- Risultati
di concorsi
|
- III
edizione Premio Letterario
Fonòpoli - Parole in movimento
2001/2002
-
-
-
- Risultati
Sezione Poesia
Risultati Sezione Narrativa
La
giuria della terza edizione del Premio Letterario
organizzato dal Club degli autori per conto
dell'associazione culturale Fonòpoli di Roma,
presieduta da Renato Zero, dopo attenta valutazione delle
opere pervenute ha stilato la graduatoria
finale.
La
data e il luogo della cerimonia di premiazione non sono
ancora stati fissati, i premiati verranno tempestivamente
avvisati non appena disponibili notizie
utili.
- SEZIONE
POESIA
1°
class.: Maria
Rosa
Oneto
di Rapallo (GE) con "Sguardi
in
abbandono".
2°
class.: Alessandra
Lunatici
di Fornoli (LU) con "Il
Pasto della
Vita".
3°
class.: Ivana
Biagetti
di Mondavio (PU) con "Tempesta".
4° class.: Davide
Valenti
di Civitavecchia (RM) con "Specchio
di
bambola"
Vincono Targa Fonòpoli -
Pubblicazione di un libro di 32 pagg.
pubblicato dalla Casa Editrice Montedit -
Attestato di merito
-
5°
class.: Marco
Galvagni
di Milano con "L'arcobaleno"
6°
class.: Damiana
Fabozzo
di Roma con "Ho
scavato"
7°
class.: Enrico
Calenda
di Venezia Lido con "Fiori
di duna"
8°
class.: Umberto
Belardinelli
di Varese con "Il
figlio del
cielo"
9°
class. ex aequo: Claudio
Borgianni
di
Bologna con "Questa
notte
torbida..."
9°
class. ex aequo: Stefania
Roncari
di Milano con "Come
il vento"
-
Risultano
Segnalati
dalla
Giuria
i seguenti autori:
Antonio
Brescia
di Monopoli (BA) con "Il
Giardino di
Sabina"
Cesare
Callegari
di Fortunago (PV) con "Carillon
generation"
Gaetano
Gallo
di Cavour (TO) con "Apnea"
e "Trasformazioni
scivolose"
Giovanna
Lacedra
di Venosa (PZ) con "Alchimia"
|
- SEZIONE
NARRATIVA
-
- 1°
class.: Domenico
Casa
di Piano di Sorrento (NA) con
"Invenzioni"
- 2°
class.: Lidia
Pieri
di Roma con "Invadente
come l'anima in
corpo"
- 3°
class.: Giorgio
Mosetti
di Gorizia con "L'appuntamento"
- 4°
class.: Anna
De
Castiglione
di Milano con "Confessione
di un
delitto"
Vincono Targa Fonòpoli -
Pubblicazione di un libro di 32 pagg.
pubblicato dalla Casa Editrice Montedit -
Attestato di merito
-
- 5°
class.: Valerio
Bologna
di Palermo con "Eutanasia"
- 6°
class.: Nella
Coletta
di Messina con "In
avanti"
- 7°
class.: Andrea
Marchini
di Alpignano (TO) con "Re
di
pietra"
- 8°
class.: Silvia
Giuliano
di Torino con "A
mezzanotte"
- 9°
class.: Juri
Toffanin
di Zinasco (PV) con "Professione:
rosso
cremisi"
- 10°
class.: Leonardo
Calconi
di Roma con "Avere
un
problema"
-
-
- Risultano
Segnalati
dalla
Giuria
i seguenti autori:
- Renata
Candido
di Napoli con "Opera al nero"
- Donatella
Lanza
di Tollegno (BI) con "Hotel Millenium"
- Pasquale
Mongillo
di Morbio Inferiore (CH) con "Universo
parallelo numero 13"
- Elisa
Palozzi
di Rocca di Papa (RM) con "Est-Aria"
"Sud-Fuoco" "Ovest-Acqua" "Nord-Terra"
- Alessandra
Rea
di Romans d'Isonzo (GO) con "Vida"
|
- 1°
class.
