- Le
antologie
dei concorsi de Il Club degli
autori
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-
Antologia
del premio letterario
Poeti dell'Adda 2004
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- Sommario
- Prefazione
di Massimo Barile - Albo
d'oro dell'edizione
2004 -
Michele Ammirati - Marco Angella -Elena Auddino -
Linda
Bagnoli -
Giuseppina Barzaghi - Domenico Bisio - Giuliana
Bosusco - Elio
Vincenzo Brambilla
-Cesare Cantù - Gastone
Cappelloni -
Carlo Carrea - Alfonsina
Caterino -
Sabrina Chianelli - Alessandro Cividini - Cristiano
Comelli - Margherita
Costanzini -
Marco
Cucca -
Paola Dallardi - Clara Demarchi - Emilio Dezani -
Anna
Di Biase -
Filippo Di Giovanni - Giuseppe Diotto -
Gian
Luca Endemini
- Valerio Faraoni - Marialba Fasolo - Gianni Fassina -
Federico Ferraro - Lucia
Ferri -
Emilia Fragomeni - Nicola Frangioni - Giacomo Fumarola
- Lucia
Gaddo Zanovello
- Susanna
Galimberti -
Rosanna Gallo - Cinzia Gencarelli - Giuseppe
Ghielmetti - Giuseppina
Giacco -
Piera Giangravè - Sante Giannoccaro - Paolo
Giubergia - Marco Gottardi - Giovanni Grifa -
Annamaria
Immesi Smorto
- Maria Antonia Jannantuoni - Christos Achille
Kremniotis - Raffaele Langella - Giuseppe Lapenna -
Pamela Lodato - Sabrina Lorenzoni - Silvano Lutri -
Domenico Maccarana - Mario Magagna - Marcella Mancuso
- Mauro Marchesotti - Pierangelo Marini - Emma Mazzuca
- Maria Gabriella Meloni - Giampaolo Merciai -
Annarita
Migliaccio -
Gianluca Mollo - Dino
Valentino Moro
- Roxana Morsella - Franco
Mosca
-Margherita
Nazzarro Riva
- Luigi Nosenzo - Antonia Oggioni - Valeria Palmieri -
Liliana Paparini - Cecilia
Maria Pepe -
Tiziana Pezzolesi - Aura Piccioni - Annamaria
Pieralisi Da Lio - Giovanna
Poma -
Giuseppe Provenzale - Ermano Raso - Cristiano Ravasi -
Miranda Rigato - Giulia Rinotti - Gianpaolo Ripamonti
- Fabiola Sala - Lara Sanjakdar - Francesco Sassetto -
Mariangela
Sbabo -
Adriano Scandalitta - Adriana Scarpa - Marco Serlenga
- Jolanda Serra - Roberto Silleresi - Alba Silva -
Graziano
Sozza -
Guglielmo Spagnulo - Silvana
Sportelli -
Maurizio Tantillo - Giuseppina
Terranova -
Anna Maria Tettamanzi - Orazio Tognozzi - Giacomo
Tommei - Stefano
Tonelli -
Claudia E. Turco - Paola Urso - Silvana Varotti -
Elisabetta Zana - Moreno Zanibellato - Leonardo
Zanin
-
-
-
- Antologia del Premio
Poeti dell'Adda 2004 - formato 14x20,5 - pagg. 116 -
Euro 18,00 - ISBN 88-8356-937-7
- Risultati
del Premio Poeti dell'Adda
2004
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-
-
- Come
avere l'antologia
|
- Prefazione
- Ho
sempre scritto che questa antologia è una sorta
di testimonianza offerta dagli autori con le loro
poesie. E non sono mai stato deluso dalle loro
parole.
-
- L'unica
chiave per destare interesse o per far ricordare
qualche verso, strappato qua e là, per
alimentare il gusto di viaggi immaginari o di
solitarie riflessioni, non può essere che
quella di distillare dall'enorme magazzino della
propria esistenza le "gocce vitali", i "frammenti"
d'una coscienza ancora da disvelare e,
immancabilmente, scavare nella propria pelle,
raccontare la propria vita con rabbia e orgoglio,
entusiasmo e dolcezza, fino a vivere un delirio,
guardare con occhi indagatori gli spiragli che si
aprono e illuminare di luce cosmica gli abissi nei
quali si può sprofondare.
