- Premio
Letterario Internazionale
"Olympia Città di
Montegrotto
Terme"
II edizione 2002
-
- Il Cenacolo dei Poeti Euganei rende
note le valutazioni effettuate dalla Giuria della seconda
edizione del Premio internazionale di Poesia Olympia
città di Montegrotto Terme 2002 che era composta
da: Paolo Carniello (presidente), Enzo Moretto, Lucia
Palmarini (giornalista), Leonardo Ruzzante, Sandro Bianda
(giornalista), Gianfranco Marca della la quale dopo
attenta valutazione delle opere pervenute è giunta
alla conclusione di premiare i seguenti
autori:
- Opera 1a classificata:
Il sole era tornato
giovane di Sergio Barbieri, Voghera
(PV). Vince Coppa Hotel Terme
Olympia - Euro 516,46 (L. 1.000.000) offerti dalla Banca
Sant'Elena Banca di credito cooperativo - Agenzia di
Montegrotto Terme - buono valido per la pubblicazione di
un libro di 32 pagine rilegato in brossura di cui
riceverà 50 copie gratuite - Attestato di merito -
pubblicazione dell'opera vincitrice su Il Club degli
autori e sul sito Internet www.club.it per un anno.
- 2a class.: La
grande illusione di Fausto
Pelli, Lodi. Vince Coppa Hotel
Terme Olympia - buono valido per la pubblicazione di un
libro di 32 pagine cucito con punto metallico di cui
riceverà 50 copie gratuite - Attestato di merito -
pubblicazione dell'opera vincitrice su Il Club degli
autori e sul sito Internet www.club.it per un
anno.
- 3a class.: Affonda
il viso nelle mani
di Simonetta
Cariolato, Pozzo di San
Giovanni Lupatoto (VR). Vince Coppa Hotel Terme Olympia -
buono valido per la pubblicazione di un libro di 32
pagine cucito con punto metallico di cui riceverà
50 copie gratuite - Attestato di merito - pubblicazione
dell'opera vincitrice su Il Club degli autori e sul sito
Internet www.club.it per un anno.
- 4a class.: Sera
di corallo di Giuliana Gilli,
Roncegno (TN). Vince Targa Hotel Terme Olympia - buono
valido per la pubblicazione di un libro di 16 pagine
cucito con punto metallico di cui riceverà 50
copie gratuite - Attestato di merito - pubblicazione
dell'opera vincitrice su Il Club degli autori e sul sito
Internet www.club.it per un anno.
- 5a class.: Un
volo di rondine di Marco
Galvagni, Milano. Vince Targa
Hotel Terme Olympia - buono valido per la pubblicazione
di un libro di 16 pagine cucito con punto metallico di
cui riceverà 50 copie gratuite - Attestato di
merito - pubblicazione dell'opera vincitrice su Il Club
degli autori e sul sito Internet www.club.it per un
anno.
- 6a class.: Mio
padre di Alessandra Crabbia di
Caerano San Marco (TV).
- Vince Targa Hotel Terme Olympia -
buono valido per la pubblicazione di un libro di 16
pagine cucito con punto metallico di cui riceverà
50 copie gratuite - Attestato di merito - pubblicazione
dell'opera vincitrice su Il Club degli autori e sul sito
Internet www.club.it per un anno.
-
- Vincono attestato di merito,
pubblicazione dell'opera vincitrice su Il Club degli
autori e sul sito Internet per un anno:
-
- Sono risultati segnalati dalla giuria
con Attestato di merito:
- Mattini di brume di Giorgio Bolla,
Padova;
- La spada di Giada di Giuseppe
Marotta, Milano;
- Ritorno di Giorgio Lazzarin, di
Monselice (PD);
- Si stava eterni anche noi di Giovanni
Caso, Mercato San Severino (SA);
- Anima dannata di Cecilia Aparecida,
Galliate (NO);
- Ode agli alberi di Donatella Lanza,
Tollegno (BI);
- Salve dolce nonnina di Gabriele
Serpe, Genova;
- La colpa
di Pierpaolo Mancini,
Pescara;
- Senza titolo di Andrea Veronese, Este
(PD);
- L'ultima spiaggia di Cristina
Unterberger, Milano;
- Sono le mie avarie
di Benedetto
Moro, Lugo (RA);
- La cerimonia di premiazione si
terrà all'Hotel Terme Olympia di Montegrotto Terme
sabato 22 giugno 2002 alle ore 18 in occasione del II
Meeting dei Poeti Europei. Lo stesso giorno si
svolgerà, sempre nei locali dell'Hotel Terme
Olympia, una delle tappe finali del concorso Il Giro
d'Italia delle Poesie in cornice. I primi due
classificati e un loro accompagnatore saranno ospiti
gratuiti dell'Hotel Terme Olympia per un pernottamento e
un pasto (pranzo o cena del sabato).
