- La giuria della
nona edizione del Premio Nazionale di Poesia Ottavio
Nipoti - Città di Ferrera Erbognone 2004, composta
da Sergio Biatta (Sindaco del Comune di Ferrera
Erbognone), Umberto De Agostino (Presidente della
Biblioteca Civica), Michele Faggiano (Ass. alla Cultura),
prof. Carlo Pusineri, prof.ssa Chiara Sala Zucca,
prof.ssa Maria Santina Sozzani, Don Alberto Fassoli, dopo
attenta valutazione delle opere pervenute ha decretato di
premiare le seguenti poesie:
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Opera 1^ classificata "Metamorfosi"
di Aurelia De Martin Pinter,
Roma.
Vince Targa del Comune di Ferrera Erbognone -
Pubblicazione di un libro di 32 pagine di cui gli
verranno assegnate 100 copie gratuite - Attestato -
Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club
degli autori - Pubblicazione su Internet per un
anno.
Opera 2^ classificata "Cipressi"
di Ugo De Santis, Castel Gandolfo
(RM).
Vince Targa del Comune di Ferrera Erbognone -
Pubblicazione di un quaderno di 32 pagine di cui gli
verranno assegnate 100 copie gratuite - Attestato -
Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club
degli autori.
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- Opera
3^ classificata "Luna"
di Cinzia Del Vecchio, Chieti.
Vince
medaglia del Comune di Ferrera Erbognone - Pubblicazione
di un quaderno di 16 pagine di cui gli verranno assegnate
100 copie gratuite - Attestato - Pubblicazione del testo
premiato sulla rivista Il Club degli autori.
- Vincono
Attestato di merito - Pubblicazione del testo premiato
sulla rivista Il Club degli autori - Pubblicazione su
Internet - 50 copie in omaggio in caso di pubblicazione
di un proprio libro con l'editrice Montedit, i seguenti
autori:
- Opera
4^ classificata "Meriggio
d'estate" di
Rosa Maria Corti, Lenno (CO).
Opera 5^
classificata "Un
dolce sonno" di
Lavinia Cioli, Montecatini Terme
(PT)
- Opera
6^ classificata "Solo"
di Romano Scaffardi, Milano
- Opera
7^ classificata "Vecchio"
di Rina Ravera, Voghera (PV)
- Opera
8^ classificata "Ester"
di Claudio Bellini, Valenza
(AL)
- Opera
9^ classificata "Bambini"
di Emilio Dezani, Napoli
- Opera
10^ classificato "Corsie
d'ospedale" di
Franco Casadei, Cesena (FC).
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- Opere
segnalate dalla Giuria con Attestato di merito:
- "Cercando le rotte" di
Lucia Anna Bianco, Prato
- "Resa dei conti" di
Vincenzo Bolia, Albenga (SV)
- "Oltre il recinto" di
Piero Catalano, Roma
- "Notte sul mare" di
Giovanna Faro, Desio (MI)
- "Istinto" di Giovanni
Meistro, Bra (CN)
- "Dònati a me"
di Leonardo Vitto, Rivignano (UD)
- "Avec l'esemple" di
Domenica Sammaritano, Piacenza
- "Mare dentro" di Mario
Passerini, Anagni (FR)
- "Mattina presto" di
Edoardo Scarso, Acicatena (CT)
- "Rosso d'oriente" di
Francesco De Girolamo, Roma
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- Opera
1^ classificata: Metamorfosi di Aurelia De Martin
Pinter
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- Metamorfosi
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- Mi faccio
vento di brugheria
- e porto via
con me il velo
- che ottenebra
la mente,
- la mano che
uccide,
- le urla
laceranti di bimbi
- invecchiati
dal dolore.
- Mi faccio
acqua sorgiva
- e inondo di
fiumi di luce
- ogni angolo
nero assetato di me.
- Mi faccio
fertile di terra di pianura
- e partorisco
il seme
- che non
inaridisce mai,
- il germoglio
che resiste,
- la foglia che
non cade.
- Mi faccio
orecchio
- per catturare
ogni sussurro
- del cuore del
mondo,
- parole non
dette,
- sillabe
mute
- del silenzio
dell'anima.
- Mi faccio
narici
- per respirare
il profumo intatto
- del
mare
- non ancora
solcato
- da navi
nemiche,
- all'alba
dell'umanità.
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TORNA
ALL'INIZIO
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- Opera
2^ classificata: Cipressi di Ugo De
Santis
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- Cipressi
-
- Sfiorare le
cime degli alberi
- con lo sguardo
perso oltre i confini,
- sentirne il
profumo del verde
- che ci
confonde persino la mente,
- guardarle
ondeggiare sospinte dal vento
- come altalene
per angeli inquieti,
- cipressi in
ricordo di morti adorati
- in un mondo
che non ha memoria,
- cipressi in
ricordo di morti sbagliate
- in un mondo
che odia anche gli alberi.
-
-
-
TORNA
ALL'INIZIO
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Opera
3^ classificata: Luna di Cinzia Del
Vecchio
-
- Luna
-
- Ascolto
- la goccia
costante.
- La lacrima
eterna.
- La notte mi
accompagna,
- e da lei rubo
sogni
- di nuove
vite,
- per
restituirli al mattino
- dopo averli
vissuti.
- Le mie
dita
- saranno presto
rapite
- da tremanti
battaglie.
- Come un
artista impazzito
- che dimentica
ogni errore
- guarda se
stesso
- e
sorride.
- Le dita tra i
capelli.
- A cercar di
vecchie follie.
- Treni e
città.
- E tu che
osservi.