-
- Le
immagini evocate, le emozioni disciolte nei giorni
della vita, le tragedie interiori e la luce accecante
della gioia, conducono, senza via di fuga,
all'esaltazione lirica che si impossessa perfino del
respiro.
- E'
per questo motivo che la voce di questi poeti mai si
spegne nella banalità e sempre riesce ad
avvicinarsi alla sorgente di una ispirazione che a
volte supera la soglia della coscienza.
-
- L'antologia
dei Poeti dell'Adda con i suoi fedeli Autori è
una sorta di schiavitù poetica al proprio
sangue: per riaffermare verità antiche e
riconosciute, per salvarsi dal nulla, con la
consapevolezza che solo grazie al nostro sogno
possiamo misurare il cammino percorso, scuotere la
nostra fantasia e incendiare di nuovi ardori il
cuore.
- Le
poesie di questi Autori non subiscono gli inganni del
tempo, le privazioni d'un mancato riconoscimento, lo
scacco delle finzioni, o la solitudine in un mondo
morente.
-
- Quando
siamo affranti dalle tristezze, tormentati dalle
sofferenze, in preda alle preoccupazioni, dopo la
lunga fatica del nostro viaggio verso la
felicità, siamo umanamente assetati d'un elisir
miracoloso che non può essere altro che la
parola: sincera, amorevole, illuminante e inebriante.
Suono vitale nel silenzio.
- Grazie
di cuore per avermi onorato con le vostre parole, come
compagni d'avventura, fino al vertice
dell'eroismo.
-
- (Tutto
ciò affinché nessuno di Voi scriva
contro la volontà di Minerva e ognuno trovi il
suo volo poetico meraviglioso che mai ha bisogno di
riconoscimenti da parte di qualcun'altro).
-
- Massimo
Barile
-
- Presidente
della Giuria del Premio letterario «Poeti
dell'Adda» 2004
-
|
TORNA
ALL'INDICE
|
-
- Linda
Bagnoli
-
-
- Betulle
-
- Piume minuscole,
leggere, volano in tante.
- Ci avvertono che la
primavera
- è di nuovo
con noi.
- Si affollano per le
strade
- nei giardini, nei
cortili, dentro le nostre case.
- Dov'erano
prima?
- Sono le piume delle
betulle.
- La loro leggerezza,
impalpabilità
- il loro essere
ovunque
- le rende spesso
fastidiose, irritanti
- come i nostri
pensieri.
- Mutevoli:
- ora le trovi
ammucchiate
- in angoli
nascosti
- simili a
intriganti, confortevoli cuscini
- basta una folata di
vento, anche leggero
- per tornare a
volare nel cielo
- da dove erano
venute.
- Solo la
pioggia
- le
calmerà
- le farà
sparire, riposare per sempre.
- Come le lacrime
calmano
- mettono in ordine i
nostri sparsi pensieri.
- Ma per la betulla
dei pensieri
- è sempre
primavera.
- Quanto
vento......
- Quanta
pioggia.....
- Quante
lacrime!
-
-
-
-
|
- Elio
Vincenzo Brambilla
-
- Donna
-
- Da una costa
d'Adamo
- o dalle acque degli
oceani
- non è questo
il punto.
- Fiumi in piena
d'inchiostro trasparente,
- stuolo di nubi di
pensieri al vento,
- distese immense di
muta poesia:
- sudore per lo
ortiche!
- La donna
è
- quello che
è,
- e nude le mani
s'incontrano
- dell'uomo
superbo
- che s'appresta a
plasmare
- l'argilla della sua
anima.
-
-
-
- Alla
figlia
-
- Col vento
giocasti...
- Scaltra e
lesta
- la terra ti
afferrò;
- il sole ti
sorrise,
- gioiosa
pianse
- a lungo la
pioggia.
