'approdo dei
                  tuoi sussulti. 
                  
                  
 | 
      
         | 
                  
                  
                  TORNA
                  ALL'INDICE
 | 
      
         | 
               Tommaso
               Di Nallo
               
               
                   
                  
                  
                     Nella notte
                     eterna...  
                  
                  
                     Nella notte
                     eterna serrato nella
                  casa di pietracome mi sarebbe
                  dolce- Ogni tanto
                  -allungare la
                  manoe ritrovare le
                  tue care dita... 
                  
                  
                     Una
                     mammina  
                  
                  
                     Una mammina
                     giovane Col figlioletto
                  in braccio;un giovinetto
                  padrecon la figliuola
                  in mano:viste
                  deliziose,quadri
                  d'eternità. 
                  
                  
 
                  
                  
                     Un figlio ha la
                     mamma  
                  
                  
                     Un figlio ha
                     la mamma, una mamma il
                  figlio;lo sposo ha la
                  sposa,la sposa lo
                  sposo;l'amante ha
                  l'amante:- Ognuno al
                  mondo ha qualcuno. -Ma tu,
                  vecchio,povero
                  vecchio,chi
                  hai?
                  
                  
                     In fondo al
                     cassone  
                  
                  
                     In fondo al
                     cassone, sdrucito
                  laceroho ritrovato uno
                  scialle;ci si avvolgeva
                  essae
                  ricordoci avvolgeva
                  mequando era
                  malato.Odorava
                  ancora...  
                  
                  
 | 
               Giovanni
               Esaltato
               
               
                   
                  
                  
                     Neri
                     raggi  Se le tenebre ti
                  avvolgonoquando il
                  dì va sul finir,quando il freddo
                  autunnal ti vibra gli artie il tempo
                  pensier stanno a scandir,e tanto male
                  all'animo possono farti,forse Stella
                  può scaldartiquasi a caso a
                  gioco quasi:allegra gira
                  nelle fasiqua e là
                  per un dolorcentrifuga
                  felicitànella Galassia
                  dell'Amor- vien dal ciel
                  di Romaniapare proprio una
                  CometaAh! Se potessi
                  farla mia!Ma inver
                  chissà se ha meta -Come chiamarti
                  se tutto in frettanel lacrimar ti
                  ho scoperta- uno sette
                  aggiungo un otto? -Irradi gioia
                  sopra e sotto,neri raggi neri
                  nerima luminosi e
                  sorridenti- trottolina -
                  bianchi i dentiaccovacciata poi
                  ti allunghibraccia e gambe
                  i tuoi capelliallegri allegri
                  tanto belli...bu bu
                  bu!Ridi ridi triste
                  ridi ragazzinalunga lunga
                  intelligente sbarazzinaTu sei Tu sei
                  solo Alina...   
               
               
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         | 
               
               
               TORNA
               ALL'INDICE
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         | 
               Roberto
               Fabris
               
               
                   
                  
                  
                     Esilio  Innocente
                  è la notte,e innocente
                  è il mareincrociato di
                  ventie di
                  gabbiani: alti, muti
                  voli- di esilio e di
                  condanna,
                  
                  
                     rimpianto
                     proteso... 
                  
                  
                     A pietra
                     muro  A pietra
                  muro.Ma è
                  vano, e lo sai.Ogni giorno
                  tramonta il sole,e le stelle
                  sono.Infinite.Ma presto non
                  saranno,e tu fra un
                  attimo. 
               
               
 
                     Viale terza
                     armata
 
               
               
                  I rami erano
                  puliti e onnipotenti,così il
                  viale in salita, in silenzio,come l'aria
                  immobile checircondava ogni
                  domanda, perquanti passi io
                  compissi strettotra le case e le
                  stanze, e i voltidi chi allora
                  sorrideva e parlavacome se l'estate
                  fosse ogni cosa. 
               
               
 | 
               Antonio
               Falbo
               
               
                    
                  
                  
                     La città
                     è andata  Le strade che
                  andrannoCon le genti
                  già andate, qualcuno le
                  sente...e ci spinge
                  lontano:"Vecchia
                  città" inizia a cantare. È lunga
                  di colloha strette le
                  dita,dà calci
                  di luce a chi ha fatto la strada. - Scoperti sui
                  tetti -- Seguiti dai
                  cani -...:"Vecchia
                  città" continua a cantare!Che si
                  addormentano stanchi i quartieri la
                  serae gli uomini in
                  nerohanno già
                  venduto ogni santo; - ma non canta
                  per loro -- non canta per
                  me - canta per
                  tutti,dal bar nella
                  viaalle soffitte
                  del centro. L'ultima casa
                  è svanita via lentae due gocce di
                  gioiahanno invaso il
                  motore...quel gran "bel
                  bordello"sta serrando il
                  portone. 
                  
