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               Le
               antologiedei concorsi de Il Club degli
               autori
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               Antologia
               del premio letterarioFrancesco Moro Sartirana Lomellina
               2004
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               SommarioPrefazione
               - Silva Alba - Stefania Alba - Marco Angella - Elena
               Auddino - Claudio Bellini - Paola Boffelli - Vincenzo
               Bolia - Josephine Bonì - Maria Antonietta
               Borgatelli - Marco Buzzetti - Anna Calossi -
               Antonella
               Carosini -
               Carlo Carrea - Luisa
               Casanova Stua
               - Marco
               Cassini -
               Marta Celio- Gianluca Chiarini - Claudio
               Cianchella -
               Antonino
               Cicero -
               Carla
               Cimaroli -
               Cristiano Comelli - Carmelo Consoli - Emanuela
               Corsello - Mario D'Alise - Antonio D'Amario - Maurizio
               d'Armi - Giovanni
               Dacò
               - Daniele
               Dalla Costa
               - Maria
               De Simone -
               Debora De Virgilio - Anna De Zuani -  Salvatore Di
               Bella - Vanna
               Dini D'Arezzo
               - Valeria
               Donno -
               Marialba Fasolo - Gianni Fassina - Silla Fregona -
               Michela Garella - Maria Rosa Gelli - Tina
               Maria Lucia Ghitti
               -  Giacomo Giannone - Claudio
               Giusti -
               BandoleroNero - Pamela Lodato - Tiziana Marini -
               Maria
               Gabriella Meloni-
                Giulia Menolascina - Giampaolo Merciai- Carlo
               Molinaro -  Emiliano Morganti- Simona Oggero - Tatiana
               Peron -  Francesco Perotta - Aura
               Piccioni - 
               Loredana Pierotti - Lucia Pietrelli - Pietro Pisano -
               Elisa Poletti -  Daniele Pozzi - Carlotta Veronica
               Puccetti - Ermano Raso-  Cristiano Ravasi - Luciano
               Recchiuti - Marilena Rimpatriato - Massimiliano
               Romanello - Alessandro Sanscritto - Nadia
               Santangelo -
                Adriano Scandalitta - Stefano Scuderi - Daniela Sias
               - Ombretta Suardi - Graziella
               Taffuri Tinti
               - Stefano
               Tonelli -
               Paola
               Urso
               
               
 Antologia del Premio
               Francesco Moro Sartirana Lomellina 2004 - formato
               14x20,5 - pagg. 80 - Euro 18,00 - ISBN
               88-8356-818-4
 