- Al risveglio un
dì
- dall'anima
atteso
- fresco
trovai
- un fiore di
campo:
- gaio il
viso,
- vispi gli
occhi,
- furbo lo
sguardo.
- "Fiore del nostro
giardino!"
- una voce
amata
- fiera mi
riprese.
- Oggi corri balli e
canti,
- i noti
passi
- come ombra
accompagni,
- spensierata e
sempre in festa.
-
-
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Gastone
Cappelloni
-
- Domande senza
risposta
- attraversano
l'indifferente
- e nell'irreale
solitario
- inutilmente
nascondono
- spiragli
- di costante
disagio.
-
-
-
- Impaurite
promesse
- teneramente
ripensano
- a
giornate
- di confusa
incoscienza
- e frugando nel
disagio
- l'intrigante
colore
- racchiude
l'attimo.
-
-
-
- Libera le tue
fobie
- e abbraccia il
tempo.
- Strane
storie
- raccontano
l'imbarazzo
- inseguendo
giornate
- di facile
inquietudine,
- Nascondendo
l'irrequieto
- impercettibili
tracce
- rinascono
dentro.
-
-
-
- Indicando falsi
amori
- piange
nell'indifferenza
- l'infedele
compagna.
- Lacrime di
donna
- invano
stringono
- la voglia di
ricerca.
- Nel diffidente
vissuto
- l'inatteso
lambisce
- l'incontro.
-
-
-
-
-
-
-
|
- Alfonsina
Caterino
-
- Poesia
-
- Trascendi la vita
con
- spirituale
incanto
- Il tuo pianeta
irradia amore
- e sempre induce a
sperare
-
- Trafiggi con gli
occhi
- dell'anima
- il misero
errare
- degli
uomini
-
- Il tuo
plasma
- dà quiete
ai
- cuori
squarciati
- dal
vero
-
- Mi tengo per
mano
- Mi fermo a
pregare
- MIO
DIO...............
- Sei
poesia.
-
-
-
- Semplicità
-
- Uomo del mio
tempo
- odori di
muffa
- sei un prodotto
scaduto
-
- Cerca aiuto
nei
- rifiuti
differenziati per
- uomini senza
cuore
-
- Guarda in quel
bidone
- c'è la
semplicità:
- bella - coerente
-
- pacifica - seria
-
-
- Come acqua di
sorgente
- segui la strada che
ti è
- tracciata
-
- Non indugiare
più nel male
- Accovacciati sopra
le tue rovine
- Torna in te
stesso;
- Riabilita la tua
immagine di
- creatura
semplice.
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
-
- Sabrina
Chianelli
-
- Enigma
-
- In ogni
respiro
- l'universo si
fonde
- in alchimie di
sostanze:
- queste in
storia.
- Labirinto onirico
di conoscenza
- cerco
- l'anello
spezzato
- che ha interrotto
la catena
- del
tempo,
- e con la
mente
- frugo il suolo a
ritroso,
- ormai spazzato dal
vento.
-
- Alzando lo sguardo
dall'opera
- al suo
creatore,
- l'enigma si
svela
- sul finire del
giorno:
- respiro
- affondo
- ascolto
- ritorno.
-
- Io
cerco
- la visione di
ieri
- nel mosaico di
eventi,
- che sempre mi
chiamaa
- da
altrove,
- in ambigui
silenzi.
-
-
-
- Ubriaca
-
- Ubriaca di
dolore
- lo restituisco alla
terra
- che non lo
assorbe.
-
-
-
-
-
|
- Margherita
Costanzini
-
-
- Saccheggio
-
- Un cespuglio
infuocato
- di bacche
vermiglie
- nel tiepido sole
ottobrino
- offre i suoi
frutti
- al saccheggio degli
uccelli.
- Subisce con
gioia
- il chiassoso
assalto
- fra schiocchi,
richiami
- e frulli d'ali mai
stanche.
- Cattura il fremito
di vita
- che anima le sue
piccole fronde
- e i frutti
devastati
- prima che il freddo
lo addormenti.