-
- I Testi delle prime 10 poesie
classificate
- 1° classificato - Sergio
Barbieri
-
- Il sole era tornato
giovane
-
- e tutti noi
- &endash; quelli con le camicie di
vento &endash;
- spingevamo oltre lo
spazio
- le nostre biciclette di
gioventù
-
- e le ragazze
- erano in un campo di grano
maturo
- nel gran sole del
desiderio.
-
- Noi ancora noi
- parlavamo con le nostre
anime
- per attendere &endash; ancora assieme
&endash;
- la notte ed il suo
- inizio di stelle.
-
- E tutto era nostro &endash; solo
nostro &endash;
-
- di quelli
- che possiedono
- il Tempo.
- RITORNA
ALL'INIZIO
-
- 2° classificato - Fausto
Pelli
-
- La grande
illusione
-
-
- Non sapevo di aprile.
-
- Siamo usciti dall'inverno
- per abitare una chiesa
- ancora incompiuta,
malgrado
- il fruscio, qua e
là,
- delle rondini.
-
- Ascolta, la tua
nudità
- di allora, quel modo di
passare,
- sono il mare contro lo
scoglio,
- perché tutto muore e si
compie,
- e tu non sai, a forza di
onde,
- di cosa è padrone il
mare.
-
- A noi in cammino
- talvolta non basta il
mare,
- la pupilla si dilata
- &endash; mi hanno detto che voli
&endash;
- e restano le orme.
- RITORNA
ALL'INIZIO
-
- 3a classificata - Simonetta
Cariolato
- senza titolo
-
- Affonda il viso nelle
mani
- in queste mani intrise di coerenza e
di dolore.
- È questa la misura
irragionevole?
- Queste dita che defluiscono lungo le
anche
- a trattenere il corpo
tremante
- con queste nocche che
stridono
- contro il silenzio
assordante
- di queste quattro mura che
circondano
- il pianto consolatorio
- pianto che danza intorno al
fuoco
- come falena fino ad
impazzire
- e a divenire fiamma.
- Lingua di fuoco che asciuga le
lacrime
- inaridite dalla vacuità
dell'anima,
- che insegue leggi, comportamenti da
vestire
- alla luce del sole.
- Ma dentro le pareti, quando il dovere
inciampa,
- danza la signora del
tramonto
- e canta la canzone che misura il
vento,
- lo spirito senza corpo, intriso
ancora di normalità e di
apparenza.
- Danza la marionetta nel teatrino del
padrone,
- il soldatino al cambio della
guardia.
- Suona ancora la dolce melodia della
vita apatica e serena
- perché non vale niente essere
fuoco nell'onda che avanza.
- RITORNA
ALL'INIZIO
-
- 4a classificata - Giuliana
Gilli
-
- Sera di corallo
-
- Da orizzonti indefiniti
- mi giunge questa sera di
corallo
- a tingere d'impeto e
d'ibisco
- sbiaditi fondali di
silenzio.
-
- Risveglia la tua voce
- nostalgia di stele
impallidite,
- trucioli di sogni sfatti,
- nell'incedere lento
- di passi appannati di
brina.
-
- Freme la luna prigioniera
- nei recinti di un cielo
assonnato
- e affonda lame di velluto
- nella fragile corteccia
- del mio corpo pulsante di
gelo!
-
- Mi lascio andare al
tepore
- che schiude il bucaneve
- e stupisce l'erba,
- cullando lo sfarzo di un
vento
- che sospinge attimi
- ammainati come vele.
- RITORNA
ALL'INIZIO
-
- 5° classificato - Marco
Galvagni
-
- Un volo di rondine
-
- Il meriggio
- consolerà il
mattino
- per aver trascorso
- frammenti del nuovo
giorno.
- Se qualcuno ricorderà
l'alba
- sarà tempo di quiete
sfumato,
- ricordo lambito da echi
sfiniti,
- candido pallore che quasi
- richiama il colore del
crepuscolo.
- Dimenticato è ormai il
mattino
- in una fitta pioggia di
speranza
- ch'ha permeato il
meriggio
- d'un'apparenza
vespertina.
- Il giorno regalerà
- alla notte rose di seta
- e verrà il tempo dei
vizi,
- il tempo dei rimorsi
- e sarà la foglia
- d'una pianta appassita
- ad ondeggiare ed
insegnare
- che anche nel vuoto
- di piombo del silenzio
- l'inchiostro sinuoso si
agita
- e traccia graffiti
d'amore.
- Udendo gli schiamazzi
- di quattro ubriachi che
cantano,
- dolcemente m'assopirò
sotto
- un'arcata di cielo
lattiginoso.
- Porrò a tacere le membra
assonnate
- in una notte dove la luce delle
stelle
- illumina un uragano di
passioni.
- All'alba sarà un volo di
rondine
- ad illanguidire d'amore gli
alberi,
- aprire il cuore a vagiti di
speranza
- e concedermi l'attesa della nuova
stagione.
