- Risultati
di concorsi
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I edizione Premio Letterario Anguillara Sabazia
Città d'Arte 2002
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- Risultati
Sezione
Poesia in lingua
italiana
Risultati Sezione
Libro edito di narrativa o
saggistica
-
- Nel
pomeriggio di Sabato 21 settembre 2002 è
prevista la cerimonia di premiazione presso il
giardino Comunale del Palazzo Baronale Orsini, in
piazza del Comune, 1 - Anguillara Sabazia - Roma.
- Presenti
il Comitato d'Onore, gli organizzatori, alte
personalità della cultura, politiche e
amministrative. S'invitano tutti i partecipanti al
Premio a presenziare questa manifestazione ricca di
fascino e naturale bellezza. Si prega dare
comunicazione della propria presenza in anticipo al
tel. 06.999.09.378 (posti limitati). (Si ricorda ai
partecipanti che i premi in denaro dovranno essere
ritirati personalmente dai vincitori; per altri premi
è ammessa delega comunicandolo alla
segreteria).
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- SEZIONE
POESIA
- 1°
classificato Luigi
Gonano
di Arta Terme (Udine)
Vince: Trofeo "Anguillara Sabazia
Città d'Arte" - Premio in
denaro: Euro 500,00 - Opera grafica del
Maestro Renato Guttuso del valore di
Euro 500,00 - Attestato di merito -
Pubblicazione di un libro di 32 pagine
del quale verranno consegnate 100 copie
all'autore - Pubblicazione della lirica
sulla rivista Il Club degli autori e
sui siti Internet www.club.it e
www.clubarche.it
- 2°
classificato Simone
Cecchini
di Roma
Vince Trofeo "Anguillara Sabazia
Città d'Arte" - Opera grafica
del Maestro Domenico Purificato del
valore di Euro 400,00 - Attestato di
merito - Pubblicazione di un quaderno
di 32 pagine del quale verranno
consegnate 100 copie all'autore -
Pubblicazione della lirica sulla
rivista Il Club degli autori e sui siti
Internet www.club.it e
www.clubarche.it
- 3°
classificato Francesco
Arleo
di
San Chirico Raparo
(Potenza)
Vince Trofeo "Anguillara Sabazia
Città d'Arte" - Opera grafica
del Maestro Mario Schifano del valore
di Euro 280,00 - Attestato di merito -
Pubblicazione di un quaderno di 32
pagine autocopertinato del quale
verranno consegnate 100 copie
all'autore - Pubblicazione della lirica
sulla rivista Il Club degli autori e
sui siti Internet www.club.it e
www.clubarche.it
-
-
- Vincono
Attestato di merito - Buono valido per
50 copie in omaggio in caso di
pubblicazione in volume con la Casa
Editrice Montedit - Pubblicazione della
lirica sulla rivista Il Club degli
autori e sui siti Internet www.club.it
e www.clubarche.it seguenti autori:
- Poeti
Finalisti Premio Cultura
Letteraria:
- Michele
La Nave
di
Vittorio Veneto (Treviso)
Marcello
Gargiulo
di
Campobasso
Giuliana
Gilli
di
Roncegno
(Trento)
Alessandra
Crabbia
di Caerano San Marco (Treviso)
Fiorella
Cappelli
di
Roma
Viviana
Rocca
di
Genova
Claudia
Ruffino
di
Torino
Maria
Lisma
di
Mazara del Vallo
(TP)
-
- Poeti
Finalisti Premio Critica
Letteraria:
- Bona
Maria
Cardinali
di
Roma
Giulia
Adriani
di Roma
Giovanni
Murgia
di
Ladispoli (Roma)
Giorgio
Sassayanis
di Roma
Andrea
Giuseppe
Graziano
di Guidonia - Montemarcello (Roma)
-
- SEZIONE
NARRATIVA-SAGGISTICA
- 1°
classificate ex
aequo:
Maria
Teresa
Cipri
di Roma
Michela
Torcellan
di Casciano di Murlo (Siena)
-
- Nell'ambito
della Cerimonia di Premiazione è
prevista la consegna di
- numerosi
altri Riconoscimenti e Premi come:
- Targa
della Presidenza della
Repubblica
- Franco
Di Pede di Matera
-
- Targa
del Parlamento
Europeo
(ufficio per l'Italia)
- Guia
Risari
di
Toulose (Francia)
-
- Targa
del Parlamento Europeo (ufficio per
l'Italia)
Nestore
Di Meola
di
Roma
- Targa
della Presidenza Regione
Lazio
Maria
A.