Risultati
               del Premio Sartirana Lomellina
               2004 | 
               
                 Come
               avere l'antologia | 
      
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               Prefazione Il tema immenso
               della vita e della natura ha catturato l'animo dei
               giurati del concorso nazionale di poesia "Francesco
               Moro", giunto alla settima edizione. «Un lieve
               bagliore timidamente ritorna alla vita/È solo
               l'alba che ci abbraccia senza sfiorarci»: sono il
               primo e l'ultimo verso di "Alba", la poesia di
               Emanuela Corsello, l'autrice proveniente da Roma che
               ha preceduto la torinese Marilena Rimpatriato ("Il
               sentiero delle acacie"), e Carlo Carrea di Stazzano,
               in provincia di Alessandria ("Cane?"). Ancora una
               volta la giuria aggregata dalla biblioteca civica
               "Moro" ha esaminato più di cento liriche
               provenienti da tutta Italia: un lavoro certosino,
               dettagliato, a tratti appassionato che alla fine ha
               consegnato agli amanti dei sentimenti poetici il
               vincitore della settima edizione del concorso
               nazionale. Al di là delle posizioni in
               classifica, l'iniziativa culturale rappresenta un
               momento di esaltazione del sentire più
               profondo: gli autori affrontano i temi più
               svariati, con la comune consapevolezza che la poesia
               è il sollievo dell'anima.La cerimonia di
               premiazione si è svolta sabato 5 giugno, alle
               17, nella sala polifunzionale "Pina Rota Fo" di via
               Cavour. Anche durante la lettura delle poesie dei
               primi venti autori, il pubblico ha assaporato la gioia
               di udire parole soavi, alte, dirette al cuore. Ecco i
               concorrenti dal quarto al decimo classificato: Giacomo
               Giannone (Mazara del Vallo), Elisa Poletti (Cameri),
               Anna De Zuani (Pisano), Marco Cassini (Milano),
               Claudio Bellini (Valenza), Gianluca Chiarini (Dosson
               di Cassier) e Gianni Fassina (Costarainera). Fra i
               segnalati dalla giuria, presieduta da Luisa Denari,
               presidente della biblioteca civica "Francesco Moro",
               rientrano anche tre autori espressione della provincia
               di Pavia: Genesio Manera di Vigevano, Silva Alba di
               Robbio e Massimiliano Romanello di
               Godiasco.L'evento culturale
               promosso dalla biblioteca civica "Francesco Moro"
               è ormai entrato nel calendario annuale della
               programmazione culturale di Sartirana Lomellina, un
               paese che si stringe orgoglioso attorno al trecentesco
               castello e alla sua storia secolare. Sartirana
               Lomellina: un borgo immerso nella fertile pianura fra
               Po, Ticino e Sesia che guarda al suo passato contadino
               con fierezza, ma anche all'immediato futuro con la
               chiara consapevolezza di innalzare il livello
               culturale dei suoi abitanti. All'interno del variegato
               mosaico messo in campo dall'amministrazione comunale e
               dalla biblioteca civica "Francesco Moro", il concorso
               nazionale di poesia costituisce un tassello
               fondamentale, utile anche a far conoscere il borgo
               lomellino in tutta Italia. Umberto
               De AgostinoSegretario
               del Premio Francesco Moro - Biblioteca di Sartirana
               Lomellina 
               
               
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         | TORNA
            ALL'INDICE
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                   ANTONELLA
                  CAROSINI 
                  
                  
                     Vecchiaia  A ogni nuova
                  lunanuovi capelli
                  bianchispuntanonuove rughe si
                  affaccianocome finestre
                  spalancatesul
                  visonuovi
                  solchisempre
                  più profondisi
                  apronole spalle si
                  incurvanolo stomaco si fa
                  prominentele gambe, le
                  bracciadiventano
                  flaccidel'anima resta
                  giovane.È grande
                  sofferenzaessere
                  contenutain un
                  corpodestinato alla
                  decadenza 
                  
                  
 
                  
                  
                     Mare  Distesa
                  smisuratadai colori
                  fosforescentigrigio, blu
                  cobaltoverde,
                  giallodopo il
                  temporale.Ora l'acqua
                  bassissimacon le meduse
                  violaora altissima
                  con la spumache arriva sulla
                  stradama sempre
                  apertagrande utero
                  maternoche inghiotte le
                  preoccupazionie dove si
                  inabissano gli ostacoli.Sconfinata
                  apertura mentale 
                  
                  
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                   LUISA
                  CASANOVA STUA     
                  
                  
                     Cielo  Nell'eterea
                  volta celeste,come pezzi di un
                  puzzledi cui è
                  impossibile vedere il disegno finale,nuvole
                  candidevengono
                  avvicinate,sparse,
                  frammentatee poi ancora
                  accostate,dalle diafane
                  mani del vento.  
                  