-
-
-
- Sogno
-
- All'alba ho appeso
ad un ramo
- i ricami di un
sogno
- nutrito dal
buio:
- che il vento lo
culli
- e il sole lo
accarezzi.
- A sera lo
riprenderò.
-
-
-
- Tramonto
-
- L'ultimo raggio di
sole
- indora la
siepe.
- dopo,
- ogni
spina
- parrà ancor
più acuta,
- più
oscuro
- l'intreccio dei
rami.
-
-
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
-
- Marco
Cucca
-
-
- Arsi e dispersi
nell'aria
-
- Arsi e dispersi
nell'aria
- come polvere con il
sapore di sangue
- non troveranno
più pace
- non avranno
più pace
- spinti dal vento
rimbalzeranno
- tra le dune
neutrali
- spettatrici degli
sputi di piombo
- di corpi destinati
a morire.
- Solo il vento aiuta
le anime
- a separarsi dagli
uomini
- trafitti senza
più vita.
- Solo le grida
strazianti
- squarciano il
silenzio funereo
- freddamente
concesso
- dalle raffiche di
odio imposto.
- Il deserto, il
desolante cimitero
- li tiene
freddamente cadaveri
- sul palmo della
mano.
- Non un fiore
abbellirà le loro teste
- Non un fiore
saluterà, un padre o un figlio
- distesi in un
orribile sguardo bisognoso di pace.
-
-
-
-
|
- Anna
Di Biase
-
- Opera Segnalata
dalla Giuria
-
- Il
tempo
-
- Con mesto sorriso
e
- sguardi smorti
si
- consuma il
giorno;
-
- Con mani
vuote
- pioggia e
vento
- senza
vicende
- passa il
tempo;
-
- Tra lampi e
tuoni
- con pianti nel
cuore
- scorre il fiume
degli
- eventi;
-
- Il diluvio
cancella
- dall'inquieta
coscienza
- l'avvicinarsi
fine
- del
tempo;
-
- Come riflessa di
luce,
- smarrita consulta
le stelle
- la fragilità
della vita.
-
-
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
-
- Gian
Luca Endemini
-
- Vecchio
-
- Vecchio...
- Il solo
proferir questa parola
- Fa tremar
le labbra anche al più impavido
guerriero
- Solo il
pensier mi spezza il fiato in
gola
- Quando
riaffiora il ricordo di com'ero
-
- Si dice
l'esser vecchio contempli la
saggezza
- O rimane
forse solo la consapevolezza
- Che il
tempo ormai è trascorso e se n'è
andato
- Col cuore
colmo di ricordi che a nessuno hai
raccontato
-
- Quanto
bella è stata la trascorsa
giovinezza
- Con in
testa solo il mito
dell'eternità
- Con la
protervia di chi la vita sprezza
- Senza
contezza di quel che veramente
dà
-
- Diventar
vecchio però non è un
gioco
- Ci si
arriva stancamente, poco a poco
- Non ci si
accorge e intanto il tempo scava il viso, gli
occhi
- e un po'
anche il cuore
- Portando
via con sé tutto il sapore
- Di quella
vita usata e bistrattata
- Ma che ho
vissuto con intensità e
calore.
-
- E quando
andrò incontro all'ineluttabile
destino
- Non
avrò timore di partir per quella
meta
- Percorrerò
sereno quell'ultimo cammino
- Con dentro
al cuore una certezza...
- Aver avuto
molto più di quel che ho
dato.
-
-
|
- Lucia
Ferri
-
- Ginestra
-
- Ed io son qui che
implodo intenta a pensare
- il nuovo che non
oso, ma che pur so intuire.
-
- Tu irrompi
palpitante nella stanza:
- mi porti l'odore
intenso della tua pelle misto
- alla ragia che a
gocce imperla il sottobosco.
-
- Nella calma del mio
mondo astratto,
- incauto, rovesci
luce vera che mi scompiglia:
- fasci di ginestra
mi hai portato in festa
- e li hai esplosi
così,
- sul tavolo, davanti
alla finestra.