Marocchi
di Monterotondo (Roma)
- Targa
della Provincia di Roma Assessorato
alla
Cultura
Luisa
Gorlani
di Roma
- Targa
della Provincia di Roma Assessorato al
Turismo
Pio
Favia
di Anguillara Sabazia (Roma)
- Targa
Comune di Anguillara
Sabazia
Sandra
Rinaldo
di Ciampino (Roma)
-
- Premio
alla Carriera Letteraria "Anguillara
Sabazia alla scrittrice
Dacia
Maraini
- con
la seguente motivazione: "Una vita
dedita alla ricerca di un messaggio
indelebile nel cuore dell'uomo con una
sensibilità che scuote le umane
menti, tessendo nelle trame dell'essere
la sua umanità"
-
- Targa
Cultura
Internazionale
Claudio
Ferrarini
- Bruxelles - BELGIO
- Andrea
Ravani
- Fribourg - SVIZZERA
- Miranda
Haxhia
-
Lushnje - ALBANIA
-
- Diploma
d'Onore con Medaglia per gli autori
finalisti
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-
- Luigi
Gonano - 1° classificato
sezione poesia
-
- La
poesia è di chi legge,
respira
-
- Perché
dovrei divellermi
- con
solerzia dalla bocca
- la
carezza dei colori,
- il
chiarore dei rintocchi
- o
del sole lo scalpiccio
- quando
imbroglia le passioni
- sulla
veranda dei risvegli?
-
- Perché
dovrei sbocciarmi
- il
petto per strappare
- la
curva delle parole,
- il
profumo delle immagini
- o
il sapore della nebbia
- quando
schiuma borbottando
- dai
rami in decadenza?
-
- Perché
dovrei tacciare
- la
mia lingua d'indecenza
- se
non sciaborda come miele,
- se
non brezza come Eros,
- se
non schiaccia come grani
- d'uva
contro i denti, versi
- acerbi
che vorrebbero vagire?
-
- La
poesia è di chi
legge,
- anima
e respira
- lettere
che s'incagliano
- in
madreperlacei banchi,
- sull'albeggiar
di palpebre
- umide
nel dolciastro ritmo,
- invero,
ignoto a chi le scrive.
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Simone Cecchini - 2° classificato
sezione poesia
-
- Evanescenza
dei sensi allegri
-
- Concedimi
un frammento del tuo eterno
oblio,
- riempimi
la mente del vuoto più
sincero
- anche
solo per un minuto,
- lasciami
accedere al regno del
non-pensiero,
- liberami
dalla concretezza e dalla realtà
quotidiana;
- allontana
anche i sogni, per quel
minuto,
- e che
sia intenso come ne ho
bisogno.
-
- Lo so,
intorno a me è pieno di piccoli
vuoti artificiali
- per
esseri umani, di leggerezze e
superficialità
- che
violentano l'anima,
annullandola.
- Ma
è proprio per l'anima
- che io
voglio dimenticare momentaneamente il
pensiero,
- è
per ascoltarla meglio
- che
cerco l'evanescenza della
ragione.
-
- Concedimi
il silenzio supremo,
- lascia
che io venga rapito dal vento
dell'inconsistenza,
- che mi
porti in terre antiche come dei
dimenticati,
- ove
regna il silenzio
- e il
cielo non è che il riflesso del
mare;
- che
pace, che pace.