                  
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                  TORNA
                  ALL'INDICE
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                MARCO
               CASSINI  OPERA 7A
               CLASSIFICATA In...canto Sotto quel
               telo attende paziente,in silenzio
               domanda con fare discreto,d'esser
               destato da sonno latente,sembrando
               che voglia svelarmi un segreto. Un nuovo
               sussulto in me sta nascendo,con lauto
               stupore accetto il suo invito,ché
               ancora una volta sto riscoprendodi ora
               l'antico piacere infinito. Mi siedo,
               ci siamo, un istante soltanto,un piccolo
               brivido, un lungo respiro,poi
               finalmente, lenìto il suo
               pianto,comincio di
               "do" un dolcissimo giro. Sfiorano i
               tasti le dita leggere,i bassi si
               fanno penosi e struggenti,inquiete
               voci che non sanno tacerediventano
               cupi ed eterni lamenti. Le note
               più alte son fili di seta,tantissime
               gocce di fresca rugiada,sospese
               come una stella cometasembran
               sottili lame di spada. Tutto il
               Creato così rifiorisce,dal mare
               più calmo, alle altissime
               cime,dentro la
               musica la vita rinascee in questo
               frangente è resa sublime. Come un
               artista che la creta modella,o la tela
               dipinta con sommo talento,mai fu
               creata cosa più belladi questo
               prezioso e divino strumento. 
               
               
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                   CLAUDIO
                  CIANCHELLA  
                  
                  
                     La ragazza della
                     Coop  Una farfalla
                  s'è posatafra enormi steli
                  della distribuzione,è volata
                  nei tempisu alcuni petali
                  della vita. L'animo è
                  diversoma eguale nei
                  colori che indossa,avvolta dai
                  freddi e muti prodotti. L'amore, le
                  ansie, la tristezza,parcate nella
                  sogliaantistante il
                  complesso. La sua immagine
                  spesso sorridea volte nasconde
                  meravigliosamentela
                  condizione. Gli avventori la
                  immergononei prodotti,
                  senza curarquello ch'Ella
                  assorbe. Il turno svolge
                  al tramontoe la ragazza
                  della Coopoltrepassa
                  nuovamente quella sogliacol cuore fra le
                  mani ora può
                  finalmentesciogliere i
                  capelliper farli
                  accarezzaredalla
                  natura. (30
                  settembre 2003)  
                  
                  
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                  TORNA
                  ALL'INDICE
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                   ANTONINO
                  CICERO  
                  
                  
                     I
                     riflessi  Nei volti dei
                  bambinivedere i loro
                  padri; il ritmo lento
                  del tempousucapione di
                  affetti. Tradire il
                  disegnoe lineamenti
                  confusi e tracce e
                  profiliagitare
                  nell'aria; e il tempo
                  consegnasé stesso
                  a chi non ha tempo. Randagi tra
                  emozioniaccavallate in
                  un bicchiere d'osteria; negli
                  occhi fissid'una bevitrice
                  d'assenzio; nel cuore morto
                  di chi ama. In quei volti
                  ripeterese stessi e
                  sperare ciò che
                  non si è più.  
 
               
               
               
                  
                | 
                   CARLA
                  CIMAROLI 
                  
                  
                     Al tuo
                     ritorno  Vita
                  dentrodietro una
                  finestrachiusa e
                  aperta,solo lacrime di
                  vento.Sarà
                  possederebattiti di
                  cuorein un corpo
                  nudo.Una
                  barcacontro uno
                  scogliomonotona e
                  sinistra.Poi un tonfo
                  seccoun alito di
                  vento,ed il
                  silenzioal tuo
                  ritorno. 
                  
                  
 
                  
                  
                     Melodramma  Ascoltare un
                  urlo,un canto, un
                  gemitodi
                  ferita. Modularlo fino
                  ad un acutoche ti trafigga
                  il cuoree poi dolce ti
                  restituisca la pace. Su una musica
                  mollecome superficie
                  d'acqua.Su suoni
                  leggericome macigni nel
                  vuoto vento. 
                  
                  
 Strapparsi
                  vestiin un
                  tribaleballo
                  d'amore.A
                  sopravviverepassioni di
                  giovaniamanti.Uragano. 
                  
