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 1° class.
            "Ad
            Ambra mia figlia"
            di Renata Ceravolo
            Ferruzzano,
            Saccuti (RC). Vince la pubblicazione di un libro di 32
            pagine di cui le verranno assegnate 100 copie gratuite -
            Targa di riconoscimento - Attestato - Pubblicazione del
            testo premiato sulla rivista Il Club degli autori -
            Pubblicazione su Internet per un anno.
 
2° class.
            "L'uomo
            che rubò le
            stelle" di
            BandoleroNero.
            Vince la pubblicazione di un quaderno di 32 pagine di cui
            gli verranno assegnate 100 copie gratuite - Attestato -
            Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club
            degli autori - Pubblicazione su Internet per un anno.
 
3° class.
            "Nulla
            si perde" di
            Manuela
            Porpiglia,
            Catona RC.Vince la pubblicazione
            di un quaderno autocopertinato di 32 pagine di cui le
            verranno assegnate 100 copie gratuite - Attestato -
            Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club
            degli autori - Pubblicazione su Internet per un anno.
 
4° class.
            "Pioggia"
            di Maria Grazia Baldi
            Sparano,
            Firenze
 
5° class.
            ex-aequo "Amo..."
            di Luciano
            Recchiuti,
            Nepezzano (TE)
 
5° class.
            ex-aequo "Guardando
            il mare" di
            Giovanna
            Faro, Desio
            (MI)
 
5° class.
            ex-aequo "Il
            cammino"
            Orazio
            Tognozzi,
            Valdibrana (PT)
 
8° class.
            ex-aequo "Destini"
            di Daniela
            Ravagli,
            Casalecchio di Reno BO
 
8° class.
            ex-aequo "Corpi
            al sole" di
            Pellegrino
            Iannaccone,
            Bologna
 
10° class.
            ex-aequo "Ritorno"
            di Michele
            Ammirati,
            Piacenza
 
10° class.
            ex-aequo "Nel
            giardino di rose"
            di Gianluca
            Mollo, Bra
            (CN)
 
Dal 4° al
            10° classificati vincono Attestato di merito -
            Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club
            degli autori - Pubblicazione su Internet - 50 copie in
            omaggio in caso di pubblicazione di un proprio libro con
            l'editrice Montedit.
            
            La cerimonia di premiazione si terrà sabato 18
            dicembre 2004 alle ore 15,30 a Melegnano (Milano) presso
            il Salone Predabissi in via Frassi, 2 angolo via
            Predabissi. I premiati riceveranno l'invito a mezzo
            posta.
 
 
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Renata
            Ceravolo
 Opera 1^ classificata
 
                    
                  
                  
                     Ad Ambra, mia
                     figlia
 T'insegnerò
                  il silenzioperché tu
                  possa ascoltareil canto della
                  vita,ti
                  parlerò dei sogniche spezzano le
                  barrieredell'impossibile,le favole che ti
                  racconteròalimenteranno la
                  tua fantasiacome fiaccole
                  accese nella notte.Non temere il
                  lupo cattivo,il bosco ha
                  soltanto il respiro della terra,i lupi si
                  nutrono entro palazzi di cementoportano colletti
                  inamidatiti lusingano con
                  mani di velluto.Figlia
                  miati
                  parlerò della solitudinenon la
                  temeresii
                  fierae
                  forte,nutriti dei
                  raggi del solee che il tuo
                  sguardo varchi gli orizzontiattingi la vita
                  dagli alberi, dal vento,ascolta la voce
                  dei fiumirompi gli
                  argini, straripae non permettere
                  a nessunoche calpesti la
                  tua anima.Sii sempre
                  liberacome un gabbiano
                  che sposa l'azzurrofiglia mia.
  
 BandoleroNero
 Opera 2^ classificata
 L'uomo che
                  rubò le stelle
                  
                  le nascose nella
                  coperta dei suoi sogni
                  
                  e
                  s'incamminò a piedi scalzi.
                  
                   
                  
                  L'uomo che
                  rubò le stelle
                  
                  a volte
                  sorridendo piangeva di gioia
                  
                  quando pensava
                  al suo segreto.
                  
                   
                  
                  L'uomo che
                  rubò le stelle
                  
                  lo trovarono in
                  una notte improbabile
                  
                  sulla rena di un
                  mare d'ottone.
                  