-
- Regalami
una sosta nei giardini all'ombra del
cuore,
- dove
passioni e tristezze non hanno ancora
messo radici,
- dove il
passato non esiste
- e non
c'è legge terrena che mi
vincoli.
-
- Concedimi
questo minuto di vita
- o di
morte
- affinché
io possa decidere
- se
spegnermi definitivamente
- o
cominciare a vivere.
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Francesco
Arleo - 3°
classificato
-
- Il
fiammifero di Dio
-
- Considerate:
- Posso
riscaldare una notte di gelo,
- illuminare
un cammino,
- dar
fuga a migliaia di piedi,
- togliere
un villaggio dalla terra.
- Sciogliere
in un'ampolla
- la
formula stessa della vita
- o
inebriarvi tossine e rinsecchire ogni
cellula.
- Posso
proteggere i piedi d'un
fanciulletto
- O
trasformargli la culla in
inferno.
-
- Considerate:
- Posso
far nascere pastelli dai vetri di
Murano
- Sciogliere
zucchero di Setubàl
- polvere
bianca di Medellin
- far
vibrare anime in uno stadio di
felicità
- o
polverizzare le sedie sotto il
sedere.
- Posso
essere lucciola su un nota di
klézmer
- O
baciare di lume nel verso del
dimotikì
- attraversare
un mare di buio
- Trovarmi
in occidente quando la sera
- d'un
pezzo s'è presa la mano di
Vitebsk.
- Essere
in chiesa o in moschea.
-
- Considerate
- posso
esser un fiammifero e spegnermi
d'improvviso,
- proprio
quando
- credevo...
-
- Considerate
ancora:
- un
uomo.
a
Primo Levi
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|
Fiorella Cappelli - Premio Cultura
Letteraria
-
- Anima
di marmo
-
- Colpita
da un raggio di sole
- la
bianca testa di lupo
- catturava
parole
-
- scolpita
dal martello maestro
- si
delineava la forma
- in
tutto il suo estro!
-
- Onde di
marmo nascevano in un momento
- simili
al lago
- spettinato
dal vento
-
- sul
volto rughe che racchiudevano
magia
- e
infiniti pensieri nella mente
mia
-
- Nella
grotta del sole negato
- sembrava
che il tempo
- si
fosse fermato...
-
- e un
uomo che crea ritorna bambino
- in
sapienti giochi di travertino
-
- Nell'opera
la sua magnificenza
- in
percorse ore di pazienza
-
- Ai miei
occhi, pesante e fiero
l'immaginario
- in
bianche mani
- creazioni
di statuario
-
- e mi
accorgevo con quanto candido
disarmo
- usciva
- quell'anima
di marmo!
|
Alessandra Crabbia - Premio Cultura
Letteraria
-
- Cartagena
e altre magie d'amore
-
- Ci
amammo a Cartagena, la terra degli aranci
e i pesci-spada,
- delle
sierre rosse e infuocate, delle grate
saracene alle finestre.
- Là,
l'amore è selvaggio e
ineffabile,
- e il
sole ha la truce intemperanza
- dell'arabo,
del toro, del mare in
tempesta.
- Sostammo
nella piazza del porto,
- in una
danza di spezie e tamarindi,
- di
gamberi fritti e palme sciolte al
vento,
- di
rauche chitarre e di ispaniche
taverne.
- Ma
andiamo, anima mia,
- Cartagena
non ci aspetta più,
- e il
tuo cappello di panama solitario sotto la
pendola
- ha
l'odore di vicoli del sud lenti e
selvaggi,
- di
ostriche d'argento spalancate e
arrese.
- Andiamo,
già pesa nel cuore
- questo
amaro di gomma e resina
crepitanti,
- questa
dolce tristezza di canestri
bruciati.
- Ora non
so più darti rime celesti e
colte,
- né
un fraseggiare etereo e astuto
- che
accenda nel tuo cuore una fiaccola d'oro
ed alabastro.