                  
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                  TORNA
                  ALL'INDICE
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                   GIOVANNI
                  DACÒ OPERA SEGNALATA
                  DALLA GIURIA Niente
                  più rosefra i
                  riflessidel cielo
                  dolente.Il suono
                  sgomentodei molti
                  abitantispauritiricorda
                  l'ultimosguardodal colle dei
                  sogni.Niente
                  rosenel prato
                  dimessofra rovi e
                  giacintisolo altre
                  spinemai
                  saziedi
                  sangue. 
                  
                  (8
                  luglio 2000) 
                  
                  
 Vi perdete mai
                  con il pensierosu valli che
                  avete vistosolo in
                  sogno?Mi domando in
                  quale realtàsarebbe meglio
                  dimorarecon quali
                  ragionicon quali
                  misterinon esistono che
                  delirinella strenue
                  ipocrisia di massaio continuo a
                  fumaree bere e vivere
                  e estorcereal mondo qualche
                  brandellodi
                  felicità di amore di innocenzadi purezza di
                  tranquillità di folliaeppure alla fine
                  del giornotrovo solo un
                  lungo sibilocome quando il
                  cuorenon batte
                  più
(10
                  febbraio 2003)  
                  
                  
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                  DANIELE
                  DALLA COSTA 
                  
                  
                     Dea
                     dell'Amore  Come il vento,
                  le foglie in autunnogli alberi
                  importuna e svestedi te, il mio
                  pensiero brama.Come l'acqua il
                  sale,il mare
                  possiede, indiscretodi te, il mio
                  pensiero brama.E vorrei, dei
                  tuoi capellisciogliere il
                  nero coloree
                  immergermi. Sii Orfeo, o
                  sconosciutae dal profondo
                  del mio Ade,che al Cocito
                  infernalela mia anima,
                  qualcunoinfame
                  congela,ergimi!Non indugiare a
                  rivoltarticonducimi per
                  l'irto sentierooh
                  Persefone!*Non badare al
                  mio cuoreche di lei
                  ancora sanguina.Fa che io passa
                  in teper un
                  attimorimirare le
                  stelle. Come il fuoco
                  avvolgechi lo alimenta
                  e da lui divampae in lui si
                  consuma,oh Pandemia Dea
                  Afrodite *di te il mio
                  pensiero brama.Lascia che
                  l'impeto antico del mio ventoarda generoso,
                  nobile cavaliere,e il seme del
                  mio desideriopenetri in te,
                  terra beatad'Eros
                  feconda.
                  
                  
    *
                  Persefone Dea degli Inferi, compagna di Ade e
                  figlia di Zeus, tracciò per prima il
                  sentiero che collega il mondo dei vivi con il regno
                  dei morti. Secondo la tradizione, lo stesso
                  sentiero percorso da Dante, da Enea e Paolo di
                  Tarso prima di lui. *
                  Afrodite Pandemia Dea dell'Amore volgare o terreno,
                  in contrapposizione con Afrodite Urania Dea
                  dell'Amore puro, secondo una interpretazione
                  filosofica di Platone. Afrodite sposa di Efesto, lo
                  tradì con Ares il Dio guerriero, dalla loro
                  unione nacque Eros Dio dell'Amore. 
                  
                  
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                  TORNA
                  ALL'INDICE
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         | 
                  MARIA
                  DE SIMONE  
                  
                  
                     Una fanciulla al
                     fiume  C'èuna
                  fanciullagiù al
                  fiume. Ha negli
                  occhil'infinitonei
                  capellighirlandenello
                  sguardola
                  felicità. C'èuna
                  fanciullagiù al
                  fiume. Si
                  togliele
                  vestinell'acquas'immergee
                  mostratutta la sua
                  beltà. Il
                  fiumescorrefa già
                  serae la
                  fanciullase ne
                  va. Cosìvecchio
                  mioè
                  fuggitala tua
                  vitacon la sua bella
                  età. 
                  