-
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-
TORNA
ALL'INIZIO
-
- Opera
4^ classificata: Meriggio d'estate di Rosa Maria
Corti
-
- Meriggio
d'estate
-
- Sparute
ginestre vicino alle finestre,
- salvia
scarlatta in un vaso di latta.
- Una zappa,
un rastrello posati in un canto,
- lunghe onde
di fieno nel campo.
- Cercavo la
poesia di un papavero rosso,
- l'azzurro
del fiordaliso,
- l'ombra di
un sorriso:
- brandelli
di fatica e sudore ho trovato
- in questo
meriggio d'estate
- sotto un
cielo infuocato.
-
-
TORNA
ALL'INIZIO
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Opera 5^
classificata: Un dolce sonno di Lavinia
Cioli
-
- Un dolce
sonno
-
- Se morir altro
non fosse
- Che infinito e
dolce sonno,
- Affiderei
tutti i miei giorni
- Al sol
dell'imbrunire
-
- E nel
socchiudersi degli occhi
- Velocemente
vedrei svanire
- Umani affanni,
ansiosi dubbi e vecchi
- Frammenti di
speranza
e di sua fine.
-
- Cos'io
potrò mai dire, a 'si tal
punto
- Se non mostrar
le nude mani al cielo
- E 'sì
pregar, qualunque Dio, allorché
giunto
- Il mio
momento, copre la paura con un velo?
-
- Come vorrei
nell'illusione andare
- Tra care
genti, senza nutrir terrore.
- Come
vorrei
ancora allor sperare
- Di trovare
pace, serenità
amore.
-
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TORNA
ALL'INIZIO
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Opera
6^ classificata: Solo di Romano
Scaffardi
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- Solo
-
- Non voglio
fare il solito piagnisteo
- non voglio
parlare
- di sera che
scende
- di luna che
sale
- di stelle che
brillano,
- di
solitudine.
- Ma è
difficile essere allegri
- mentre
- -solo-
- in questa casa
- dormitorio
- faccio il
bilancio dei miei giorni.
- "L'età
d'oro", c'è chi l'ha
definita.
-
- Solo di una
solitudine voluta e subita
- mi stendo sul
letto
- mi alzo e mi
stendo ancora.
- Il giradischi
suona Stan Getz
- ma il suo
sassofono non può togliermi
- il senso di
impotenza e di accesa
indocilità
- di
incapacità di vivere
- che mi
assale.
- -appunto-
- di vivere come
vivo.
-
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TORNA
ALL'INIZIO
-
Opera
7^ classificata: Vecchio di Rina
Ravera
-
- Vecchio
-
- Nel dolce
calar della sera
- le tue mani
fremono
- unite nella
preghiera.
-
- I tuoi occhi
ormai stanchi
- fissano
ritratti lontani
- appesi alle
pareti.
-
- La tua bocca
scarna e tremante
- canta lievi
ninne nanne
- che oramai
più nessuno ascolta.
-
- Ma un timido e
dolce sorriso
- illumina per
incanto il tuo volto
- se un piccolo
bacio di bimbo
- si posa lieve
sulla tua fronte.
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-
-
TORNA
ALL'INIZIO
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- Opera
8^ classificata: Ester di Claudio
Bellini
-
- Ester ha
solo i papaveri
- come
amici
- e li pensa
anche di notte,
- quelle
notti che sono più scure,
- quando
anche le stelle
- hanno
timore di ferirsi.
-
- Ester conta
le attese
- che come
ragni rigano la gola
- di noduli
irrisolti
- ed i
secondi diventano chiodi
- dove la
ruggine immane comanda.
-
- Ester e le
sue gambe
- a
rotelle,
- crisalide
rinchiusa nella morsa
- della
diversità.
-
- Scivola sui
vetri
- una lacrima
fredda come neve,
- gelida
carezza
- di cuore
sfregiato.
-
- Oltre la
finestra
- Ester sogna
ancora,
- una sedia
colma di papaveri
- e la corsa
di un'ora.
-
-
TORNA
ALL'INIZIO
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Opera
9^ classificata: Bambini di Emilio
Dezani
-
- Bambini
-
- E vi penso,
bambini inermi persi nel nostro tempo di uomini
avvinti
-
- solo dall'odio
di un mondo, confuso dalla noia, non sapete più
giocare
-
- né
perdere né vincere
-
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- Bambini
misurati dal contagocce, fiutati dal destino incerto
della scienza
-
- rapiti dal
dolore della guerra, violentati dalla mano degli adulti
distratti
-
- scolpiti nella
memoria dell'inganno!
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-
- Dolci parole
devono attraversare i vostri cuori, non paura, odio,
guerra
-
- e noi
distratti dalle nostre virtù, vi abbandoniamo
lungo il sentiero di
-
- una vita
sconosciuta
-
- Cosa vi stiamo
regalando, perché non abbiamo rispetto della
vostra
-
- innocenza
perché?
-
- Voi miei,
nostri bambini, nostro futuro mai più passato,
insegnateci
-
- qualcosa della
vostra innocenza, e provate a graffiare il nostro volto,
ma
-
- non ci
abbandonate alla nostra noia di
adulti
-
-
TORNA
ALL'INIZIO
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Opera
10^ classificata Corsie d'Ospedale di Franco
Casadei
-
- Corsie
d'ospedale
-
- Al mattino
percorro
- corsie di
dolore,
- di
odori
- che la notte
ha condensato
- nell'attesa
lunga di un albore
- fra sofferte
mura
- e cuscini
umidi
- del tempo che
non scorre
-
- enigmi
d'occhi
- mani adagiate
bianche
-
- a sera in casa
si conserva,
- nella
memoria
- l'eco degli
sguardi
- ed un silenzio
bianco
- ferito dai
lamenti.
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