Maria Rosa Oneto
"Sguardi
in abbandono"
Ho
attraversato le strade del
tempo
forestiera
in casa mia
nude
le tenere membra
partorite
a lische di dolore
Bimba
che addentando una mela
cavalcasti
la criniera del vento
Fossati
d'anima rubati al Cielo
dove
già donna ti ingannarono le
apparenze
Amore
che nel tradimento
snodi
la passione
ingravidando
il polline della
sofferenza
Rosa
senza più languore
morta
dietro una finestra chiusa
ti
ho chiamata
ridestandoti
al suono del tuo nome
In
quel buio di naufraghi e
stelle
offristi
a tutti un cuore di
gianduia
Silenzio
che percorri la bara in
solitudine
Null'altro
sulla strada della vita
che
una serie di sguardi in
abbandono
-
|
- 2°
class.
Alessandra Lunatici
"Il
Pasto della Vita"
La
Solitudine... mia triste compagna, mio amaro
cibo.
Su
di un tavolo imbandito di Dolore, fiumi di
lacrime
riempiono
caraffe traboccanti di
domande.
Su
di un vassoio d'argento il mio cuore batte
ancora,
servito
a commensali ardenti di una fame
ingorda,
inconsapevoli
complici di un Assassino vile
che
trama abilmente la sua velenosa
tela,
impaziente
ed avido di mietere vittime
innocenti.
Vorrei
non assistere a questo disumano
banchetto
che
consuma l'ultima cena di cui, per brama di
Consapevolezza,
sono
al tempo stesso Vittima e
Carnefice.
Il
pensiero della fuga è il vino amaro
dell'illusione
che
ubriaca la mente, anestetizza i
sensi,
è
il vano tentativo di superare i propri
limiti,
è
il sogno di cui non siamo
padroni.
Devo
attendere... che l'ultimo brandello sia
consumato,
che
i calici si innalzino vuoti,
devo
attendere... l'epilogo di questo pasto
mortale,
affinché
la mia Anima libera possa
ricongiungersi
alla
dimensione Immortale che
l'attende.
|
Torna
all'inizio
|
- 3°
class. Ivana
Biagetti
Tempesta
Ho
volo di rapace e manto di
pantera.
Vedi?
Io so di odiarti senza sentirmi
impura.
Se
l'odio può colmare come un immenso
amore,
se
vibra come il suono e arde uguale al
sole,
non
può perciò infestarci quale
maligna erba
né
crescerci nel ventre feto di mostro
orrendo.
È
nostro e ci appartiene come noi stessi al
mondo.
Voi
buoni e quasi santi guardatevi allo
specchio:
no,
non siete più belli di me cattiva e
brutta!
Non
compro mai la pace se non ad equo
prezzo
e
col buonismo ipocrita non cambio il mio
furore.
È
duro l'odio ed aspro e agisce da
tiranno:
ha
spazio per sé solo e in me non
lascia spazio.
Ma
se adeguarmi all'altro mi rende vile e
serva,
mi
voglio meglio schiava del despota a me
interno.
Adesso
però vattene ottusa rabbia
sorda,
che
venga ormai la quiete a spegnerti nel
sonno!
Gonfio
di piena il fiume ribolle e non ha
sponde
tra
pioppi esausti e salici prostrati sotto il
vento.
Urla
la vita il suo dolore al
tuono
e
al lampo mostra aperte le sue ferite a
sangue.
Ma
il piombo delle nubi dilava e alfin si
squarcia
scoprendo
l'oro vivo del sole nel
tramonto.
Dormi
mio cuore e sogna per me il
sogno
che
l'odio scelto oggi non veda il nuovo
giorno.
|
- 4°
class. Davide
Valenti
-
- Specchio di
bambola
-
- Il mio
cuore in fiamme è poca
cosa
- sul tuo
stagnante specchio gelato
- dove
lividi uccelli senza posa
- vagano
spettrali col ventre incavato.
-
- Altri
relitti del cielo silente
- lontani,
tracciano flebili scie
luminose
- che
appena registra quel maligno
indolente
- principe
di ghiacci e noie limacciose.
-
- Ma tu,
mia maledizione, mio agognato
amore
- sola
risplendi in quell'abisso
latente
- ebbra
come sei del tuo riflesso
fulgore
- e
spregi, indifferente, la mia fiaccola
invadente.
|
Torna
all'inizio
|
- 5°
class. Marco
Galvagni
-
- L'arcobaleno
-
- Annego
nell'inchiostro
- la seta
che avvolge
- il mio
sonno
- tra
voli notturni
- di
pipistrelli e schiamazzi
- mattutini
delle lavandaie.