-
-
-
- Te ne vai che non sai
ancora chi lasci.
-
- Prendi con te le
tue scuse il tempo,
- il lavoro, la
stanchezza. Che domani nel far le faccende
- non ti voglio
trovare a sporcarmi di tedio le tende,
- le lenzuola
fresche, il tappeto arabo comprato
- al mercato vecchio,
ti ricordi? Mi tenevi
- la mano come un
bimbo in gita. Ripetevi:
- "A casa ti prendo,
ti prendo, non mi scappi!"
-
- Ironica la tua
fuga, tu che t'ingegnavi a trovarmi
- nell'angolo
silenzioso della biblioteca, al cinema
sola,
- sulla spiaggia a
legger poesie a lume di candela.
-
- Ecco lo sapevo: la
tua ultima cicca
- spunta torta sulla
soglia della porta. Quel tuo gusto
teatrale
- da colpo di scena,
anche quando non c'è più
rappresentazione!
-
-
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
-
- Lucia
Gaddo Zanovello
-
- Delete
-
- Per denaro si
delude
- e delete si clicca
alla lavagna bigia
- che scrive la
vita,
- ma indelebilmente
brilla l'ombra dell'errore,
- finché altro
segno, sovrapposto,
- dia sbocco
nuovo
- e transito divenga
allo sbarco di salvezza
- di una gioia bianca
nel dettato serrato delle ore
- che ripiegano
sfatte all'arca fonda
- del passato
astuto.
- Tutta scordata
è la viola passita
- che canta immenso
il gloria.
-
-
-
- Tralucenza
-
- Mi lasci
accesa
- nell'aria celeste e
alta dell'alba
- incorrotta una
luna,
- vacante pagina
bianca
- issata flammula,
spiegata;
- e, in trasparenza,
sfreccia il desiderio
- nel fluttuante
vento
- che diverge,
candide, le possibilità.
-
-
-
- Tralicci
-
- E poi s'ha da
vivere,
- srotolando il cavo
greve della praticità
- sulla via
evanescente segnata dai jet
- dell'esistenza, che
apre e gonfia schiume nel blu
- tracciato a solchi
nella vita di tutti.
- Allora non
può posare il canto
- le sue
margherite
- nel vaso della
contemplazione,
- deve stare silente
al freno delle necessità
- che nutrono le
grate dell'anima
- perché ne
arrampichi il fiore,
- a maturare il
frutto.
-
-
-
-
|
- Susanna
Galimberti
-
-
- Solo per
te
-
- Non avrò
muscoli
- per
difenderti
- dai
pericoli
- che
correrai
- ma avrò
braccia
- sempre
aperte
- per
accoglierti
- e
consolarti.
- Non avrò
forza d'animo
- per
aiutarti
- a
superare
- le tue paure
- ma avrò
parole e baci
- con cui
- cercherò di
placare
- le tue
ansie.
- Proverò a
farti vivere
- momenti
felici
- e donarti il
mondo
- come lo vorresti
tu.
- Cercherò col
buonumore
- di far sorgere il
sole
- anche nelle
giornate di pioggia.
- Solo per
te.
-
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Giuseppina
Giacco
-
-
- Mano nella
mano
-
- Una coppia
camminava innanzi a me
- gli occhi sperduti,
la mano nella mano,
- lentamente parlava
lei
- e mestamente diceva
al suo uomo:
- io ti
amo.
- Anche lui
così rispose ed io
- che non volendo
ascoltai tutto,
- li guardavo felice
pensando
- che l'amore esiste
ancora,
- malgrado
tutto.
- Bianchi i lor
capelli
- le facce
stanche
- piene di rughe eran
tutte quante.
- Guardavan il
cielo,
- senza un
sorriso
- forse pensavano che
preso il Paradiso
- li avrebbe
accolti.
- Io li
seguivo,
- io che non ho
più i nonni
- vedevo che
prendevan direzione
- verso una spiaggia
grande e desolata.
- Pensavo che
volessero una giornata
- lontana dai rumori
di città.