                   
                  
                  L'uomo che
                  rubò le stelle
                  
                  le mise in un
                  palmo e ci soffiò sopra
                  
                  e si dispersero
                  obbedienti al loro posto.
                  
                   
                  
                  L'uomo che
                  rubò le stelle
                  
                  qualcuno
                  raccontò di averlo visto volare
                  
                  a braccia alate
                  verso il disco della Luna
                  
                   
                  
                  ma non fu mai
                  creduto
                    
                  
                  
                     L'uomo che
                     rubò le stelle
 Manuela
            Porpiglia
 Opera 3^ classificata
 Frugando
                  
                  in vecchi
                  cassetti
                  
                  scopro
                  
                  il
                  ricordo
                  
                  di piccole
                  cose,
                  
                  grandi
                  tesori.
                  
                  Il
                  tempo
                  
                  sorregge
                  
                  le fragili
                  menti
                  
                  che
                  sognano
                  
                  quello che
                  fu.
                  
                  E
                  scopro
                  
                  che nulla si
                  perde
                  
                  nel
                  mare
                  
                  dei nostri
                  pensieri
                  
                  finché
                  non è
                  
                  la
                  memoria
                  
                  che
                  c'abbandona.
                    
                  
                  
                     Nulla si
                     perde
 
 
 
                   
 Maria Grazia
            Baldi Sparano
 Opera 4^ classificata
 
                    
 
 
                     Pioggia
 
                  Certo che amo la
                  pioggia e questo inizio d'autunnocon i suoi
                  colori ambrati, il buio repentino della
                  sera,con questa
                  pioggia che cade fine sulle strade
                  lucide,mi lascio
                  bagnare da piccole gocce dure come
                  vetroed è come
                  sentirsi avvolta dalle tue bracciail freddo che mi
                  assale scompare mi scaldo nel buioalla fiamma
                  rossastra di un caminomi riempio di
                  beatitudine e sono senza dimensionenello spazio nel
                  tempo infinito per sempre.
 Orazio
            Tognozzi
 Opera 5^ classificata ex aequo
 
                    
 
 
                     Il
                     cammino
 
                  Non
                  crederedi
                  essercitu
                  soloa
                  veleggiarenel mare senza
                  sponda.Tu
                  pensiche
                  soffrirevoglia dire
                  piangere,ululare alla
                  luna? O
                  ingenuo!Vivere,è
                  soffrire. Trascinare la
                  vitaper grovigli di
                  stradee sperare
                  solonella purezza
                  del cuore. Affidarsisenza
                  infingimentialla flebile
                  voceche
                  c'invitaa seguitare il
                  cammino
 Giovanna Faro
 
 Opera 5^ classificata ex aequo
 
                   
 All'orizzonte
                  
                  nell'immenso
                  abbraccio
                  
                  tra cielo e
                  mare
                  
                  lo sguardo si
                  perde:
                  
                  l'anima si
                  acquieta.
                  
                  Volano i
                  sogni
                  
                  sulle
                  ali
                  
                  d'immaginari
                  ippogrifi,
                  
                  e si disegna nel
                  cielo
                  
                  la
                  libertà &endash;
                  
                  in una
                  trama
                  
                  di celesti
                  utopie.
                  
                  Respiro
                  leggera
                  
                  la
                  consapevolezza
                  
                  di percepire
                  l'incanto &endash;
                  
                  della mia
                  anima
                  
                  in sintonia con
                  l'Universo.
                   
                  
                  
                     Guardando il
                     mare
 Luciano Recchiuti
 
 Opera 5^ classificata ex aequo
 
                  
               
               
                  Amo
  Amo il silenzio
               d'un tramonto,il sottile
               trambusto delle foglie che vanno,i lieti spiragli
               d'un sole che occhieggia,il dolce
               rincorrersi di nubi in un prato,le corolle che,
               piano, si vestono d'oro,i canti soffusi che
               mi porta la mente,i teneri abbracci
               d'un giunco flessuoso,il riso gioioso di
               bimbi lontani.Amo la calda
               carezza della tua mano bianca,lentiggini chiare
               in un viso rotondo,la voce che note
               risuona armoniosa,il tremito ansioso
               che scuote le ciglia,le labbra dischiuse
               ad amore sognare,l'anima rosa
               leggera volare,lo sguardo che
               parla senza alcun proferire,ciò che il
               tuo corpo sussurra di te.   Pellegrino Iannaccone
 