- In
un'aria di vetro
- cerco
di dirigere
- il
traffico delle mie passioni
- e,
lasciandomi lambire
- dalla
brezza amica,
- mi
riposo all'ombra
- della
grande quercia
- ascoltando
canzoni di ieri.
- Il
tempo, intanto, immemore
- delle
mie sofferenze,
- ambisce
solo a spargere
- la mia
cenere dolce
- nell'armonia
dello spazio remoto
- dove le
stelle
- per noi
son morte
- e non
c'è un arcobaleno
- che,
dopo le vicende della vita,
- si
stagli nel cielo turchino e
muti
- la
nostra essenza
- dall'ombra
alla luce.
-
|
- 6°
class.
Damiana Fabozzo
-
- Ho
scavato
-
- Ho scavato
nel sudore, e il
- sudore era
una lacrima,
- una
lacrima di terra.
- Terra
arida e disfatta predatrice
- di parole
e di un folle
- incatenato.
- Ne ho
regalate tante al poeta,
- che ha
imprigionato quel senso
- e ha dato
un senso alla prigione
- Ne ho
regalate tante all'uomo,
- ma l'uomo
le ha uccise.
- Ho scavato
nella sabbia e la
- sabbia era
una lapide.
- I tuoi
fiori non bruceranno
- Al sole,
ma all'ombra della
- stessa.
- Ho
avvitato il muto dolore,
- Il rapace
urlo funesto
- Un amore
ingoiato dal presagio.
- Così,
sorridi alla morte,
- al respiro
di un sospiro
- trattenuto,
adagiata su
- un'immagine
che sussurra il
- ricordo.
- Ho scavato
la memoria e la
- memoria si
è persa, avida
- del
mai.
- Così,
sporca di terra, sabbia e
- memoria,
cerco di ripulire il
- cuore.
- Il poeta,
raccoglie la
- materia e
mi parla.
- Io non so
rispondere al delirio,
- al folle e
alla follia che mi
- ha rapito
e tu poeta,
- continua a
parlare...
|
Torna
all'inizio
|
- 7°
class.
Enrico Calenda
-
- Fiori di
duna
-
- Sperduto
istante che nella mente tace
- diffuso
autunno di gialli fiori audace
- topinambur
sagaci, lenti fiori di duna
- dove la
sabbia in mucchi si raduna
- (non
solo fame, non solo sete
- anche
di sangue spargono le armi
- il
triste spandersi del cuore della
gente
- l'obnubilarsi
arso della mente,
- l'acutizzata
estrema violenza
- della
tua atroce rea potenza).
- S'alzano
a volo alti i gabbiani,
- si
spingono lontani, più neri, i
cormorani.
|
- 8°
class.
Umberto Belardinelli
-
- Il Figlio
del Cielo
-
- L'ombra
dell'Olmo amico
- trema
nel vento verticale del
dolore,
- antico
nel metallo rugginoso della
colpa
- torna
invisibile e da una piaga
- effonde
il suo profumo
- che
sulla terra non si è mai
posato.
-
- La
notte giunge coi suoi artigli
- ed
organizza il male nel suo buio
- per
soffocare i grani di un
rosario
- che
inevitabile ed opposto
- ti
libera in preghiera
- nel
tempo d'anime beate.
-
- Nel
Pane vivi il Suo Cenacolo
- e nel
tuo petto colmi il Calice,
- mentre
da un'abside remota
- ascolti
il canto ignoto delle ali,
- così
che la tua estasi si compia.
-
- Io non
conosco il male che separa
- o
ciò che riflette il
bene,
- ma
certo dal tuo sonno potrai
insegnarmi
- che non
è poi così
lontano
- ciò
che cerchiamo.