- Giunti alla meta si
tolsero le scarpe
- i vestiti
no,
- non la
dignità:
- entrarono in
acqua
- abbracciati
sorridenti
- uniti in un
bacio
- per
l'eternità.
- Rimasero sulla
spiaggia solo le orme,
- le scarpe
abbandonate un po' più in
là,
- li aveva il mare
accolti affettuosamente
- nel breve cammino
verso l'aldilà.
-
|
-
- Annamaria
Immesi
-
- Un
fiore
-
- Gioie del cuore mai
sopite
- un profumo sempre
vivo
- poche immagini
scolpite
-
- di un amore mai
sbiadito,
- Fiore antico mai
appassito,
- fiore della
gioventù,
-
- mai passata, mai
sfiorita
- come i petali di
margherita
- che in un libro di
poesie
-
- mi riportano
all'amore
- dei miei anni verdi
e belli.
- Margherita
spiegazzata
-
- dalle foglie ormai
avvizzite,
- su, raccontami una
storia,
- e sull'onda dei
ricordi
-
- una danza fammi
fare
- fiore antico mai
appasito,
- ti ripongo con
rimpianto
- e, se in mezzo alle
poesie,
-
- io ti lascio
riposare
- è anche vero
che sei stato
- di un amore tanto
raro
-
- testimone
genuino,
- e per questo il tuo
profumo
- sempre eterno
rimarrà.
-
- 2 1 2
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
-
- Annarita
Migliaccio
-
-
-
-
- Sentieri
-
- Solitarie le chiuse
dei tracciati nelle sconfitte.
- Giacciono i peccati
profondi in strade affollate,
- in marce di
marionette uguali e disperse.
- Il giudizio permane
sull'affamato mio pensiero.
- Navigo tra i
cunicoli di sogni, nella carestia, nel
deserto,
- a chiedere
un'elemosina portatile,
- per sopravvivere a
spine profonde conficcate negli occhi.
- I desideri ora sono
ovunque,
- nei sentieri
stroncati...
-
-
-
-
|
- Dino
Valentino Moro
-
- (Cancun)
-
- Diventare,
- incantatore di
falene,
- ad occhi bendati
- per poterle
tenere
- tra le
mani
- un
istante
- e
incendiarle
- prima che
possano
- riprendere a
volare.
-
-
-
- (Profeti)
-
- Incontro i
profeti
- al volgere del
giorno.
- Sono bianchi
gabbiani
- che tornano a
riva.
- Planano
silenziosi.
- S'arruffano e
volgono
- nuovamente lo
sguardo
- alle onde che
brevi
- schiumano
smorzandosi
- per ritirarsi
veloci
- nel grembo del
riflusso.
-
-
-
- (il
prezzo)
-
- Se non fosse per
questo
- parlarci addosso,
forse,
- avremmo più
energia
- per contrastare
paura
- che frattura il
silenzio
- di paludi che
avanzano,
- ciò in nome
del denaro
- che compra il
cuore
- e la mente
dell'uomo
- e me distrugge
gioia.
-
-
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Franco
Mosca
-
-
- Opera Segnalata
dalla Giuria
-
- Noi
siamo
-
- Noi siamo il
dopo
- l'indecifrabile
lingua antica
- il risultato senza
lo scopo
- una parentesi che
si chiude a fatica.
-
- Noi siamo il
dopo
- la follia insana
d'una notte
- quel che resta del
terremoto
- una nave priva di
rotte.
-
- Siamo qui e siamo
in tanti
- a imbrattare i
muri
- le mani celate nei
guanti
- lo sguardo spento
tra gli scuri.
-
- Siamo qui
credeteci
- non servono
epurazioni.
- La sabbia della
clessidra
- dirà della
nostra sorte.
-
- Siamo qui a
contraddire
- chi ci ha fatto
essere
- e non ci sta
più a sentire.
-
-
-
-
|
- Margherita
Nazzarro Riva
-
- Il mio cuore
gioca
-
- 1
-
- È il tempo
della gioia
- quando il mio cuore
gioca
- di gallinelle
bianche
- sulla cresta il
vento
- rincorro
nell'abbraccio
- l'onda di me
stessa.