- Posso
soltanto con rime rudi
- farti
sentire l'eco delle mie lontane risa
innamorate
- percorrere
impazzite le nostre strade
moresche.
- Lascia
dunque ch'io sia l'ultimo poeta di
Cartagena,
- coi
piedi che soffrono in scarpe troppo
strette,
- colui
che fiutava l'odore di magie
d'amore
- che
usciva dalle case nei meriggi
ardenti,
- colui
che ha nel cuore nacchere e
mantiglie,
- colui
che ha negli occhi il bagliore appannato
del toro nell'ora della morte:
- perché
è Cartagena la mia estasi alata, e
lunga, e oscura,
- regina
amara dei miei giorni che volano e
volano
- come i
suoi mulini all'alba,
- folli
di vento e di perduto amore.
|
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|
Giuliana Gilli - Premio Cultura
Letteraria
-
- Sera
di corallo
-
- Da
orizzonti indefiniti
- mi
giunge questa sera di corallo
- a
tingere d'impeto e d'ibisco
- sbiaditi
fondali di silenzio.
-
- Risveglia
la tua voce
- nostalgia
di stelle impallidite,
- trucioli
di sogni sfatti,
- nell'incedere
lento
- di
passi appannati di brina.
-
- Freme
la luna prigioniera
- nei
recinti di un cielo assonnato
- e
affonda lame di velluto
- nella
fragile corteccia
- del mio
corpo pulsante di gelo!
-
- Mi
lascio andare al tepore
- che
schiude il bucaneve
- e
stupisce l'erba,
- cullando
lo sfarzo di un vento
- che
sospinge attimi
- ammainati
come vele
|
- Marcello
Gargiulo - Premio Cultura
Letteraria
-
- Felicità
-
- Felicità
di un attimo fuggente
- che
attraversando il cuor giungi alla
mente
- e quasi
la devasti e crei scompiglio
- così
che la realtà sia lungi un
miglio
-
- felicità
che tutto rendi rosa
- che
luce nuova dai a qualunque
cosa
- che
l'animo librar fai
nell'immenso
- che
d'ogni cosa fai perdere il
senso
-
- felicità
lontana qual chimera
- che pur
rimani ad esser pura e vera
- nel
mentre tutti insieme noi
rapisci
- lo
spirito guerrier spesso
sopisci
-
- felicità
da tutti ricercata
- ma
forse mai raggiunta, mai
trovata
- inesistente,
ma..., forse reale,
- volerti
e non averti fa star male
-
- felicità
che giungi ad insaputa
- accanto
a te la vita tutta muta
- solo
perché fai viver
l'illusione
- di
abbandonare questa dimensione
-
- felicità
che penetri l'arcano
- io sono
qui a tenderti la mano
- sperando
che tu possa in questa vita
- stringerla
prima ancor che sia finita
-
- felicità,
sei tu di questa terra?
- e se
è così poniam fine alla
guerra
- stringiamo
un patto di fraterno amore
- per
cancellar dal mondo ogni
dolore.
|
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|
-
- Viviana
Rocca - Premio Cultura
Letteraria
-
- Il
Nido
-
- Pagine
di memoria
- sotto
un lampione
- sfiorai
-
- e
polvere di sogno
- vi
trovai
- che mi
fece starnutire
- un
pensiero
-
- di
lacrime al miele di acerbe
risate
- tra i
banchi di scuola
- di
fantastici sentieri
- inondati
di luce
-
- e sogni
di gloria
- e
sospiri d'amore
- e
specchi nei quali
- crescevo
insieme all'incertezza
-
- del
futuro
- ma
lì era un nido caldo
- la mia
protezione
- un
sorriso adulto
-
- la mia
sicurezza
- il
premio di tante fatiche
- la
lode
- la
punizione
- tra
chiacchiere e nubi di fumo
- nei
bagni dai muri scritti di
giovinezza...