- RITORNA
ALL'INIZIO
-
- 6a classificata - Alessandra
Crabbia
-
- Mio padre
-
- Il mio vecchio beveva liquore di
prugna,
- disegnava cavalli e maiali
impazziti
- nelle sere ventose
d'inverno.
- E mi parlava di Cyrano e Don
Chisciotte,
- e mangiava a petto nudo
bestemmiando
- tra cani e gatti
adoranti.
- Era un bambino matto
- che girava intorno alla
vita
- con le tasche piene di cambiali
scadute,
- e un amore morto fermo fermo
all'altezza del cuore.
- Il mio vecchio era
l'unico
- a farmi piangere e ridere
insieme.
- Portava giacche lise e
rovesciate
- e scarpe sinuose da ballerino di
tango.
- Giocava a far l'adulto,
- ma era la vita ad averlo
giocato
- e scordato come un inutile guanto
spaiato.
- Volevo bene al mio
vecchio,
- anche se a volte lo
odiavo.
- Eppure,
- la sua pazzia solare e
maledetta
- è sulla punta delle mie
dita,
- e il suo cuore storto
- splende nel mio petto
- come una stella nella
notte.
- RITORNA
ALL'INIZIO
-
- 7a classificata - Adriana
Scarpa
-
- Gli inquilini del mio
corpo
-
- Sono abitata da sobbalzi:
- una stagione di piogge mi turbina
dentro
- così le dita e le punte dei
capelli
- mi gocciolano rugiade. Sono
abitata
- da legni con solchi ad
anello,
- con tenerissimi nidi e i
rami
- si muovono in me con fiati
musicali.
- Mi faccio curva di vento
(io
- terra di smeraldi) e lentamente
oscillo
- sul ventaglio dei
glicini.
- È collina di betulle
bianche
- la mia mano, sospira
tremando.
- In me, dentro la mia
carne,
- sigilli ed impronte
pulsano.
- Questo mio universo di
radici
- è una terra
incendiaria,
- una corolla di piogge e di
albe.
- RITORNA
ALL'INIZIO
-
-
- 8° classificato - Egidio
Belotti
-
- Occhi
-
- Le dita affusolate a sfiorare
appena
- i tuoi occhi sospesi sul
pianoforte
- muto, occhi quasi senza
pause
- sul delta dei pensieri che
risorge
- come pianura smossa lungo il
granito
- spento dei muri
screpolati,
- occhi rovesciati in un
fiore,
- inumiditi da bisbigli di
paura,
- costretti a tracciare
immagini
- sfocate &endash; a volte in incognito
felici &endash;
- semi sotto la terra
incolta,
- occhi che non ti
somigliano
- così smarriti nel verde
opaco
- delle acque ferme,
sommessi
- per il dubbio ostinato che
ritorna
- e soffia senza rimedio,
- silenziosi sul ritmo
incalzante
- della sofferenza inaspettata,
offesi
- per l'improvviso avvento del
buio:
- ricordi quella sera
baciati
- dalla penombra attonita
- sul bisbigliare misurato
- del mio dolore quasi
inquieto?
- Grazie.
- RITORNA
ALL'INIZIO
-
-
- 9a classificata - Loriana
Capecchi
-
- Per mano
-
- (Ti avrei portato un giorno per la
mano / alla terra che amasti quale donna. Nell'altra
avrei posato fieni e grano).
-
- Non donava
- un padre schivo baci
- né parole
- ma lunghi sguardi teneri
- avvolgenti
- intorno alla sua figlia
piccolina
-
selvaggia
- lei lucertola di
sole
- schiava di solitudini
stregate
- da cieli chiari curvi sui
trifogli.
-
- Tu padre
- un ritorno odoroso dai
prati
- in groppa alle tue spalle ero
padrona
- di tramonti di fuoco e la
distesa
- di fiumi d'erba spinta fino ai
colli.
-
- Tu fosti padre il solo ad
inseguire
- il cammino dei sogni nei miei
occhi
- quando l'infanzia chiede giochi al
vento
- e il tempo appare fermo ad una
conta.
-
- Allora il
sasso
- l'albero
- ed il
grano
- insieme a noi divennero
fanciulli.
-
- Seppure adesso vivi cieli
chiari
- sotto la pelle porti una
bambina
- che sulla bicicletta insieme al
padre
- disciolto il fiocco rosa dai
capelli
- volava un corpo solo offerto al
vento.
- RITORNA
ALL'INIZIO
-
- 10° classificato - Andrea
Violi
-
- Pessimismo della
ragione
-
- Sarmenti
- siamo,
- a volte
- consapevoli.
- Cadiamo
- nelle cascate
- e verso il centro
- della terra viva
- gagliarda
- e soffocata.
- Intenti
- come tuoni
- a rombare
- superiamo
- le fessure
- tra gli archi
- a sesto acuto.
- Rosicchiamo
- larghe mattonelle
- e con ampi gesti
- recitiamo,
- tutt'altro
- che invano.
- RITORNA
ALL'INIZIO
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