-
- 2
-
- Sassi scagliati in
acqua
- come ferire a
morte
- l'arrogante
amore,
- in larghi cerchi
d'onda
- affogano
lontani.
-
- 3
-
- Di bianco
merletto
- ricamato dalla
luna
- si ricoprono gli
amanti
- in ombra di
cancello.
-
- 4
- Il tempo è
il luogo
- in cui nascono i
rimpianti
- e uragani tornano a
riva
- languidamente
onda,
- d'essere ancora
amore.
-
- 5
- Raccolgo rubini dai
cespugli
- m'adorno polsi ed i
capelli
- l'andare assume
incedere
- d'una ambiziosa
regina,
- del regno, il
bosco.
-
- 6
- ...E loro
indifferenti
- mi volano sul
capo
- come fossi
anch'io
- da sempre
lago:
- I
Gabbiani!
-
-
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TORNA
ALL'INDICE
|
- Cecilia
Maria Pepe
-
-
- Se
potessi...
-
- Vorrei cancellare
le illusioni che affollano i miei
pensieri,
- le ombre buie e
cupe che affollano i miei lunghi e
interminabili.....
- silenzi!
- Resto muta ad
ascoltare il battito del mio cuore,
- odo, percepisco il
lieve rumore del silenzio intorno a me,
- si...il RUMORE DEL
SILENZIO perché anche il silenzio
parla!
- parla in fondo al
mio animo,
- riporta alla
memoria squarci del mio pensiero,
- attimi vissuti con
persone che non ci sono più,
- momenti nostalgici
o tristi ma, pur sempre, attimi di una
vita!!
- Chiudo gli
occhi......
- vedo, in pochi
istanti, tutta la mia esistenza e mi chiedo: CHE SENSO
HA VIVERE?
- e rispondo a me
stessa: "la VITA è rincorrere, invano, piccoli
sogni che NON si REALIZZERANNO MAI"
-
- Riapro gli occhi,
mi guardo
intorno..........................................
- quanta
solitudine....................................intorno
e dentro di me!!!
-
-
-
-
|
-
- Giovanna
Poma
-
-
- La mia
terra
-
- Profuma di mare la
mia terra.
- L'aspro ha dei
limoni
- ed un sorriso
amaro
- coltiva la sua
faccia.
-
- Troppi
padroni
- l'hanno
posseduta
- e lei
supina
- li ha sempre
combattuti.
-
- Crepe
profonde
- nel suo cuore
affranto
- non hanno
vinto,
- però, il suo
vero vanto:
- l'orgoglio supera
inver le sue ferite
- e il sangue pulsa
ancor
- in tante
vite.
-
- Popolo austero e
generoso
- sei la speranza
sua,
- puoi riscattarla,
se vuoi,
- ed offrirle un
futuro in dono.
-
- Terra di sale e di
fuochi ardenti
- quanto di te sento
parte viva.
- Sicilia mia, terra
dei miei avi,
- le tue
radici
- forti in me sono
affondate
- vivono dentro il
mio cuore custodite
- nelle passioni vere
mai sopite.
-
-
-
-
-
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TORNA
ALL'INDICE
|
-
- Mariangela
Sbabo
-
-
- La seconda
ombra
-
- Saltellando
leggera
- fuori dai suoi
confini
- dai profili
ristretti,
- la seconda ombra se
ne và
- dietro un luminoso
sole.
-
- Guarda! Ispira la
sua aria nuova.
-
- Con passo
felpato
- sfiora la terra
nuda
- rasenta giardini
proibiti
- salta alte le
barriere
- dentro un mondo
straniero.
-
- Gazzella
trasparente
- impalpabile e
silenziosa
- si confonde tra
folle
- di ambulanti
automi.
-
- Agile si
allunga
- a misurata
distanza,
-
- Incontaminata
-
- dalle loro
febbri
- miscelate di
bugie.