                  
 | 
      
         | 
               
               
               TORNA
               ALL'INDICE
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         | 
               Patrizia
               La Monica
               
               
                   Un
                  gabbianosi libra leggero
                  nell'ariae da
                  lassù scorge un puntosulla
                  scogliera.È una
                  donna,a cui il vento
                  frescoaccarezza il
                  viso e scompiglia i capelli.Gli schizzi di
                  marele hanno bagnato
                  il vestito.Si scorge il suo
                  petto, dolci formee
                  dentroi suoi
                  sogni,sogni che
                  leinon è
                  più capacedi
                  sognare.Sogni che le
                  esplodono dentro.Com'è
                  possibile che un puntopossa contenere
                  tutto questouniverso di
                  sentire?Lei è
                  lì,forse vorrebbe
                  essere un gabbianoche si libra
                  leggero nell'aria,ed
                  ecco,diventa un
                  gabbiano,si lancia in un
                  volo senza fiatodalla
                  scogliera,ma non riesco a
                  vederese ci sono le
                  ali. Guizzo
                  improvviso,irresistibile
                  desiderio,grido dal
                  silenzio:nasce
                  poesia. 
                  
                  
 | 
               Annalisa
               Macchia Cioni
               
               
                    
                  
                  
                     Oltre la siepe di
                     rose antiche  Oltre la siepe
                  di rose antichefiorite e
                  spinose,ciuffi d'erba e
                  zolle frantumate.Più su,
                  allineati,filari di viti
                  attorcigliatee olivi
                  nodosi.Si arrampicano,
                  in alto, i cipressie tingono
                  d'ombraun arido
                  sentiero sterrato.Sembrano
                  indicarele sagome pulite
                  dei colli.Crinali di
                  montichiudono allo
                  sguardo l'orizzonte. Maestoso
                  illusorio confineche ci assegna a
                  uno spicchio di mondoe definisce
                  tutto intornouna barriera,
                  uno scudo di cielosu cui l'occhio
                  stanco si arrestaprima di
                  perdersi nell'universo. Piccola boccia
                  trasparente,curioso souvenir
                  da rovesciarenell'attesa di
                  pazza neveo di fiori
                  sparpagliati dal vento...finché,
                  nel silenzio, all'interno,lentamente tutto
                  si ricompone.  
               
               
 | 
      
         | TORNA
            ALL'INDICE
 | 
      
         | 
               Enrico
               Mancini
               
               
                   
                  
                  
                     Radici  Viottola
                  solitariaricca di orme a
                  me familiaricare dolci,
                  silenziosetestimoni di
                  vite consumate Lasciati
                  percorrereemana gli
                  antichi profumiscopri le
                  profonde radiciche nascondi in
                  te Anche tu
                  sai Non sono ancora
                  morteil ricordo le
                  rende vive come alloraforti, l'amore
                  che le abbraccia 25
                  febbraio 2002   
               
               
 | 
               Filippo
               Mazzini
               
               
                   
                  
                  
                     Sete
                     rosa  No, questa luce
                  non è come l'acqua,e non mi
                  servirà una barca a remi.Neppure acceca:
                  piuttosto mi permeadi siccitose
                  certezze di morte -non già
                  la mia, perché vivo, e se vivo!io nel mio
                  tempio di tempo, di attesabrulla -, di
                  avare verità; si spaccagemendo sangue
                  che brucia incolorela terra madre e
                  regina ai miei piediquasi che
                  agonizzasse della mia stessa
                  sconfitta; le dono una gocciadi lacrime e
                  sudore, di faticavana e
                  rimpianto, e la lastra del cielometallico ed
                  immobile, roventetetto di intatta
                  superbia, in un attimose ne ubriaca, e
                  madida di azzurriumori, intrisa
                  di illusione, oscillacome a versare
                  una pietà tardiva,ma altrove, voce
                  sognata, miraggio.Non
                  pioverà dalla mia ombra scurache un nuovo
                  giorno senza amore, vuotamalinconia
                  d'estate; è sera e bagnadi nulla il sole
                  e sete rosa il mondo.  
               
               
 | 
      
         | 
               
               
               TORNA
               ALL'INDICE
 | 
      
         | 
               Caterina
               Pulita
               
               
                    
                  
                  