 Opera 8^ classificata ex aequo
 
                   
 Questi cocenti
                  raggi di luce
                  
                  che piovon dal
                  cielo senza ritegno
                  
                  innumerevoli
                  incessanti segreti
                  
                  ad incarnarsi
                  nei nudi
                  
                  distesi sui lidi
                  del mare
                  
                  hanno compiuto
                  il viaggio
                  
                  per le polveri
                  del cosmo
                  
                  dalla regione
                  degli ardori perenni
                  
                  lungo un tempo
                  senza misura
                  
                  per morir
                  nell'effimero sito
                  
                  d'una pelle
                  riarsa di donna.
                  
                  E il mio occhio
                  rifugiato
                  
                  nell'ombra a
                  spiare l'agonia
                  
                  sullo schermo di
                  carne
                  
                  casuale
                  sepolcro
                  
                  d'una vicenda
                  durata millenni.
                    
                  
                  
                     Corpi al
                     sole
 
 
 Daniela
            Ravagli
 Opera 8^ classificata ex aequo
 
                   
 Siamo falene
                  nella notte
                  
                   
                  
                  ci tradisce il
                  battito d'ali
                  
                  o mai si
                  accorgerebbero di noi.
                  
                   
                  
                  Siamo il gelido
                  inverno,
                  
                  che
                  immobilizza
                  
                  superbe trine di
                  neve.
                  
                   
                  
                  Siamo i boccioli
                  appena dischiusi
                  
                  sulle piante,
                  ancora d'indistinti colori.
                  
                   
                  
                  Siamo d'acqua,
                  torrenti o cascate,
                  
                  gorgoglianti
                  fino a giungere al mare.
                  
                   
                  
                  Attendiamo muti,
                  imprigionati
                  
                  nei nostri
                  destini
                  
                  che un tocco ci
                  sfiori,
                  
                  dandoci una
                  ragione d'esistere.
                     
                  
                  
                     Destini
 
 
 
               Michele
               Ammirati
 Opera 10^ classificata ex aequo
                     
               
               
                    
                  
                  
                     Ritorno  Ed ora tu sei
                  qui!Adagio ora
                  l'autunnotrasmuta le sue
                  foglie.Sei ritornata
                  quicon l'aria di
                  una voltacon il sorriso
                  lievecolto da un
                  rosaio.Guarda!Sono ancora
                  lì le roseche stolti noi
                  lasciammoal di là
                  della vetratacon un taciuto
                  addio.Nel dolce
                  dormivegliaalitare io ti
                  sentivosul volto mio
                  rugoso.Nel tuo sussurro
                  udivoun messaggio
                  sospesodi due parole
                  sole.Ed ora che sei
                  quiascolta il
                  ventoche nei tuoi
                  capelliun po' di sole
                  frugain cerca di
                  tepore.E poi ascolta il
                  fiumeche ci recita il
                  suo cantoe dissetando il
                  maredisseta anche
                  noi duefusi nell'oro
                  delle rose.
 Gianluca
            Mollo
 
 Opera 10^ classificata ex aequo
 
                   
 
                    
                  
                  
                     Nel giardino di
                     rose  Parlamicome parleresti
                  ad un fiore,con parole
                  leggere,senza sapere se
                  ascolta,senza sapere se
                  vive.Parlamie fodera le tue
                  sillabe di vellutoper renderle
                  sensualie calde come il
                  pane.Accompagnami
                  fuori,nel giardino di
                  roseio starò
                  bene,ad ascoltare il
                  gorgoglio dei rii,a bearmi della
                  frenesia dei passeri,mi
                  assopirò alle carezze del solee
                  attenderò cascate di stellee temporali
                  furiosi.Tienile tu, le
                  rose senza spine,ormai ho
                  imparato cos'è l'amoree
                  stringerò la rosafinché
                  non avrò sangue colante nella
                  mano.E tu prendi
                  questa mano,stringila al tuo
                  senoe parlami
                  piano,accarezza col
                  fiato i miei occhi socchiusie se vuoi
                  baciami,t'ascolterò
                  fino alla serae poi
                  c'incanteremoquando nel dolce
                  nulla del cielogocciolerà
                  il rosso brivido d'un tramonto. 
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