-
- Corre dentro le
ore
- ma il sole si
spegne.
- L'ombra di
ricompone
- dentro il suo
involucro
- ripieno di
regole.
-
-
-
-
|
-
- Graziano
Sozza
-
-
- Io
-
- Il planare
lento
- nel
recondito
- del mio
- io
- oblia in
sconosciute paludi
- e
- scaturisce
vigore
- al mio
spirito
- d'esploratore
-
-
-
- Terra
2003
-
- Il
- tempo
è
- del super
esteta
- dell'uomo
idolo
- giammai
asceta
- Il
- tempo
è
- dell'aria
bruna
- Il
- tempo
è
- della
verità
- sperduta
- tra la
bruma
-
-
-
-
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Silvana
Sportelli
-
- Giardino
d'Amore
-
- Parigi
addio
- paradiso
eterno
- rifugio di promesse
impossibili
- convivente magica
degli amori nascosti
- che avvolgi nella
notte
- complice nella tua
oscurità
- di un'avventura
senza fine
-
- Addio struggente
giardino
- degli amori
pazzi
- degli amori
impossibili
- più non
consola il pensarti
- in questi giorni
dove sola vago
- con la mente tra le
tue vie
-
- Addio amanti
turbati
- persi in una notte
qualsiasi
- dove li sussurravi
quell'amore che non si osa
- lo avete
abbandonato
- tra le luci degli
Champs Elisèe
- tra l'ombra di
Notre Dame
- sui marciapiedi di
Montmatre
- negli abbaini del
quartiere latino
-
- Addio...
- Cosa rimarrà
di voi?
- Silenzio e
lacrime
- in questa
Parigi
- che celerà
in eterno questo vostro segreto amore
- smarrito.
-
-
-
-
|
- Giuseppina
Terranova
-
- Opera 9^
classificata
-
- Via da
me
-
- Lame di luce da
stelle lontane
- trafiggono
l'oscurità che mi avvolge
- e nel silenzio del
mondo accendono
- la mia
immaginazione.
- Chiudo gli occhi e
finalmente vedo
- forme e colori di
nuova bellezza
- che il palpito del
mio cuore riconosce.
- Solo un istante, un
brivido ignoto,
- un impeto irruento
mi strappa via da me,
- dallo spazio che
non mi contiene,
- dal tempo che non
si concede al mio lento vagare,
- al mio sguardo
ingordo.
- Nel vuoto disperdo
atomi di passato,
- ricordi sigillati
di polvere e lacrime,
- lettere consunte
che rileggo, di tanto in tanto...
- Il presente
è un respiro sospeso tra petali di
sogno,
- un frammento di
vita proteso verso l'infinito,
- la luce di un astro
che brilla altrove...
- Una goccia di
eternità sulle mie labbra tremanti
- rivela il sapore
del mare cosmico
- dove
scioglierò la mia attesa
- quando il silenzio
per sempre mi porterà
- via da
me.
-
-
-
-
|
-
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ALL'INDICE
|
- Stefano
Tonelli
-
-
- A
Monterosso
-
- Monterosso
marina,
-
- il
mio pensiero ti abbraccia
grato
- e
il mio ricordo si bagna nelle tue
acque
- e
nel profumo della tua brezza di
mare.
-
- Ancora
oggi, m'incanto agli
odori
- di
focaccia fritta, di fiori, e di
sabbia
- che
si spandevano nei tuoi
carrugi,
- che,
lieto nei miei
vent'anni,
- traversavo
sereno.
-
- Di
sera, le vie illuminate
- di
luci e di bambini
incoscienti,
- di
mercatini e di feste in
piazza.
- E
poi la spiaggia umida e il manto
stellato,
- e
il buio mare...come ci appariva
diverso dal giorno,
- col
suo accecante bagliore che
infiammava l'aria.
-
- Allora
capivo di essere,
- almeno
un po',
- felice
di questa mia vita?
-
- Vi
rimpiango, luoghi ameni,
- preziosi
depositari
- della
mia gioventù.
-
-
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- Agg.
10-11-2005
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