                     Se il tempo
                     c'è, il limite è il nostro
                     amore.  Anima mia, dove
                  vai?Prima del tuo
                  amore, il vuoto immenso abbracciai.Non ti
                  limiterò, ti lascerò andare, ma
                  vattene piano piano, senza rumore,affinché
                  la fiamma ardente del mio cuore si possa spegnere
                  lentamente.Non trovo pace,
                  lo strazio è tale che vorrei strapparmi il
                  cuore dal petto.Scivolai
                  nell'abisso più tetro e persa in questo
                  oblio,il mio cuore
                  pianse lacrime di sangue.La tua immagine
                  è impressa a fuoco indelebilmente nella mia
                  mente.La luce ti
                  attraversa, percorrendo il sentiero oscuro del
                  giardino della tua vita.Chiudendo gli
                  occhi, vedo un mondo parallelo a
                  questo,senza pianti,
                  né dolori. Tutto diviene amore.Cieco del tuo
                  egocentrismo, non vedi il frutto dell'amore
                  mio.La luce
                  raggiante dei miei sentimenti, è pari a
                  quella del sole.Il mistero
                  enigmatico presente in te, è pari a quello
                  della luna.Lascia che i
                  nostri corpi si fondano come in una perfetta
                  eclisse.Umiliazione
                  unica è non sentirti in me.La mia anima non
                  riposa, stanca di questa afflizione.In fondo ti ho
                  chiesto solamente una briciola del tuo
                  amore,che per me
                  rappresenta l'eternità.Amore di cui ti
                  vergogni. Amore che non dai.La mia sete non
                  si placa, è smarrita nel
                  deserto.L'odore
                  sprigionato dalla natura dopo la pioggia è
                  forteperché
                  impone la sua esistenza.Quell'odore
                  è il profumo della vita.La vita che
                  fiorisce, stretta in mezzo a noi.Vento di
                  passione struggente soffia forte e portami via con
                  te.Mi manchi, fingo
                  di star bene, ma non è
                  così.Niente è
                  come prima, niente ha significato.Tutto tace,
                  dolore e gioia un tutt'uno.Il fulmine che
                  squarcia il cielo è pari ad un pugnale
                  conficcato nel mio cuore.Stanotte non
                  dormirai e non saprai il perché.Cambierai i tuoi
                  sentimenti, ti accorgerai di amarmiasciugandoti una
                  lacrima che scivola dal tuo visoguardando il mio
                  corpo privo di ogni sentimento.Oggi sono morta.
                  Domani rinascerò.  
            
            
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               TORNA
               ALL'INDICE
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         | 
               Francesco
               Quacquarelli Opera 1a
               classificata
               
               
                   
                  
                  
                     Caffè
                     amaro  Nascosto da un
                  paio di occhiali scuri,inganno me
                  stesso e la mia voglia di
                  serenità,mentre consumo
                  un caffè amaroseduto in un bar
                  della mia Milano. Non mi riconosco
                  comune nella gente,tutto dorme nel
                  vuoto dei miei perchée tutto tace nel
                  volo dei miei colombi amici,mentre colorano
                  di grigio tutta la piazza. Nessun rispetto
                  o fusa per un vecchio stanco,nessun rispetto
                  per un costruttore del passato,nessuna
                  pietà per un uomo moderno come gli
                  antichi. Una moneta nuova
                  confonde un mio vecchio vizio,due sigarette
                  con il caffè dopo un falso
                  pranzoè il
                  prezzo del disgusto per uccidere la
                  noia. Sono finite le
                  vibranti serate di gente ancor
                  pensante,ora vedo solo
                  donne metà uomo e metà
                  pesce,impegnate in una
                  guida a fari spenticommercianti di
                  un sorriso bagnato di rossetto e
                  pianto. Non potrò
                  mai morire sereno sul mio letto,se non
                  guarderò felice il futuro di tutti i miei
                  nipoti,saranno schiavi,
                  per adesso, dei tatuati dal denaro. Sono assalito da
                  nuvole di insetti e di formiche,nessuno di voi
                  aiuta questa quercia Milanese,che a rami
                  aperti verso il cielo, disegna a terra,l'ombra di un
                  grande crocifisso. Ormai è
                  tardi e devo andare a messa,mentre
                  consapevole salto dal giorno alla
                  notte,ingiallendo in
                  una foto del mio tempo.  
               
               
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               Gianpaolo
               Ripamonti
               
               
                    Opera Segnalata
               dalla Giuria
               
               
                   
                  
                  
                     Alla cascata delle
                     libellule  Una lacrima
                  percorre le guancedel mio
                  visoquando il
                  pensiero si spingealla cascata
                  dell'acqua oleosa,al limitare
                  meridionale del bosco,dove,
                  bambino,sentii il fresco
                  stormire del vento,primizia del
                  bello,scuotere le
                  verdi frondeed allungarsi
                  protettivo,sulle acque
                  chiare e sinceredel
                  torrenteche,
                  scrosciando,riversava a
                  vallespruzzi
                  argentei,sino a
                  scalfirevoli di
                  libellule leggereadornando,di spettacolo il
                  quotidiano. Cola inoffensivo
                  il piantonel lido dei
                  ricordi,ormai
                  contaminato,gemendotra i profumi
                  del boscoalla ricerca
                  d'una strettasinceradella mano
                  dell'uomoper
                  restauraregli antichi
                  splendoridi una
                  giovinezzaforse,
                  perdutaper
                  sempre. 
            