-
- E
adesso le molteplici strade lo
smarrimento
- e il
premio un pezzo di carta sterile
muto
- la
punizione un angolo accogliente fuori
dalla porta
- non
più quel pezzo di
carta...
- E
polvere di sogno tra sentieri spinosi
adesso trasale.
|
- Claudia
Ruffino - Premio Cultura
Letteraria
-
- Eterna
poesia
-
- Arpeggi
incantati
- di
parole irreali
- culminano
- ebbrezze
di sinfonie
- astratte.
- Sublimazioni
di immenso
- raccontano
- gocce
di universo
- in
spartiti immortali
- d'eterna
poesia.
-
- Maria Lisma
- Premio Cultura
Letteraria
-
- Assenza
-
- Anche
la mia anima
- ha fame
di parole.
-
- I
rumori dell'assenza
- danzano
- sulle
corde del desiderio.
-
- È
una casa di fumo,
- l'assenza,
- con le
pareti
- ferite
di ricordi.
-
- Una
finestra aperta
- interroga
le stelle.
-
|
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|
- Bona
Maria Cardinali - Premio Critica
Letteraria
-
- Una
idea
-
- Io
strettamente legata all'idea
- sono
ormai corpo logico di essa,
- sono
l'effimero dei materiali,
- sono
l'essenza silenziosa di un
disegno
- che
contempla il racconto.
- Sono un
essenziale paradosso
- o un
paradosso essenziale.
- Chi
sono nel mio racconto?
- L'ideatrice,
l'autrice, il soggetto
- essenziale
o l'essenziale dell'idea.
- Sono
logica di una idea
- o una
idea logica che costruisce
immagini.
- Sono
nel racconto, veloce produttore di
immagini
- o
veicolante mezzo di
rappresentazione
- disposto
ad aggiungere a togliere a
moltiplicare
- a
dividere aree e spazi nel racconto del
colore,
- della
forma, del silenzio
essenziale,
- dello
statico ampio, del geometrico
assoluto.
- Come si
costruiscono immagini?
- Così
importante è
costruirle?
- Pensando
al vuoto,
- l'ombra
accalca la luce
- e la
luce l'ombra rincorre,
- nei
deserti infiniti dell'assenza,
- il
silenzioso spettrale piano
d'appoggio
- di un
racconto non raccontato, di una
idea
- non
ideata, di un colore non
colorato,
- si
affaccia, si dispone e si
indispone.
- Tela di
un telaio nel vicolo
- chiuso
di un modello
- di cui
è bene differire
- e
prodursi nel confronto.
|
- Michele
La Nave - Premio Cultura
Letteraria
-
- Silenzio
-
- Avvolto
dal buio, sommerso dal
silenzio.
- Stanotte
la città non esiste se non
dove
- un
albero dai folti capelli neri scivola
via,
- come
una donna annegata nel cielo
gelido,
- laddove
pulsano tenebre spogliate di
stelle.
- L'esile
membrana, timpano dell'anima,
- giace
immobile, non percepisce
vibrazioni.
- Eppure
io ascolto, è un silenzio
assordante...
- Scuote,
ridesta, ribalta sopiti
pensieri,
- sordide
idee che si insinuano,
rivivono,
- crescono
in me pascendosi di angosce,
- strisciano
tortuose, piene di dissonanze,
- ambigui
fragori che si annullano a
vicenda,
- magiche
onde acustiche che si elidono.
- Altre
son fatte di fruscii, ronzii,
sottili:
- un
intimo sottofondo così
costante,
- così
mesto da non colpire
l'attenzione,
- da
divenire indifferente
substrato.
- Così
mi dissolvo nei cupi abissi di un
lago,
- scorgo
mute ombre di fameliche bestie
- assetate
di infinite coscienze
insozzate,
- orribili
incubi ripudiati, celati,
strozzati.
- Destate
dal boato silente, affiorano
ovunque,
- invisibili
colpe, oscene eredità della
luce.