                  
 | 
                  VANNA
                  DINI D'AREZZO  
                  
                  
                     Luce  Un cielo
                  arcuato,attraversato da
                  nuvole spinte dai soffi di vento,vele
                  galleggianti all'infinitodove il
                  mare,cucito al
                  cielo,scende rotondo
                  nell'altro umano.Tutto è
                  conosciuto eppure nuovodi colori,
                  aromi, rumoricome
                  se,dopo tanti
                  anni,nascesse
                  dall'ombra della luna,dal chiaro del
                  raggio di sole.Pace, silenzio
                  nel rumore del mondo.Accendo la luce
                  e vorreiche fosse per
                  tutti.
 
               
               
               
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         | 
                  
                  
                  TORNA
                  ALL'INDICE
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         | 
                   VALERIA
                  DONNO  
                  
                  
                     Presunzione  Sguardo dritto
                  negli occhi...cuore a tutti,
                  "padrone nessuno"!spirito
                  ribelle... nomade nell'esseree, nel ricercare
                  il tuo sentire...concetti
                  astratti gli spazii percorsi,
                  l'infinito ed il confine...cavalchi il
                  vento...disarmi il
                  mare...fermi la
                  pioggia, accendi il sole...vivi di sfide
                  non di belle parole...ami la vita ma
                  non l'amore... 
                  
                  
 
                  
                  
                     Potere  Ho visto
                  inginocchiarti davanti al successo...strisciare per
                  denaro...calpestare i
                  sentimenti come vecchi fogli di
                  giornalesgualciti da
                  mille manihai costruito un
                  cuore su un calcolo...e, l'anima...
                  una probabilità...hai comprato il
                  rispetto...foderato il tuo
                  aspetto!...hai barattato
                  l'essere con l'avere...goditelo pure il
                  tuo potere...  
                  
                  
 
               
             | 
                  MARIA
                  LUCIA GHITTI  
                  
                  
                     Sensazioni  Seicome l'amore
                  immaginato,ciò che
                  di un uomo avrei voluto.Madre e
                  fratellosorella e
                  padreamico e
                  compagnad'emozioni
                  bambinee giochi
                  adolescenti.Anima
                  riflessaSenza paura
                  sulla pellefuoco
                  acquaterra
                  aria.Complice
                  amantefiglio.Equilibrio di
                  forze.Siamo alberi le
                  cui radicinascono e si
                  nutrononella stessa
                  terra.Intrecciandosi. 
                  
                  
                     Senza
                     te  Cala,nel buio della
                  stanza,il
                  silenzio.Odo,più forte
                  che mai,l'agonia
                  dell'anima.  
                  
                  
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         | 
                  
                  
                  TORNA
                  ALL'INDICE
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         | 
                  CLAUDIO
                  GIUSTI 
                  
                  
                     Sognando il
                     sonetto  Tu che ridi e
                  poi piangiTu che sei
                  distanteTu che non pensi
                  mai a nienteTu che al
                  prossimo ti attingiTu che impavido
                  giungiTu che non sei
                  nessuno e nienteTu che hai la
                  lingua biforcuta di serpenteGiostri ogni tua
                  svoltasolo
                  perché non si ripeta un'altra
                  voltaQuindi sai quale
                  errore è... enon lo ripeti no
                  signore!Ma vegli
                  distante alsogno
                  circostantepeso come un
                  elefante 
                  
                  
 
                  
                  
                     Tetra la mia
                     mente  Giorno di
                  solemi sento
                  comequando fuori
                  piove.Tetro e sinistro
                  echeggioversi
                  strampalati.Il blues lo
                  sento e la mia mente lo vede bludestreggio
                  agonizzanteil pezzo
                  musicale che ascoltocome il basso
                  intervienecome per
                  puntualizzare.L'offusco
                  agonizzante nel crepuscolomio
                  mentale.
                  