            
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         | 
               
               
               TORNA
               ALL'INDICE
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         | 
               Gastone
               Silletta  Opera 7a
               classificata
               
               
                    
                  
                  
                      Turbamenti  Nemmeno il tempo
                  avrà ragione di teNé le tue
                  labbra potranno dirmi addioInfinite
                  traiettorie nel mio cuore senza nomeA confonder la
                  mia mente insolenteQuale spazio di
                  un'effimera eternitàPuò
                  bastare a contenere le tue maniDove io mi sono
                  intimamente chiusoScegliendo la
                  tua pelle come mia prigioneNei tuoi occhi
                  il mio amore mi rincorreDivorando le mie
                  fragili ossaE un sorriso ad
                  inchiodare i miei pensieriProfumando del
                  tuo odore la mia animaFingere vorrei
                  una difesaMa il mio cuore
                  è troppo debole per teCosì
                  lucida nel togliermi il respiroMaledetto amore
                  mio 
            
            
 | 
               Ombretta
               Suardi
               
               
                    Presente Siamo
                  così convintidel nostro
                  potere,da sfidare la
                  morte. Una
                  battagliafra emozioni e
                  sentimenti. Una
                  guerra...Dei
                  morti...E solo
                  sofferenza!  
               
               
 
                     Triangolo
 Primo lato:
               
               
                     La mia
                     gioventù - Linea Retta
AngoloSecondo
               lato:
               
               
                     La mia
                     vita adulta - Linea Retta
AngoloTerzo lato:
               
               
                     La mia
                     vecchiaia - Linea Retta
AngoloQuarto lato:
               
               
                     La mia
                     morte - Il Nulla
 
               
               
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         | 
               
               
               TORNA
               ALL'INDICE
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         | 
               Ciriaco
               Tiso
               
               
                   
                  
                  
                     Vedere in
                     oltre(In ultra
                     videre)  
                  
                  
                     Luce
                     riflessa  O
                  stagioneDi luce
                  riflessaIn colori
                  saporosi e celesti Deh mostrami,
                  prego, se morte se vita consente, Volti segreti di
                  luneBaratri
                  oceaniciDomini
                  d'arcobaleni Nuovi sentieri a
                  seguire, con castelli.  
               
               
                   
                  
                  
                     Ritratto
                     gotico  Aveva due
                  zaffiriPer occhi -
                  occhi grandipieni di
                  nienteE di sera
                  piangeva chiedendo laLu
                  naAveva occhi
                  lucenti - occhi di sognocolor viola,
                  vitaSottile
                  increspata d'argento, labbraRosse come
                  melagranaE lasciandomi al
                  vento porgeva laMa
                  no.  
               
               
                   
                  
                  
                     Autostrade  Finestre
                  verdeggianti di gialli solariE
                  florealiAperte su
                  grigiori interminabili d'asfaltoStrisce
                  bianche
                  
                  
                     strisce
                     rosa strisce
                  d'oroNere ferite su
                  fiori di catrame con balaustreA lamiere
                  argentateOmbreggianti
                  passaggi crudeli d'amore: e morte. 
                  
                  
 | 
               Federico
               Topa
               
               
                    Consapevolezzadi nuvole
                  grigieadagiatesu lacrime di
                  papavero,detergela fronte di un
                  pensierosooperaio
                  di farro.Spettri
                  innalzatisu congetture
                  d'arcano,flettono
                  ventid'antichi
                  desideri assopiti.  
               
               
                  Lasciare una
                  tracciadentro il
                  mare,ascoltandol'onda che
                  s'infrangemonotona nella
                  sabbia.Lasciare una
                  traccia nel cuoreper riascoltare
                  la risacca del respiro.Ascoltareil vento di una
                  via biancache ti ricorda
                  un amoree ti
                  riportain un cielo
                  stellato.  
               
               
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         | 
               
               
               TORNA
               ALL'INDICE
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               al venerdi dalle ore 10.00 - 12.30 15.00- 17.00 al
               numero 0298233100 | 
      
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                  RISULTATI
                  DEI CONCORSI
RITORNA
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                  mesi)RITORNA
                  ALLA PRIMA PAGINA DEL
                  CLUB
 E-Mail: concorsi@club.it
 Ins.
                  05-06-2003  
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