- Come un
dio sanguinario, la luna
squarcia,
- dilania
il ventre ipocrita del giorno
spezzato.
- Finché
il vecchio serpente, senza esser
visto,
- divora
stelle malate, sbrana anime
perse.
- Me
stesso risucchiato nel grande
drago,
- separato
dalla vita negata di ogni
bandiera,
- senza
spasmi, né grida, io mi
perdo...
- Ecco!...
Una nota!... Un lieve
interludio!
- No...
Mi inganno, illudo i miei
sensi.
- Ciò
che resta della memore
melodia,
- non
può infrangere l'immane
silenzio...
- Sprofondo
ancora nell'assenza di suoni.
|
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|
- Giulia
Adriani - Premio Critica
Letteraria
-
- La
mia via
-
- Un
domani forse
- il
raggio paradisiaco
- dell'inestimabile
- scalderà
il mio essere
- e
farà dimenticare il mio
volto
- la nera
e gelida essenza dell'ombra.
- Un
domani forse
- tramonterà
la paura,
- si
risveglierà la prodezza
- e
sarà l'alba di una nuova
fede.
- Sarò
in grado di percepire l'astio
- che si
cela dietro la nebbia
- dell'apparente
simulazione,
- ed il
vento porterà via con
sé
- l'irresolutezza,
- i
ricordi, le lacrime.
- Un
domani il Dio Amore
- mi
condurrà per mano,
- trafiggerà
la mia carne,
- liberandomi
dall'eccessiva stasi,
- rendendomi
sua schiava.
- Allora
i sensi battaglieri
- saranno
più forti della ragione
- e il
mio corpo si lascerà guidare dal
cuore.
-
- Un
domani non molto distante
- percorrerò
anch'io la mia via;
- sarò
in pace.
|
- Giovanni
Murgia - Premio Critica
Letteraria
-
- Uomo
senza tempo
-
- Tarda
non fia la sera
- al
dì di Maggio sorta,
- dolce
la valle ascolta,
- veglia
silente assorta.
-
- Dal
tremolar la terra
- al
sussultar le menti,
- il
Santo, le genti,
- nel
giorno a Te Beato.
-
- Di
lagrime la piana si tingea,
- tra i
cuori, il tenero canto,
- nel
dolce bisbigliar di foglie,
- nel
silenzio del vento a
primavera.
-
- Umile
pastor, cuore zelante,
- dal
palmo che il sangue ricopria,
- nel
miracolo il dono, maestoso
porti
- nel
mondo, la fede al primeggiar.
-
- Da
povero fanciullo a paladino,
- testimone
intrepido celeste,
- chiediamo
a Te la grazia d'una vita,
- Tu
appari con la croce tra le
dita.
-
- Nobile
e indomito lo sguardo,
- nel
volto scarno, triste,
affaticato,
- cadente
il passo, trascinato e stanco,
- tutto
è: spiritualmente
Santo.
|
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all'inizio
|
- Giorgio
Sassayannis - Premio Critica
Letteraria
-
- Serenità
-
- Sono
stanco di camminare
- al
buio, sotto la pioggia,
- schiaffeggiato
dal vento,
- cercandoti
disperatamente.
- Disperazione
della madre,
- che
dà il seno vuoto al suo
bambino,
- disperazione
del gabbiano ferito,
- dell'uomo
tradito,
- disperata
lotta contro
- il male
diffuso.
- Così
disperatamente ti cerco oggi,
- ti
cercherò
- domani
e sempre
- sperando
di trovarti un giorno,
- serenità.
|
- Andrea
Giuseppe Graziano - Premio Critica
Letteraria
-
- Deiezione
-
- Dietro
l'ipotenusa
- che mai
calcolai
- o
nell'incrocio del legno
- scollato
- non
saprei dove
- meglio
ancorare
- il
pensiero alle cose
- ché
il peso del giorno
- vivo,
è diviso da picchi
- di
spasmi
- a
scansare
- conati
- di
anamnesi o fabrilità
|
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