                  
 | 
                   MARIA
                  GABRIELLA MELONI 
                  
                  
                     Morte e
                     rinascita  Sottrarsi al
                  riverberodi luce
                  diurnache i vigili
                  sensi,avvinti con nodi
                  inestricabilialla
                  vita,assorbonosenza poter
                  trovare refrigerio...Lasciarsi
                  scivolarenell'onda lunare
                  del divenire,moriresenza
                  sperimentarel'annullamento
                  totale,discenderenel
                  preformale,acquisirel'autentica
                  condizione creaturale,una nuova
                  dimensione spaziale.Infrangerei recinti del
                  tempo storico secolare,un tempo nuovo
                  aritmicoreintegrare. 
                  
                  
 
                  
                  
                     Itinerarium
                     mentis  Sommersadal rombo roco
                  del silenzio,un tremore mi
                  pervade.Il mio essere si
                  espandeoltre ogni umano
                  limite.Il centro
                  gravitazionale si perde.L'onda del
                  microcosmoconfluiscenell'oceano del
                  macrocosmo,vengono
                  infrantele barriere
                  fenomeniche,è
                  sgombrato l'accessoad intuizioni
                  superiori.Oltre quel
                  varcosi
                  consumala dissoluzione
                  finale...
                  
                  
 | 
      
         | 
               
               
               TORNA
               ALL'INDICE
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                  AURA
                  PICCIONI 
                  
                  
                     Nostalgia
                     d'argento  La luna mi segue
                  nelmio andare
                  monotono,perduta fra
                  lenebbie oscure
                  diquesto mare
                  cosparso di brina, che
                  apparecangiante per
                  miriadi di iridescenze
                  opache,piccole lacrime
                  che, scivolando,s'aggirano tra
                  gli spazi infiniti della
                  notte.Ella mi
                  segue.Il cielo
                  è fascio di veli,manciata di
                  polvere grigiain un disco di
                  perla. 
                  
                  
 
                  
                  
                     L'attimo
                     fuggente  Silenzio.Vuoto e nulla
                  scolpisconorami di marmo
                  dell'istanteche agonizza tra
                  le dita.Il sentire
                  gelido d'un brivido,un unico spettro
                  danzantetra ruvida
                  scorza di vento assassino.L'attimo! Egli
                  fugge.Il piede posato
                  sulla nube di Zefiro.L'animo
                  rinchiuso tra le sbarre delle onde.Silenzio.Cosa ne rimane?
                  Solo vuoto, ed ombra.Ombra... attimo
                  fuggente...Tra i sogni
                  confusi di fanciullo,ghiaccio di lava
                  incandescente.Si vive? Vuoto
                  ed ombra...Sul viso cala
                  Morfeo dalle dolci braccia.Sul cuore...
                  vuoto ed ombra.L'attimo
                  fuggente.  
                  
                  
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                  NADIA
                  SANTANGELO  
                  
                  
                     Litanie
                     notturne  Litanie
                  notturnemagie delle
                  ombreprofumi che il
                  giorno nasconde.Danzo con
                  Dioniso una sensualee strisciante
                  danza macabra.Voci antiche
                  diventano canto.Il sangue
                  diventa vino.Alchimia
                  maledetta.Lo specchio non
                  mi rispecchia.Il mio io
                  è finalmente fuggitodalla sua cassa
                  funebre.Gli idioti
                  vedonociò che
                  fa loro comodo.Microbi
                  strisciantidi realtà
                  apparenti.La dimensione
                  verarisiede
                  nell'attimo effimeroche ci fa
                  sentire vivi.Stadio
                  dell'inconoscibilegnoseologia del
                  nullaex nihlo
                  nihildall'io
                  l'obliodall'oblio il
                  desioil desiderio
                  conduce all'ignota portaal confine che
                  divide superficialità 
                  
                  
                     	e
                     spessore Un vortice
                  interiore diEsteticaVibrazioneIntelligenzaArdorePenetrazioneBuco
                  dell'animaDispersione
                  dell'ioNarcisismo e
                  Oblio.   
                  