-
- Non
è lontano l'Assoluto
- e nella
notte che divide
- i
nostri sogni a divenire
- inseguirò
quel bacio nuovo
- che ha
chiuso le tue labbra.
|
Torna
all'inizio
|
- 9°
class. ex
aequo
Claudio Borgianni
-
- Questa
notte torbida mi affoga
- con
l'ineluttabile veemenza
- di un
tonfo sordo sulle carni
- afone
di stoltezza. È
inevitabile
- solcare
ricordi come prima
- tra le
volte... Tagliare racchiudere
- è
necessario oggetto di
passatempo
- a
uomini inceneriti dal tempo
- dal
tempo che la mia mano assorbe
- a segno
indicibile. Io dannato
dall'oblio
- ricovero
la mia mente nei più
impervi
- orifizi
della terra e mi
- ergo al
cielo capovolto.
- Putrida
di speranze è questa
- misera
città.
- Scendo
da quella via e scontro facce
- assuefatte
che perdonano il cielo
- della
sua estraneità e le
budella
- mi si
attorcono nel ventre
- a quel
insopportabile passione
- che
sono semplici istanti negati.
- Rincaso
stanco ebbro logoro
- e le
mie spalle volte al mondo
- inerme
sbarrano la strada a quel
- volto
livido che chiede pane.
- E nel
buio mi accoccolo nell'infimo
- silenzio
della mia esistenza.
|
- 9°
class. ex aequo
- Stefania
Roncari
-
- Come il
vento
-
- Nessun
cedimento
- nessun
tentennamento
- navigare
nel movimento
- sfiorando
falesie di pensieri
- fluttuando
dentro come fuori
- posso
continuare ad amare
- posso
danzare nella bellezza
- circumnavigare
la dolcezza
- quale
ebbrezza nell'intensità
- dell'unità
ricomposta del tutto.
- Siamo
frammenti inabissati
- maree
che ritornano
- non
osiamo eppure siamo
- pezzi
di sole e di splendore
- si sa -
il periplo è arduo
- non ti
fermare
- non
lasciare
- non
disperare
- ogni
cosa ritorna alla Madre
- tu sei
il monsone e la quiete
- è
come il vento
- soffia
solfeggia scalfisce
- irrompe
improvviso inveisce
- incidendo
figure effimere
- purifica
accende raggiunge
- atomi
di vita strappati al nulla
- anime
che sono visioni
- nel
quartetto polifono
- della
partitura iniziale.
|
Torna
all'inizio
|
- Segnalato
dalla Giuria
Antonio
Brescia
-
- Il Giardino
di Sabina
- (Cos'è
poeta?)
-
- Incastonato
nella falesia del presente
- scorgo
nuvole di sillabe futuribili
- che si
specchiano nel mare dei
ricordi.
-
- Per
vincere la "Noia" cercai di dare un
corpo,
- una
verità ai Sogni, alle
illusioni
- geometrizzando
l'idea del Mondo senza distruggere la
Fantasia.
-
- Volevo
portare allo Zenith la sensazione
umana
- attraverso
parabole giocanti: "alchimia della
parola".
-
- "Il
caso serve chi non agisce a
caso".
-
- E
così ho avuto scarpe ginniche da
consumare
- e
pancia gonfia e fogli bianchi su cui
partorire.
-
- Sono il
drammacurioso che gioca con la
Realtà e la Bellezza;
- solidonulla
che si muove tra il Kitsch e la
Bugia.
-
- Mercurio
trendy dal termometro alato, misuro la
febbre dell'Esistenza
- e
prescrivo la medicina della
trasformazione.
-
- Poeta
è femmina sensibilità e
virile ribellione,
- disintegrazione
di norme fisse e stabilite per
sempre;
- l'Arte
di esprimere "Grandezza" in spazi
angusti.
-
- Finché
avremo bisogno d'AMORE
- ci
sarà in un angolo del nostro Cuore
un poetamatto con cui parlare.
-
- Penna
del Mistero, Angelo di carne... invisibili
Stimmate;
- telefonino
che si fa sangue pulsante, candela
dell'Anima...
- stella
cometa; lampo variegato che illumina
attimi di Silenzio!
-
- Un
giorno ti chiesi_ cos'è Poeta?_ e
tu mi rispondesti:
- dipingimi
il Giardino di Sabina.
|
- Segnalato
dalla giuria
Cesare
Callegari
-
- Carillon
generation
-
- Fossero
state tue le mie orecchie,
- quando
quella mattina al Kyoto Garden tutto ci si
straziava sopra...