                  
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               TORNA
               ALL'INDICE
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                  GRAZIELLA
                  TAFFURI TINTI 
                  
                  
                     Alba
                     d'inverno  Luccicano d'un
                  cristallino bagliori rami degli
                  alberi in giardinopesanti di gocce
                  d'acqua trasformate in brinadal prodigioso
                  transitar di "Mastro Gelo"... È 
                  passato silente stendendo un gran
                  candorper poi fuggir
                  sfiorando il suolo piano pianoallo spuntar del
                  nuovo dì che svelto s'avvicinama ben felice
                  d'aver coperto tutto col suo "velo"... ... momento
                  magico è quello che ci fa viver
                  l'albaquando la notte
                  lascia posto al giornodandoci modo di
                  sognar, pur se ritarda,d'un sole che
                  s'oggi non verrà, prima o poi farà
                  ritorno... 
                  
                  
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                  STEFANO
                  TONELLI  
                  
                  
                     A Maria
                     Callas  Divina
                  Incantatrice,m'hai appreso la
                  malizia di Rosina,lo schiudersi
                  all'amore di Mimì,l'intimo tenero
                  ottimismo di Aminae di Lauretta le
                  leggiadre ansie del cuore. Mi hai elevato
                  alla Luna cristallinae alle profonde
                  passioni di Norma,ho vissuto la
                  febbrile consunzionedi amore e morte
                  della tua Violettae l'augusto
                  dolore di Anna Bolena. Negli ultimi
                  anni una registrazioneti ha colta
                  provare e riprovare,accompagnandoti
                  al pianola famosa aria
                  di Beethoven.Piangevi, su
                  parole di Metastasio:"...tu lo sai
                  bell'idol miodi te priva che
                  farò...io d'affanno
                  morirò!Dite voi se in
                  tanto affannonon son degna di
                  pietà" Declamavi il tuo
                  prossimo futuro:la morte ha
                  spento il tuo canto terreno.Sei spirata -
                  sola -in un giorno di
                  settembre a Parigi. Certo, ora
                  starai cantando - come dubitarne? -anche
                  lassù, mai paga di te stessa,insegnando la
                  tua arte ai cori angelici,maestra severa
                  nel servire la musica. 
                  
                  
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         | TORNA
            ALL'INDICE
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                     PAOLA
                     URSO  
                     
                     
                        Volta
                        celeste  Cosa celi
                     sotto l'immortal tuo mantello,quale oscuro
                     eppur beato conforto lo spirito mioinganna, che
                     dinanzi all'eterno sonnodi cotal
                     mistero commuove in silente
                     abbaglio. E prigioniero
                     al tuo incanto, ciascunonell'intimo
                     pellegrinare dell'animo suo,
                     allorchépercosso di
                     terreno dolore, rovescia il caponel tuo
                     segreto grembo vinto da eterno
                     amore. Qual mistero
                     spinge d'incessante impetol'anima, che
                     sorta dal più profondo
                     interioredinanzi al
                     gracile mortal esala, e come fumodisperdendosi
                     tale involi e a te congiungi. Oh Tu che
                     volesti eccellesse di tutti i pregi,di perle
                     adornata e di angeliche creature
                     gremita,quando
                     avvolta in oscura melodia l'umanadimora, i
                     mortali gratifica di celestiale
                     ebbrezza; e divino il
                     tuo soffio aulica e solenne la fece,devota
                     custode dell'arcano segreto di qualessenza
                     l'anima sia, e dell'animo la sublimenatura che
                     irraggiante l'umana veste infonde. E quando
                     profonda ed incantata, nel sacrosonno sepolti
                     ogni mortal richiamo in te assorbi,e di cotali
                     inni gocce d'interminabili piantidinanzi a Dio
                     eterea accompagni.  
                     
                     
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 E-Mail: concorsi@club.it
 Agg.
                  07-03-2005  
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