- Quando,
riparato ai tuoi silenzi, ho imbottito il
mio cuore di tritolo,
- e con
umile grazia mi sono incoronato re della
distruzione.
- Con
sangue innocente ho firmato gli accordi
col caos.
- Ho
vestito i lutti del mondo
intero,
- seguendo
la crudeltà dei pavoni che facevano
la ruota.
-
- La tua
luna nella mia gola ha vomitato
tormenti.
- Fiori
enormi dall'insopportabile
profumo.
- Bellezze
di giganti che si tramutavano in
ombre.
- Tutto
ha preso le sembianze di ciò che
più amavo.
- Il
terrore mi ha assalito.
- Maschere,
- maschere,
- maschere.
- Ho
ucciso la spietata vergogna.
- Pretendendo
tutto ciò che la gente si limita a
chiedere.
- La fame
delle locuste avanti e dietro
me.
- I
capricci di un Re moccioso.
-
- Inarrestabile,
mi sono mosso come asteroide.
- Nei
sentieri più bui ho straziato carni
con foga.
- Alla
luce del sole ho dato ordini.
- Sostenuto
dalle cose che non tornano, non ho
più conosciuto leggi.
- Ho
abitato nella casa senza
specchi.
- Ho
sognato il sonno senza sogni,
- alla
gogna della ghigliottina senza
lama.
- Mi sono
striato delle pieghe
dell'amore.
- Dalle
sue piaghe ho bevuto l'amaro
nettare.
-
- Fino a
che, questo vortice ha asciugato tutte le
mie lacrime.
-
- È
nato il nuovo cyborg.
-
- Sdràiami.
|
Torna
all'inizio
|
- Segnalato
dalla Giuria
Gaetano
Gallo
-
- Apnea
-
- Vado
sempre più giù
- immerso
in un velluto scivoloso,
- legato
ad un peso genetico
- che
rende più veloce il
processo.
- Profonde
correnti ascensionali
- riattivano
alchimie biochimiche,
- laceranti
piccole ulcere introvabili.
- Morbide
sfumature di blu
- mi
accarezzano come onde di seta,
- e bolle
contenenti profumi neutri
- esplodono
miscelandosi con la
superficie.
- Trattengo
il respiro
- per non
infettarmi col silenzio
circostante,
- anche
se sbarro le porte
- che
danno sul vuoto.
Trasformazioni
scivolose
Foreste di
mani
manipolano e rimescolano la vita
fantasmatica,
come un mazzo di carte veggenti.
Proteggo le incertezze
sotto un cumulo di sabbia tiepida,
che trasuda trasformazioni scivolose.
Si aprono finalmente i gusci crostosi,
e sbrodolano liquido cerebrale,
prodotto dai maledetti processi trasversi.
Le incrinature frammentano i miei giudizi,
e diventano fluorescenti,
ogni volta che tento di aprire
una serratura senza resistenza.
|
- Segnalata
dalla Giuria
Giovanna
Lacedra
-
- Alchimia
-
- Uno
squarcio di luce sibila
- e
insinuandosi piano vomita
- esoteriche
pulsioni
- da
un'antica feritoia.
-
- Non
sento lame a trapassarmi
- né
ambigue mani a seviziarmi
- lungo
questa notte etilica,
- dentro
piaghe dissepolte.
-
- Fingo
un attimo di morte,
- faccio
appello all'artificio,
- strappo
lingue a schiuse bocche
- recidendo
il mio suffragio.
-
- E
distorco gli anatemi
- che hai
sputato sul mio altare
- profanando
vani emblemi
- tra
putredini e reliquie.
-
- Non ti
devo alcun silenzio,
- né
uno straccio di passione,
- la tua
bifida indolenza
- è
un conato nella fame.
-
- Sono io
quell'alchimista
- che
tramuta la tua fiamma
- in una
ninfea perversa
- masturbata
da un fantasma.
|
Torna
all'inizio
|
RITORNA
ALLA PRIMA PAGINA CONCORSI (elenco dei
mesi)
RITORNA
ALLA PRIMA PAGINA DEL CLUB
E-Mail: clubaut@club.it
|
|
|
|